Andiamo avanti con fede e senza paura (Isa. 41:10)

Andiamo avanti con fede e senza paura (Isa. 41:10)

Joel Dellinger

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Joel Dellinger, Aprile 2020

Isaia 41:10

Non aver paura, perché io sono con te. Non essere ansioso, perché io sono il tuo Dio. Ti rafforzerò, ti aiuterò, ti sorreggerò con la mia destra di giustizia’.

Secondo voi, qual è il sentimento che più attanaglia le persone oggi? Molti risponderebbero subito che è la paura. Nel 1982 il libro “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca” diceva questo: “La paura è probabilmente il sentimento più diffuso fra le persone d’oggi”. E questo commento dello “schiavo fedele e saggio” era basato sulle parole che Gesù usò per descrivere gli ultimi giorni. Sappiamo che, oltre a guerre, terremoti, carestie ed epidemie, in Luca 21:11 la Bibbia mostra che Gesù parlò anche di “fenomeni terrificanti” o “eventi che incutono paura”, come indica la Bibbia per lo studio. E in Luca 21:26, ricordate il sentimento che Gesù disse avrebbe pervaso i nemici di Dio, quando, come avverrà nel prossimo futuro, avrebbero visto apparire “il segno del Figlio dell’uomo”? Parlò della paura. Disse: “La gente si sentirà mancare per il timore e per la paurosa attesa delle cose che staranno per accadere sulla terra abitata”. E invece noi, il popolo di Geova? Come gruppo non ci sentiamo in nessun modo “mancare per il timore”, né ora né quando le cose peggioreranno mentre ci avviciniamo alla grande tribolazione. Perché? In poche parole, perché Geova ci ha preparati per rimanere calmi quando accadono cose brutte nel mondo o nella nostra vita. Pensate a un modo in cui Geova ci ha preparati per l’anno 2020. Lo ha fatto dandoci come scrittura dell’anno 2019 Isaia 41:10. Nell’articolo di studio che spiegava questo versetto ci veniva ricordato che il segreto per non soccombere alla paura è meditare sulle 3 promesse che rafforzano la nostra fede contenute in Isaia 41:10. Riguardiamo il versetto nell’opuscolo Esaminiamo le Scritture. Vedete le 3 promesse? Primo, Geova sarà con noi. Secondo, lui è il nostro Dio. E terzo, lui ci aiuterà. Questa mattina per dimostrare l’affidabilità di queste 3 promesse, considereremo alcune interessanti storie di vita. Per iniziare pensate a quello che è successo a una sorella che chiameremo Anna. Anna è in prigione per la sua fede. La sua compagna di cella ha notato che Anna non riusciva a rispondere a tutte le lettere di incoraggiamento che stava ricevendo. Quando ci è stata inviata la sua storia lo scorso novembre, sapete quante lettere aveva ricevuto la nostra sorella? Più di 1.700. Così la sua compagna di cella si è gentilmente offerta di farle da segretaria: avrebbe letto molto attentamente ogni lettera e poi si sarebbe consultata con Anna per sapere come rispondere. Aveva imparato a farlo così bene che sapeva rispondere alle lettere anche da sola. Certo le circostanze di Anna in prigione non erano ideali. Un giorno una guardia carceraria ha fatto un’ispezione della cella e ha chiesto ad Anna di dargli la Bibbia. Lei lo ha implorato di non portargliela via, ma lui lo ha fatto lo stesso. Anna ha iniziato a piangere. Ma poi è successo qualcosa di inaspettato. Altre detenute che erano con Anna hanno cominciato a fare molto rumore e a battere contro le porte, pretendendo che la Bibbia le fosse subito restituita. Hanno detto alla guardia: “Per Anna la Bibbia è più importante del cibo”, perché l’avevano sempre vista leggere la Bibbia. E alla fine la guardia ha restituito la Bibbia alla nostra sorella. Anna ha affrontato anche un’altra prova in prigione. Due delle sue compagne di cella erano in prigione per attività criminali, e un giorno stavano cantando delle canzoni rom che parlavano della loro vita da criminali. Anche se la nostra sorella non capiva completamente la lingua in cui cantavano, intuiva che le loro canzoni includevano espressioni volgari. Immediatamente Anna ha pregato Geova e gli ha chiesto di aiutarla. E di nuovo è successo qualcosa di inaspettato. Una delle donne rom ha iniziato a cantare uno dei nostri cantici. Anna era incredula. Le ha chiesto: “Come fai a conoscere questo cantico?” E poi ha finito di cantarlo insieme a lei. La donna ha detto ad Anna che sua madre aveva studiato la Bibbia con i Testimoni di Geova e che durante quel periodo lei aveva imparato a memoria quel cantico. Anna ha spiegato che questa è una prova che Geova risponde molto velocemente alle preghiere e che può usare anche non Testimoni per