Botros 17 - Alle origini del Sapere

Botros 17 - Alle origini del Sapere

Angelins (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 1 Ottobre 2023]



Fin dalla sua comparsa sulla terra, l’uomo ha sentito il bisogno di conoscere e quindi di sapere.



Certo non speculava per produrre teorie filosofiche, scientifiche e religiose.

Il suo bisogno di conoscenza lo sviluppò per la necessità di sopravvivere.

L’essere umano ha sempre osservato, sperimentato, giungendo a scoprire per istinto come nutrirsi, come riscaldarsi, come difendersi dalle intemperie, dagli animali. 


Le sue intuizioni diventarono sempre più corpose fino a configurarsi come regole, concetti che, pur  nella loro semplicità primordiale, divennero oggetti di sempre più approfondite ricerche rudimentali, che misero aprirono la strada della conoscenza. 


Le caverne, il fuoco, le pietre l’acqua, furono prodotti del suo cercare, del suo provare: la sua intelligenza già dai suoi primordi, ha creato le basi su cui sono cresciute cultura e sapere.


Le sue deduzioni diventarono sempre più importanti e pur non essendo codificati in leggi, permisero di concepire e realizzare le prime grandi invenzioni dell’umanità: basti pensare all’invenzione della ruota o ai primi tentativi di navigazione e di trasporti sui fiumi, per comprender quale grande lavorio intellettivo doveva animare la vita primitiva.

Quando, dunque, ha origine il sapere?
Quando comparve il primo uomo sulla terra; se poi vogliamo parlare del Sapere sistematico convenzionale, possiamo datarne l’origine alla scoperta della scrittura.

L’uomo primitivo, in ogni caso ha lasciato tracce indelebili della sua esistenza con la rappresentazione dei numeri, con graffiti vari, con la lavorazione di manufatti, che nel tempo sono venuti alla luce e hanno dato la possibilità di conoscere come un ominide, abbia saputo evolversi e creare cultura.


Esempi primitivi di comunicazione tramite graffiti



Iniziamo, pertanto, un brevissimo viaggio nel tempo, per ricordare il lungo cammino, che l’uomo ha percorso prima di arrivare alla complessità del Sapere odierno.

Consideriamo la Preistoria, quel periodo della storia umana, che va da 2,5-2.6 milioni di anni fa, fino all’epoca in cui fu scoperta la scrittura, la cui invenzione non ha una datazione precisa ed identica nelle varie zone della terra: in Egitto e in Mesopotamia viene collocata nel 3500-3200 a.C. in Cina intorno al 1200 a.C. nella valle dell'Indo intorno al 2200 a.C. in Mesoamerica intorno al 600 a.C.


Esempi di scrittura


 La data della fine della Preistoria varia quindi molto, a seconda delle varie culture.

Diamo, ora, uno sguardo veloce all’Età della pietra, che comprende i periodi del Paleolotico, Mesolitico e Neolitico.


In questo spazio di tempo l’uomo scoprì il fuoco, l’utilizzo della pietra per andare a caccia; imparò a costruirsi armi ed utensili, per raccogliere vegetali, levigare la pietra; cominciò ad avvertire l’esigenza di esprimere concetti e fermare sulle rocce i risultati delle sue conoscenze. 


Scoprì tecniche per realizzare vasellame in argilla, a coltivare piante, costruire con il legname, organizzare insediamenti e addomesticare animali.


Tutto ciò presuppone applicazione dell’intelligenza, che, durante l’Età dei metalli, divenne sempre più intuitiva e capace di organizzare conoscenze, per dare vita a sperimentazioni.


La lavorazione del bronzo, del rame e del ferro, consentì la produzione di manufatti più perfetti ed anche la commercializzazione dei prodotti.


Certamente, nell’osservare la natura l’uomo primitivo iniziò a concepire la presenza di un essere superiore: non era il nostro Dio, ma certamente l’uomo cominciò a farsi domande sulla creazione, sul movimento, sul susseguirsi delle stagioni, sulla sua stessa esistenza.

