Anche chi non ha fede può acquistarla! - Chi ha un’elevata posizione sociale

Anche chi non ha fede può acquistarla! - Chi ha un’elevata posizione sociale

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Diversi anni fa un fratello che proveniva da una zona rurale del Messico, vestito con abiti molto umili, bussò alla porta di una villa sontuosa. Aprì un uomo che indossava una vestaglia di seta, che gli chiese cosa voleva. Il Testimone disse: “Se un mulo venisse alla sua porta con 2 borse d’oro, le accetterebbe?” Infastidito, l’uomo rispose: “Senta, non capisco cosa intende dire. Io sono un famoso ingegnere”. Allora il fratello gli chiese: “Lei cosa sa delle profezie?” Il padrone di casa ammise di non saperne nulla. Il Testimone disse: “È di questo che voglio parlarle. Io sono quel mulo che è venuto alla sua porta e le 2 borse d’oro sono queste riviste, La Torre di Guardia e Svegliatevi!” L’uomo rimase colpito dalle parole di quell’umile fratello e prese le riviste. Accettò poi la verità? Non lo sappiamo. Però quello che sappiamo è che il fratello con le sue parole diede a quell’uomo l’opportunità di avvicinarsi a Geova. 

Nel I secolo molti uomini ebrei con una certa posizione non seguirono Gesù per paura di essere emarginati. Nel Vangelo di Giovanni al capitolo 12 si legge: “Molti però, pure tra i capi, riposero fede in lui, ma a causa dei farisei non lo dicevano apertamente per non essere espulsi dalla sinagoga”. Comunque alcuni vinsero il timore del giudizio degli altri e iniziarono a seguire Gesù. Per esempio la Bibbia parla di “Giuseppe di Arimatea, [un] rispettabile membro del Consiglio che [...] si fece coraggio e andò da Pilato a chiedere il corpo di Gesù”. E il libro degli Atti dice che “la parola di Dio si diffondeva” e che “anche un gran numero di sacerdoti accettava la fede”. 

Un uomo che aveva un’elevata posizione sociale era sicuramente Saulo di Tarso, che poi divenne noto come l’apostolo Paolo. Era un fariseo e aveva perseguitato molti cristiani ebrei. Fu lui stesso a dirlo. Ammise: “Ho perseguitato a morte questa Via, legando e gettando in prigione uomini e donne”. Eppure cambiò e divenne uno zelante evangelizzatore e un apostolo. Lo stesso succede oggi. Molti che avevano una posizione sociale elevata hanno accettato la verità. 

Cosa aiutò Saulo ad acquistare fede? Lasciamo che sia lui a dircelo. Prendete il libro degli Atti. Atti capitolo 22, leggeremo dal versetto 6 al versetto 8. Atti 22:6-8. Dice: “Ma mentre ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente mi sfolgorò intorno una gran luce dal cielo. Allora caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’ Io risposi: ‘Chi sei, Signore?’ E lui mi disse: ‘Sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti’”. Gesù apparve miracolosamente a Saulo e si fece riconoscere. Quell’evento deve averlo scosso profondamente. Infatti Paolo cambiò completamente i suoi valori e le sue priorità. 

In seguito fu ispirato a scrivere qualcosa che rifletteva un punto di vista totalmente diverso. Leggiamo le sue parole. Sono riportate nella lettera ai Filippesi al capitolo 3. Notate quello che disse, versetti 7 e 8: “Eppure le cose che per me erano guadagni le ho considerate una perdita a motivo del Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita di fronte all’ineguagliabile valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore. A motivo suo ho accettato di perdere tutto, e considero tutto un mucchio di rifiuti per poter guadagnare Cristo”. Cosa spinse Paolo a fare un cambiamento così radicale? Geova si servì di quell’evento scioccante per toccare il cuore di Paolo. 

Avvenimenti mondiali, una tragedia o un cambiamento nella vita, sebbene queste cose non siano causate da Geova, potrebbero portare una persona che ha un’elevata posizione sociale a rivalutare la propria vita e ad ascoltare la buona notizia. Potrebbero aiutarla a capire che avere una posizione sociale non significa avere la soluzione ai problemi della vita. 

Notate in questo video come alcune situazioni possono cambiare il modo di pensare di una persona. 

