Assistenza materiale

Assistenza materiale


“I cittadini dellʼURSS hanno diritto agli alimenti in caso di vecchiaia, malattia, invalidità totale o parziale o perdita del capofamiglia” (art. 43 della Costituzione dellʼURSS). Il mantenimento avviene sotto forma di sostegno materiale (finanziario) che i cittadini ricevono, nei casi previsti dalla legge, dal fondo delle assicurazioni sociali (v.), dai fondi delle aziende agricole collettive destinati a questo scopo e dagli stanziamenti diretti del bilancio nazionale.

La principale fonte di A.M. in URSS è il fondo di assicurazione sociale dei lavoratori e degli impiegati, costituito dai contributi stabiliti a tal fine da tutte le imprese, organizzazioni e istituzioni, non accompagnati da alcuna detrazione dai salari o dagli stipendi dei dipendenti.

La forma principale di A.M. è la concessione di pensioni, ossia il pagamento di somme di denaro fisse se sono soddisfatte le condizioni stabilite dalla legge (come il raggiungimento di una determinata età o anzianità di servizio, o la certificazione di invalidità, ecc.).

Lʼetà di accesso alle pensioni di vecchiaia stabilita in URSS, 60 anni per gli uomini e 55 per le donne, è rispettivamente di cinque e dieci anni inferiore a quella stabilita dalla Convenzione dellʼOrganizzazione Internazionale del Lavoro sulle prestazioni di invalidità, pensionamento e perdita del capofamiglia (1967). In molti Paesi a capitalismo sviluppato, la legislazione prevede la concessione di pensioni di vecchiaia al raggiungimento dei 65 o 70 anni. In molti Paesi non sono previste riduzioni dellʼetà pensionabile per le persone che svolgono professioni pericolose per la salute o per le donne lavoratrici.

LʼA.M. degli agricoltori collettivi è basata sulla stessa base giuridica di quella dei lavoratori dellʼindustria e degli uffici. Alcuni membri delle aziende agricole collettive, come gli specialisti e gli operatori di macchine, hanno diritto a prestazioni pensionistiche esattamente come gli operai e gli impiegati. Tuttavia, il sistema dellʼA.M. collettiva agricola presenta anche alcune caratteristiche proprie. Ad esempio, i fondi centralizzati di previdenza e assicurazione sociale degli agricoltori collettivi e i fondi di previdenza e sicurezza materiale delle aziende agricole collettive sono strutturalmente separati dal fondo statale di previdenza sociale. Esistono alcune differenze per quanto riguarda le aliquote e lʼammissibilità alla concessione di pensioni ai membri delle aziende agricole collettive rispetto a quelle applicabili agli operai e agli impiegati. È in corso una graduale riduzione di queste differenze.

Un ruolo importante nel miglioramento del mantenimento materiale dei pensionati è stato svolto dalla decisione sulle misure per fornire incentivi materiali allʼimpiego remunerativo dei pensionati nellʼeconomia, adottata dal Comitato Centrale del PCUS e dal Consiglio dei Ministri dellʼURSS. La decisione ha introdotto una serie di benefici, tra cui: un elenco approvato di categorie di lavoratori autorizzati a trattenere il 50, 75 o 100 per cento della loro pensione di vecchiaia continuando a lavorare; un supplemento di pensione di 10 rubli al mese è ora erogabile per ogni anno di lavoro dopo il raggiungimento dellʼetà pensionabile; sono stati autorizzati 60 giorni di congedo non retribuito per i pensionati che lavorano.

Nellʼ11° Piano quinquennale sono state aumentate le pensioni minime di vecchiaia e di invalidità per gli operai, gli impiegati e gli agricoltori collettivi, così come le pensioni in caso di perdita del capofamiglia. Ad esempio, a partire dal 1° novembre 1981, le pensioni minime di vecchiaia per gli operai e gli altri dipendenti sono state portate a 50 rubli al mese, mentre sono state aumentate anche le pensioni minime per gli invalidi e in caso di perdita del capofamiglia. È proseguito il livellamento delle condizioni di pagamento delle prestazioni previdenziali agli agricoltori collettivi, rispetto ai dipendenti delle imprese statali. Il livello delle pensioni concesse in precedenza si stava gradualmente avvicinando a quello delle pensioni attualmente concesse a persone con occupazioni simili e con medesime competenze professionali. La rete di pensioni per i pensionati e i servizi disponibili si sono ampliati, e così via.

Oltre alle pensioni, lʼA.M. dei cittadini comprende anche le spese del bilancio nazionale per finanziare la creazione di imprese specializzate per i disabili parziali, che forniscono loro cure mediche, trattamenti in sanatorio e in località di cura, assistenza protesica e ortopedica, nonché il loro mantenimento nelle case per anziani e disabili. Una decisione sulle misure per la fornitura di servizi aggiuntivi agli anziani e ai disabili che risiedono nelle pensioni, adottata dal Consiglio dei Ministri dellʼURSS nellʼottobre 1977, tra le altre cose, raccomandava ai ministeri e ai dipartimenti governativi di costruire pensioni per anziani e di finanziarne la costruzione con gli investimenti di capitale destinati alla costruzione di alloggi.

Lʼinteresse del popolo sovietico per lʼA.M. dei disabili si è riflesso anche nellʼadozione di una legislazione che stabilisce alcuni privilegi e benefici. La legislazione riguarda i servizi dei sanatori e dei centri di cura, la fornitura di medicinali e di mezzi di trasporto speciali, le tariffe scontate per i trasporti municipali, ferroviari e fluviali, la disponibilità di carburante, lʼinstallazione di telefoni domestici, la fornitura di alloggi, la riparazione di abitazioni e così via. Nel marzo 1980, il Comitato Centrale del PCUS e il Consiglio dei Ministri dellʼURSS hanno adottato una decisione sulle misure aggiuntive per migliorare le condizioni materiali e di vita dei veterani della Grande Guerra Patriottica, prevedendo i seguenti benefici: i lavoratori disabili di prima e seconda categoria hanno diritto, una volta allʼanno, a viaggiare gratuitamente sui trasporti ferroviari e fluviali (andata e ritorno); i lavoratori disabili di terza categoria e i loro familiari che risiedono con loro hanno diritto a uno sconto del 50% sullʼaffitto dellʼappartamento e sulle bollette; i lavoratori disabili di terza categoria sono esenti dallʼimposta sul reddito, mentre la loro pensione minima è stata aumentata a 40 rubli al mese; le pensioni dei lavoratori disabili di prima e seconda categoria sono state aumentate del 10%. I veterani di guerra sono ora esenti dal 50 per cento dellʼimposta sul reddito e hanno diritto di priorità per quanto riguarda la fornitura di alloggi.


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