Nasce il rudimentale bisogno di infinito, di espressioni artistiche, che l’uomo esprime nei graffiti, con la  lavorazione dei minerali e dei metalli, con i primi tentativi di modulare suoni, i primi desideri di studiare il firmamento, le piante, gli animali.

Iniziò allora a fare capolino la scienza: è il periodo identificato come Protostoria, che si posiziona tra Preistoria ed Epoca Antica.

Per protostoria si può intendere lo stadio storico delle società umane organizzate in forme più complesse e sofisticate attività economiche secondarie (quelle cioè di trasformazione delle materie prime/produzione, quali la metallurgia), ed elevata diversificazione e complessità culturale rispetto ai gruppi umani dell'età della pietra, riscontrabile sia nella cultura materiale che negli aspetti ideologici (deducibili dalle pratiche funerarie e cultuali).

Interessante questa cronologia della Protostoria, periodo durante il quale la lavorazione dei manufatti, iniziata nella preistoria, subisce una fase di grande perfezionamento.

  • 3 500 a.C.: invenzione della scrittura. Convenzionalmente si pone termine al racconto della preistoria con questa invenzione e incomincia la storia documentata da testimonianze scritte.
  • 3 500 a.C.: inizia l'epoca della metallurgia. La prima "civiltà dei metalli" comincia con l'uso dell'oro a scopi ornamentali e prosegue con l'età del rame, epoca in cui avvengono anche la domesticazione del cavallo e l'invenzione della ruota. Migliorando le tecniche di fusione, l'uomo impara a formare una lega del rame con lo stagno, ottenendo così il bronzo, molto più duro e utile per utensili e armi. L'età del bronzo dura fino all'inizio dell'età del ferro, intorno al 1200 a.C.
  •  3 000 a.C.: prime grandi civiltà idrauliche sorte sui grandi fiumi del Nilo e del Tigri-Eufrate. La pianificazione e il controllo delle acque conducono ad uno sviluppo dell'economia agricola. Inizio dell'urbanizzazione e sviluppo delle scienze funzionali all'agricoltura: matematicageometriaastronomiaingegneria.
  • Circa 2 300 - 725 a.C.: età del bronzo. In ambiente egeo - secondo alcuni studiosi anche in diverse regioni dell'area balcanico-danubiana - la fine di questa età è invece posta intorno al 1100 a.C., in Italia verso il 1000 a.C.( Wikipedhia)

La scrittura nacque per esigenze pratiche: registrare, contare, classificare beni in una società che aveva ormai superato la dimensione “faccia a faccia” del clan o del villaggio e richiedeva sistemi di registrazione oggettiva dei beni e degli scambi.

Inizia così la documentazione di ogni scoperta, di ogni studio, documentazione che si può tramandare ai posteri, che continueranno a sviluppare le idee primitive.


Parallelamente al progredire e al cambiare delle varie età dei primi uomini, l’uomo stesso subisce un’evoluzione fisica e mentale, che favorisce nuove conquiste nel campo della cultura e del sapere documentato e trasmesso ai posteri.

Diamo un’occhiata a questa sintesi, che permette di prendere atto brevissimamente dell’evoluzione dell’uomo e naturalmente del suo progredire nel campo del Sapere.


Evoluzione

Homo habilis, homo erectus, homo sapiens... Di cosa stiamo parlando?
Ma dell’evoluzione umana, chiaramente! Cominciamo dal principio: circa 70 milioni di anni fa compaiono i primi primati, animali notturni che vivevano sugli alberi, con mani e piedi prensili e il muso piatto. Lo diresti mai? Sono i nostri più lontani antenati! Successivamente poi i primati sono diventati animali diurni e hanno sviluppato la capacità di spostarsi da un albero all’altro con le braccia, elemento fondamentale nell’evoluzione della postura eretta.

