Botros 7 - Natale, è tempo di riabbracciare i propri familiari

Botros 7 - Natale, è tempo di riabbracciare i propri familiari

Bruno Apicella (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 4 Dicembre 2022]

C'è chi torna dal Nord Italia. C'è chi rientra dalla Germania. Chi, invece, dall'estero, dall'America o dall'Africa. E, adesso, le festività di Natale, anche nella comunità di Botricello, diventeranno l'occasione per riunirsi in famiglia riabbracciando quei familiari che, ormai da tanto tempo, vivono lontani dalla nostra cittadina.

E il periodo natalizio, soprattutto quest'anno, diventerà l'occasione per coccolare i propri cari, i propri familiari e condividere, divertirsi, passare insieme quei giorni di festa che precedono l'attesa del 25 dicembre e, soprattutto, accompagnano tutti noi all'ingresso nel nuovo anno. Un nuovo anno che sarà ricco di tante sfide, tante opportunità e carico di speranza.


E, così, dopo i Natali segnati dalle zone rosse, dalla lontananza, dal distanziamento sociale e dalla paura che, le festività trascorse nel chiuso delle proprie abitazioni, potessero trasformarsi in un veicolo di contagio per sè e i propri cari, adesso, il Natale 2022 potrà essere rivissuto all'insegna della normalità per gli italiani e le famiglie botricellesi.

Un Natale da trascorrere insieme, guardando con fiducia al futuro e, soprattutto, senza dimenticare, il dolore e la sofferenza che il Covid-19, insinuatosi perfidamente nella nostra comunità, ha provocato nelle famiglie di Botricello.

Perché se c'è chi avrà la fortuna di poter riabbracciare i propri cari, dall'altra parte, non bisogna dimenticare, quelle famiglie che, al proprio tavolo, il 25 dicembre non troveranno più una mamma, un papà, un fratello o una sorella a cui dare il proprio augurio e con cui trascorrere insieme il giorno più bello dell'anno.


Per questo, l'invito che tutti noi possiamo rivolgere, è quello di tenersi stretti i propri cari, adesso, che siamo tutti in vita, in modo da non aver rimpianti quando poi non ci saremo più. 

Ed è proprio per questa ragione che il rientro "a casa" dei "nostri" emigrati assume un valore importante: nella stragrande maggioranza delle famiglie di Botricello sono presenti familiari che vivono fuori dalla comunità. C'è chi è partito, con la valigia sulle spalle e carico di speranze, in cerca di lavoro nel Nord Italia, chi in Germania e chi, invece, ha scelto un altro continente. E poi ci sono i giovani universitari: la nostra speranza per il futuro, la nostra occasione di crescita.

Nella nostra comunità abbiamo tanti studenti e tante studentesse che hanno scelto di realizzarsi e creare le loro opportunità fuori dalla Calabria; vivono al Centro o al Nord dell'Italia e inseguono il sogno della loro vita. E, adesso, nella settimana che precederà il 25 dicembre faranno rientro nel nostro paese per stare accanto ai propri familiari.

Tutti coloro che rientreranno avranno modo di trovare una Botricello che, come sempre, si presenta calda e accogliente, avranno i loro familiari pronti a custodirli e a coccolarli, perchè, alla fine, anche quando si va via, si vive lontano dalla propria terra, Botricello rimane sempre e, comunque, nel cuore.

Botricello, resta il "mio paese", la "mia terra", ma nella nostra cittadina rimangono conservate quelle "radici" che ti hanno generato, formato e accompagnato nei primi anni e che ti accompagneranno in tutto il percorso bellissimo chiamato vita.

Perchè, come diceva Cesare Pavese:

"un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

E, quando sarà il momento della partenza e del ritorno alla propria vita frenetica, Botricello e la sua comunità saranno ancora lì ad aspettarti, fino alla prossima ricorrenza, fino alla prossima festa, fino alla prossima partenza.

Perché Botricello, vuole dire anche casa, famiglia, radici; è quel luogo che ti accoglierà sempre e comunque e che custodirai sempre con te e che ricorderai con nostalgia quando dal finestrino del treno saluterai, per l'ennesima partenza, la tua terra.


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