Botros 18 - Quando i nonni non ricordano più

Botros 18 - Quando i nonni non ricordano più

Angelins (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 5 Novembre 2023]

I nonni, si sa, sono una parte bella della vita, quella che nei nipoti lascia ricordi meravigliosi e indelebili di amore, di tenerezza, di complicità.

Ma può accadere -ed oggi accade sempre più spesso- che ad un certo punto la nonna o il nonno, cominciano ad avere vuoti di memoria: ripetono cose senza senso, dimenticano i nomi, scordano facilmente dove hanno messo un oggetto,  confondono i ricordi.

Accade anche che a tavola- loro che hanno insegnato le buone maniere- non usano bene le postate, che fanno cadere il cibo; addirittura fanno la pipì addosso, piangono e si arrabbiano con la mamma o con il babbo.

Il bambino, ad un tratto, si trova davanti ad una realtà diversa: la nonna/o non è più come prima! Cosa succede? Tutto diventa strano: la magia dei nonni è scomparsa!

Come fare a spiegare ai bambini che nonna/o ha una malattia degenerativa, che ha colpito la sfera cognitiva ed emotiva e che il suo cervello non funziona più bene?

Mamma e papà sono sempre più preoccupati, tristi e silenziosi.

Non è facile neppure per gli adulti accettare e gestire malattie come l’Alzheimer o altre forme di demenza senile.

Nonni fantastici, arzilli e saggi, quasi magici, un giorno dimenticano di prendere le pasticche per la pressione, non ricordano come si cuoce un cibo, nascondono oggetti, confondono ricordi: le dimenticanze diventano ogni giorno più numerose e gravi. 

Davanti ad un problema come questo, spesso si è portati a pensare che sia meglio nascondere la verità della malattia ai propri figli o nipoti, per proteggerli da qualcosa che sembra inaccettabile, vergognoso, pericoloso.

Un tale atteggiamento è dannoso per i bambini e per i nonni.

I ragazzi potrebbero davvero sviluppare paure nei confronti dei nonni, non cercare più la loro compagnia e diventare insofferenti della loro presenza.

Ma, in questi casi, nessuno è colpevole del loro comportamento!

Quando una malattia come l’Alzheimer viene a turbare la quotidianità familiare, ci si lascia sopraffare dal panico, dalla convinzione che una realtà così grave, non sia gestibile soprattutto se si hanno bambini.

Gli esperti suggeriscono, però, di coinvolgerli nel sostenere i nonni in questa nuova e difficile realtà.

E’ meglio informare – sostengono - spiegare ai bambini, cosa succede alla nonna/o e come possono aiutarli, invece di nascondere ed assumere atteggiamenti di intolleranza o di disperazione.

È importante rassicurare i figli e spiegare che questa malattia non è contagiosa e non vuol dire che un altro della famiglia si ammalerà e soprattutto se il nonno o la nonna hanno reagito male in una o più occasioni, non è colpa loro ma della malattia.

I ragazzi devono sapere che il nonno o la nonna peggioreranno, che purtroppo non c’è niente che possono fare per fermare la malattia, ma che loro possono aiutare i nonni a sentirsi meglio: dimostrare il loro affetto e non lasciarli soli, parlare per quanto possibile con loro.

Un aiuto ai genitori potrebbe venire dall’esperienza di Paul Russell, che ha prodotto un libro, anzi un album illustrato, che mostra come i bambini potrebbero reagire positivamente nei confronti di nonni, che soffrono di demenza.

Russell non voleva produrre un testo scientifico, ma un libro che suggerisse agli adulti come affrontare in famiglia una malattia degenerativa in modo tale da preservare gli affetti che uniscono nonni, figli e nipotini.

“Nonna dimentica”, infatti, racconta con semplicità e tante illustrazioni, la storia di una bimba, che vive le difficoltà della nonna ammalata di Alzheimer con tutta l’innocenza dell’infanzia, che non conosce preconcetti o stereotipi.

La bimba comprende che è la malattia che a volte non la fa riconoscere dalla nonna, che non si ricorda più come si gioca con la nipote, e dove ha messo le chiavi di suo figlio e così via.

La storia racconta tanti piccoli e grandi incidenti domestici che, è vero, complicano lo scorrere quotidiano dei giorni, ma non mettono mai in discussione il legame profondo tra nonna e nipote.

Per la bambina e i fratelli è importante continuare a trascorrere tempo insieme giocando, mangiando, e scambiandosi coccole. 

“Nonna dimentica” è un libro, che ,con delicatezza e sensibilità, incoraggia grandi e piccini a comprendere le persone con demenza senza averne paura.

 Se si continua a trattare il familiare malato con amore, con pazienza e il sorriso, la vita dei nonni malati, può svolgersi con maggiore serenità ed umanità.

Infine, ai nonni che soffrono di malattie generative della mente, si dimostra gratitudine per quello che hanno donato, quando erano sani e hanno dato tanto ai figli ed ai nipoti.


Alcune immagini dell’albo “Nonna dimentica”


Spiegare la demenza senile e l'Alzheimer ai bambini non è semplice: ci vuole sensibilità e un tocco di leggerezza per giustificare i comportamenti "strani" delle persone che ne soffrono...


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