Botros 22 - una Storia che merita risposte e verità

Botros 22 - una Storia che merita risposte e verità

Bruno Apicella (https://t.me/BrunoApicella) [Art. 6 Marzo 2024]

Tragedia di Cutro, i familiari delle vittime contro il Governo e Frontex

Una storia che merita risposte e verità. Una tragedia sulla quale non si può calare l'attenzione e per la quale è necessario che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità. Per capire cosa è andato storto, cosa poteva essere evitato e, soprattutto, impedire che simili tragedie possano non ripetersi più.

Un anno dopo la tragedia di Steccato di Cutro siamo ancora in attesa di risposte e, negli ultimi giorni, i sopravvissuti e i familiari delle vittime del mare hanno alzato la loro voce, chiedendo verità e giustizia e, soprattutto, urlando le parole "basta morti in mare".

E' questo il messaggio inviato alle istituzioni e ai cittadini nel corso di tutti gli eventi organizzati per non dimenticare la strage. Per ricordare, accendere i riflettori, non far calare l'attenzione e, soprattutto, cercare di ottenere quelle risposte necessarie e urgenti. Infatti, negli ultimi giorni, proprio grazie alla Rete 26 febbraio, che comprende al suo interno oltre 450 associazioni di tutta Italia, è stato possibile far arrivare a Crotone 12 superstiti e 34 familiari delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro.

Persone che sono arrivati dalla Germania, dalla Francia, dagli Stati Uniti, dalla Finlandia, da altre città d’Italia e della Calabria. E, proprio nel corso degli appuntamenti, è stata annunciata l'intenzione di avanzare una causa civile risarcitoria contro lo Stato italiano per chiedere chiarezza in merito a quanto si è verificato nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, quando, la "Summer Love" è naufragata a pochi passi dalla nostra spiaggia.

Una tragedia, che ha causato 94 morti, di cui 35 minorenni, e una decina di corpi dispersi e mai ritrovati. E mentre proseguono le indagini della Procura di Crotone per fare luce sulle eventuali responsabilità delle autorità coinvolte nei soccorsi, in queste ore, i sopravvissuti, affiancati dai loro avvocati, hanno annunciato la causa civile che ha come presupposto "l'omissione di soccorso e i gravi patimenti dei nostri cari successivi al naufragio". Tutto questo senza dimenticare come saranno valutate anche "eventuali responsabilità di Frontex" che, dopo l'avvistamento del caicco, "non avrebbe tempestivamente informato le autorità italiane della presenza della Summer Love in navigazione verso le coste italiane".

Il deposito della denuncia in sede civile, così come annunciato dai rispettivi legali, sarà depositato a Roma, contro la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero delle Infrastrutture e il ministero dell'Economia e delle finanze. "Il ricorso - hanno annunciato i legali dei sopravvissuti - sarà presentato quando si concluderà l’inchiesta della procura di Crotone".

Una richiesta di giustizia che nasce dalla constatazione secondo cui la tragedia poteva, in un qualche modo, forse, essere evitata. Per questo motivo legali e familiari vogliono citare adesso lo Stato italiano "per non aver soccorso l'imbarcazione in difficoltà e per i danni subiti dalle famiglie".

Molte delle persone sopravvissute alla tragedia scappavano dall'Afghanistan, dall'Iran, dal Pakistan e dalla Siria; cercavano una vita migliore. "Ad un anno dalla strage - denuncia la Rete 26 febbraio sui social network - il loro diritto alla verità, alla giustizia e al ricongiungimento familiare non è ancora stato garantito". E in attesa che la giustizia faccia il suo corso, è importante ricordare la veglia di preghiera svolta, la mattina del 26 febbraio, sulla spiaggia per i ricordare le vittime del naufragio.

Momenti di commozione con le 94 candele accese in ricordo dei corpi rinvenuti e portati a riva dai soccorsi e dai pescatori di Steccato di Cutro che, giunti alle prime luci dell'alba di quella fredda mattina di febbraio, si sono tuffati per raccogliere più vittime possibili.

Qualche giorno fa, invece, prima della ricorrenza della tragedia di Steccato di Cutro, a Botricello, è arrivata la notizia, direttamente dal Quirinale, che Nicolina Antonietta Parisi, storica commerciante della nostra cittadina, il prossimo 20 marzo sarà premiata dal presidente Sergio Mattarella che le conferirà il titolo di commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. "Per - è scritto nella motivazione - rappresentare lo spirito di solidarietà mostrato dalla popolazione calabrese nell'offrire un aiuto dopo il terribile naufragio di Cutro".

La donna, in quelle ore di dolore e lacrime per le troppe vittime del mare, offrì la sua cappella cimiteriale di famiglia, dove riposa il suo amato marito, per accogliere alcune salme di coloro che non avevano superato quella terribile notte. "Voglio che questo mio gesto - ha detto la signora Parisi - diffonda la consapevolezza che le guerre debbano finire perchè, purtroppo, non si è più in grado di costruire la pace. Chi sono io per godere di tanta libertà, mentre tanti giovani sono costretti a fuggire dai paesi di origine perché le loro libertà vengono represse?

Non dimentichiamo che siamo tutti profughi su questa terra". Parole che ci aiutano a superare le tragedie e che ci ricordino quanto sia importante riscoprire quel valore dell'umanità che sembra, sempre più lontano, e perso.

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