Botros 9 - Follie d'amore per lo sport

Botros 9 - Follie d'amore per lo sport

Alessandro Celentano (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 5 Febbraio 2023]

Quando si pratica uno sport, quando si gioca per una squadra e ancor di più quando si è tifosi, le follie d’amore che si fanno sono davvero tante.

A partire dal calcio fino ad arrivare al basket e passando per le arti marziali, sono molti gli atleti che dimostrano amore e dedizione per ciò che fanno, si tratta di azioni provocate da puro istinto, ma che giovano moltissime volte al giocatore in questione, come dice un famoso detto della leggenda del calcio e dell’Arsenal Thierry Henry:

“ Gioca sempre per il nome scritto davanti alla maglia e ti ricorderanno per il nome che c’è dietro”

una bellissima dimostrazione di quello che è lo sport e l’amore che la gente può arrivare a nutrire per esso. 

Coloro che nel calcio e nel basket dedicano la loro vita a un’unica squadra e fanno delle vere e proprie follie d’amore per vincere, vengono denominati “bandiere” e, seppur purtroppo al giorno d’oggi ne restano sempre meno, nel corso della storia ce ne sono state tantissime e vengono ricordate da quasi tutti i tifosi con grande stima. Si parla di grandi persone prima che di grandi calciatori, che sono state disposte ad avere una carriera meno gloriosa e vincente e anche stipendi meno salati pur di rimanere a giocare per i colori che amavano.

Francesco Totti è probabilmente colui che tra tutte le bandiere storiche è il miglior esempio, ha militato tra le file dell’AS Roma a partire dal 1989 nelle giovanili all’età di tredici anni per poi finire la sua carriera nel 2017 sempre nella stessa squadra a 40 anni; 27 anni trascorsi sempre al servizio della stessa maglia, una dimostrazione d’amore unica, costellata da offerte milionarie rifiutate assieme alla possibilità di vincere prestigiosi trofei nelle migliori squadre del mondo come Milan e Real Madrid.

Assieme a Totti il calciatore più iconico del calcio italiano per essere stato una bandiera è Alessandro Del Piero, capitano della Juventus, con 19 anni trascorsi sempre nella stessa squadra senza mai lasciarla nei momenti più bui, come quando ha scelto di restare nel 2006 e disputare il campionato in Serie B, quando avrebbe potuto cambiare aria andando a vincere numerosi trofei in altre grandi squadre mondiali. 

Anche nel basket, precisamente nel campionato americano, l’NBA, ci sono i giocatori che non hanno mai voluto cambiare la loro squadra rimanendo fedeli, due su tutti sono probabilmente Kobe Bryant e Magic Johnson, entrambi leggende dei Los Angeles Lakers, squadra in cui il primo ha trascorso ben 20 anni di fila e il secondo 13 anni totali, conquistando grandi risultati e rimanendo amorevolmente scolpiti nelle memorie di tutti gli amanti dello sport in questione.

Nelle arti marziali, dunque sport individuali, la questione da osservare è differente. L’operato fatto in carriera da molti combattenti è sempre caratterizzato da grandi problemi e da grandi dolori, ma la voglia di conquistare gloria e la fame di essere ricordato è più forte di tutto e dunque si continua, fino a giungere alla vittoria e alla conseguente stima che si riceve. Il tutto è spinto dall’amore per ciò che si fa, esso porta alla dedizione e all’arte del non arrendersi, così definita perché è un qualcosa di stupendo da osservare, vedere un qualcuno non demordere e continuare a lottare per ottenere qualcosa crea un moto di sensazioni inspiegabile, che ha spesso la particolarità di dare motivazione e forza.

Ma i veri e propri amanti, nonché “proprietari” veri dello sport, sono i tifosi, coloro che sono sempre pronti a sostenere la propria squadra non abbandonandola mai, vivendo qualsiasi tipo di emozione assieme ad essa, sia positiva che negativa. Si conoscono molte follie d’amore fatte da tifosi per la propria squadra a bassi livelli ed alti livelli; Ogni settimana i sostenitori delle varie squadre macinano kilometri con l’obiettivo di poter aiutare le proprie squadre a vincere dandogli un loro sostegno.

Abbiamo un lampante esempio vicino alla nostra cittadina, ovvero quello dei tifosi catanzaresi, ogni qualvolta che c’è una trasferta si verifica un vero e proprio esodo di essi che vanno a riempire lo stadio della squadra avversaria indipendentemente dalla distanza e dal viaggio che si ha da affrontare. Ogni domenica i biglietti per i settori ospiti vengono polverizzati ed è da ricordare la trasferta svolta a Pescara, dove si è giunti a 1500 sostenitori a ben 615 chilometri dalla propria casa.


Bisogna ricordare anche l’ultima follia d’amore fatta dai tifosi della Cremonese, infatti essi durante una semplice partita di Coppa Italia di martedì 17 gennaio, hanno macinato 713 kilometri fino ad arrivare a Napoli, nonostante fossero in pochi e nonostante la loro squadra, ultima in classifica, andava a sfidare la prima in classifica, con conseguenti chances di vittoria ridotte quasi a zero.

Ma queste storie capita che abbiano un epilogo fantastico e questo è stato il caso, poiché la loro squadra è riuscita nell’impresa di espugnare lo stadio della capolista ai rigori contro ogni pronostico, dando una gioia immensa ai sostenitori che sono stati ben ripagati. Un’altra recente dichiarazione d’amore per la propria squadra è stata fatta da Bresh, artista musicale grande tifoso del Genoa Calcio. Ha infatti composto una canzone uscita sulle piattaforme digitali venerdì 27 gennaio denominata “Guasto d’Amore” e dedicata alla squadra della sua città, i tifosi ne hanno fatto un coro ormai da tempo e anche se la compagine non sta attraversando tempi felici, si sta continuando a esternare tutti i forti sentimenti per quegli amati colori.



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