  • Evoluzione dell’uomo: l’Austrolopiteco
    4 milioni di anni fa fanno la loro comparsa gli australopitechi: hanno un cervello più grande di uno scimpanzé. 800mila anni dopo vive Lucy, il celebre australopiteco scoperto in Etiopia. I resti di Lucy ci dicono che a quel tempo i nostri antenati erano ormai abituati a camminare – solo – sui loro piedi. 
  • L’Homo Habilis
    A questo punto, siamo già a circa 3 milioni di anni fa, l’albero dell’evoluzione si divide in due rami principali, uno che si estingue dopo due milioni di anni, e l’altro che… indovinate un po’? È il progenitore del genere Homo! Siamo arrivati a circa 2 milioni di anni fa: è qui che fa la sua comparsa il genere umano. Non appare per magia, ma è il prodotto di un’evoluzione lenta, lentissima. Il primo che incontriamo nel nostro viaggio è l’homo habilis: aveva una scatola cranica più sviluppata, seguiva una dieta onnivora e utilizzava utensili, come le pietre per rompere le ossa.
  • Homo Erectus
    Poco più tardi fa la sua comparsa l’homo erectus, considerato il primo vero cacciatore-raccoglitore e il primo a usare il fuoco. Questo permetteva all’homo erectus una lavorazione sia delle pelli sia degli alimenti che era molto più avanti rispetto a quella dei suoi precedenti.
  • L’uomo di Handertha
    Per la comparsa di qualcuno che sicuramente conosci, i Neanderthal, dobbiamo aspettare ancora un po’ e arrivare a 500mila anni fa. A questo punto gli utensili usati dai nostri antenati non erano più semplici pietre, ma vere e proprie lance con cui cacciare gli animali.
  • L’Homo sapiens
    Neanderthal li troviamo un po’ in tutta Europa. ma si estingueranno – forse anche a causa della nostra specie, l’homo sapiens che entra in scena 200mila anni fa. Il nostro antenato è un animale sociale, che si organizza in tribù, ha tradizioni e pratiche rituali proprie e seppellisce i morti. Sviluppa il desiderio di influenzare il mondo circostante: è curioso, vuole manipolare e spiegare i fenomeni naturali.
  • Homo Sapiens Sapiens
    A questo punto, circa 90mila anni fa, fa la sua comparsa l’uomo moderno: l’homo sapiens sapiens, un individuo in grado di lavorare ossa e corna per farne strumenti di caccia.
    E’ lui il nostro antenato più recente ha anche l’esigenza di esprimere il suo senso artistico, come testimoniano le pitture rupestri e le statuette femminili. È un uomo che manipola ciò che ha intorno, addomestica gli animali e comincia a dedicarsi all’agricoltura. Il resto è storia nota… o quasi. Intorno a 5mila anni fa l’homo sapiens sapiens comincia a scrivere: inizia la storia e finisce la preistoria. (Studenti.it)

E’ interessante nella seconda immagine poter osservare l’evoluzione del cranio e del cervello dell’uomo.




Con l’avvento dell’Homo Sapiens inizia la storia scritta dell’uomo.






Dall’invenzione della ruota all’era spaziale, dalla scoperta della carta, della stampa e delle comunicazioni di vario genere, addirittura dell’intelligenza artificiale, l’uomo ha fatto tantissime altre scoperte, che hanno cambiato la vita sulla terra.

Il sapere si è ramificato in innumerevoli branche difficili da elencare tutte, ma semplice da trasmettere e far arrivare in ogni paese, in ogni casa.

E’ il Sapere, infatti, che sempre domina gli interessi umani, determina il progresso o, in alcuni casi, purtroppo, deturpa il Creato.


L’essere umano, in ogni epoca, continua a sentire e a sviluppare il bisogno di conoscere, di costruire, di cercare nuove vie, per allargare gli orizzonti del Sapere.

Il tuo parere...

Clicca qui per scrivere le tue osservazioni

https://forms.gle/GbuWfYpDpiuS8mry9



Report Page