Botros 2 - La verità della gioventù

Botros 2 - La verità della gioventù

Caterina Talarico

Il termine “verità”, dal latino veritas, indica generalmente il senso di accordo o di coerenza con un dato o una realtà oggettiva, o la proprietà di ciò che esiste in senso assoluto e non può essere falso.

Spesso sentiamo dire nel gergo comune che “la verità è nelle piccole cose”, ma cosa vorrà mai dire? Difatti, un concetto apparentemente così semplice nasconde tante accezioni e ha così tanti significati così come diversa è l’interpretazione che ne viene data non solo di persona in persona ma anche in base alle circostanze di vita che si presentano.


Ma che cosa è la verità per i giovani? Dove pensano di trovarla?

E’ stata rivolta questa domanda a 5 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ai quali ho chiesto di far seguire il proprio pensiero da una foto che meglio lo rappresentasse.


Giuseppe L., di appena 18 anni dice:

“Penso alla verità e la prima cosa che mi viene in mente è il rispetto. È un valore che tutti abbiamo e che non sempre viene dimostrato, è un qualcosa di profondo che viene da dentro e che possiamo associare a tutte le cose belle, come per esempio l’amore verso i genitori, che secondo me è l’unica cosa vera. Non tutti la pensano così, quindi è molto difficile da spiegare”.

Per Giuseppe verità significa amore verso i genitori e viceversa. Una verità legata quindi ai sentimenti, primo fra tutti quello che lega genitori e figli.


Angela L., di 21 anni risponde invece così:

“La verità” è un costrutto che nasce per dare un senso alla “realtà”. Spesso i termini “verità” e “realtà” vengono utilizzati come sinonimi e ne vengono confusi i significati, si pensa che la verità, definita a priori, sia un’idea immutabile che dovrebbe essere uguale per tutti.
A parer mio, è a partire dalla realtà oggettiva e dai fatti esistenti che si costruisce una verità; pertanto è un assunto circostanziale e stabilito che influenza il pensiero e l’azione di ciascuno.
Per affermare che la verità non sia “occasionale” , o che al contrario, sia “reale”, è necessario essere capaci di discernere da cosa e da dove nasce una verità, non accontentandosi di spiegazioni banali e superficiali
”.

 Angela sembra aver stravolto il pensiero comune parlando di verità come soggettività. Chi legge, così come è capitato a me nell’ascoltarla, sicuramente penserà: ma come? Se una cosa è vera, è vera… così come se una cosa è reale non può essere finta. Come può essere lasciata alla libera interpretazione di ciascuno di noi? Come può essere soggettiva? Sembra essere in contrasto anche con l’etimologia del termine. Eppure Angela si mette in discussione, sembra quasi voler dire: non date mai per scontato nulla, non lasciatevi condizionare da una definizione, da un concetto dato per certo e vero, ma createvi sempre quella che è la vostra di verità.

Bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione. Non bisogna credere a qualcosa solo perché fa comodoCredere ad una teoria non la rende vera!


Ad Angela si contrappone Rosario M., di anni 26 che ne da invece una visione più oggettiva. Dice infatti così:

La verità altro non è che la visione realistica e più semplice di ciò che ci circonda; non lascia spazio ad interpretazioni, perché è una sola in ogni situazione ed è oggettiva.
È l'essere umano che ogni giorno ricama sopra essa tante scorciatoie, poiché non è sempre facile affrontarla, soprattutto quando si tratta di fingere a noi stessi e costruire intorno a noi qualcosa che non esiste, o per paura che possa far male a chi ci sta accanto.
È molto più semplice fuggire dalla verità piuttosto che cercarla: ma cosa significa cercare la verità?
Forse è una domanda che non ha una sola risposta, perché ognuno può ricercarla in modo diverso: - c'è chi la ricerca semplicemente costruendola ogni giorno, percorrendo la strada per cui è nato senza nascondersi in realtà fallaci e che si sgretolano immediatamente; - altri possono ricercarla e trovarla negli occhi o in un consiglio di una persona cara; - altri ancora si aggrappano a parole o gesti di un idolo o di uno sconosciuto.
Ogni uomo ha una propria coscienza. C'è chi dice che per vedere chiaro nelle cose bisogna saper ascoltare la voce di Dio, e chi sostiene che la voce della coscienza insita in ognuno di noi è la voce di Dio.
Allora, forse, semplicemente la verità è in ognuno di noi e ricercarla significa saper ascoltare e scrutare nell'intimo dell'uomo”.

La verità è dunque insita in ognuno di noi secondo Rosario, non si crea da fatti concreti come dice Angela, perché la verità è solo una e si trova nel nostro intimo più profondo, bisogna solo saperla riconoscere e soprattutto non bisogna stravolgerla a nostro piacimento. Al suo modo di vedere sembra adattarsi l’aforisma

 “La verità è nella bocca di tanti, ma nel cuore di pochi”: Ognuno racconta quello che vuole, ma soprattutto quello che gli conviene. Ascolta il tuo cuore, al resto ci pensa la vita.


