ALLUVIONI. Perché si originano

ALLUVIONI. Perché si originano

Achille Sacchi

Sono attualmente a Senigallia che per ben due volte, negli ultimi anni, ha subito alluvioni importanti, questa volta c'è mancato poco, anche se i danni sono comunque consistenti. Questa volta è soprattutto l'Emilia Romagna che sta affrontando questa drammatica situazione dovuta anche e soprattutto da una mala gestione del territorio che è purtroppo la medesima in tutto il resto d'Italia. Vi riporto di seguito due situazioni che sto vedendo dalla mia finestra per cercare di farvi comprendere perché i fiumi esondano con estrema facilità.

Questo è il versante che vedo da casa mia, il torrente che passa sotto alimenta uno dei fiumi che è esondato poco tempo fa (fiume Cesano), facendo molti danni al terreno, al mare, edifici, automobili, ecc.. Il fiume Misa, che entra a Senigallia, passa nel versante dopo dove la situazione è la medesima. Secondo voi terreni messi a nudo o coltivati a colture che prevedono il diserbo, come ad esempio grano e girasole, come fanno a trattenere l'acqua che inevitabilmente si riversa violentemente nei fiumi sotto forma di fango?


Questo è quello che sta succedendo, ma solo pochi vanno a vedere cosa accade nei terreni che sono a monte delle zone che rischiano un alluvione. Guardate i solchi di erosione causati in questi giorni, in un terreno arato e non ancora coltivato, dall'acqua quando le piogge sono consistenti e prolungate. Anche terreni coltivati con diserbo trattengono molto poco le acque meteoriche. Erbai (es. erba medica), inerbimento perenne, siepi, arbusti, migliorando sensibilmente sia l’assorbimento idrico che l'evapotraspirazione (quantità d'acqua che dal terreno passa nell'aria allo stato di vapore). Anche boschi con un suolo ricco di sostanza organica fanno da polmone sul rilascio delle acque meteoriche. La sostanza organica, in particolare, è in grado di assorbire volumi d'acqua elevatissimi e quindi impedire che le acque di precipitazione si reversino violentemente sui fiumi.


Questo è il mio terreno lasciato a alberi da frutto, olivi, e soprattutto a prato perenne. Dopo ore di piogge intense, nessun solco di erosione, nessuna frana e nel fondovalle non si vede ancora a scorrere acqua e quella poca che scorre dopo molte più ore di pioggia è limpida e quindi non va ad intasare tombini e tubazioni di scolo. E' il rilascio di acqua istantaneo che va a gonfiare i fiumi che non hanno la portata sufficiente e anche se l'avessero il mare, soprattutto se in alta marea, non permetterebbe un deflusso adeguato.


CONCLUSIONI E PROBABILI SOLUZIONI

Sono laureato in geologia e ho fatto altre esperienze di lavoro/studio nell'ambito forestale e pedologico (suolo). La soluzione al problema, e in pochissimi lo recepiscono, è cambiare gradualmente il tipo di agricoltura. Sicuramente il clima sta determinando situazioni estreme ma l'unico modo che abbiamo per proteggerci è rinforzare il territorio. Quello che viene fatto di prassi è pulire gli alvei per velocizzare il deflusso dell'acqua che in certi casi peggiora la situazione perché porta velocemente l'acqua nei fondovalle e se il mare non riceve o il flusso è oltre la capacità dei fiumi succede il verificarsi di un alluvione. Quello che bisogna fare è invece impedire che l'acqua arrivi ai fiumi o arrivi molto lentamente e questo lo si ottiene non lasciando nudo il suolo o coltivato con diserbo ma inerbito o alberato (piante e siepi), o a bosco, o coltivato utilizzando colture e sistemi che ne aumentino drasticamente la ritenzione idrica e l'evapotraspirazione, come si faceva del resto fino a cinquanta anni fa. Quando piove forte andate nei pressi di un ruscello o fiume ai piedi di un campo. Se il campo è arato o coltivato esempio a grano o girasole in cui viene fatto il diserbo, vedrete scorrere fango dopo poche ore di pioggia (il fango è di fatto la fertilità del suolo che viene dilavata). Il fango, essendo molto meno fluido dell'acqua, va ad intasare molto rapidamente le opere idrauliche per lo smaltimento dell'acqua piovana. Se invece il campo è inerbito o è un bosco o comunque coperto da fitta vegetazione, non vedrete scorrere acqua o la vedrete scorrere dopo molte ore e sarà limpida. Questo è il concetto di base anche se la cosa è più complessa e fino a che non si farà uno sforzo in tal senso non ci saranno rimedi che tengano.

La mia parte credo di averla fatta e anni fa disturbai con raccomandate comune e regione richiamando a questo problema ma invano perché di fatto ero da solo o con pochi altri e non mi hanno neppure risposto. Nel mio piccolo, in pratica, sto dando il mio contributo lasciando i miei due ettari di terreno a prato autoctono e alberi e in più di 10 anni non ho avuto un solco di erosione o frane e nel fondovalle l'acqua arriva nel torrente molto lentamente dopo tante ore di pioggia ed è limpida.

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