Botros 20 - l' Editoriale

Botros 20 - l' Editoriale

don Rosario (https://t.me/donRosarioMorrone) [Art. 7 Gennaio 2024]

Ci sono svariati modi per affrontare il tema spinoso della guerra e della pace.

Lungo il corso dei secoli sono state elaborate teorie davvero interessanti riguardo il convivere pacifico di noi essere umani e sono state concepite anche tesi deliranti sull'utilità della lotta tra gli uomini. 

Potrebbe essere davvero appassionante, esplorare le varie teorie a favore o contrarie a quella che viene definita la convivenza sociale.

Preferisco, nella brevità di un editoriale, raccontare una piccola favola, che mi illuminò molto quando ero bimbo, facendomi acquisire consapevolezza di alcuni valori fondamentali.

Si narra che fra gli indiani dell'America del Nord si coltivava un’usanza ammirevole: la sera, stando intorno al fuoco, gli anziani educavano i bimbi con molta saggezza. 

Raccontavano favole interessanti, che altro non erano se non metafore, per stimolarli a pensare e a scegliere con acutezza tra le numerose offerte che la vita presenta. 

Quando i bimbi, incuriositi dalle guerriglie a cui assistevano spesso, domandavano se, vivendo pacificamente, nel mondo avrebbe vinto l'amore oppure la guerra, se il più forte, il più prepotente avesse avuto possibilità di imporsi sui più deboli, sugli indifesi, gli anziani, affermavano che non si poteva stabilire un vincitore nelle lotte tra gli uomini.

E spiegavano ai bambini meravigliati, che nel cuore umano ci sono due lupi, continuamente in lotta fra di loro.

Un lupo si chiama Amore e l'altro lupo si chiama Odio: i due animali si accapigliano ininterrottamente, senza mai concedersi una tregua.

Allora i bimbi sgranavano gli occhi ed obiettavano che, al termine della lotta, per forza uno dei due lupi doveva risultare vittorioso: quando il combattimento termina, c’è sempre un vincitore. 

Gli anziani allora, ammettevano che, in effetti, alla fine di una guerra ci sarebbe stato un vincitore ma senza gloria.

Ma chi vincerà, ditecelo- gridavano i bimbi sempre più curiosi di sapere e sbigottiti per questa dichiarazione apparentemente senza senso. 

E gli anziani con pacatezza, pazienza  e saggezza spiegavano: 

“Vincerà chi tu nutrirai di più e perderà chi tu affamerai di più.

Per cui, se nel corso della tua vita, tu nutri soprattutto il lupo Odio, questo diverrà fortissimo e vincerà sull'amore; se invece ogni giorno tu darai da mangiare al lupo Amore, gli darai forza fino a farlo diventare invincibile: Amore sconfiggerà Odio.”

Invece di perdermi in spiegazioni complicate, ho preferito raccontare questa piccola ma significativa favola, che da bambino diede risposta a tanti interrogativi, che sorgevano in me, mentre studiavo la storia, intessuta di guerre, in cui si citavano vincitori e vinti.

Non comprendevo bene, perché. al contrario di quanto leggevo nel libro di storia, sentivo affermare dalla sapienza umana, che è un'illusione pensare che, al termine di una lotta, ci possa essere un vincitore o un vinto.

In verità in una guerra nessuno vince e tutti perdono: fallisce l'umanità, che seppellisce il suo valore, la propria dignità sotto le macerie, che rimangono dopo ogni lotta fratricida.

Vorrei concludere questo brevissimo editoriale per Botros dedicato alla guerra e alla pace, con una piccolissima e semplice riflessione in cui credo tantissimo.

Noi siamo fisicamente distanti dalle due grandi guerre di cui continuamente si parla in tv e siamo lontani dalle altre 145 guerre, che dilaniano il mondo e che sembrano essere meno interessanti per l'occidente.

Come da lontano possiamo dare un contributo, per guarire questa grande piaga dell'umanità?

Possiamo collaborare a far crescere la pace nel paese in cui viviamo, nelle relazioni che impostiamo e in tutte le altre situazioni in cui ci troviamo: se nutriamo e facciamo vincere l'amore, contribuiremo a cambiare il mondo. 

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