B. PONOMARIOV. Eredità ideale di Giorgio Dimitrov ed il momento attuale – Quarta parte
Il gigantesco allargamento della composizione delle forze antimperialiste, l'incremento d e della loro attività, le nuove possibilità di lotta per l'unità del movimento operaio, tutto ciò conferisce un significato ancora maggiore al problema del ruolo d'avanguardia dei partiti marxisti-leninisti. Sia gli opportunisti di destra che quelli di “sinistra” tentano di sminuire il ruolo del partito rivoluzionario della classe operaia nel movimento antimperialista. Sia gli uni che gli altri aspirano in sostanza far ritornare il movimento operaio su posizioni da molto tempo superate, rigettano l'enorme esperienza rivoluzionaria della classe operaia, generalizzata nella teoria del marxismo-leninismo, nei principi leninisti della strategia e tattica politica.
Detta questione, nella metà degli anni '30, è stata posta con tutta forza all'ordine del giorno in relazione all'elaborazione da parte del Comintern della nuova linea strategica. G. Dimitrov dedicò ad essa, come sempre la sua attenzione precipua. Egli intervenne decisamente contro le tendenze di “sminuire la funzione del partito comunista nelle file del fronte unito”. Egli condusse anche una lotta accanita contro il settarismo presuntuoso che separava i partiti comunisti dalle masse, impediva di comprendere tutto il significato della nuova linea strategica ed ostacolava la sua realizzazione. A G. Dimitrov era caratteristica l'intransigenza nei confronti del conformismo opportunista, del praticismo volgare che trae il suo orientamento dalla spontaneità e dall'automatismo. Però egli era altrettanto intransigente nei confronti del dottrinarismo settario che non voleva prendere in considerazione la situazione concreta.
Difendendo la fedele ed incrollabile impostazione leninista sul ruolo del partito, G . Dimitrov riteneva che la via all'unità stabile e combattiva sia della classe operaia che del movimento democratico generale passa obbligatoriamente attraverso il rafforzamento ideologico, politico ed organizzativo dei partiti marxisti-leninisti. Come dimostra tutta l'esperienza del passato e del presente un'altra via non esiste.
Nessuna altra forza politica è in grado di compiere la missione che adempie il partito comunista nel processo rivoluzionario. Per questo, sottolineò Dimitrov, il “rafforzamento dei partiti comunisti non rappresenta un interesse strettamente di partito ma l'interesse di tutta la classe operaia".
Il pensiero leninista sulla necessità dello stretto legame dei comunisti con le larghe masse popolari, sul fatto che la politica dei comunisti deve sempre orientarsi sulle masse e realizzarsi mediante l'appoggio e le azioni delle masse, è la tesi dominante dei rapporti e degli interventi di G. Dimitrov. “Il lavoro di massa, la lotta di massa, la resistenza di massa, il fronte unito, nessuna avventura! Queste rappresentano l'alfa e l'omega della tattica comunista”, disse Dimitrov.
G. Dimitrov dedicò un'attenzione particolare alle condizioni e alle vie di trasformazione reale del partito comunista in forza dirigente della classe operaia. Il ruolo di avanguardia non è dato di per sé stesso. “La funzione d'avanguardia del partito comunista deve essere conquistata nelle lotte della classe operaia, disse egli. Per questo non serve declamare il ruolo dirigente dei comunisti, ma bisogna meritare, conquistare la fiducia della classe operaia con il quotidiano lavoro di massa e con una giusta politica”.
Ancora prima, nel corso dell'elaborazione della t attica del fronte unito per la resistenza al fascismo, G. Dimitrov formulò questo pensiero nella lettera al Comitato Esecutivo del Comintern (autunno del 1932). “Di fatto noi mettiamo ancora innanzi il riconoscimento della direzione del partito comunista, scrisse egli, come condizione preliminare per il fronte unito rivoluzionario, per la lotta comune dei comunisti, dei socialdemocratici e di altre masse di lavoratori invece che realizzare e conquistare questa direzione nella lotta comune e nelle azioni pratiche e concrete”. In un colloquio con M. Thorez, un anno e mezzo dopo, Dimitrov sottolineò nuovamente: “è sbagliato porre come condizione il riconoscimento formale della direzione comunista. Questa direzione deve essere ottenutapraticamente attraverso le proposte migliori e più giuste”.
