Apprezziamo i rammemoratori di Geova

Apprezziamo i rammemoratori di Geova

Geoffrey Jackson - JW Broadcasting > Discorsi

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JW Broadcasting, maggio 2017

Il tema del programma di questo mese è “Apprezziamo i rammemoratori di Geova”. È basato su Salmo 19:7, che dice: “La legge di Geova è perfetta, rinvigorisce. Le esortazioni di Geova sono degne di fiducia, rendono saggio l’inesperto”. Nella lingua originale, il termine reso “rammemoratore” deriva da una radice che significa “ripassare, ripetere”. I rammemoratori sono sempre stati parte essenziale dell’istruzione che viene da Geova. L’antico Israele riceveva di continuo comandamenti, regolamenti e rammemoratori, tanto che Geova poté dire di ‘aver mandato più volte’ i profeti per ricordare al popolo le responsabilità che aveva nei suoi confronti. L’apostolo Pietro sentì la necessità di dare esortazioni simili anche a coloro che erano già “fermamente stabiliti nella verità”. Notate cosa dice a questo proposito in 2 Pietro 1:12 e 13: “Per questo motivo intendo ricordarvi sempre queste cose, anche se le conoscete e siete saldi nella verità che è presente in voi. Ma ritengo giusto, finché sono in questa tenda, risvegliarvi con le mie esortazioni”. E al versetto 15 ne spiega la ragione: “Farò sempre tutto il possibile perché, dopo la mia partenza, possiate voi stessi ricordare queste cose”. Pietro era deciso ad aiutare i compagni di fede di allora a “far menzione”, o a ricordarsi, di tutto ciò che avevano già imparato. Quindi non dovrebbe sorprenderci che oggi i rammemoratori giochino un ruolo importante nel nostro insegnamento. Ciò è in armonia con il modello dato da Geova all’antico Israele e ai cristiani del I secolo. Ma perché abbiamo tanto bisogno di essere istruiti in questo modo? Consideriamo 3 ragioni. La prima si trova in Salmo 103:2, che dice: “Loda Geova, o anima mia, e non dimenticare tutto quello che ha fatto”. Perciò, abbiamo bisogno di rammemoratori semplicemente perché abbiamo la tendenza a dimenticare. Sarebbe diverso se avessimo una memoria perfetta. Invece, anche nella vita di tutti i giorni, per ricordarsi delle cose da fare, molti di noi devono prendere degli appunti. E sarà capitato anche a voi di andare a fare shopping e poi, a casa, di accorgervi di aver dimenticato qualcosa di importante, tutto perché non vi eravate fatti una lista che vi ricordasse che cosa comprare. Se rammemoratori di questo tipo sono importanti nella vita quotidiana, quanto più lo sono nelle questioni che riguardano la relazione che abbiamo con Geova. Leggiamo Luca 10:39 e 40, dove si parla di Marta. Il racconto afferma: “La donna aveva una sorella di nome Maria, che si mise a sedere ai piedi del Signore per ascoltare quello che diceva. Marta invece, che era distratta dalle molte faccende di cui si stava occupando, si avvicinò e gli disse: “Signore, non t’importa che mia sorella mi abbia lasciata da sola a sbrigare le faccende? Dille di venire ad aiutarmi”. Qual era il problema di Marta? Era distratta. La seconda ragione per cui abbiamo bisogno di rammemoratori quindi è che, come lei, anche noi a volte ci distraiamo. Talvolta siamo pienamente consci di un certo fatto, anche molto importante, ma forse, questo finisce in un angolo della mente, perché la nostra attenzione è assorbita da altre faccende. Satana è il signore delle distrazioni, e tenta di deviare la nostra attenzione lontano dalle questioni importanti del nostro tempo. In generale, l’attenzione della gente è sempre più assorbita dai divertimenti e da altre cose di poco conto. Non ci meraviglia che Satana sia riuscito a sviare tante persone, le quali non si rendono neppure conto di ciò che gli accade intorno. La terza ragione la possiamo ricavare da Matteo 24:45: “Chi