Botros 12 - Un libro sulla Primavera

INES DELL’ANIMA MIA
di Isabel Allende

La primavera è, dal punto di vista meteorologico, il momento affascinante del risveglio della natura in cui ogni cosa intorno sembra destarsi dal torpore invernale vestendosi di colori dalle tonalità accese. La vista si accende alla luce di un sole fiammeggiante e di un mare che riacquista i vividi colori del cielo. 

Ma la primavera in un ambito metaforico acquista anche un significato altro facendo riferimento ad una stagione della vita di risveglio come potrebbe essere quella della giovinezza, una stagione in cui ci si affaccia alla vita pieni di curiosità ma anche di ingenuità e di desideri da realizzare.

Ma la primavera rappresenta anche il momento del cambiamento, del passaggio tra due momenti topici durante il quale ci si trasforma in qualcos’altro, come avviene per la crisalide quando, dopo un periodo di inerzia, si trasforma in una splendida farfalla.

Il romanzo del quale mi accingo a parlare pone al centro il momento di trasformazione cui va incontro la protagonista Ines, che con un espediente letterario narra in una sorta di diario tutte le vicende della sua vita, con lo scopo di non farsi dimenticare mai.

E’ la feconda autrice cilena Isabel Allende che ha dato vita al romanzo Inés dell’anima mia pubblicato nel 2006. Ciò che amo di più dell’autrice latinoamericana è la capacità di descrivere in modo dettagliato i luoghi, gli ambienti, i cibi e le tradizioni di paesi del Nuovo Mondo in cui tradizioni autoctone e innovazioni introdotte dai conquistadores si intersecano fino a creare una nuova cultura.

Il personaggio femminile del romanzo, realmente esistito, presenta delle caratteristiche iniziali di forza e determinazione che sono inusuali in una donna del ‘500, ma le consentiranno di vivere una lunga primavera della sua vita durante la quale raggiungerà delle vette inaspettate.

Ines De Suarez nasce in Spagna agli inizi del 1500 da una modesta famiglia di artigiani. Inès , donna indomita, si innamora di un certo Juan De Malaga contro il volere della sua famiglia, ma l’uomo l’abbandona ben presto per andare in America. Decide di mettersi in cerca del marito e per poter intraprendere il lungo viaggio lavora giorno e notte ricamando e cucinando. Finalmente si imbarca per il Nuovo Mondo affrontando le pessime condizioni di viaggio, lei, una donna sola, costretta a difendersi in un mondo di uomini che considerano la donna come una merce. 

Sbarcata in America viaggia fino in Perù dove scopre di essere vedova e in quanto tale ottiene un piccolo appezzamento di terreno a Cuzco. Senza più risorse riprende a lavorare come sarta fin quando incontra Pedro Valvidia, un seducente hidalgo, fuggito dalle frustrazioni di un matrimonio deludente e venuto a combattere per la Corona spagnola.

Tra Ines e Pedro nasce l’amore e insieme si mettono a capo di un gruppo di persone e attraverso il deserto combattono con indigeni incattiviti per arrivare infine in una valle simile all’Eden dove fondano la città di Santiago. Pedro diventa il Governatore della città, mentre Ines sfrutta le sue doti di rabdomadante.

Le tribù autoctone difendono però il loro territorio e si accaniscono contro gli spagnoli, i cui feriti sono curati da Inés e da un'indigena a lei fedele: si rinforza così la fama di strega che la donna si era fatta scovando fonti d'acqua con una bacchetta (arte ereditata dalla madre). Non senza il malcontento di alcuni coloni di cui conoscerà l’arroganza e la fame di oro e di ricchezze, cresce la sua autorità.

Ines è la prima donna spagnola che prende parte alla conquista del Cile, lei rappresenta il prototipo della donna che non si è mai sottomessa al destino che gli altri avevano in serbo per lei. In un’epoca in cui le donne dipendevano dagli uomini o dalla Chiesa, era destinata ad entrare in convento, invece ha sposato un conquistatore e insieme a lui ha fondato una città passando alla storia.

Indubbiamente la vera storia di Inés non ha nulla da invidiare alla protagonista del romanzo e per questo vi invito ad approfondire la sua vicenda straordinaria capace di suscitare stupore e ammirazione anche in una donna moderna.

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