Simone, ragazzo di 31 anni, fa completamente sua la domanda e risponde:

Cos’è per me la verità?
Una domanda apparentemente semplice, ma che si potrebbe sviluppare in tantissimi percorsi e ambienti differenti, verità nei rapporti umani, qualcuno la chiama fiducia, verità nei rapporti sessuali, qualcuno la chiama fedeltà e/o passione, verità professionale, qualcuno lo chiama “giudizio”, verità verso il prossimo, questa forse è la più semplice e qualcuno la chiama gentilezza, generosità o disponibilità.
Per prima cosa mi viene da chiedermi se l’opposto di verità è falsità. Una mancata verità è sempre una falsità? Un’omissione è comunque una falsità? Una mancata verità è comunque una bugia? Esistono veramente le cd “bugie a fin di bene”, quando vogliamo nascondere qualche sofferenza o supponiamo di nascondere una sofferenza ad un nostro caro, stiamo facendo veramente la cosa giusta?
Dovevo rispondere ad una domanda ed al momento ho solo posto altre domande. Proverei a descrivere la verità verso me stesso che per me rappresenta una delle cose più complesse da descrivere. Confrontandomi già da più di 10 anni sul mondo di lavoro, sono sempre più convinto che la percezione che ho di me stesso non è né più vera né più falsa di quella che un’altra persona ha su di me. Mi vengono attribuite spesso descrizioni totalmente opposte: introverso, estroverso, dolce, premuroso, antipatico, cinico, generoso, spietato e potrei andare avanti…. Pertanto chi sono io? Se qualcuno mi descrive in quel modo evidentemente ai suoi occhi sono stato VERAMENTE in quel modo, e perché dovrei dire, che anche se non mi sento di appartenere ad alcuni di quegli aggettivi, non sia stato realmente in quel modo nei suoi confronti? Pertanto arrivo alla conclusione che, andando fuori dall’ambito matematico-statistico, di verità insindacabili, e che non siano figlie della nostra personale percezione, ce ne siano poche soprattutto quando entriamo nel campo delle verità di giudizio.
Per concludere, per me la verità è un mezzo, è un mezzo di tranquillità, serenità e fortezza. Finchè uno esprime con sincerità, anche se personale e inconsapevolmente viziata, quella che è la sua VERITA’, la esprime comunque con tranquillità e fierezza. Nel complesso non bisogna mai avere paura della verità che è appunto un mezzo di tranquillità e fortezza”.

 Simone ne dà una visione introspettiva e approfitta della domanda per fare un esame della sua persona. Pensiamoci… crediamo di essere in un modo, ma chi ci dice che non possiamo essere anche altro? E se poi, come riferisce Simone, quest’ “altro” ci viene attribuito da persone con le quali ci rapportiamo nel mondo del lavoro o semplicemente nella vita sociale, chi ci dice che non sia vero anche questo lato di noi? Evidentemente se ci viene attribuito un aggettivo è perché ci siamo comportati in un determinato modo… o vogliamo credere che semplicemente è stato espresso un giudizio e non per forza deve corrispondere al vero? Esistono quindi le verità di giudizio? Si, se vogliamo dare alla verità un’attribuzione soggettiva; no, se seguiamo l’etimologia del termine che vede la verità come ciò che esiste in assoluto e non ammette contraddizioni, come d’altronde le verità appartenenti al mondo delle scienza e ricordate anche dallo stesso Simone.


Serena T., di 23 anni, risponde così:

Che cos’è la verità? La verità spaventa. Ecco perché tutti la vogliono, ma pochi la cercano.
Quale altra parola così profonda, potrebbe essere oggigiorno così tremendamente sottovalutata.
La verità è per pochi. È per i temerari, per gli audaci, per i coraggiosi, forse anche per gli stolti e per i folli. Perché la verità può essere una dolce carezza, che fa bene al cuore, che culla, che sostiene. Ma anche un’arma, capace di ferire, recare dolore, e per questo è qualcosa dietro cui talvolta ci si nasconde. Eppure la verità è ricerca continua, e libertà.
Allora, senza timore alcuno si vada alla ricerca di questa verità che fa tanta paura, che fa soffrire, che giace sulle labbra di un bambino, che si cela negli occhi di chi ci sta attorno, essendo tutti più audaci e folli. Ma, più di ogni altra cosa, si trovi la verità custodita nel profondo del cuore, che ciascuno possiede e non lascia andare, che si potrà così compiere il nostro dovere sulla terra e potremo vivere felici, ma soprattutto liberi; perché la verità rende liberi

Anche secondo Serena la verità è insita nel nostro animo più profondo, ma per paura di quello che potrebbe rivelare, spesso ci si nasconde … ma allora meglio una “piccola bugia che una grande verità”? direi che dipende dai casi…


I pensieri di questi 5 ragazzi pur convergendo su alcuni aspetti, si muovono su direzioni diverse. E se la domanda fosse stata rivolta ad altri ragazzi ancora, sicuramente nessuno avrebbe dato la stessa risposta di un altro. Ma tutti tendono verso un’unica soluzione: la verità esiste ed è già in noi e nel  cammino verso la stessa non dobbiamo mai arrenderci e andare fino in fondo. Perché anche se a passo lento si arriva sempre a destinazione e avrà un posto in prima fila.

Sicuramente non esiste una risposta più corretta di un’ altra, l’opinione di ognuno merita di essere letta e può essere per l’interlocutore motivo di riflessione e di approfondimento sul tema. Esistono realtà vere si, ma che fanno anche paura e quindi tendenzialmente si è portati a creare un’altra realtà che meglio si sposa al nostro stato d’animo, che fa da corazza... da nostro complice.

Ed ecco allora emergere un altro aforisma: “La verità è un po' come il sole..fa bene finchè non brucia”.


Report Page