Avere aspettative realistiche ci aiuta a servire Geova con gioia e soddisfazione

Avere aspettative realistiche ci aiuta a servire Geova con gioia e soddisfazione

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JW Broadcasting, marzo 2023

Cosa vi viene in mente quando sentite la parola “realistico”? Beh, questo termine trasmette l’idea di qualcosa che è pratico, razionale, ragionevole ed equilibrato. Avere aspettative realistiche è essenziale per provare gioia e soddisfazione nel servizio che rendiamo a Geova. Quando abbiamo aspettative irrealistiche, quando ci aspettiamo da noi o dagli altri qualcosa di irragionevole, potremmo scoraggiarci, come dice Proverbi 13:12: Generalmente, usiamo questo versetto quando ci riferiamo ad aspettative che non si realizzano velocemente come vorremmo. Comunque, anche alzare troppo l’asticella delle nostre aspettative potrebbe far ammalare il nostro cuore. Notate quello che diceva Svegliatevi! dell’8 gennaio 1984: Per evitare le delusioni, le nostre aspettative dovrebbero essere sensate e ragionevoli. Quindi adesso risponderemo a 3 importanti domande che riguardano proprio le nostre aspettative. Primo, perché dovremmo essere realistici in quello che ci aspettiamo da noi stessi? Secondo, perché dovremmo essere realistici in quello che ci aspettiamo dai fratelli e dalle sorelle? E terzo, perché è realistico aspettarsi che Geova ci ricompenserà per la nostra lealtà e per il nostro servizio? La nostra prima domanda è: perché dovremmo essere realistici in quello che ci aspettiamo da noi stessi? Ovviamente noi amiamo Geova con tutto il nostro cuore, mente e anima e vogliamo dargli gloria in tutto quello che facciamo. Comunque, la realtà è che per quanto amiamo Geova e ci impegniamo per ubbidirgli, siamo discendenti di Adamo, siamo peccatori. E quindi, di tanto in tanto sbaglieremo in quello che pensiamo, che diciamo e che facciamo. Ecclesiaste 7:20 dice: E Giacomo 3:2 dice anche: Forse anche voi riuscite a comprendere bene i sentimenti che descrisse l’apostolo Paolo in Romani 7:18-20: La lotta che Paolo aveva con la sua carne imperfetta lo faceva stare molto male. A volte anche noi potremmo sentirci demoralizzati, delusi e frustrati a motivo delle nostre mancanze. Potremmo iniziare a pensare di non valere niente. Cosa permise a Paolo di continuare a servire Geova con gioia e con zelo? Beh, lui riconosceva onestamente di essere imperfetto e aveva completa fiducia nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. E poi in Romani 7:24, 25 Paolo continua: È così. Grazie all’immeritata bontà di Geova e grazie al riscatto che ha provveduto per noi, possiamo avere la certezza che Geova continuerà ad amarci e ad approvare l’adorazione che gli rendiamo, anche se siamo imperfetti. Ma fino a che punto il sacrificio di riscatto ci permette di avere una coscienza pulita e di avere l’approvazione di Geova? Atti 3:19 risponde a questa domanda: Il termine originale reso “siano cancellati” ha il senso di “cancellare qualcosa facendola sparire” o “eliminarla in modo da non lasciare traccia”. Geova cancella completamente i nostri peccati. Facciamo un esempio. Immaginate una lavagna bianca che rappresenta la nostra condizione pura agli occhi di Geova e immaginate anche che questa lavagna venga sporcata con delle macchie rosse che rappresentano i nostri peccati. Attraverso il sacrificio di riscatto, Geova non cancella i nostri peccati disegnando una X su quelle macchie rosse, perché in effetti le macchie sarebbero ancora lì. Il sacrificio di riscatto permette a Geova di dare un colpo di spugna e cancellare completamente quelle macchie, facendo tornare bianca la nostra lavagna. Geova ci conferma ancora una volta quanto è completo il suo perdono con le parole riportate in Salmo 103:12-14. Geova non dimentica mai “che siamo polvere” e quindi non si aspetta da noi la perfezione. È un padre amorevole e con misericordia allontana da noi i nostri peccati “quanto il levante è lontano dal ponente”. Anche se un servitore di Geova commette un peccato grave, se è davvero pentito e prova la tristezza secondo Dio, il suo peccato può essere cancellato, viene perdonato completamente. Quindi è fondamentale mantenere un punto di vista ragionevole, equilibrato, realistico della nostra condizione imperfetta. Commetteremo degli errori, ma dobbiamo avere completa fiducia del fatto che il perdono di Geova, grazie al riscatto, è reale. E poi dobbiamo anche imparare dai nostri sbagli, così che sarà meno probabile ripeterli in futuro. Dobbiamo essere pazienti, però, perché alcuni nostri difetti o certe cattive abitudini forse non spariranno dal giorno alla notte. Probabilmente con alcune cose ci dovremo combattere tutta la vita. A volte avremo bisogno di ricevere consigli e disciplina. E realisticamente, cosa dovremmo aspettarci quando veniamo disciplinati? Ebrei 12:11-13 spiega chiaramente che all’inizio ‘la disciplina non è motivo di gioia, anzi, è dolorosa’. Però, quando accettiamo la disciplina e mettiamo in pratica i consigli che riceviamo, proviamo pace interiore e diventiamo servitori di Geova migliori. Quindi non arrendetevi, impegnatevi per fare sempre meglio. E non permettete al Diavolo di convincervi che quello che fate è inutile. Come diceva La