Aspettiamo Geova con pazienza (Abac. 2:1)

Aspettiamo Geova con pazienza (Abac. 2:1)

Discorsi ed eventi > Adorazione mattutina

🏠 INDICE 🎬 VIDEO

Izak Marais

Il mondo è nel caos. Questo sistema si sta disintegrando, l’economia, la sanità, la sicurezza, i governi e sappiamo a cosa porterà tutto questo. Porterà alla grande tribolazione. Pensando al periodo in cui stiamo vivendo, vi siete mai chiesti: “Ho una fede abbastanza forte da riuscire a far fronte a questi avvenimenti così spaventosi, mantenendo ‘la gioia di Geova’?” A questo riguardo possiamo imparare molto dall’esempio del profeta Abacuc. Visse in un’epoca simile alla nostra. Geova lo ispirò a scrivere una profezia circa 20 anni prima della distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel 607 a.E.V. Avete notato cosa evidenzia il commento della scrittura del giorno? Ci sono 3 cose che possiamo imparare dal libro di Abacuc. Vediamole insieme. “Non dobbiamo mai smettere di pregare”. Dobbiamo ascoltare “quello che Geova ci dice tramite la sua Parola e la sua organizzazione”. E “aspettare Geova con pazienza”. Soffermiamoci un attimo su ognuno di questi 3 punti. Il primo era “non dobbiamo mai smettere di pregare”. Nei capitoli 1 e 2 di Abacuc viene riportata una conversazione tra il profeta e Geova. E se notate, al capitolo 1 ai versetti da 1 a 4 Abacuc è tormentato e chiede a Geova: “Perché, perché continui a tollerare la violenza, la malvagità, i soprusi, l’ingiustizia?” La situazione lo faceva soffrire. Allora Geova gli rispose con le parole riportate ai versetti da 5 a 11. Geova disse qualcosa di molto interessante al versetto 5. Disse: “Ai vostri giorni accadrà qualcosa a cui non credereste nemmeno se ve lo raccontassero”. E aggiunge: “Ecco, suscito i caldei”, cioè i babilonesi. Geova avrebbe usato i babilonesi per giudicare e punire tutte le persone che facevano del male. Quindi Geova rispose alla preghiera di Abacuc. Anche noi in questo sistema dobbiamo sopportare le ingiustizie. Di recente un fratello qui alla Betel mi ha detto che stava guardando un programma di attualità e che a un certo punto il giornalista ha iniziato a elencare tutte le terribili ingiustizie che stavano accadendo in quei giorni. Il fratello ha detto: “Mi ha fatto stare così male che ho dovuto spegnere la televisione. Ma poi ho deciso di parlarne con Geova. La preghiera mi ha aiutato a sentirmi più tranquillo, a essere più positivo riguardo al futuro”. Quindi la preghiera è molto importante. Ci fa vedere le cose dalla giusta prospettiva. Ma non dobbiamo fermarci a questo. Dobbiamo fare il passo successivo, ovvero ascoltare quello che Geova ci dice tramite la sua Parola e la sua organizzazione. Anche qui ci è di esempio il profeta Abacuc. Andiamo al capitolo 2. Da questo capitolo comprendiamo che cosa ha fatto di concreto, cosa ha fatto per passare all’azione. Leggiamo insieme Abacuc 2:1. Qui Abacuc ci dice: “Continuerò a stare di vedetta e mi apposterò sul bastione”. E poi aggiunge: “Starò all’erta per vedere cosa lui dirà mediante me e cosa risponderò quando verrò corretto”. Avete notato che cosa ha fatto di concreto? 