APPELLO ALLA RAGIONE

APPELLO ALLA RAGIONE

traduzione a cura di Angelo, Ale Gimenez e Ivan del gruppo Traduzioni studi e video


11 vaccini: Appello urgente al personale e ai professionisti della sanità.

 

Cari colleghi, consorelle e confratelli,

 

La nuova legge, un errore grave di sanità pubblica.

La nuova legge che impone 11 vaccinazioni ai bambini è un grave errore della sanità

pubblica. Ne è stata data ampia notizia da parte della stampa.

Noi, professionisti della sanità, medici prescrittori e/o vaccinatori siamo impegnati dalla legge in un percorso che potrebbe rivoltarsi contro alcuni dei nostri stessi pazienti, contro la nostra professione e contro noi stessi.

 Ora capirete perché.

 Questo appello sottolinea elementi importanti in proposito. Leggetelo attentamente, prima di accettarlo e firmarlo.

Noi non siamo contro i vaccini: noi ci opponiamo alle vaccinazioni sistematiche e troppo numerose prima dell’età di 2 anni.

Queste pratiche espongono i piccoli a complicazioni, perché il loro sistema immunitario non è pronto a ricevere tali aggressioni antigeniche.

 

Così abbiamo ragione di temere:

- Morti improvvise in culla, anche se sono rare;

- Malattie autoimmuni croniche gravi e handicappanti negli anni seguenti, specialmente date della presenza di quantità eccessive di adiuvanti alluminici nella composizione della maggior parte dei vaccini;

- Rischi di cancri particolari, delle ossa, dei muscoli, delle cartilagini… che sono i sarcomi, estremamente gravi negli adolescenti e nei giovani adulti, rilevati già negli animali che hanno ricevuto vaccini contenenti l’adiuvante alluminio.

 

Siete particolarmente interessati se siete:

- Medici e chirurghi generici o specializzati,

- Internisti di ospedali qualunque siano le vostre specialità,

- Studenti in medicina, farmacia, kinesiterapia,

- Farmacisti di laboratorio o dell’industria,

- Ostetriche, infermiere- infermieri e altro personale di sanità; diplomato o in corso di formazione.

Se appartenete al grande pubblico, al di fuori delle professioni sanitarie, non esitate a proporre questo testo a coloro che vi curano. Essi sono più che mai coinvolti e responsabili.

 

Questo appella è stato lanciato da due professori in medicina:

Il Prof. Luc Montagnier - premio Noble in Medicina per la scoperta del virus dell’immunodeficienza umana - ed il Prof. Henry Joyeux - premio internazionale di cancerologia per i suoi lavori in Nutrizione.

 

Ecco 3 decisioni di estrema gravità.

- Ogni bambino nato in Francia a partire dal ! gennaio 2018 dovrà obbligatoriamente ricevere prima dei 2 anni undici vaccini, contro i tre di prima.

- i bambini non vaccinati non avranno più accesso agli istituti di accoglienza collettiva a far data dal 1° giugno 2018.

- I genitori refrattari non ricadono più sotto il Codice di sanità pubblica, ma sotto il Codice penale relativo alla salute del bambino, che prevede una pena molto più pesante: due anni di reclusione e €30.000 di ammenda.

 

Nessuna istruzione specifica viene data in merito alla condizione immunitaria dei bambini. Non viene detto niente per promuovere l’allattamento al seno – rispettando la volontà della madre - tuttavia raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che porta la migliore protezione naturale (1). L’allattamento permette di posticipare le vaccinazioni oltre i due anni, se i genitori sono in buona salute.

Questo aumento brutale del numero di vaccini obbligatori, e delle sanzioni, è presentato dal Ministro delle Solidarietà e della Sanità, Agnès Buzyn, come il mezzo per “ripristinare la fiducia dei Francesi” nella vaccinazione.

Si tratta di un CONTROSENSO di sanità pubblica, di cui il Ministro - sostenuta di fatto dai fabbricanti di vaccini - vuole rendere responsabili le famiglie. Tuttavia: Il procedimento è scientifico? E’ giustificato da un punto di vista medico? infine, è davvero democratico?