è in realtà lo schiavo fedele e saggio che il suo padrone ha costituito sopra i propri domestici per dar loro cibo al tempo giusto?” Notate che il cibo spirituale ci viene dato “a suo tempo”. Le circostanze della vita cambiano di continuo. Spesso sentiamo dire: “Era proprio quello di cui avevo bisogno!” A volte lo abbiamo detto anche noi, non è vero? Allora, quali sono i 3 motivi per cui abbiamo bisogno di rammemoratori? Primo, perché abbiamo la tendenza a dimenticare. Secondo, spesso siamo vittima di distrazioni. Terzo, poiché le circostanze cambiano potremmo trovarci ad avere bisogno che ci sia rammentato qualcosa che sapevamo già ma che prima non ci serviva. Questo ci porta a un’altra domanda: che cosa ci aiuterà a ricordare? È interessante notare che Geova ha impiegato molti metodi per rammentare ai suoi servitori come dovevano agire. Numeri 10:10 afferma che le varie feste, specialmente la celebrazione della Pasqua, servivano come “memoriale”; ciò significa che, ogni volta che preparavano e osservavano una di queste feste, gli israeliti riportavano alla mente questioni importanti, come il modo in cui Geova provvedeva al suo popolo e lo aveva salvato in passato. Oggi accade qualcosa di simile quando si celebra il Pasto Serale del Signore. In quell’occasione, non solo udiamo alcuni rammemoratori letti dalla Parola di Dio, ma grazie al pane e al vino che vengono passati, siamo aiutati a rammentare ciò che Gesù ha fatto a nostro favore. Ma che cosa dobbiamo fare perché tali rammemoratori abbiano un effetto propositivo nella nostra vita? Notate cosa dice Salmo 119:99: “Ho più perspicacia di tutti i miei insegnanti, perché rifletto sulle tue esortazioni”. Sì, dobbiamo essere solleciti, o pronti, a meditare su di essi, il che non significa semplicemente ascoltarli o leggerli, bensì riflettere profondamente sul loro valore. Ascoltare o leggere senza meditare è come guardare attraverso l’obiettivo di una telecamera senza premere il tasto della registrazione: vediamo e sentiamo ciò che abbiamo intorno, ma non ne catturiamo nulla. Perciò dobbiamo meditare su tali rammemoratori, capire come metterli in pratica e ripeterli a noi stessi. Questo ci aiuterà a ricordare ciò che impariamo. Ma c’è qualcos’altro che possiamo fare per premere quel tasto, per così dire. Non dobbiamo aspettare che sia qualcun altro a rammentarci quel che dobbiamo fare. Possiamo essere noi stessi a prendere l’iniziativa. In che modo? La risposta a questa domanda si può trovare nelle istruzioni che Geova diede a Mosè in Esodo 17:14: “Geova disse quindi a Mosè: “Scrivi queste parole nel libro perché siano ricordate e ripetile a Giosuè: ‘Cancellerò completamente il ricordo di Àmalec sotto il cielo’”. Qual è il punto? È bene mettere per iscritto le cose nuove che vogliamo ricordare. Alcuni fratelli annotano in un taccuino o in un quaderno gli aspetti interessanti che desiderano tenere a mente. Poi, di tanto in tanto, lo consultano in modo da rammentare le informazioni. Molti di noi fanno così con gli appunti presi alle assemblee e ai congressi. Certo, per riuscirci bene bisogna che ci ricordiamo dove abbiamo messo il quaderno. Inoltre, per non annegare in un mare di informazioni, dobbiamo evitare di scrivere ogni minimo dettaglio. Sia che prendiamo appunti con carta e penna o che usiamo un computer o altri mezzi elettronici, facciamo in modo di elencare le cose che vogliamo ricordare. Molti fratelli hanno trovato utile tenere 2 liste separate. Ad esempio, una potrebbe includere degli argomenti da usare nel ministero o nella vita privata; l’altra, i passi biblici con le relative spiegazioni che ne chiariscono il significato. Riguardo agli appunti che si riferiscono ai versetti biblici, ecco una domanda molto importante: avete una Bibbia per lo studio? Di che