Botros 7 - Un libro sul Natale

Botros 7 - Un libro sul Natale

Giovanna Moscato (https://t.me/BotrosGiornale) [Art.4 Dicembre 2022]

Il Natale rappresenta il periodo più bello dell’anno durante il quale ogni cosa acquista un aspetto diverso, più allegro, gioioso e colorato.

Per i non credenti la luce del Natale rischiara il grigiore della vita quotidiana nell’attesa di un momento conviviale in cui parenti ed amici si incontrano per condividere la tavola o per giocare a carte o a tombola, benché questo gioco non sia più particolarmente praticato. Ma il Natale per ogni credente rappresenta , o dovrebbe rappresentare, un momento topico: la venuta di Dio sulla Terra, il preambolo di un evento ancora più grande che è la morte e Resurrezione di Cristo.

Il tema del Natale ricorre in molti testi della letteratura italiana, per il fascino che da sempre suscita nella fantasia degli intellettuali italiani: da Manzoni a Calvino passando per D’Annunzio e Corrado Alvaro fino ad Edoardo De Filippo. Ma un autore straniero che più di tutti ha conferito al Natale una funzione salvifica è Charles Dickens nell’opera “Canto di Natale” conosciuto anche con il titolo originale di A Christmas Carol, che è stato pubblicato nel 1843 e fa parte della raccolta di,racconti TheChristmasBook .

Il libro, anche rappresentato numerose volte sotto forma di commedia, è una storia fantastica suddivisa in cinque parti che ha per protagonista Ebenezer Scrooge, un uomo ricco e avaro legato solo ed esclusivamente al guadagno e al denaro. L’autore, in un atto di denuncia nei confronti della società dell’ epoca, descrive l’uomo ricco e cinico che si converte alla bontà salvando se stesso dalla povertà d’animo. Ci troviamo in un’epoca di espansionismo e di forte industrializzazione, con tutte le questioni sociali ad esso connesso, quali lo sfruttamento minorile, l’analfabetismo, la miseria delle classi operarie e il capitalismo esasperato. 

Ebenezer Scrooge, irritato dalle festività, odia il Natale: rifiuta in malo modo di fare un’offerta per i poveri, fa lavorare fino a tardi il giorno della vigilia il suo impiegato Cratchit, caccia il figlio di sua sorella, Fred, che era venuto per invitarlo al pranzo di Natale, e per la strada risponde sgarbatamente agli auguri che gli vengono rivolti la vigilia di Natale.

Il suo odio per il Natale nasce dalla considerazione del fatto che questa festività è solo un dispendio inutile di soldi distogliendo l’uomo dal guadagno e facendolo poltrire nell’ozio.

Niente e nessuno riesce ad ammorbidire il cuore crudele di Ebenizer, sembra che la sua vita sia destinata alla solitudine più completa. Manda avanti il proprio studio pensando solo al guadagno e sfruttando biecamente i propri dipendenti, primo tra tutti Bob Cratchit che, invece, con il suo cuore d'oro e la sua famiglia pronta ad accoglierlo la sera, rappresenta la sua antitesi. Questi due personaggi sono, infatti, l'uno l'esatto opposto dell'altro: completamente privo di buoni sentimenti il primo, del tutto pervaso dalla bontà il secondo.  La vigilia di Natale, di ritorno dal lavoro, arriva davanti alla porta della sua casa deserta e gli sembra di notare qualcuno: davanti si ritrova lo spettro del suo defunto socio, Jacob Marley, morto da sette anni.

Inizia così la notte di Natale, con la sua magia, che cambierà la vita dell’avaro uomo apparentemente senz’anima. Scrooge, in casa, inizia a sentire rumori strani che lo rendono inquieto. Gli appare di nuovo Marley che gli consiglia di cambiare il suo modo di vivere se non vuole finire come lui, costretto a vagare per l’eternità, portandosi appresso il peso del suo egoismo e della sua avidità.

La notte di Natale diventerà invece un’epifania, in quanto dopo un lungo travaglio che porta Scrooge a rivedere la sua vita passata e cosa lo aspetta nel futuro, a rinascere e a diventare una persona nuova.

In questa lunga notte vengono a fargli visita tre fantasmi diversi che si presenteranno a lui come lo Spirito del Natale passato, lo Spirito del Natale presente e lo Spirito del Natale futuro. 

Il primo a presentarsi al suo cospetto è lo Spirito del Natale Passato che lo riporta indietro nel tempo, quando Scrooge, da bambino, era stato mandato dal padre in collegio dopo la morte della madre. Era certamente addolorato per la sua perdita eppure era sereno! Il fantasma gli ricorda l’affetto per la madre e per la sorella, e come Fred sia il suo unico parente. Scrooge è turbato perchè ha trattato malissimo il nipote, ed è molto scosso. Rivede, ormai adulto e ricco, Bella la donna di cui era innamorato che però lascia andare perché non è alla sua altezza, appartiene ad una classe sociale diversa dalla sua.

Successivamente viene a fargli visita lo Spirito del Natale presente che gli mostra la felicità delle famiglie dei suoi impiegati che, sebbene povere, consumano la loro cena di Natale nell’allegria. Vede anche la famiglia del nipote Fred che deride Scrooge che invece trascorre le feste in completa solitudine mentre loro trascorrono il Natale tutti insieme.

L’ultimo incontro è quello con lo Spirito del Natale Futuro: gli fa vedere cosa succede alla morte di un signore ricco, di cui non si sa il nome. Nessuno gli fa visita, nessuno vuole andare al funerale, i servi si dividono le sue poche cose, l’azienda e la casa sono vendute. Alla fine lo Spirito gli mostra la lapide al cimitero con il nome “Ebenezer Scrooge”.

Trascorsa questa notte terribile, finalmente Scrooge si rende conto dei suoi errori, e capisce che è ancora in tempo per rimediare alle colpe del passato. Esce con la gioia nel cuore e sul volto,  nel suo ufficio aspetta l’arrivo di Cratchit, che da quel momento tratta da amico, gli dà un notevole aumento di stipendio e si prende cura della sua famiglia e soprattutto di Tiny Tim, il figlio malato dell’impiegato, che guarisce. Infine va dal nipote con il quale si riconcilia e viene accolto dalla sua famiglia a braccia aperte.

La storia ha un chiaro significato: a volte basta un sorriso, un gesto di affetto per rendere la vita più degna di essere vissuta, non occorre accumulare ricchezze, in quanto esse comportano spesso la rinuncia a valori più duraturi e incrollabili, quali l’amore verso il prossimo che significa amore verso se stessi. 


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