E’ rispettoso del principio di precauzione e del diritto dei francesi e dei trattati internazionali

sottoscritti dalla Francia? Porta beneficio alla salute dei bambini interessati e del pubblico in generale?

Il dispositivo messo in atto da questa legge, sfortunatamente è più che dubbioso, viziato di confusione, leggasi: mancanza di trasparenza.

Le famiglie dovranno richiederci, prima di ogni vaccinazione, un certificato di responsabilità in caso di complicazioni?

Per le 11 malattie, il neonato dovrà ricevere prima del compimento dei 2 anni almeno quattro iniezioni intramuscolari, senza contare i richiami:

- 1 iniezione esavalente contro Difterite-Tetano-Polio-Pertosse-HaemophilusB ed EpatiteB;

- 1 iniezione contro Morbillo-Orecchioni-Rosolia (3virus attenuati);

- 1 iniezione contro il Meningococco C;

- da 1 a 2 iniezioni contro lo Pneumococco: un vaccino contro 13 tipi di pneumococchi (vaccino chiamato 13-valente) e un vaccino contro 23 tipi di pneumococchi (vaccino chiamato 23-valente).

 

Perché è importante la vostra attenzione oggi.

 

Noi, prof. Luc Montagnier e prof. Henri Joyeux, lanciamo oggi questo Appello ai nostri confratelli e a tutto il personale della sanità Francese, a causa di un pericolo che vi riguarda personalmente in qualità di professionisti della salute.

In quanto professionisti della salute, voi siete le sole persona che alla fine sono responsabili di tutti gli atti che praticate sui vostri pazienti.

Oggi il Ministro della Sanità lascia intendere che lo Stato francese “coprirà” tutti i casi di incidenti o di effetti collaterali legati ai vaccini. Tuttavia, domani, le nuove leggi sui “ricorsi collettivi” (class actions) intrapresi da associazioni di pazienti, potrebbero esporvi a titolo personale ad azioni giudiziarie, con conseguenze potenzialmente drammatiche sia per la vostra vita professionale che privata. Ciò è ancor più vero in quanto i laboratori produttori si sono sottratti alle loro responsabilità, visto che i loro vaccini non sono stati sottoposti a tutti i test che sono richiesti ai medicinali che devono ottenere una AMM (Autorizzazione all’Immissione in Commercio, AIC - ndt).

Gli effetti di undici vaccini sul sistema immunitario immaturo dei bambini di meno di due anni e dalla 6^ settimana di vita portano in sé numerose domande alla quali la Scienza a tutt’oggi non ha dato risposta, in particolare nell’apparizione delle malattie infiammatorie croniche o auto-immuni.

Sarà molto difficile sostenere il contrario davanti alla Giustizia: molte sentenze anche a livello europeo hanno già condannato dei laboratori in seguito a malattie causate dall’alluminio come la miofascite a macrofagi e altre malattie come la sclerosi a placche (vaccino epatiteB).

E’ attualmente in corso un processo innanzi al Consiglio di Stato, su richiesta di 3055 persone per far ritirare l’adiuvante alluminico presente nei vaccini obbligatori e rimpiazzarlo col fosfato di calcio. Il Ministro della Sanità deve rispondere al più tardi il 15 gennaio 2018 al Consiglio di Stato.

Le possibili conseguenze negative dell’obbligo vaccinale generalizzato potrebbero esporre i professionisti della salute ad azioni giudiziarie al fine di ottenere risarcimenti e interessi in caso di incidente. Queste potrebbero essere esaminate un domani dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo.

Questa è la ragione per la quale vi invitiamo a prendere ufficialmente posizione al nostro fianco per chiedere al Governo elementi scientifici supplementari che giustifichino la sua decisione.

Non si tratta in alcun caso di opporci alla politica vaccinale, o di incoraggiare un qualunque movimento di “resistenza ai vaccini”, né tanto meno di contestare l’efficacia dei vaccini per contenere le malattie infettive. Nessun terapeuta serio può contestare l’efficacia delle vaccinazioni in numerosi casi.

