Botros 2 - l'Editoriale

Botros 2 - l'Editoriale

don Rosario

Dicono che fin dalla nostra nascita c'è in noi una specie di istinto a capire tutto il mondo che ci circonda.

Partiamo dalle cose semplici ed elementari, per arrivare poi a capire la complessità dell'universo in cui abitiamo.

Lo facciamo in molti modi e usando tutte e cinque i nostri sensi, per poi dare più forza alla nostra intelligenza man mano che passa il nostro tempo.

C'è un passaggio fondamentale lungo il corso della nostra crescita che diventa determinante: comprendiamo che esiste una verità dentro di noi ed un'altra che ci trascende, ci supera.

Forse tutti gli anni della vita servono ad armonizzare queste due tendenze, che ci provocano ogni tanto anche delle sofferenze.

Sentiamo dentro di noi di capire istintivamente come stanno le cose e con i nostri ragionamenti tentiamo di argomentare la verità, che abbiamo intuito immediatamente.

E poi, però, magari nei ragionamenti e in molte questioni relazionali, ci accorgiamo che quella verità raggiunta, in qualche modo è limitata: ha bisogno di aprirsi a qualcosa in più rispetto al possedimento del nostro interiore.


Comprendiamo (c'è dentro di noi quasi un radar che ce lo dice; gli esperti dicono che è la nostra coscienza) che pur essendo una verità quella che abbiamo prodotto nella nostra individualità, ne esiste un'altra, oltre noi, al di là del nostro pensiero e della nostra persona, che vuole essere incontrata e in qualche modo, vuole plasmare la verità che noi abbiamo concepito.

I pensatori dicono che quando un uomo è capace di fare incontrare la verità interiore, che è venuta fuori dal suo vero profondo, con la verità trascendente, che supera e ci sovrasta, allora un uomo è veramente maturo nel suo percorso di vita.

Forse è credibile quell'espressione, che non ricordo dove ho letto, che la verità ci farà liberi.


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