Botros 13 - La storia dei Sogni

Botros 13 - La storia dei Sogni

Angelins (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 4 Giugno 2023]



Il sogno ha sempre avuto un posto importante nella vita dell’uomo, tanto che, in ogni tempo e luogo, la prima cosa che quasi tutti facciamo al mattino, è il tentativo di ricordare quello che abbiamo sognato.

Il sogno bello, brutto, pauroso o meno, ha il potere di lasciare nella persona sensazioni piacevoli, spiacevoli, paurose ed è per questo che tutti tentano di scoprire la provenienza di quell’inquietudine strana - non sempre chiara ma palpabile - che si percepisce al risveglio e che, a volte dura per tutta la giornata.

Non solo. Quando non ricordiamo nulla del sogno o rivediamo tante cose confuse, tentiamo in tutti i modi di capire dove siamo stati con la mente durante la notte.

Questo avviene, perchè siamo convinti che nel sogno si trasmette misteriosamente qualche rivelazione di sentimenti, desideri consci o inconsci, che riemergono con sincerità nel momento in cui non siamo coscienti e pronti a soffocare pensieri e consapevolezze, che non desideriamo riconoscere.

Il sogno, rivestito di un certo mistero, è un argomento talmente affascinante, che spinge psicoanalisti, psicologi, psichiatri e psicoterapeuti a studiare e ad elaborare teorie su questa attività notturna del nostro cervello.


Ci sembra interessante, sapere qualcosa in più su come è stato concepito il sogno, nel corso dei tempi e nelle varie civiltà umane. 

La caratteristica premonitrice del sogno è sicuramente quella più riconosciuta fin dai primi albori della storia dell’uomo.

Per gli antichi il sogno era un ponte tra il mondo terreno e quello della divinità, tra il mondo dei viventi e quello dei morti.

L’incubazione dei sogni è sicuramente una delle tecniche più antiche ed affascinanti che ancor oggi riscuote grande interesse ed attorno a cui fioriscono seminari e gruppi di lavoro.

La possibilità di creare un collegamento profondo con il proprio inconscio senza intermediari (psicoterapeuti o interpreti che siano), ne decreta il grande successo e stimola la ricerca delle regole da osservare per ottenere i risultati migliori.

In epoca sumerica (3500 a. C al 2000 a.C) si praticava la tecnica dell’incubazione, pratica magico-religiosa, secondo la quale, era necessario che una persona dormisse in un luogo sacro sotterraneo, per avere un sogno premonitore o comunque una rivelazione.

Al mattino, con l’aiuto di persona esperta nell’interpretare i sogni, si decifrava il messaggio trasmesso al protagonista dell’incubazione.

La prima testimonianza scritta sull’importanza che il sogno godeva presso gli antichi, risale al2000 a.C. si trova nell’Epopea di Gilgamesh.

Il re sumero sogna di lottare con un uomo selvaggio (Enkidu), allevato da animali, del quale alla fine apprezza la grandezza e il valore. Decide così di riconoscerlo come suo fratello, con il permesso della madre Ninsu, che. fornirà un’interpretazione del sogno del figlio:

Nella cultura assiro-babilonese, era ben praticata la divinazione, in quanto

si riteneva che i sogni fossero fonte di verità certe.

Per tale motivo gli assiro-babilonesi usavano largamente il libro di interpretazione dei sogni risalente al 1728- 1686 a.C., e pervenuto ai posteri su tavole d'argilla.

I babilonesi credevano che il dio Zuqiqu era quello da invocare, per ricevere sogni messaggeri di avvenimenti positivi, inviati da dei e defunti.



Nell’antico Egitto

Gli egizi erano molto interessati ai legami del sogno con la realtà e lo interpretavano come una presenza continua – a volte fastidiosa -  degli dei nella vita degli esseri umani.

Numerosi erano gli indovini nella società egizia antica; studiavano i sogni e ne davano interpretazioni: vedi la storia di Giuseppe e i sogni del faraone.



Nell’antica Grecia

Ai sogni veniva riservata grande importanza, perché ritenevano che trasmettessero messaggi degli dei.

Il sogno è presente nell’Iliade, nell’Odissea, nell’Eneide, come mezzo di anticipazione di quello che accadrà agli eroi.