Per contro si tratta di coinvolgere le autorità con i nostri interrogativi e le nostre serie riserve, poiché la nostra prima preoccupazione è il benessere e la salute dei bambini.

Imporre le undici vaccinazioni non corrisponde, in origine, ad alcuna necessità di salute pubblica. Contrariamente a quanto affermato dalle autorità, non vi è calo nella “copertura

vaccinale”.

Per giustificare la sua decisione, il Ministro della Sanità ha, infatti, evocato a più riprese “una copertura vaccinale che on arresta il suo calo”. E’ inesatto. I dati ufficiali di Santé publique France indicano il contrario: nel 2015 la copertura dei bambini di 2 anni contro difterite, tetano, poliomielite, pertosse e haemophilus b, superava il 95%, quando tra il 2000 e il 2013 oscillava tra l’87 e il 91%.

Il tasso di copertura per gli altri vaccini era in uguale progressione. La vaccinazione di base del bambino (3 dosi) raggiungeva il 98% o più per il DTP che è “molto elevato e conforme agli obiettivi di salute pubblica” secondo il citato ufficio.

Se oggi il Governo rende obbligatori undici vaccini anziché tre, è per una ragione perfettamente nota, che ha intenti ben diversi da quelli della medicina pura. Si tratta di eludere una DECISIONE del Consiglio di Stato, una Organo giurisdizionale amministrativo e non medico, che riguardava il vecchio ministro della Sanità.

Infatti, l’8 febbraio 2017, il Consiglio di Stato, Organo giurisdizionale amministrativo supremo, ha richiesto al ministero della Sanità “entro un termine di sei mesi, e salvo che la legge non evolva ampliando il campo delle vaccinazioni obbligatorie, di adottare misure o di coinvolgere le autorità competenti per permettere di rendere disponibili vaccini corrispondenti solo a quelli obbligatori”.

Questi vaccini “corrispondenti solo a quelli obbligatori” erano DT-Polio, che si è dimostrato valido e che le famiglie richiedevano. La petizione che uno di noi ha lanciato su questo argomento è stata sottoscritta da 1.138.888 persone senza la benché minima pubblicità da parte dei media, anzi al contrario.

Ma la sola DT-Polio non era più disponibile nel 2008, per un calcolo e intesa tra i produttori, e nel silenzio assordante delle autorità, che hanno lasciato esaurire le riserve nelle farmacie nel corso di 7 anni. Il DTP non esisteva più, se non abbinato ad altri vaccini cosiddetti “multivalenti”.

 

Perché la scelta di questa strada quando la legge allora in vigore, che poggiava su basi scientifiche non controverse, prevedeva solo il DTP?

 

Nel complesso, l’obbligo di undici vaccini permette di allineare la legislazione sui vaccini con lo stato di fatto imposto dai produttori, che hanno reso introvabile il DTP in farmacia, senza tener conto delle esigenze delle famiglie.

Sottoscrivete questo APPELLO ALLA RAGIONE per difendere l’interesse dei vostri pazienti e per esigere dalle autorità un dibattito su basi serie esclusivamente mediche e scientifiche, escludendo i produttori e i loro affiliati.

 

 

IO FIRMO L’APPELLO ALLA RAGIONE

 

Senza una giustificazione scientifica né medica seria per la scelta di undici vaccini

Gli undici vaccini ormai obbligatori erano finora raccomandati nel calendario vaccinale, dalle Autorità, sulla base di dati scientifici che non sono stati messi in discussione.

 

Tuttavia, non corrispondono a le malattie che rappresentano un rischio significativo per TUTTI i bambini.

 

Il Primo Ministro Edouard Philippe ha invocato, nel suo discorso di politica generale di luglio 2017, le dieci morti a causa del morbillo tra 2008 e 2016 per giustificare l’obbligo della vaccinazione contro il morbillo.

 

Ciononostante, come lui stesso ha risposto al Collegio Nazionale d’Insegnanti (CNGE), la maggior parte delle persone decedute soffrivano di un deficit immunitario per cui erano controindicati questi vaccini. Bisogna credere che il Primo Ministro non era stato informato di questo dai suoi consiglieri?

