Botros 18 - Il ruolo dei Nonni nell’attuale società 

Botros 18 - Il ruolo dei Nonni nell’attuale società 

Francesco Caliò (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 5 Novembre 2023]

“Cenni di sociologia della famiglia”

Un vecchio e un bambino si preser per mano
E andarono insieme incontro alla sera
La polvere rossa si alzava lontano
E il sole brillava di luce non vera...
F. Guccini

La cd terza/quarta età nel linguaggio comune rappresenta la popolazione anziana, quella che ha già dato tanto sia in termini produttivi/lavorativi che esperienziali in termini di vissuto sociale, e quindi del percorso cd umano[1]. La collocazione demografica di questa fascia di popolazione però è piuttosto fluida, poiché se da un lato hanno terminato la loro esperienza di lavoro attivo (impiegati, operai, professionisti, etc etc), dall’altro iniziano una nuova fase operativa, che potremmo definire sociale (i genitori smettono di essere genitori quando se ne vanno, e i figli smettono di essere tali quando i loro genitori non ci sono più).

Infatti, nel panorama collettivo i nonni sono di fatto dei veri e propri ammortizzatori sociali verso i nuovi nuclei familiari e anche nel caso in cui non ci fossero nipoti, spesso svolgono questa funzione nei confronti dei figli stessi. Questa funzione è tanto più presente (potremmo dire proporzionalmente) se rapportata alla difficile situazione socio economica di uno stato. La loro importanza è quindi crescente man mano che il welfare perde forza a causa delle politiche restrittive e liberiste dei governi che abbracciano visioni non ad indirizzo sociale[2]. 

Fa bene Crozza che con parodia magistrale chiede ai “nonni italiani ” di trovare 2/3 miliardi di euro da versare al governo, servirebbero a coprire i tagli alla sanità che ci si attinge a fare…ndr. Si taglia la sanità (quindi posti letto, strumentazione, ambulanze, farmaci) e si trovano 4-6 miliardi per acquistare i carri armati Leopard 2 dalla Germania.

Come dire, della sanità possiamo farne a meno, delle armi no. Il passaggio è notevole perché il benessere sociale degli anziani implica meno costi sociali e maggiore proattività della fascia di popolazione interessata. La figura dei nonni deve però essere vista sia sotto il profilo endogeno (economico-produttivo-), sia sotto il profilo esogeno (nella famiglia quindi in chiave di micro sociologia, si parla infatti a riguardo di invecchiamento attivo[3]), che storico.


L’aspetto socio economico rappresenta l’ambito cd “macro”, nei tempi attuali infatti la figura dei nonni rappresenta sicuramente un ammortizzatore sociale, non solamente in chiave esclusivamente economica, a volte di sostegno reddituale, bensì sotto il profilo gestionale/relazionale in rapporto ai nuclei familiari in essere e nascenti.

Il supporto che essi danno, da una parte rappresenta la conseguenza di una deriva in pejus della tenuta occupazionale nel mercato del lavoro (siamo quindi nell’area dei sistemi produttivi), e dall’altra di un sostegno operativo (in termini di presenza attiva nella gestione del tempo e dei nipoti), su quello che viene identificato come la difficoltà a bilanciare il tempo di vita e lavoro della fascia generazionale attiva (quella che risulta occupata nel mercato del lavoro).

L’Italia tra l’altro è il secondo paese più longevo al mondo, 1 su 5 ha più di 65 anni di età, ma è anche quello che ha una curvatura negativa nel rapporto deceduti/nascite, e attivi/pensionati[4].  I nonni in Italia sono circa 12,5 milioni, 1 su 3 si occupa tutti i giorni dei propri nipoti e 1 su 2 li accudisce una o più volte la settimana. Un terzo della popolazione appartiene quindi a questa fascia generazionale.


Di fatto essi si occupano dei nipoti mentre i genitori lavorano, oppure quando i bambini sono malati e anche durante le vacanze scolastiche. In una prospettiva comparata possiamo notare come negli altri paesi europei meno del 3% dei nonni si occupano dei loro nipoti.

Per comprendere l'importanza dei nonni possiamo guardare agli asili nido: solo il 17% dei bambini del centro nord sotto i tre anni sono accolti in servizi comunali o finanziati dai comuni, percentuale che al sud scende drasticamente al 4%. I costi delle rette sono diventate troppo esose, molto spesso si avvicinano al 20/60% dello stipendio delle mamme, che in moltissimi casi hanno un contratto di lavoro part time.

E’ stata fatta anche una stima sull’impegno dei nonni nell'accudimento dei nipoti, essa vale all’incirca 27,6 miliardi di euro. Circa 7 milioni di anziani contribuiscono con proprie risorse economiche (pensioni) al benessere della famiglia, un sostegno che cuba qualcosa come 5,4 miliardi di euro l'anno. Non manca nemmeno l'impegno nel volontariato che è una attività molto diffusa fra gli anziani facendone un esempio sociale per le giovani generazioni.


E’ questo anche uno mezzo per far si, che la popolazione anziana si senta utile ed attiva, meccanismo che si muove in modo spontaneo e genuino
[5].