Enea sogna la distruzione di Troia

Omero parla di due porte dei sogni, una d'avorio per quelli significativi e l'altra di corno per quelli insignificanti.

Per Platone i sogni sono portatori di desideri anche estremi, che solo un individuo maligno tenta di realizzare.

Per Aristotele i sogni non sono che ripetizione degli avvenimenti giornalieri, che lasciano nella persona sensazioni fisiche e corporee forti e rivissute in modo confuso durante il sonno.

Nell'antica Grecia si pensava che il sogno possedesse addirittura un potenziale terapeutico tanto che, i greci, ripresero la tecnica dell’incubazione, che praticavano in delle vere e proprie "grotte dei sogni" o templi, per individuare tramite il sogno, cure per alcune malattie.

Questa pratica, che ha lasciato tracce anche nelle tradizioni cristiane delle veglie, assunse tale importanza da diventare una "scienza" chiamata "Onirocritica", ossia la scienza che interpreta i sogni.

Si ritiene che il più famoso onirocritico greco del tempo fu un certo Artemidoro di Daldi, il primo a scrivere un testo dedicato a "L'interpretazione dei sogni".

Artemidoro cercò di ideare un vero e proprio metodo scientifico, che consentisse di collegare realtà quotidiana ai sogni, considerate porte occulte sul futuro.

Per Artemidoro, infatti, i sogni, sono il frutto del lavoro notturno della psiche, che sembra voler indicare al sognatore la strada migliore da percorrere.

Lo scopo di questo libro era quello di costituire una specie di repertorio dei sogni, in cui potessero essere elencati ed interpretati: una specie di Smorfia napoletana.

Questo metodo sarà poi ripreso in epoca moderna da Sigmund Freud, padre della psicoanalisi anche se, come vedremo in seguito, con significato e fini diversi.



Nell’antica Roma

Diversa è la posizione dei Romani, che in un primo momento condividono la tecnica dell’incubazione, ma nel tempo optano per un ridimensionamento della funzione profetica dei sogni e della loro importanza, considerati esclusivamente come prodotti fantasiosi della mente del sognatore.

Lucrezio nel suo De rerum Natura, definisce il sogno mera riproduzione di episodi quotidiani: sfogo di ansie, passioni, pressioni.

Tiberio vietò la consultazione degli interpreti dei sogni temendo interpretazioni errate da persone non esperte in onirocritica.  Secondo Catone il sogno non è altro che una rappresentazione di ciò si desidera o si spera.



Tradizione cristiana

Nell’Antico Testamento viene riportato uno dei più famosi episodi di interpretazione dei sogni. Una notte appaiono in sogno al faraone egizio sette vacche grasse e sette vacche magre. Giuseppe interpreterà poi l’immagine come la venuta di sette anni di abbondanza e ricchezza ai quali succederanno sette anni di carestia. È questa una profezia che egli ritiene provenire da Dio e dunque intrisa di significati religiosi.

Dio ha usato molte volte i sogni nella Bibbia per comunicare la sua volontà, rivelare i suoi piani e annunciare eventi futuri.

Tuttavia, l’interpretazione biblica del sogno ha richiesto accurati controlli per accertare che proveniva da Dio (Deuteronomio 13).

Sia Geremia che Zaccaria hanno messo in guardia dal fare affidamento sui sogni per esprimere la rivelazione di Dio (Geremia 23:28).

Nella Bibbia ebraica la parola usata per il sogno è ḥălôm , riferendosi a un sogno ordinario o a quello che è dato da Dio. Nel Vangelo di Matteo si trova la parola ónar , che si riferisce specificamente ai messaggi o ai sogni dell’oracolo (Matteo 1:20; 2:12, 13, 19, 22; 27:19). Tuttavia, Atti 2:17 e Giuda 8 usano un termine più generale per sogno ( enypnion ) e sogno ( enypniazomai ), che si riferiscono sia ai sogni oracoli che a quelli non oracoli.

Una “visione notturna” o “visione nella notte” è un’altra frase usata nella Bibbia, per indicare un messaggio o un sogno oracolo. Questa espressione si trova sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento (Isaia 29: 7; Daniele 2:19; Atti 16: 9; 18: 9).(Paolo Tescione)

I sogni biblici si dividono in tre categorie fondamentali: messaggi di imminente sventura o fortuna, avvertimenti su falsi profeti e sogni ordinari non oracolari. I sogni costituivano quindi la rivelazione della verità, come nel caso di San Giuseppe.