 

Dov’è la logica? Noi medici, come possiamo ancora giustificarci, restare credibili davanti ai nostri pazienti che ci chiedono delle spiegazioni?

 

E questo non è tutto. Perché rendere obbligatorio il vaccino dell’epatite B ed il meningococco C?

 

-L’epatite B è una malattia che si trasmette solo attraverso il sangue e i rapporti sessuali. Il vaccino è quindi utile nei bambini cui genitore è portatore del virus. Ebbene, c’è un test obbligatorio per la madre alla fine del 2do trimestre di gravidanza.

 

Questo vaccino è inutile in almeno il 95% dei neonati. Perché fargli correre il rischio, anche se molto basso, di effetti indesiderati, senza alcun beneficio?

 

Secondo gli esperti, la durata di protezione contro il VHB resta incerta, sarebbe lunga (> 15 anni): attualmente, nessun richiamo sembra necessario.

Dovrebbe essere quindi attorno ai 15 anni che si dovrebbe vaccinare e soltanto a coloro che corrono il rischio per i loro comportamenti o per la loro professione.

 

Infine, affermare che con il vaccino contro l’epatite B non c’è nessun disturbo associato al sistema neurologico entro 2 anni, né danni più tardivi, quando si sa che ci sono 25 casi di sclerosi multipla (SEP) in più ogni anno (700 bambini in totale in Francia), cominciando verso i 6 anni e in un’età media tra gli 11 e 12 anni.

 

È necessario uno studio epidemiologico rigoroso per comparare i casi di SEP quando c’era il solo vaccino DTP contro la posteriore diffusione dell’esavalente raccomandata. Lo stiamo aspettando.

-Le infezioni di meningococco C sono a rischio infinitesimale in tempi normali. La vaccinazione dovrebbe essere prevista solo in casi di rischio di epidemia dimostrata. Al di là di questo caso, in una lettera aperta ai deputati, i colleghi medici generali estimano che: “la vaccinazione di massa contro il meningococco C rischia di provocare più effetti indesiderati gravi tra i lattanti che benefici nella popolazione generale. [5]”. Noi condividiamo la loro posizione.

 

Attualmente si conoscono 27 malattie batteriche, 27 malattie virali, 10 malattie parassitarie, 2 malattie micobatteriche. La decisione di vaccinare contro certe, e non altre, necessita di un dibattito scientifico che non ha avuto luogo.

 

C’è tuttavia una logica, ma questa non è di carattere medico né scientifico.

 

È una “logica” amministrativa che conviene alle Autorità, senza parlare dei laboratori farmaceutici.

 

Ma questa “logica” comporta a noi, professionali della salute, un’insicurezza giuridica importante. Ci mettiamo in opposizione alla legge francese ed ai diritti internazionali come potrete constatare!

 

Non conformità del obbligo vaccinale della legge francese con i diritti internazionali

Nel 2005, l’UNESCO ha adottato la Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti dell’uomo con un consenso di 193 paesi compresa la Francia. Essa stipula che tutti gli interventi medici preventivi devono essere effettuati solo con un previo consenso, libero ed informato, della persona e fondato su sufficienti informazioni.

 

Questo non è evidentemente il caso della vaccinazione obbligatoria che viene imposta ai genitori sotto minaccia di sanzioni penali e di esclusione discriminatoria dalle collettività (esclusione dalle scuole e asili nido a partire dal 1 giugno 2018). Cosi i bambini fragili dopo sedute di chemioterapia, o i poli-allergici, che non possono, non devono essere vaccinati, saranno anche loro esclusi dalle collettività? Non c’è niente che lo indichi.

 

Dall’altra parte, la Dichiarazione Universale della Bioetica ed i Diritti dell’Uomo prevedono nel loro articolo 2 che il “solo interesse della Scienza o della Comunità non deve prevalere”. Ebbene, il principale argomento formulato a sostegno dell’obbligo vaccinale è l’interesse della comunità, in nome della protezione delle persone che non possono essere vaccinate per ragioni mediche.

