Botros 1 - Le tendenze giovanili

Botros 1 - Le tendenze giovanili

Caterina Talarico

Sono accusati di essere fannulloni. Nullafacenti. Distratti.
Ancora bambinoni che non vogliono crescere e assumersi le proprie responsabilità. Giovani irresponsabili, incapaci di crescere, semplici bamboccioni.

Sono queste gli epiteti che, da più parti, sono utilizzati per etichettare i giovani di oggi. Ma dietro queste parole si cela un malessere che non rappresenta la condizioni dei trentenni che affrontano le difficoltà della società odierna. Giovani a cui viene richiesto di tutto e di più: la laurea non basta, bisogna ancora studiare, specializzarsi, sgobbare sui libri per cercare di trovare il proprio posto nel mondo.

Ma siccome studiare non è certo un'impresa facile e costa fatica, sudore, lacrime e sangue, allo stesso tempo, i trentenni e anche le nuove generazioni dedicano meno tempo a loro stessi, alla loro vita sociale e, di conseguenza, diventa sempre più difficile poter sognare di creare una famiglia e magari avere un bambino. Da qui quelle classiche domande che, rivolte ai giovani, diventano il più delle volte un vero e proprio incubo: quando ti sposi? Quando presenti la fidanzata/fidanzato? Quando trovi il posto fisso?
Domande accompagnate dalle classiche frasi: "Io alla mia età avevo già due figli ed ero sistemato"...

Domande alle quali ognuno non vorrebbe mai rispondere e cerca di fuggire il più possibile, perché, senza giri di parole, quella di oggi, non è in alcun modo una società fatta per i giovani. Il posto fisso non esiste più, è solo una chimera, e ​ chi è riuscito ad ottenere il famoso contratto a tempo indeterminato ha dovuto sgobbare sui libri e passare concorsi simili ai gironi dell'Inferno di dantesca memoria.

Nonostante le difficoltà e nonostante il senso di inquietudine sia aumentato dopo i due anni di pandemia che hanno chiuso ogni speranza, i giovani continuano silenziosamente a lottare. Continuano a credere che, prima o poi, la ruota possa girare e soprattutto dimostrano quella resilienza necessaria e obbligatoria per dover andare avanti nel mondo di oggi. Perché, al di là, di tutto, quello che possiamo affermare con assoluta certezza è che la società di oggi non è un mondo costruito per i giovani.​ Nonostante tutto, non bisogna arrendersi e bisogna provare a costruire un qualcosa di diverso. Se non altro non resteremo con il dubbio di averci provato.
Perchè, in tutti noi, alla fine della giornata, c'è la speranza che le cose, prima o poi, possano cambiare.​




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