La tradizione cristiana, in un primo momento, ritiene che il sogno sia manifestazione di uno spirito superiore, che è messaggero di verità divina, apparizioni, di premonizioni e guarigioni miracolose.

Nel Medioevo i sogni vennero considerati con metodi contraddittori: in alcuni casi erano considerati espressione della benevolenza divina, in altri come allucinazioni o come pure fantasie.

A volte venivano considerati premonitori, guaritori e miracolosi: in questi casi, davano vita a vere e proprie usanze religiose e a pellegrinaggi votivi.

In altri casi i sogni venivano invece considerati come la espressioni delle oscenità del peccato e dello stesso diavolo, che attraverso i sogni trovava una via facile, per piegare la volontà umana.

Papa Gregorio II 8669.731), poi, ne proibì, pena la morte, l'interpretazione perché gli interpreti erano ritenuti messaggeri del volere di Satana e giustificarono le persecuzioni e la caccia alle streghe. 


La verità "oniricamente" svelata a Maometto

Nella cultura e nella tradizione islamica i sogni hanno invece un ruolo centrale.

Lo stesso Maometto racconta di aver ricevuto la sua investitura di profeta dall'angelo Gabriele durante un sogno.

L'angelo donò a Maometto un pezzo di broccato su cui erano scritte alcune parole e gli ordinò di leggerle. Pur non sapendo leggere, Maometto ricordò quelle parole al risveglio.

Secondo il Corano l'interpretazione dei sogni è la pratica divinatoria privilegiata, per poter comunicare con il Dio: i sogni sono messaggi che diventarono così l'inizio del testo sacro, il Corano.

Per il Talmud, il libro sacro ebraico, i sogni sono messaggeri divini che possono rivelare la parola di Dio.

 La tradizione ebraica però aggiunge un elemento nuovo all'interpretazione dei sogni: inizia a prenderne in considerazione la simbologia, anche sessuale, aprendo la strada ad alcuni concetti della futura psicanalisi.

Il Buddismo invece, considera il sogno illusione della mente, di cui il sogno parla il linguaggio segreto e narra le esperienze nascoste o vissute inconsciamente.



Occidente

Con l'avvento delle scienze naturali i sogni hanno perso valore, anche se la tradizione dell’incubazione continua ad essere praticata in molte culture aborigene ed in pratiche sciamani, che operano in varie parti del mondo diffondendo la convinzione che si può guarire attraverso il sogno.

Le culture “oniriche” e sciamaniche utilizzano i sogni come mezzo, per uscire dal corpo terreno, entrare in contatto con gli spiriti, guarire malattie, punire i nemici.

Nello stesso tempo il sogno ha acquistato sempre più importanza in alcuni paesi occidentali: per alcuni attraverso il sogno si possono avere contatti con i defunti, che addirittura potrebbero dare messaggi che farebbero realizzare vincite. Ancora oggi La Smorfia viene utilizzata dai giocatori, che cercano di interpretare i sogni secondo le indicazioni date da questo libro.





Freud è stato il massimo rappresentante dell’interpretazione dei sogni per fini medico-scientifici. Egli afferma:

“L'interpretazione dei sogni è la strada maestra verso la conoscenza delle attività inconsce della mente. I sogni cedono il posto alle impressioni di un nuovo giorno come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole”

La teoria di Freud sull’interpretazione dei sogni, non si basa sul contenuto manifesto del sogno ma su quello nascosto, quello oscurato dall’angoscia, che non fa decifrare i desideri.

Il sogno viene deformato quando il desiderio viene mascherato dalla mente, che non lo accetta e mette in atto la censura.

Quando il desiderio latente viene portato alla luce, si profila la guarigione del paziente.



Oggi

Oggi il sogno viene considerato attività necessaria del cervello

Una cosa è certa: sognare è necessario. Ma perché? Le ipotesi sono diverse numerose Secondo alcune senza i sogni, che hanno il compito di mantenere al minimo il “motore cerebrale”, il cervello faticherebbe a tornare in esercizio dopo il “coma” notturno. Secondo altri, come il neurofisiologo Allan Hobson, attraverso i sogni il cervello rielabora il materiale immagazzinato durante la giornata e fissa nella memoria a lungo termine i dati dell'esperienza più recente.