La classe anagrafica dei nonni è anche quella maggiormente esposta a patologie aggressive, sia per fattori fisiologici (l’organismo invecchiando diventa più debole e le difese immunitarie calano, oltre alla naturale tendenza di perdita di lucidità), sia per fattore endogeni, come è avvenuto con la pandemia del Covid 19, che nel biennio 2020/2021 ha letteralmente decimato gli anziani[6], soprattutto nelle regioni settentrionali (registrando punte di 3000 morti al mese)[7].

Il termine nonno deriva dal latino “nonnus”, che indicava le balie o i monaci, quindi colori i quali si occupavano degli infanti. Nei nostri tempi, il temine identifica i padri e le madri quando i loro figli sono divenuti al loro volta genitori. Viviamo un tempo che è definito il secolo dei nonni proprio per l’importanza che essi hanno assunto nel contesto socio economico. Più la società risulta stratificata, più cresce la loro importanza. 

Quando un figlio diventa genitore, realizza una serie di legami con gli altri componenti del nucleo familiare e anche ovviamente con i suoi stessi genitori, questo comporta per essi l’assunzione di un nuovo ruolo, quello appunto di nonno, con ricadute affettive, emotive, organizzative dovute anche al mutamento del rapporto con i propri figli, divenuti a loro volta genitori.

L’atteggiamento dei nonni invero può essere piuttosto diversificato, da quelli distaccati, a quelli sempre presenti e finendo poi a quelli che svolgono un ruolo cd cuscinetto[8], di mediatori anche nei conflitti genitori/figli. Essi rappresentano quindi una risorsa cruciale per le famiglie di oggi, pur se con un tipo di rapporto in continua mutazione resistono nel tempo. Sono un argine anche verso le fragilità delle famiglie stesse mediante la solidarietà familiare[9]. 


Oggi, il concetto stesso di famiglia deve essere visto in modo allargato, non è più possibile categorizzare il nucleo familiare per come veniva inteso nel codice civile del 1942 (famiglia di configurazione corporativa e nucleare), ma come cellula sociale in tutte le sue declinazioni, sia essa con entrambi i coniugi, con un solo coniuge, o di diversa tipologia. Insomma la famiglia è un essere composito sociale che ha sfaccettature diverse a seconda della cultura di un popolo, della latitudine, dei periodi storici.

La figura dei nonni in tutta questa diversità invece mantiene una sua costante storica, che pur se mutata nel tempo (gli anziani un tempo apparivano come figure patriarcali ed autoritarie, e con il trascorrere del tempo hanno assunto invece una veste di autorevolezza), ha saputo conquistarsi uno spazio sociale notevolissimo. Complice da un lato il retrocedere del welfare state, dall’altro la crescita esponenziale della longevità.

I nonni oltre ad essere un contenitore di varia età e condizione (dai 50 ai 90, da chi ancora lavora a chi invece è in pensione, da chi è autonomo e pratica sport anche in età avanzata, a chi invece si trova a vivere gli ultimi anni della propria esistenza in balia di patologie degenerative ed invalidanti), rappresentano anche un legame con la storia. Sono la memoria storica di una famiglia e in molti casi di intere comunità, rappresentando anche delle vere e proprie coscienze popolari[10], dei tessitori di storia.

Sono in un certo senso gli storici della famiglia[11], un tuffo nel passato che ha significato a volte fortemente nostalgico nel narratore. Spesso le fonti, i cd documenti a cui attingono, appaiono opachi, confusi, ma proprio quelle zone d’ombra dei racconti ne fanno una caratteristica propria che incuriosisce chi li ascolta (i nipoti generalmente). Vi è comunque uno scontro generazionale anche nel linguaggio che è necessariamente diverso, digitale e frettoloso quello dei nipoti, strutturato e composito quello dei nonni.


Si dice che la realtà dei nipoti è sfuggente, sommersi dall’imperialismo mediatico dei social che orientano il consumo[12], ma anche la realtà dei nonni non è più cosi circoscritta come un tempo, sono più giovani, spesso sono ancora in attività lavorativa, e hanno vissuti storici anche vicini nel tempo. La forbice anagrafica del tipo di nonno è tutt’altro che fissa, ma si dilata in ordine sparso.

Sul linguaggio stesso possiamo notare come sia in uso nei nipoti la pratica di usare la simbologia nelle chat (whatsapp - telegram – messanger, etc. etc.), con una ricaduta all’indietro nel tempo. Sembra quasi di riutilizzare il geroglifico e non la fraseologia. Dopo 4000 anni di evoluzione del linguaggio assistiamo ad un ritorno al passato, una involuzione linguistica. Anche le relazioni sono mutate, poiché passate dalle ubicazioni domestiche a quelli che Marc Augè in un saggio del 1992 definì i “non luoghi”[13] .

Oggi persino il diritto interviene su questa figura, elaborando il concetto o meglio la nozione di “nonni sociali”[14], nel ribadire il diritto dei nonni ad avere rapporti costruttivi con i nipoti in una piena relazione affettiva[15].