si tratta? Forse una copia della Bibbia diversa da quella che usate nel ministero su cui potete scrivere in modo da tenere a mente ciò che imparate. Ecco alcune cose che si possono fare con una Bibbia per lo studio: evidenziare o sottolineare parole o versetti, il che renderà più facile ritrovarli. Ma ricordate di non segnare o evidenziare troppe cose, altrimenti non distinguerete più nulla. Ancora, annotare sulle pagine bianche all’inizio o alla fine della Bibbia i punti e i versetti che si vogliono ricordare. Prendere appunti a margine, come spesso fanno gli studenti di Galaad. Naturalmente, per evitare di macchiare l’altro lato della pagina, avrete bisogno del giusto tipo di penna o di matita. Che genere di informazioni potreste annotare a margine? Magari qualche aspetto nuovo che scoprite sulle riviste, alle adunanze o alle assemblee. Se imparate qualcosa di nuovo chiedetevi: “Qual è il versetto che viene spiegato qui?” Poi scrivete a margine un breve commento sul versetto. Facciamo un esempio. Leggendo il Sermone del Monte arrivate a Matteo 7 da 24 a 27, dove si narra la parabola di 2 uomini che hanno edificato la loro casa uno sulla sabbia e l’altro sulla roccia. Approfondendo l’argomento in Watchtower Library o con la Guida alle ricerche, capitate sull’articolo “State edificando sulla sabbia o sulla roccia?”, nella Torre di Guardia del 1° novembre 2008. Quali punti potreste annotare a margine per ricordare la spiegazione data? Forse potete scrivere: sabbia = costruire a livello superficiale; roccia = scavare in profondità; scavare = fare e mettere in pratica (Luca 6:46-48). Potreste anche scrivere lì vicino un riferimento a Luca 6:46-48. Se vi rimane ancora spazio e avete una grafia minuta, potreste aggiungere qualcosa del genere: Non solo uditori, ma operatori; Entrambe le case nello stesso posto, stesse prove, fondamenta diverse. Ogni volta che leggerete quei versetti, vi ricorderete ciò che significano. Come me, nel corso degli anni forse avete avuto diverse Bibbie per lo studio. La prima che ho usato era proprio come questa grossa Bibbia verde, alla quale ne è seguita un’altra, una Bibbia dalla copertina nera, come questa. Poi ne è stata pubblicata un’altra ancora, la Bibbia con riferimenti. E naturalmente oggi in inglese è disponibile un’edizione della Bibbia a caratteri grandi. Questo mette in luce un problema che potremmo affrontare: il senso di frustrazione che si prova quando esce una nuova edizione della Bibbia. Infatti, come si fa a trasferire tutti gli appunti nella nuova versione? Per di più, col tempo la nostra amata Bibbia per lo studio potrebbe logorarsi, o peggio ancora essere persa, rubata, bruciata, rovinata, calpestata, stracciata. Ecco il vantaggio di prendere appunti elettronicamente: a prescindere dal programma che si usa, possono essere aggiornati molto facilmente e se ne possono anche fare delle copie. Invece, aggiornare gli appunti presi sulla copia stampata è difficile, perché i margini sono già pieni. In inglese sono già presenti su jw.org e nella BIBLIOTECA ONLINE, i libri biblici di Matteo, Marco e Luca nella versione per lo studio. Più tardi saranno annunciate elettrizzanti novità su come JW Library potrà esserci utile a questo riguardo. Ma per ora non voglio svelarvi nulla. Avere una Bibbia per lo studio non è solo utile, ma rende anche molto più interessante il nostro studio personale. In che modo? Ogni volta che leggiamo o studiamo una pubblicazione, cercheremo nuovi punti da annotare sulla nostra Bibbia per lo studio. In questo modo faremo ciò che il salmista descrisse in Salmo 119:111, ‘prenderemo i rammemoratori di Geova come un possedimento, o eredità, a tempo indefinito, poiché essi sono l’esultanza del nostro cuore!’

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