La più importante conclusione della storia del movimento operaio internazionale, formulata nella dottrina leninista e fatta propria da tutti i marxisti-leninisti, consiste nel fatto che la classe operaia non può adempiere la sua funzione di egemone del movimento di liberazione mondiale senza un partito rivoluzionario marxista-leninista. Le proprietà essenziali di tale partito si vedono chiaramente nell'attività di numerosi reparti nazionali del movimento comunista mondiale che risolvono il comune compito internazionale. Queste proprietà nella forma generalizzata sono spesso messe in luce nel leninismo e G. Dimitrov a suo tempo ha ripetutamente richiamato l'attenzione su di esse.
II partito marxista-leninista è il partito della rivoluzione. Esso non si limita alla lotta per le riforme parziali. Il suo obiettivo di classe consiste nella preparazione delle forze e delle condizioni per la liquidazione del capitalismo e per il passaggio rivoluzionario al socialismo.
Questo è il partito che è forte dell'unità della volontà e delle azioni, il che è possibile solo sulla base dell' unità organizzativa sancita dai principi del centralismo democratico.
Questo è il partito che è legato alle masse e che rafforza quotidianamente questi legami, che cerca sempre nuovi mezzi per esercitare maggiormente la sua influenza su diversi strati della popolazione oppressi dal capitale.
Il partito marxista-leninista viene caratterizzato da un'inesauribile iniziativa rivoluzionaria. Esso sfrutta in modo creativo le nuove condizioni, la nuova situazione, utilizza ogni nuova possibilità per la sua marcia in avanti.
Tale partito è intransigente a tutte le specie di revisionismo e opportunismo di destra e di “sinistra”, a tutte le manifestazioni di nazionalismo e di grettezza nazionale.
Questo partito sa apprendere in base alla propria esperienza e trarne insegnamenti, sviluppare creativamente la strategia e la tattica della lotta di classe, la teoria marxista-leninista.
Il partito marxista-leninista è il partito degli internazionalisti che non si chiude mai nell'ambito statale e nazionale. Esso rafforza i legami con il movimento comunista internazionale con i partiti fratelli.
Una impostazione leninista creativa dei principi della vita di partito e della costruzione del partito consiste nel saper trovare in ogni tappa storica le proprie vie e forme concrete della realizzazione pratica di questi principi. E in questo senso G. Dimitrov apprezzava altamente l'esperienza del bolscevismo.
G. Dimitrov dedicava generosamente il suo talento di organizzatore, di teorico, di grande leader politico del Comintern all'educazione e all'istruzione dei partiti della classe operaia di tipo leninista. Nel fatto che il nostro movimento ha raggiunto una tale altezza ed è diventato una forza tanto influente, nel fatto che i partiti marxisti-leninisti si sono rafforzati e temperati, vi è un grande contributo di G. Dimitrov, una parte del suo intelletto, del cuore, delle energie di un grande uomo e comunista quale egli è rimasto fino all'ultimo respiro.
Caratterizzando la figura di un dirigente di partito, parlando delle qualità necessarie a tale dirigente, G. Dimitrov, conversando con un rappresentante del Partito comunista del Cile nel febbraio 1941 ribadì: “i leader del partito devono essere non solo oratori o pubblicisti, ma veri combattenti, rivoluzionari che vivono e lottano insieme alla classe operaia. Noi, egli disse, abbiamo bisogno non dell'effetto esteriore e non solo dei buoni discorsi, ma abbiamo innanzitutto bisogno di tali dirigenti e quadri, i quali hanno passato la scuola dell'educazione bolscevica e che sempre ed in qualsiasi condizione sono pronti senza esitazione a subordinare i propri interessi personali alla causa della classe operaia, alla causa del comunismo”. Appunto un tale dirigente fu Dimitrov stesso.
Nella personalità eccezionale di G. Dimitrov univano dialetticamente le qualità individuali ed i tratti tipici di un leader comunista di tipo leninista.