2 cose: ha continuato a stare di vedetta e inoltre è rimasto all’erta per vedere. Abacuc ci dice che stava di vedetta, che era ‘appostato sul bastione’. Se pensiamo ai bastioni delle città dell’epoca ci vengono in mente le mura che circondavano le città, delle mura molto spesse. Quindi innanzitutto Abacuc si accertava di trovarsi in un posto in cui era al sicuro. E la seconda cosa che fece fu ‘stare all’erta per vedere’ cosa Geova gli avrebbe detto. Voleva ascoltare. Come sapete, ascoltare include 2 cose. Prima si ascolta per capire il significato e poi si ascolta agendo in base a quello che si è sentito. Allora vediamo cosa Geova disse ad Abacuc. Al versetto 2 troviamo la sua risposta. Geova disse: “Scrivi la visione, e incidila su tavolette in modo chiaro così che chi la legge ad alta voce non faccia fatica”. È molto interessante che Geova abbia chiesto ad Abacuc di mettere per iscritto la visione. E Geova disse anche che voleva che qualcuno la leggesse ad alta voce e che poi trasmettesse questo messaggio ad altri. Ma ora vediamo cosa possiamo fare per seguire l’esempio di Abacuc. Prima di tutto ‘appostiamoci sul bastione’, per così dire, rifugiamoci sotto la protezione di Geova, sotto la sua potente mano, non lasciamo il posto sicuro. E come seconda cosa ascoltiamo Geova, pronti a fare qualunque cosa ci chieda di fare. Possiamo rimanere al sicuro concentrandoci sul nostro incarico. Abbiamo tanto da fare. Dobbiamo predicare e insegnare, fare la nostra parte nella congregazione. E possiamo ascoltare stando molto attenti a quello che ci dice l’organizzazione di Dio, seguendo con attenzione le indicazioni che riceviamo. Non possiamo sapere nei minimi dettagli che cosa succederà. Ad esempio, pensate a questa pandemia. Chi se l’aspettava? Ma ci rassicura il modo in cui l’organizzazione di Geova ci ha guidato attraverso questo periodo difficile. E qui subentra una terza cosa che possiamo fare, aspettare con pazienza. È un dato di fatto che vedremo cose molto peggiori rispetto ad adesso. E non dovremo sorprenderci se avremo la stessa reazione che ebbe il profeta Abacuc quando iniziò a immaginare quello che stava per accadere. Leggiamo Abacuc 3:16. Lui disse: “Udii, e rabbrividii; a quel suono, le mie labbra tremarono. […] E le mie gambe vacillavano”. Ma poi, nella seconda parte del versetto 16, disse: “Ma attendo con pazienza il giorno dell’angustia”. Una reazione del genere non dimostra mancanza di fede, anzi attendere con pazienza è proprio una dimostrazione di fede. Abacuc non ignorava quello che stava per succedere, infatti al versetto 17 scrisse: “Il fico non fiorisca e le viti non portino frutto, il raccolto delle olive venga a mancare e i campi non producano cibo”. Il cibo potrebbe venire a mancare. Potremmo perdere la nostra casa. Le condizioni di vita potrebbero peggiorare. Ma la domanda è: quale sarà la nostra reazione? Cosa faremo? Sapremo attendere con pazienza? Riusciremo a mantenere la calma? Accetteremo qualsiasi cosa accada, anche se le cose succederanno in un ordine diverso da quello che ci aspettavamo? Cosa dobbiamo ricordarci? Quello che è riportato in Abacuc 2:3, cioè che Geova ha un “tempo fissato”. Dice che ‘la visione attende che venga il suo tempo fissato. Non smettere di attenderla. Non tarderà!’ Quindi quello che importa non è quando verrà la fine o come verrà la fine, ma che ogni giorno della nostra vita mostriamo fede in Geova e facciamo la sua volontà. Allora, ho una fede abbastanza forte da affrontare questi eventi così spaventosi mantenendo la gioia? Assolutamente sì! In Abacuc 3:18 il profeta conclude dicendo: “Io avrò in Geova la mia ragione d’esultanza. Gioirò a motivo dell’Iddio della mia salvezza”. E abbiamo visto come riuscirci. Pregando, ascoltando e aspettando con pazienza. 

Report Page