Botros 11 - Un libro sulla storia dell' immigrazione

Botros 11 - Un libro sulla storia dell' immigrazione

Giovanna Moscato (https://t.me/BotrosGiornale) [Art. 2 Aprile 2023]

Carmine Abate - la Felicità dell'attesa



Il viaggio rappresenta una speranza, l’attesa di qualcosa che dovrebbe cambiare la propria vita. Si parte per un tempo limitato alla ricerca di nuovi posti da conoscere, ma si viaggia da tempi immemori per vivere una nuova vita, per mettere radici in un altrove più solido e sicuro. Molto spesso si è spinti a partire da situazioni endogene come lo scoppio di una guerra, si pensi al caso attuale dell’Ucraina attaccata improvvisamente dalla Russia poco più di un anno fa. Oppure la molla che determina l’abbandono della propria terra è costituita dalla mancanza di lavoro che rende impossibile sfamare la propria famiglia, come accade in molti territori dell’Africa.

Gli italiani e molto di più le popolazioni del Sud  Italia sono stati protagonisti di numerose ondate migratorie in tempi diversi e verso zone diverse, dal Nord fino alla Germania e all’ America. Quanti viaggi della speranza intrapresi con una valigia di cartone e con il dolore di lasciare la propria famiglia e la propria terra!

Fa parte del nostro DNA di calabresi prendere una valigia e partire, allora come oggi, in un tempo in cui stiamo assistendo allo spopolamento graduale della nostra terra.
Un autore calabrese che ha ben rappresentato nei suoi romanzi la realtà dell’emigrazione è Carmine Abate, nato a Carfizzi,  una località di etnia arbereshe.
I suoi antenati erano  albanesi emigrati in Calabria . Abate a sua volta, dopo essersi laureato in Lettere presso l’Università di Bari, si è trasferito ad Amburgo dove suo padre era emigrato . E’ proprio in lingua tedesca che pubblica i suoi primi romanzi, Die Germanesi, e la raccolta Den Koffer und weg!. Successivamente si trasferisce in Trentino dove continua a scrivere romanzi di successo e intraprende l’attività di docente.


Nel luglio del 2009, con il romanzo Gli anni veloci, vince la terza edizione del "Premio Letterario Nazionale Tropea - Una regione per leggere", organizzato dall'Accademia degli Affaticati.

Il 1º settembre 2012 vince la 50ª edizione del Premio Campiello con il romanzo La collina del vento.

L’elemento che caratterizza i suoi romanzi è il ritorno alle origini, l’esaltazione delle tradizioni di un Sud martoriato ma affascinante, un fascino che si esplica in una narrazione descrittiva e in un linguaggio chiaro e diretto.

Il romanzo “Il fascino dell’attesa” è la storia di quattro generazioni della famiglia Leto. Carmine è il protagonista che racconta la storia della sua famiglia mentre ricorda il nonno che per primo intraprese il viaggio in America.

“La felicità dell'attesa" racconta i destini, più che mai attuali, di quanti lasciarono le sponde del Mediterraneo per cercare fortuna altrove, approdando nella "Merica Bona", una terra impervia ma favolosa con i suoi grattacieli e le terre sconfinate.


L’ autore sin dalle prime pagine racconta il lungo viaggio per mare intrapreso dal nonno del protagonista e da tanti altri calabresi, un viaggio in cui non mancano i momenti di convivialità, in cui si affettano pane e salsiccia. Carmine durante il viaggio si prende cura del figlio di una sua compaesana, un ragazzo che in America farà successo diventando campione di bowling. Andy “The Greek” Varipapa.

Carmine si  sposa con Shirley, una  bellissima americana di colore che porta con sé in visita a Hora in Calabria suscitando l’invidia di tutti i suoi concittadini. Tornato definitivamente a Hora con moglie al seguito, verrà poi ammazzato da un committente che non voleva pagargli il lavoro della costruzione di una casa. Da qui Jon è deciso a vendicare la morte del padre partendo per New York, deciso a rintracciare i due micidianti, gli assassini. Il figlio Jon avrà come mentore  Andy.

Proprio a Los Angeles Jon incontra una donna affascinante: Norma Jean che diventerà presto famosa in tutto il mondo. Si innamora perdutamente di lei e il ritorno a Los Angeles è dettato dal desiderio di stare con lei. “Si ama veramente una sola volta nella vita” le dirà quando sarà già sposato e padre di famiglia.

I personaggi parlano in modo autentico usando parole gergali insieme a vocaboli arbereshe, rendendo autentica la narrazione. Malgrado il lungo periodo trascorso all’estero rimane forte il desiderio di ritornare a casa, perché la casa è il luogo dove si trovano le proprie radici e la propria cultura.


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