Botros 5 - La filosofia come sapienza d’apprendimento

Botros 5 - La filosofia come sapienza d’apprendimento

Jessica Mauro (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 2 ottobre 2022]

Spesso ci chiediamo cos’è la scuola e perché è così importante apprendere?

Sembra una domanda così ovvia che quasi appare inutile rispondere. Di certo la scuola permette di creare una società che sia culturalmente coordinata, permette di promuovere la scienza e la conoscenza e continuare ad informarsi per la bellezza di farlo, permette di innalzare la civiltà mentre si danno alle persone gli strumenti per prendere decisioni consenzienti, educa le persone a diventare lavoratori produttivi e permette di svolgere attività di gruppo.

Sin dalle origini della Grecia antica, la ricerca filosofica non è mai stata un esercizio di speculazione da portare avanti in solitaria ma è stata un’attività da svolgere in gruppo; solo con il confronto delle idee si può progredire. Effettivamente, però, è un po’ improbabile che si sia avuto un vero e proprio insegnamento nelle scuole filosofiche sino ad Aristotele.

Se riflettiamo un attimo sulla scuola filosofica del passato, viene naturale fare delle considerazioni sull’attuale concezione di scuola e di attività filosofica. Di per sé, una scuola filosofica aveva un funzionamento molto simile a quello dei collegi e delle scuole moderne. Chi partecipava ad una scuola era chiamato scolaro e fra loro gli scolari si consideravano compagni. L’aspetto forse più interessante è quello che coloro i quali partecipavano ad una scuola filosofica si riunivano a vivere una vera e propria vita comune, in cui vigeva una sorta di solidarietà di pensiero, di costume e di vita.

Un aspetto decisamente fondamentale, oggi quasi del tutto perso nell’ambito scuola. La convivenza portava ad uno scambio continuo tra scolari e insegnante; in questo modo tutti i dubbi, le difficoltà e le stesse ricerche erano messe in gioco nel gruppo.

Le grandi scuole filosofiche della Grecia antica sono state quindi una vera e propria necessità. Il pensatore aveva bisogno di un confronto, di una condivisione o, se vogliamo, di un centro per svolgere la sua ricerca; quindi non poteva esimersi dall’aprire una scuola e praticare la propria ricerca. Una scuola non era un semplice luogo di aggregazione o di ascolto di teorie e nozioni.

Prendiamo come esempio la scuola pitagorica, essa era sì una scuola filosofica ma anche una vera e propria associazione religiosa e politica. Dobbiamo ricordarci che la politica era uno degli interessi costanti per i filosofi greci ed essa ha la sua ragion d’essere proprio quando si crea una vita associata. in Italia meridionale (forse intorno al 529 a.C.) Pitagora fondò, a Crotone, una celebre scuola filosofica - che è considerata fonte e origine della cosiddetta «filosofia italica» - nelle forme di una comunità religiosa con intenti di rigenerazione morale e politica.

La dottrina che caratterizza, più comunemente, la filosofia pitagorica è quella che considera il numero come essenza di tutte le cose, in quanto ogni aspetto del reale veniva ricondotto a una reciproca relazione o armonia di quantità numerabili (modello per eccellenza era ritenuta la concordanza dei suoni, la synphonia, realizzata nella musica attraverso intervalli matematici).

Tutti i numeri, per i Pitagorici, erano suddivisi in due classi, dei pari e dei dispari (una terza era quella del parimpari, individuata nell'uno-monade). Alla sua scuola si deve la distinzione tra logistica e aritmetica, cioè tra le regole pratiche di calcolo sui numeri (interi) e la scienza dei numeri. P. quindi «elevò l'aritmetica al di sopra dei bisogni dei mercanti» (Aristosseno).

Pare certo che a P. e ai pitagorici siano da attribuire: la distinzione dei numeri in pari e dispari; la definizione dei numeri amicabili e dei numeri perfetti; la rappresentazione geometrica dei numeri interi mediante gruppi di punti disposti in modo da formare figure geometriche regolari, che permise ai pitagorici di conseguire risultati importanti relativi ai quadrati perfetti, alla somma dei termini di una progressione aritmetica, ecc.