Egli possedeva un irresistibile fascino personale e umanità. Nel contempo, come politico e combattente, lo distingueva un'eccezionale fermezza nel perseguire la linea di classe. G. Dimitrov fu un uomo dai molteplici interessi ed aspirazioni. Nello stesso tempo a tutta la sua attività era propria una straordinaria perseveranza. Il sangue freddo e la non frettolosità nella meditazione di un problema si fondevano in lui con il sorprendente coraggio delle decisioni politiche, con l'incessante iniziativa. La natura attiva di G. Dimitrov, organizzatore innato, la cui vocazione era la lotta pratica tra le masse, si univa magnificamente in lui con la profonda visione teorica di tutti i grandi problemi della politica.
Egli fu una persona modesta che non tollerava l'alterigia, ma fu anche un combattente intransigente quando si trattava dei principi e degli interessi del partito.
G. Dimitrov fu irremovibile nella sua fedeltà alla concezione marxista-leninista, ai principi della teoria rivoluzionaria. Ma egli derideva i talmudisti che cercavano per ambizione o per incapacità di collocare i fatti della vita reale in schemi prefabbricati. Egli possedeva un meraviglioso intuito politico che gli consentiva di valutare giustamente le possibilità di questa o di quella situazione concreta. Egli ci lasciò modelli di applicazione veramente creativa della teoria alla pratica e dell'utilizzazione dell'esperienza pratica per lo sviluppo della teoria.
G. Dimitrov fu un grande internazionalista e un grande patriota che comprendeva profondamente l'enorme importanza della giusta unione dei movimenti nazionali ed internazionali in tutta l'attività di un partito sia che esso lotti per la vittoria della rivoluzione, sai che si trovi al potere. Brevemente, fu un leninista in tutto. Ed è stata proprio questa la sua caratteristica principale. Il suo esempio aiuta l'attuale generazione di comunisti ad acquisire la convinzione marxista-leninista ed il coraggio creativo, ad unire lo spirito di successione e di innovazione, spirito di principio e di flessibilità.
È trascorso quasi un quarto di secolo dal giorno della dipartita di G. Dimitrov. Però il retaggio internazionalista di Dimitrov serve anche oggi il movimento comunista.
Esso è vivo nella collaborazione crescente dei paesi della comunità socialista, nell'unità di questi paesi con il movimento rivoluzionario di tutti i paesi del mondo, nella solidarietà di cl asse dei partiti fratelli, della classe operaia, dei lavoratori con il socialismo reale. Ai nostri giorni resta pienamente valido il principio al quale Dimitrov attribuiva un'importanza tanto grande: “La difesa del socialismo è il dovere internazionale dei comunisti”.
Il retaggio internazionalista di Dimitrov è vivo e si sviluppa nella sempre più forte amicizia dei popoli sovietico e bulgaro, nella collaborazione crescente del PCB e del PCUS i quali sono legati da indissolubili vincoli di fraternità.
Nelle giornate della celebrazione di Dimitrov, il Partito Comunista bulgaro ed insieme ad esso i comunisti degli altri paesi con un senso di legittimo orgoglio possono dire ai lavoratori dell'area non socialista del mondo, ai socialisti, ai socialdemocratici: guardate a Bulgaria, patria di Dimitrov. Ivi non esiste il dominio degli sfruttatori, ivi ha trionfato il socialismo, il paese ha conquistato una vera indipendenza nazionale. Ogni giorno la vita del popolo diventa sempre migliore. Insieme agli altri paesi socialisti la Bulgaria marcia sicura in avanti sulla via del socialismo. La Repubblica Popolare della Bulgaria svolge una funzione attiva nella salvaguardia della pace e della sicurezza dei popoli.
Eccovi la realtà, l'esempio ispiratore.
I successi dei paesi della comunità socialista ridanno nuova forza alle idee dell'unità della classe operaia, del fronte popolare, nazionale, antimperialista, alle idee del comunismo.
G. Dimitrov seguì sempre gli insegnamenti di Lenin, cioè preparare instancabilmente i partiti comunisti alla soluzione dei compiti rivoluzionati. Il miglior modo di rendere omaggio alla memoria di G. Dimitrov, da parte nostra, di comunisti è di essere sempre leninisti fedeli.
Tutto il cammino percorso dal movimento comunista, nonché la tappa attuale del suo sviluppo dimostrano che il pegno delle grandi vittorie del nostro movimento, la fonte della sua insuperabile forza e del suo successo è la fedeltà all'internazionalismo proletario, la fedeltà alle idee ed ai principi del leninismo.