Botros 19 - Botricello-Stalettì

Botros 19 - Botricello-Stalettì

Bruno Apicella (https://t.me/BrunoApicella) [Art. 8 Dicembre 2023]

Due comunità pronte a collaborare nel nome della storia e della fratellanza

STORIE di vita vissuta che si intrecciano tra loro.
Nomi, cognomi, famiglie, usi e tradizioni che si sono intercorsi nel corso degli anni e che, adesso, saranno legati per sempre. Perché, tra le comunità di Botricello e Stalettì, c'è, da sempre, un forte legame di identità, solidarietà, fratellanza e condivisione. E, in molte famiglie della cittadina ionica, non è difficile trovare antenati che risalgano o siano appartenenti alla comunità di Stalettì.

Storie del passato che, ora più che mai, è necessario rafforzare per condividere e rilanciare le proprie origini. Perché solo riscoprendo il passato si potrà costruire, in maniera più forte, il proprio futuro. E, d'ora in poi, questi legami rimarranno impressi nella memoria collettiva grazie al "Patto di fratellanza" che, proprio nelle settimane passate, è stato siglato tra i comuni di Stalettì e Botricello (e di cui avevamo parlato con l'edizione speciale di Botros del 17 novembre scorso). 

Un vero e proprio gemellaggio siglato nel nome di San Gregorio Taumaturgo e celebrato con una cerimonia svoltasi all'interno della Sala Polivalente del comune di Stalettì. E dopo una cerimonia molto partecipata e moderata dal professore Saverio Candelieri, le due comunità si sono unite in corteo e hanno raggiunto il monastero di San Gregorio Taumaturgo dove sono state accolte dal parroco don Rosario Greto, il quale assieme al parroco di Botricello, don Rosario Morrone, hanno celebrato la santa messa con tanto di offerta dell'Olio per la lampada.

Mentre il momento più suggestivo è stato rappresentato dalla "Consegna delle chiavi" della comunità di Stalettì al primo cittadino di Botricello, Simone Puccio. Una consegna che va, quindi, a suggellare la forza del legame storico, culturale e religioso tra le due comunità. Un legame che si solidifica e resterà scolpito nella storia. Non a caso il sindaco Simone Puccio, nel corso della celebrazione, ha ricordato con soddisfazione l'importanza dell'evento.

"Siglando questo gemellaggio sono protagonisti la nostra storia, le nostre origini, le nostre tradizioni, ma soprattutto i nostri nonni. Sono orgoglioso delle nostre origini, perché sono alimentate dalla cultura del lavoro e del sacrificio, dalla storia di quei contadini e quegli operai che da Stalettì raggiungevano le nostre terre per renderle più ricche".


Puccio, durante la cerimonia, ha ricordato di aver ricevuto

"tante telefonate e messaggi anche da parte di botricellesi che vivono fuori e che hanno sottolineato, anche con commozione, il grande valore di questo atto. Un cittadino botricellese mi ha sottolineato l'emozione per questo gemellaggio e mi ha ricordato un uomo di fede e di chiesa: don Antonio Ranieri, attuale parroco di Taverna, madre botricellese e padre stalettese. Una sintesi perfetta - ha concluso il primo cittadino Simone Puccio - di questo legame indissolubile tra le nostre comunità".


E, proprio nei giorni che avevano preceduto il gemellaggio, il sindaco di Stalettì, Mario Gentile, nella presentazione dell'evento ha sottolineato:

"I botricellesi si sentono molto uniti a Stalettì proprio perché tra i primi coloni a insediarsi nel territorio dell'attuale Botricello vi furono anche stalettesi. Inoltre siamo uniti dal fatto che gli abitanti di Botricello - aggiungeva il sindaco di Stalettì - spesso venivano in pellegrinaggio presso il nostro convento di San Gregorio Taumaturgo o facevano tappa a Stalettì durante i pellegrinaggi a piedi per raggiungere la Madonna delle Grazie a Torre di Ruggero e qui sono sempre stati accolti e ospitati, stringendo legami solidi e anche familiari con i nostri concittadini".


Gentile ha poi concluso:

"Vogliamo che le nostre comunità, unite dalla storia e dalla fede, lo siano anche con un destino comune, lavorando insieme per una progettualità univoca, che sarà poi l'obiettivo concreto, oltre a quello simbolico, del nostro gemellaggio".

Due comunità che, da oggi, sono più unite, più forti e più solide. 


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