Quanto alla geometria, oltre al famoso teorema di Pitagora, alla scuola pitagorica sono attribuiti: 1) il teorema secondo cui la somma degli angoli interni di un triangolo è uguale a due angoli retti; 2) la risoluzione geometrica delle equazioni di 2º grado; 3) i primi elementi della teoria delle proporzioni e della similitudine; 4) la scoperta degli incommensurabili; 5) la costruzione dei «corpi cosmici», cioè dei cinque poliedri regolari, o almeno di alcuni tra di essi.

Ma a Pitagora e ai primi pitagorici deve essere attribuita anche, e soprattutto, la fondazione della geometria razionale. Il desiderio di dare una giustificazione rigorosa e generale, non empirica né limitata a pochi casi, del teorema di Pitagora, spinse Pitagora e i suoi allievi a ordinare la geometria in catene di deduzioni che, partendo da verità semplici ed evidenti, condussero gradualmente alla scoperta di proprietà sempre più riposte. Oltre al Teorema di Pitagora, altre teorie tipiche del pitagorismo sono la reincarnazione o metempsicosi, e la dottrina cosmologica.

La metempsicosi era la credenza nella trasmigrazione delle anime da un corpo a un altro - anche di diversa specie - dopo la dissoluzione. Si tratta di una delle dottrine di P. più spesso richiamate dalla letteratura cristiana; ora per accentuarne le affinità con l'insegnamento cristiano (corpo come carcere, l'anima immortale rinchiusa in esso nell'attesa della liberazione verso una beatitudine di vita incorporea, in un mondo più alto), ora per drammatizzarne le differenze (negazione dell'individualità dell'anima umana, sua uguaglianza con quella degli animali bruti, vegetali e miniere, ecc.).

La dottrina cosmologica considerava al centro del cosmo il fuoco e attorno a esso, in orbite concentriche, i vari pianeti fino alla sfera estrema, racchiudente il tutto, formata anch'essa di materia ignea. Tra la Terra e il fuoco centrale era collocata l'antiterra (ἀντίχϑων), che girava solidalmente alla Terra intorno al fuoco in 24 ore. In tal modo l'antiterra impediva che i raggi del fuoco raggiungessero direttamente la Terra e risultava invisibile dall'emisfero abitato, perché questo, nella sua rotazione, era sempre rivolto verso l'esterno della sfera. I raggi del fuoco centrale pervenivano all'emisfero abitato solo perché riflessi dal sole (che ruotava in un'orbita più ampia).
Quando la terra si trovava dalla parte del sole si aveva il giorno, in caso contrario la notte.


Anche Platone fondò ad Atene una scuola chiamata Accademia che rimase aperta fino al 529 d.c per il volere dell’imperatore Giustiniano.

Era così denominata perché sorgeva presso i giardini di Academo. Era legalmente organizzata come una corporazione religiosa (thíasos), richiedeva la comunanza di vita e di ricerca ed era diretta da uno “scolarca” eletto a vita dai componenti della scuola. Vi si compivano studi di matematica, astronomia e scienze naturali, ma soprattutto l'indagine era rivolta all'“uomo”, quale oggetto di vita politica (come abitante della polis), e a quella tutti gli altri studi erano finalizzati .

Nei nove secoli di vita della scuola platonica sia è registrata sempre un’intensa attività di ricerca filosofica non intesa (come capita troppo spesso oggi) come speculazione personale, che isola il pensatore nel suo mondo e nella solitudine riesce a dar forma ai suoi pensieri e alle sue idee. La ricerca avveniva con un continuo scambio tra uomini, in solidarietà tra di loro.

Aristotele (384-322 a.C.) fu allievo di Platone e uno dei filosofi più influenti fino ad oggi. Ha dato un contributo essenziale allo sviluppo della logica (soprattutto la teoria del sillogismo), della retorica, della biologia e, tra gli altri, ha formulato le teorie dell'etica della sostanza e della virtù. Nel 335 aC anche lui fondò una scuola ad Atene, il Liceo o anche peripatetica ,che contribuì a diffondere i suoi insegnamenti. Il nome peripatetica della scuola aristotelica deriva dal greco Περίπατος, «la passeggiata» (da περιπατέω «passeggiare», composto di περι «intorno» e πατέω «camminare») cioè quella parte del giardino dove era un colonnato coperto dove il maestro e i suoi discepoli camminavano discutendo.