incoraggiare i suoi servitori. Fratelli e sorelle, riflettendo sulla promessa di Isaia 41:10, pensate ci possa essere qualche dubbio sul fatto che Geova è con Anna e con tutti i nostri fratelli e sorelle in prigione in questo momento? Anche quando vengono separati da famiglia e amici, Geova dà ai suoi servitori affetto e attenzioni. Una seconda storia che abbiamo ricevuto lo scorso luglio mette in risalto il fatto che Geova è il nostro Dio, la seconda promessa di Isaia 41:10. Un fratello che chiameremo Peter ha detto così: “Durante i primi mesi passati in prigione sono stato messo in isolamento. Ero scoraggiato e sognavo di ricevere una visita pastorale. Pensavo a come sarebbe stato bello avere davanti 2 fratelli in cravatta. Avevo sentito dire che in alcune congregazioni dopo una visita pastorale alcuni dicevano di essere stati visitati dalle ‘cravatte’. Anche io volevo una visita come quella, così ho pregato e ho detto a Geova: ‘So che è praticamente impossibile, ma vorrei che le “cravatte” mi facessero una visita’”. Peter va avanti e dice: “Poco tempo dopo ho ricevuto una lettera e un biglietto. Il biglietto era a forma di camicia rosa con una cravatta gialla”. Lo vedete sullo schermo. “Sul biglietto”, dice Peter, “erano riportate le parole del cantico ‘I pastori, doni negli uomini’, il cantico 103”. Riuscite a immaginare come si sarà sentito Peter in quel momento? Cosa avrà provato per Geova? Lui continua: “Questa era la risposta alla mia preghiera. Una vera visita pastorale. Mi ha incoraggiato più di quanto potessi immaginare. È stato uno dei giorni migliori di quel periodo difficile. Con le lacrime agli occhi, ho ringraziato Geova. Avevo una prova concreta che Geova si prende cura dei miei bisogni emotivi. Terrò questo biglietto per sempre per ricordare quel giorno”. Riusciamo a vedere come Geova ha mantenuto la sua seconda promessa, “io sono il tuo Dio”? Geova ha soddisfatto il bisogno di Peter in modo inaspettato e molto tenero. Riguardo a questa parte di Isaia 41:10, La Torre di Guardia dice che ora più che mai è importante ricordare chi ha il controllo. Le persone hanno paura perché molte cose sembrano fuori controllo. Anche noi affrontiamo gli stessi problemi che affrontano le persone, ma sappiamo, grazie alle promesse di Geova, che non dobbiamo avere paura. I problemi che le persone affrontano sono come forti venti che fanno sballottare un aereo. Alcuni passeggeri vanno nel panico. Ma perché noi restiamo calmi? Perché conosciamo bene il comandante. È Geova, il nostro Dio. Riflettiamo su un’altra storia che si collega bene a Isaia 41:10, dove Geova dice: “Ti aiuterò”. In Illinois vive una nostra cara sorella unta che si chiama Antonia e ha 90 anni. È costretta a casa e non ha un cellulare né alcuna connessione a Internet. A causa della pandemia era molto preoccupata di dover celebrare da sola la Commemorazione. E Geova come ha aiutato Antonia? La congregazione si è organizzata così che lei potesse celebrare la Commemorazione insieme a una sorella, e senza rischi per la loro salute. Patty, una sua amica, si è offerta di aiutarla se fosse stato possibile farlo in sicurezza. Quindi è stato consultato un medico che ha provveduto istruzioni dettagliate su come proteggere entrambe le sorelle, che includevano indossare guanti e mascherine e igienizzare il piatto e il bicchiere che avrebbero usato per gli emblemi. Quando è stata presentata l’idea ad Antonia le è stato chiesto se avrebbe voluto che Patty la assistesse. Lei ha risposto: “Con tutto il mio cuore”. Quindi le nostre 2 sorelle hanno ascoltato insieme il discorso della Commemorazione. Antonia ha preso gli emblemi con le lacrime agli occhi. Con grande emozione ha detto: “Prego Geova di aiutarmi a rimanere degna di servirlo e fedele”. Fratelli e sorelle, queste sono storie di vita molto emozionanti, vero? E quello che Geova ha fatto per Anna, Peter e Antonia è la prova di ciò che dice La Torre di Guardia: “In tutto l’universo niente potrà mai spingere Geova a smettere di amarci; la sua lealtà verso i suoi servitori è assoluta”. Vorreste rafforzare la vostra fiducia in Geova, il nostro Dio e Padre? Oggi meditiamo a fondo su Isaia 41:10. Se possibile, impariamo questo versetto a memoria. Impegniamoci per conoscere meglio Geova leggendo la Bibbia con regolarità e attenzione e meditando su quello che leggiamo. In questo modo, di fronte alle prove, andremo avanti con piena fiducia che Geova è con noi. Lo faremo con fede, senza paura.

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