Gli spazzini del cervello

Agli inizi degli anni '80 Francis Crick - vincitore del premio Nobel per la determinazione della struttura del Dna- e Graeme Mitchinson, proposero un'ipotesi innovativa: sogniamo per dimenticare.

La fase Rem servirebbe a pulire il cervello da ricordi "sporchi", informazioni inutili, fatti sconvolgenti o sgradevoli che potrebbero avere conseguenze negative, oppure connessioni neuronali indesiderate che si sono sviluppate durante il giorno. Le ipotesi dei due ricercatori, però, spiegano soltanto il perché dei sogni più bizzarri e assurdi (che i due consigliano addirittura di non ricordare e ricostruire). (da Focus)



Piccolo dizionario

Attività onirica

Si dice di ciò che riguarda i sogni. In psicanalisi, lavoro o., l'insieme delle operazioni psichiche (processi di deformazione, spostamento, condensazione, simbolizzazione, appagamento di desiderio e di aggressività) per cui il contenuto latente del sogno si trasforma in contenuto manifesto.



Il mito di Morfeo


Morfeo è una figura della mitologia greca, nato dall’unione di Ipno e Notte.

Ovidio nelle Metamorfosi, narra che Morfeo si avvicina piano a chi sta dormendo grazie alle sue ali, non si fa sentire e riesce a entrare nella mente assumendo la forma delle persone sognate.


Morfeo porta con sé un bouquet di papaveri, che gli servono per toccare lievemente gli occhi di chi è addormentato. Il tocco del papavero fa avere illusioni realistiche, ma molto spesso delle immagini ingannevoli come folletti e spiritelli.

Nel mito di Ovidio si racconta che Morfeo abbia due fratelli, Phobetor (Fobetore) e Phantasos (Fantaso), il primo è ritenuto il padre degli incubi, perché i suoi animali sono più che altro delle bestie tremende, aggressive e violente.

Fantaso invece è molto fantasioso e crea paesaggi e oggetti inanimati, con cui si arricchiscono i sogni delle persone.



Curiosità

L’I Ching o  libro cinese dei mutamenti, conosciuto anche come yi jing, o i king è un antichissimo classico della cultura cinese, formato da due ideogrammi

L’I-Ching è una sorta di oracolo, a cui è possibile rivolgere delle domande, per ricevere delle indicazioni riguardo i comportamenti da tenere in tutte le questioni che riguardano la vita: progetti, affari, relazioni e così via.

Secondo l’I-Ching i sogni, come i responsi oracolari, vanno interpretati, poiché è alla verità soggettiva che mirano e non alla Verità assoluta.



Che cosa è la Smorfia

La Smorfia, termine che deriva da Morfeo, è un testo secondo cui ai numeri corrisponde un significato ben preciso, che consente di indagare e interpretare i sogni. È una specie di “dizionario” che raccoglie parole, persone, oggetti, azioni e situazioni ai quali è possibile associare un numero compreso tra l’1 e il90.

Ogni sogno corrisponde ad un numero e quindi ad un significato

Le origini della Smorfia si perdono nella notte dei tempi e attribuire la nascita di questa usanza ad un inventore preciso è cosa complicato. Secondo alcune teorie, la storia della Smorfia risale al II sec. d.C. e coincide con la nascita del primo trattato dedicato all’interpretazione dei sogni scritto da Artemidoro di Daldi: un vero e proprio manuale che svela il mistero dei messaggi notturni.

La teoria più accreditata, invece, attribuisce le origini della Smorfia alla cabala, tradizione ebraica secondo cui all’interno della Bibbia ogni parola, lettera o segno ha un significato nascosto che può essere interpretato.

La tradizione della Smorfia, nel corso degli anni, si è diffusa su tutto il territorio italiano, assumendo una versione diversa per ogni regione.

È usanza comune distinguere la Smorfia napoletana dalla Smorfia moderna. La Smorfia napoletana è quella classica, che affonda le sue radici nella tradizione campana, mentre la Smorfia moderna raccoglie tutte le altre Smorfie nate in Italia.


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