Chrysalis Rebellion 2020

Chrysalis Rebellion 2020

JSK



#ChrysalisRebellion2020


Apre la performance dichiarando apertamente l'intento di condivisione e pronunciando Mantra in termini di libero arbitrio. Già questo sgancia qualunque accusa di strumentalizzazione simbolica. Avrebbe potuto farlo anche alla fine ma con un'assemblea presumibilmente ignara avrei optato anch'io per una scelta del genere.


La musica sembrerebbe dei Dead Can Dance, ambientazioni molto suggestive, energia frizzante, ma compìta. I colori simbolizzano la trinità umana. Fosforescenti perché possano vedersi al buio in presenza di luce seppur minima.

Rosso dell'anima Blu dello spirito e tonalità Viola del campo corporeo equilibrato. Il gioco di sfumature indica la difficoltà di mantenere l'equilibrio interiore se sottoposti a grosse influenze esterne.


C'è un utilizzo attento dei colori fosforescenti che un po' riprende l'Holi festival indiano che è stato globalizzato recentemente nelle manifestazioni giovanili degli ambienti house e commerciali,ma il cui intento primigenio era festeggiare l'arrivo della primavera. Quindi in chiave esoterica, essendo la base il buio coi colori fosforescenti rappresenta la speranza della luce nella notte buia dell'anima. Il campionamento della musica è in chiave Dead Can Dance ma le parole sono personalizzate e riportano concetti di dissidio interiore tipiche della notte buia dell'anima con tratti crepuscolari.


Sara e i fondatori di R2020 si son dipinti il volto quindi partecipano formalmente al rito della colorazione cioè della consapevolezza della speranza nel Buio. Ho visto una lettera nel braccio di Sara che a me è sembrata un incrocio tra un R e una A il cui significato mi pare molto personale ma anche molto collettivo, sul reale significato non posso dire altro perché bisognerebbe parlarne in Confessione con lei.


Nella fase di colorazione di tutta l'assemblea ho visto tendenzialmente sorrisi, divertimento e felicità. Ho visto bambini super emozionati, coppie complici e giovani coinvolgenti. La maggior parte dei simboli disegnati dall'assemblea e all'assemblea son simboli di natura ctonia. Spirali verso l'interno o verso l'esterno, losanghe e V, insomma tutta quella simbologia analizzata dalla Gimbutas e altri che come lei avevano uno sguardo profondo.


Siamo entrati nel vivo della performance e qui il discorso si complica ma devo dire che c'è ben poco di esoterico in questo lavoro. È molto psicologico con qualche puntina di socioantropologia. Solo il racconto personale di un artista che vive il lockdown e la pandeminkia 2020.


Entrando nel vivo, inizia una serie di suoni e ambientazioni disturbanti, voci inquietanti e risate improvvise. Un uomo sporco di tinta fosforescente indossa un camice bianco altrettanto sporco che proclama tutti i dettami della propaganda anti diffusione del virus. In questa visione si idolatra la fiducia nelle istituzioni come realizzazione dell'individuo, l'amore come protezione e il pensiero personale come pericolo.


Nel frattempo che continua il monologo che fa eco al pensiero dominante, nella fiamma centrale al dissidio tra i colori rosso e blu che formano il viola si inserisce centrale il verde che rappresenta l'esterno come antitesi del viola interno. Il verde è semplificato come colore legato alla natura unione tra giallo e blu ma ha connotazioni più complesse.


Il protagonista inserisce nella narrazione una maschera amorfa, stratificata in fango e paglia a rappresentanza di ciò che crolla su se stessa mentre il tempo passa.

Le voci del dissidio interiore si fanno sempre più intense e incitano a una supremazia della cultura sulla natura, anche se il fuoco della conoscenza rappresentato dal fuoco fisico della giocoliera, può avere funzioni ambivalenti. Il verde interno alla fiamma trinitaria diventa giallo.

Per cui dopo una strenua lotta, la maschera cade e decade il ruolo del fuoco permettendo di riscoprire il fuoco della conoscenza interiore.


Sommariamente la narrativa è molto interessante e molto coinvolgente.

Devo dire che però non c'è grande arte in quella compagnia, nel senso che più che performer mi sembrano attori un po' razionalisti.

Se fossero artisti di strada sarebbero un po' scarsini comunque perché non hanno tutti quegli elementi di meraviglia tipici di quel tipo di arte popolare.


Le accuse di satanismo ed esoterismo decadono, decade anche la loro coscienza di livello superiore. È un lavoro interessante per un livello di coscienza psicologico e socioantropologico. Credo che giocare sull'antifrasi della narrazione abbia lavorato a loro svantaggio, ma per me rende l'idea. Infine credo anche che sia figlio del mondo col gusto dell'orrido e del raccapricciante.

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