 

Siamo allora, anche là, in contradizione.

 

In più, il nuovo obbligo vaccinale contradice la legge del 4 marzo 2002 relativa al diritto dei malati, che precisa che “nessun atto medico né nessun trattamento può essere praticato senza il consenso libero ed informato della persona”.

 

Infine, il “Principio di Precauzione”, presente nella Costituzione Francese, si oppone evidentemente alla sperimentazione di massa, su tutta la popolazione dei neonati.

 

La decisione di vaccinare deve restare responsabilità di ogni medico e di ogni famiglia, senza imposizioni e, tenendo in conto i fattori ereditari, le predisposizioni del neonato, la qualità di vita ed il rischio reale d’infezione di ogni malattia.

 

Ci sono delle informazioni che i medici devono avere e non è concepibile che questo non accada: non si vaccina alla cieca.

 

Nei paesi europei dove la vaccinazione non è obbligatoria non si riscontrano più casi di bambini infetti che in Francia.

 

No sarebbe più opportuno che il governo ragionasse in termini di raccomandazioni e non nella modalità di obbligo-sanzione? I medici ed i loro pazienti non sono stupidi. Ed è ben saputo che la responsabilizzazione dà migliori risultati che la colpevolizzazione.

Crede veramente il ministro della salute che restaurerà la fiducia nella vaccinazione lasciando nelle spalle dei genitori e dei professionali della sanità cosi tante inquietudini?

 

Nessun consenso medico né cittadino sulle undici vaccinazioni obbligatorie

Una consultazione ai cittadini ha avuto luogo ma, al contrario di quello che dicono le autorità e la maggior parte dei media, questa consultazione non si è pronunciata a favore dell’obbligo vaccinale.

 

Le Monde Diplomatique di gennaio 2018 ricorda che il presidente della consultazione ai cittadini riguardo i vaccini, il nostro collega Alain Fischer, “non aveva menzionato nella sua dichiarazione pubblica d’interessi l’aver ricevuto nel 2013 un premio Sanofi-Institute Pasteur di 100.000€. Inoltre, le conclusioni da lui presentate non hanno rispecchiato i punti fondamentali della consulta.”

 

I Professori Olivier Saint-Lary e Vincent Renard, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente del Collegio Nazionale di Insegnanti (CNGE) gli hanno ricordato con forza nel Quotidien du Médecin del 27 novembre 2017 (p.15) sotto il titolo: “Obbligo vaccinale: il bilancio beneficio/rischio sembra non favorevole.”:

“una consultazione cittadina ha avuto luogo, nessuno dei gruppi consultati (utenti e professionali) si è pronunciato a favore di quest’obbligo. La conclusione è stata proposta svincolandosi dalle raccomandazioni di entrambi i gruppi.”

 

Siamo davanti ad un processo di annullamento della democrazia. Questo elemento potrebbe tornare contro la decisione del ministero della sanità.

 

Il comitato di orientamento della consulta cittadina sulla vaccinazione è stata inoltre denunciata come “un vera e propria operazione di propaganda (…) svolto per incitare i Francesi a vaccinarsi” dal ex-segretario generale della Conferenza Nazionale della Salute Thomas Dietrich [6], che ha denunciato la mancanza di trasparenza sulle questioni di sanità.

 

Secondo l’Associazione per un’informazione Indipendente Formindep, questa consultazione costituisce “un totale fallimento” e riflette “un quadro allarmante della nostra democrazia sanitaria”.

 

 

La questione degli adiuvanti, in particolare l’alluminio nei vaccini, non è ancora risolto

Gli antigeni presenti nei vaccini sono associati a degli ADIUVANTI che non sono esenti di rischi [7] destinati a stimolare in un modo non specifico il sistema immunitario, ancora in sviluppo, del neonato.