La famiglia è essa stessa un luogo dove avvengono transazioni economiche, ma la loro natura non è quella di mercato, bensì quella della reciprocità: le risorse utilizzate per far studiare i figli, il tempo dedicato dai nonni per accudire i nipoti, l’assistenza stessa delle persone anziane rappresentano tutti scambi il cui valore economico, pur innegabile, non è monetizzato ma si colloca in un orizzonte temporale largo e il sinallagma è implicito nel legame sociale che lega le persone coinvolte, ciò rappresenta il vero motivo dello scambio[16].


Sotto il profilo storico evolutivo, si potrebbe affermare che i nonni hanno 30.000 anni. Proprio grazie alla loro comparsa gli esseri umani hanno conosciuto l’evoluzione, e grazie al loro supporto (a prescindere dell’età) e alla loro conoscenza tramandata[17] resosi possibile nel momento in cui si verificò la coabitazione di tre generazioni.

Gli anziani trentenni insegnavano ai giovani il “sapere (costruire utensili per la caccia, proteggersi, la cura dei figli, conoscere le erbe velenose, interagire con nuclei familiari vicini, etc. ect.), essi sono definiti i “Grandparent”. Era un’epoca nella quale a 15 anni si aveva la riproduzione e sui 30 anni la vecchiaia, il progressivo aumento dell’età media favorì l’incremento della popolazione. Nel tempo la figura si consolidò sempre più, arrivando anche ad avere una differenziazione sia di genere[18], che di stratificazione sociale, tale quest’ultima da determinare la qualità del vissuto umano e sociale.

Rimando a chi volesse avere una visione univoca della figura dell’anziano (nonni) ad un intervento di Nicola Gratteri[19], che proprio su questa tematica invita i ragazzi a recarsi nei reparti di Geriatria degli ospedali territoriali; Esperienza questa, dalla grande portata morale e soprattutto umana.

 


[1] Licursi Sabrina – Gli Anziani nella modernità – Unical - https://scienzepolitiche.unical.it/bacheca/archivio/materiale/542/Comunit%C3%A0%20Societ%C3%A0%20e%20Reti%20sociali/anziani/A%20partire%20dagli%20anziani,%20cap%20I.pdf

[2] Saraceno- Naldini – Sociologia della famiglia – Il Mulino 2021

[3] Cristiano Ottaviano- Invecchiare attivamente, nonni e nonne nella società dell’ambivalenza – Studi di sociologia Fascicolo 4 – 2012 - https://www.jstor.org/stable/43923973?typeAccessWorkflow=login 

[4] https://www.pensionaticislabruzzomolise.it/articolo-482/i-nonni-asse-portante-della-nostra-societa-auguri-a-loro/

[5] Istat – Famiglie, reti familiari, percorsi lavorativi e di vita – 2022 - https://www.istat.it/it/files/2022/10/Ebook_Famiglie-reti-familiari-percorsi-lavorativi-e-di-vita.pdf

[6] Alessandra Paolini – Repubblica 21/05/2021 https://www.repubblica.it/cronaca/2021/06/10/news/covid_in_italia_il_piu_alto_numero_di_morti_tra_gli_anziani_peggio_di_noi_solo_la_bulgaria-305115487/

[7] Il sole 24 ore – Marzio Bortolani - https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-oltre-3mila-morti-mese-gli-over-80-ma-quarta-dose-e-flop-AEQjjGYB

[8] Laura Oltremondi – Tesi di laurea “Nonni si diventa” il cambiamento del ruolo dei nonni nella famiglia. Università CAFOSCARI Venezia – 2020 - http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/18381/859660-1250313.pdf?sequence=2

[9] Anna Laura Zanatta – I nuovi nonni – Il mulino 2013

[10] Lorella Cartia - https://www.studiopsicologiaroma.com/i-nonni-custodi-del-tempo-tessitori-di-storia/

[11] Rossella Certini – I nonni per una prima formazione alla storia - Rivista Italiana di educazione familiare – n.2/2013 - https://flore.unifi.it/bitstream/2158/962787/1/Rief.pdf 

[12] Zigmunt Bauman – Nati liquidi – Sperling & Kupfer 2017

[13] Marc Augè – Nonluoghi – Eleuthera 2018

[14] Cinque Maddalena – La famiglia si allarga ai nonni sociali – Rivista di diritto delle successioni e della famiglia – 1/2019

[15] Meglio Angelo – La tutela del rapporto nonni-nipoti: il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti – Rivista di informazione giuridica Cammino diritto 5/2023 - https://rivista.camminodiritto.it/public/pdfarticoli/9489_5-2023.pdf 

[16] Michele La Rosa – Introduzione alla sociologia economica – Franco Angeli 2008 

[17] Di Pasqua Emanuela – i nonni? Hanno solo 30.000 anni – Corriere.it scienze – Ricerca di Rachel Caspari - https://www.corriere.it/scienze/11_luglio_25/nonni-trentamila-anni-fa_06d9052c-b6c4-11e0-b3db-8b396944e2a2.shtml

[18] De Marchi Elena – Alemani Claudia – Per una storia delle nonne e dei nonni – Viella 2015

[19] Nicola Gratteri - https://www.youtube.com/watch?v=dVwBFMsNiow -  


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