A detta di Diogene, Aristotele rimase alla guida del Liceo per tredici anni. L’attività del Liceo si ripartiva tra lezioni pubbliche su argomenti di carattere filosofico (probabilmente a pagamento) e la discussione più dettagliata di problemi specifici, all’interno di gruppi molto più ristretti. Senza dubbio, nella serie di trattati nota come Organon, Aristotele ha esaminato, con grande autorevolezza, le questioni fondamentali relative al linguaggio e alla logica, e ha ricercato i modi in cui è possibile parlare delle cose in modo chiaro e senza ambiguità.

La logica e l’epistemologia aristoteliche avevano però anche lo scopo di aiutare lo studioso della Natura a vagliare la massa di materiale fenomenico che la realtà mette a nostra disposizione, ed è a questo scopo che Aristotele dedicò in definitiva la maggior parte del suo tempo. L’attività del Liceo si ripartiva tra lezioni pubbliche su argomenti di carattere filosofico (probabilmente a pagamento) e la discussione più dettagliata di problemi specifici, all’interno di gruppi molto più ristretti.

Senza dubbio, nella serie di trattati nota come Organon, Aristotele ha esaminato, con grande autorevolezza, le questioni fondamentali relative al linguaggio e alla logica, e ha ricercato i modi in cui è possibile parlare delle cose in modo chiaro e senza ambiguità.


Aristotele sembra aver scritto alcuni testi per un pubblico più ampio, ma nessuno di essi è sopravvissuto. Le sue opere che leggiamo oggi furono edite e raccolte per la prima volta intorno al 100 aC. Hanno esercitato un'enorme influenza non solo sulla tradizione occidentale ma anche su quella indiana (ad esempio la scuola Nyaya) e araba (ad esempio Averroè).

I rapporti che intercorrevano tra la pratica e le teorie aristoteliche possono essere presi in esame tramite un’analisi delle opere dei due uomini che guidarono il Liceo dopo la morte del suo fondatore, ossia Teofrasto di Ereso e Stratone di Lampsaco, i quali condussero le loro ricerche nel campo delle scienze naturali secondo le ampie direttive metodologiche indicate dallo stesso Aristotele, con risultati molto interessanti non soltanto in sé, ma anche in vista del destino del Liceo come istituzione.


Nell’antica Grecia dei filosofi è stato elaborato dunque da Socrate e Platone un’importante teoria sull’educazione che rispecchia il significato etimologico del termine; essa consiste in un metodo per rendere manifesto ciò che è già in potenza nell’individuo. Al contrario, secondo il punto di vista della società moderna, è reale il cambiamento, “si è ciò che si diventa”; quindi l’educazione è il processo mediante cui l’educando apprende ciò di cui prima era privo.

La società moderna attribuisce un’eccessiva importanza al cambiamento, filosoficamente parlando il divenire; l’organizzazione della scuola, e di ogni altra istituzione educativa, oggi è basata sull’apprendimento di nozioni programmate, che l’insegnante deve esporre e dimostrarne la conoscenza.

La filosofia di Socrate differisce dal significato moderno che viene attribuito all’educazione. Secondo il filosofo, l’ideale educativo è l’ironia, quell’arte che consiste nell’interrogare e nel dissimulare, ovvero fingere di non sapere. Socrate interroga perché il suo insegnamento non consiste nel dare risposte ma nello stimolare, con domande, il fanciullo a darsele da sé.

A parer mio la scuola non è solo un diritto e un dovere, ma è una vera e propria fortuna, uno strumento che ci deve servire per combattere l’ignoranza che sempre più dilaga al giorno d’oggi. E’ molto importante non rimanere ignoranti e bisogna invece diventare degli “esseri pensanti”.

Pensare significa far valere le proprie scelte, scelte fatte secondo la propria volontà senza rimanere passivi al volere degli altri.

Il sapere rende libero l’uomo; le nuove generazioni avranno il grande compito di creare una nuova civiltà, basata su un livello di cultura più alta.

 

 

                                                                      

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