Torre di Guardia del 1º settembre 2001, a pagina 18, paragrafo 15: La seconda domanda a cui vogliamo rispondere è questa: perché dovremmo essere realistici in quello che ci aspettiamo dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle? Proprio come è importante essere ragionevoli ed equilibrati in ciò che ci aspettiamo da noi stessi, dovremmo fare lo stesso anche in quello che ci aspettiamo dai fratelli e dalle sorelle. Avere aspettative poco realistiche crea soltanto stress, delusione e frustrazione. È interessante quello che diceva un responsabile d’azienda citato in Svegliatevi! dell’8 settembre ’94: “Bisogna accettare le persone per quello che sono. Se si pretende da loro più di quanto possono dare, si aumenterà il livello di stress e tutti [aggiungeva] ne soffriranno”. Dovremmo aspettarci dai fratelli e dalle sorelle quello che si aspettano Geova e Gesù da loro. Possiamo capire come la pensano Geova e Gesù dalla parabola dei talenti riportata in Matteo capitolo 25. Il punto principale di questa parabola è che quello che il padrone, cioè Gesù, si aspetta da ognuno dei suoi fratelli unti, cioè gli schiavi, e per estensione da tutti coloro che fanno parte delle altre pecore, è che facciano del loro meglio nell’incarico che gli è stato affidato, predicare la buona notizia. Come distribuì i talenti Gesù? Matteo 25:15 risponde a questa domanda: Geova e Gesù saranno felici di noi e ci ricompenseranno se facciamo del nostro meglio in base alle nostre circostanze e capacità. Lo schiavo con 2 talenti ne guadagnò altri 2, eppure il padrone non gli disse: “Perché non hai guadagnato 5 talenti come l’altro schiavo?” Lodò lo schiavo che aveva ricevuto 2 talenti allo stesso modo in cui lodò quello che ne aveva ricevuti 5 e guadagnati altri 5. Gli disse: Di conseguenza, lo schiavo che aveva ricevuto 2 talenti poté provare soddisfazione e gioia proprio come lo schiavo che ne aveva 5. Il padrone aveva avuto delle aspettative ragionevoli riguardo ai suoi schiavi. Loro ne furono felici e lo fu anche il padrone. Questo ci insegna qualcosa di importante anche per chi serve come anziano. Se imitiamo Geova e Gesù, non faremo mai pressioni sui fratelli perché facciano più di quello che sono in grado di fare. Se non siamo ragionevoli in quello che ci aspettiamo dagli altri finiremo per sentirci tutti frustrati. Un altro modo in cui possiamo dimostrare che abbiamo aspettative ragionevoli è riconoscere il fatto che di tanto in tanto può capitare anche tra fratelli che sorgano contrasti o che qualcuno ferisca i nostri sentimenti. Alcuni dicono: “Mi posso aspettare di essere trattato così da una persona del mondo, ma non da un fratello”. Ma è davvero ragionevole aspettarsi che tra fratelli non ci saranno mai difficoltà? No. Anche Gesù si aspettava che a volte tra i suoi discepoli ci sarebbero stati dei contrasti. E infatti diede dei consigli al riguardo. Ne troviamo alcuni molto conosciuti nel Discorso della Montagna, ve li ricordate? “Felici quelli che promuovono la pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. “Se […] porti la tua offerta all’altare e lì ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta lì davanti all’altare e va’ via. Prima fa’ pace con tuo fratello, poi torna e presenta la tua offerta.” E ancora: “Perdona i nostri debiti, come anche noi li abbiamo perdonati ai nostri debitori”. “Smettete di giudicare affinché non siate giudicati”. Questi versetti dimostrano che Gesù sapeva che sarebbero sorte delle difficoltà tra i suoi discepoli. Aveva aspettative realistiche, ragionevoli. Ma è anche ragionevole concludere che se si mettono in pratica i consigli della Bibbia, queste difficoltà si possono risolvere. E così si può tornare a essere in pace. Quindi anche noi dovremmo aspettarci che prima o poi potrebbe sorgere qualche contrasto. Ma seguendo i princìpi della Bibbia, promuoveremo e riporteremo la pace tra di noi. Consideriamo adesso la terza domanda. Perché è realistico aspettarsi che Geova ci ricompenserà per la nostra lealtà e per il nostro servizio? In Ebrei 11:6, la Bibbia ci dice che Geova “ricompensa quelli che lo cercano assiduamente”. E in 1 Corinti 15:58 l’apostolo Paolo disse: “Abbiate sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica nel Signore non è inutile”. Paolo era assolutamente sicuro della sua ricompensa celeste. E nonostante i peccati commessi prima di diventare cristiano e le battaglie contro la carne imperfetta, notate la certezza che aveva e che espresse in 2 Timoteo 4:7, 8: Anche noi possiamo avere la certezza che Geova ci ricompenserà come ha promesso, sia che abbiamo la speranza celeste, sia che abbiamo la speranza di vivere per sempre qui sulla terra. È realistico aspettarsi tutto questo perché Geova, che è un Dio di amore ed è ragionevole, lo ha promesso, e Dio non mente mai. Perciò, impegniamoci sempre per avere aspettative realistiche riguardo a noi stessi e riguardo ai nostri fratelli e sorelle. Non dimentichiamo mai il fatto che Geova ricompenserà “quelli che lo cercano assiduamente”. Se abbiamo aspettative realistiche potremo provare gioia e soddisfazione nel servizio che rendiamo a Geova e avremo la prospettiva di continuare a servirlo per sempre.

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