COMUNICAZIONE DI SERVIZIO A TUTTI I COLLEGHI ITALIANI

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Dell’avv. Francesco Scifo.

Fin da ora, in merito alle volontà manifestate da alcuni sconsiderati sulla obbligatorietà di trattamenti sperimentali imposti surrettiziamente alla cittadinanza, devo informare tutti i colleghi avvocati italiani che già alcune Corti d'appello penali EUROPEE (es. di LISBONA) hanno utilizzato l'articolo 6 della dichiarazione dell'UNESCO come base giuridica per scardinare i trattamenti sanitari imposti senza consenso e così ogni avvocato italiano, se richiesto dai cittadini, dovrà difendere il cliente, eccependo davanti alla giurisdizione questo articolo della dichiarazione Unesco e citando le sentenze che all'uopo forniremo se necessarie. Si vince uniti.

«Articolo 6 - Consenso

1. Qualsiasi intervento medico preventivo, diagnostico o terapeutico deve essere attuato solo con il consenso preventivo, libero e informato dell'interessato, basato su informazioni sufficienti. In tal caso, il consenso dovrebbe essere espresso e la persona interessata può revocarlo in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo senza alcuno svantaggio o pregiudizio per l'interessato. "

Questo preprint, se convalidato, butterebbe ulteriormente a gambe all'aria la "teoria" dei tamponi come mezzo diagnostico. Sembra che la positività sia dovuta al fatto che il genoma virale (sempre che di lui si tratti ma il "contenitore" nessuno lo ha ancora visto) si autotrascriverebbe nel genoma dell'ospite facendolo apparire positivo anche quando non è tale. Leggete il perché. ".. La diffusione prolungata dell'RNA di SARS-CoV-2 e la ricorrenza dei test PCR-positivi sono state ampiamente riportati nei pazienti dopo il recupero, tuttavia questi pazienti più comunemente non sono infettivi. Qui abbiamo studiato la possibilità che gli RNA di SARS-CoV-2 possano essere trascritti inversamente e integrati nel genoma umano e che la trascrizione delle sequenze integrate potrebbe spiegare i test PCR-positivi. A supporto di questa ipotesi, abbiamo trovato trascrizioni chimeriche costituite da sequenze virali fuse a cellule in set di dati pubblicati di cellule coltivate infettate da SARS-CoV-2 e cellule primarie di pazienti, coerenti con la trascrizione di sequenze virali integrate nel genoma. Per corroborare sperimentalmente la possibilità di retrointegrazione virale, descriviamo le prove che gli RNA di SARS-CoV-2 possono essere trascritti inversamente in cellule umane mediante trascrittasi inversa (RT) da elementi LINE-1 o RT di HIV-1, e che questi DNA le sequenze possono essere integrate nel genoma cellulare e successivamente trascritte... " https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.12.12.422516v1?fbclid=IwAR2x5lVoI72fKQlGbABNnCnyq5ALJvE-Tjk_8Q6M0TDaqH0NxoSKJSS5s_Q



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