Durante gli anni di scuola lavoravo all’interno di un cantiere navale come aiuto saldatore. Era molto dura. D’estate in quella zona faceva un caldo tremendo e mi dissi: “No, se devo andare avanti così per 30 o 40 anni sarà meglio che cerchi qualcos’altro”. 
Per me avere successo significava un buon lavoro, tanti soldi, comodità. Così andai al college e dopo 4 anni diventai un contabile. Ogni volta che per lavoro venivo trasferito ottenevo una promozione. Sono stato in Africa e poi in Belgio, e dal Belgio alla Scozia, dalla Scozia di nuovo negli Stati Uniti, e dagli Stati Uniti a Singapore. E quello fu un gran salto. Belle macchine, autista e un sacco di soldi in banca. E ogni volta che raggiungevo un nuovo obiettivo io e mia moglie ci guardavamo e ci dicevamo: “Adesso sì che saremo felici e ci godremo la vita”. 
Ma c’era qualcosa che ci sfuggiva, che ci mancava. Questo senso di vuoto continuava a crescere e diventava sempre più grande. Non capivamo il perché. Non sapevamo dove trovarla la felicità che cercavamo. 
Mia figlia aveva un negozio per bambini. Vendeva vestiti e articoli per l’infanzia. Lo gestivano lei e suo marito e assunsero una ragazza per farsi dare una mano in negozio e con i figli. Ogni volta che questa ragazza aveva un po’ di tempo libero prendeva la Bibbia e si metteva a leggerla. Così le chiesero: “Conosci qualcuno che insegnerebbe la Bibbia ai nostri figli?” Lei rispose: “Conosco le persone giuste per voi, una bella coppia”. Allora si accordarono per una sera della settimana seguente. Mia figlia mi chiamò e mi disse: “Papà, non è che potresti venire anche tu? Non conosco queste persone. Dovresti solo assicurarti che sia tutto a posto”. Così mi presentai anch’io a quel primo studio biblico, e ascoltavo meravigliato. E dopo lo studio chiesi: “Non è che avreste voglia di studiare anche con me?” 
Nel mondo puoi anche raggiungere degli obiettivi, ma poi è un attimo ritornare a terra, e una volta lì ci rimani. La gioia che ti dà la verità invece è costante. Non c’è niente di paragonabile. Ti senti completamente appagato. Senti che stai facendo la cosa giusta. Siamo persone profondamente diverse adesso. Ci sentiamo davvero soddisfatti e felici. 

Fratelli, facciamo tutto il possibile per predicare a chi ha una posizione sociale elevata. Potremmo sentirci intimoriti davanti a chi ha una certa posizione e potremmo esitare a dargli testimonianza, ma facciamo del nostro meglio per imitare Gesù. In che senso? Beh, guardate quello che Isaia 11:3 dice di lui: “E la sua gioia sarà nel timore di Geova. Non giudicherà in base alle apparenze, né riprenderà sulla base di ciò che ha sentito dire”. Avete notato il punto? Proprio come Gesù che, come abbiamo letto, non giudica in base alle apparenze, non dovremmo pensare che una persona risponderà in un certo modo solo per il suo aspetto, per quanto è grande la sua casa o perché ha una posizione importante. 

Dovremmo anche adottare lo stesso modo di pensare che adottò l’apostolo Paolo una volta diventato cristiano. Leggiamo quello che disse nella lettera ai Romani al capitolo 1. Prendiamo insieme Romani capitolo 1, e ci concentreremo sul versetto 16. Romani 1:16. Iniziamo leggendo la prima parte di questo versetto. Paolo qui dice: “Non mi vergogno della buona notizia”. Poi sotto ispirazione parla di quanto sia straordinario quello che può fare la buona notizia: “Perché è”, qui si parla della buona notizia, “perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque abbia fede, prima del giudeo e poi anche del greco”. 

Quindi continuiamo a predicare con coraggio a tutti. Daremo così a Geova la possibilità di toccare il cuore di chi ci ascolta. 

Il fratello Anthony Morris del Corpo Direttivo tratterà l’ultima parte di questo simposio dal tema: “Anche chi non ha fede può acquistarla! Chi non è religioso”. 

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