 

Il più utilizzato in Francia è l’idrossido d’alluminio

 

Quando il ministro Agnès Buzyn tranquilliza le famiglie affermando che questo adiuvante è utilizzato e ben tollerato da 90 ani, non tiene in conto della quantità iniettata né degli effetti secondari come l’aumento di reazioni allergiche. Questi effetti indesiderati erano finora poco documentati e la loro capacità di avvelenare era minore perché precedentemente si apportava meno alluminio. Senza contare che la pratica recente dell’iniezione intra-muscolare del vaccino lo rende più nocivo.

 

Inoltre i grandi cambiamenti del medio ambiente (polluzione chimica dei nostri alimenti con erbicidi, i perturbatori endocrini e, può essere anche la polluzione elettromagnetica) potrebbero rendere fragile la risposta immunitaria ai vaccini favorendo la penetrazione dell’alluminio nel cervello dei neonati.

 

Quando la ministra cerca sui grandi media di allarmare le famiglie, si inorgoglisce della decisione presa, denigra chi – senza essere contrari ai vaccini -, è per una somministrazione dei vaccini adattato all’età del neonato, sotto responsabilità del medico, questo lo fa non adottando un’attitudine responsabile.

 

Non bisogna perciò ignorare che l’alluminio è stato:

 

-ritirato dai vaccini per animali a seguito dell’apparizione di sarcomi (cancri molto gravi) in particolare nei gatti, nelle zone vaccinali, e anche nel sistema osseo, i cartilagini, i muscoli.

 

Uno studio italiano sui “fibrosarcomi dei cani sul luogo d’iniezione dei vaccini. Comparazione con quella dei gatti”, è molto chiara, in particolare nella introduzione: “depositi di alluminio sono stati rilevati in otto fibrosarcomi canini sul sito della presunta iniezione cosi come in 11 fibrosarcomi post-vaccinali felini per il metodo acido aurintricarboxylic. [8]”

 

Chiediamo che ricerche di questo tipo siano effettuate tempestivamente sui giovani colpiti da sarcomi, qualunque sia la localizzazione di tale sarcoma.

 

-L’alluminio è stato ritirato dai prodotti cosmetici a seguito del assorbimento transcutaneo che potrebbe aumentare il rischio di cancro al seno.

 

Gli animali, i prodotti di bellezza sono dunque protetti. Ma non i vaccini per i bambini, nonostante l’alluminio venga direttamente iniettato nel muscolo, bypassando le protezioni (barriera intestinale, epidermica).

 

Gli 11 vaccini obbligatori per i neonati contengono 3,8 mg d’alluminio, iniettato nel muscolo, che supera di gran lunga gli standard autorizzati per gli adulti.

 

Contrariamente a quello che si ripete nei numerosi media mal informati, e dalla ministra stessa, la tossicità dell’alluminio nei vaccini è stata chiaramente stabilita dai lavori di Pr Romain Gherardi [9] che sono stati oggetto di pubblicazioni internazionali nei più alti livelli.

 

Nello stesso modo, l’equipe di Pr Cristophe Exley, specialista in alluminio da 30 anni, ha potuto recentemente rilevare la presenza tossica di alluminio nel cervello di persone autistiche decedute. Alcuni di appena 14-15 anni. “L’alluminio è intracellulare. Nei neuroni ma soprattutto nelle cellule che non sono neuronali. Sono le cellule pro-infiammatorie. Cellule che vengono da corpi che trapassano la barriera sangue-cervello portando l’alluminio in sé.”

 

La via di somministrazione è molto importante, perché preso per via digestiva l’alluminio viene normalmente rigettato nelle scorie e quindi senza danneggiare, ciò non è comparabile all’iniezione intramuscolare, come alcuni vogliono far credere, perché allora la maggior parte dell’alluminio vaccinale viene catturato e trattenuto nel sistema immunitario.

 

L’idrossido di alluminio dei vaccini ha l’inconveniente di persistere per troppo tempo (parecchi anni) nell’organismo. Questa persistenza biologica è responsabile:

 

-della miofascite macrofagica nella zona d’iniezione del vaccino: il 22 dicembre 2017, una donna ha avuto l’indennizzo in conseguenza allo sviluppo di una miofascite macrofagica dopo la vaccinazione contro l’epatite B che contiene alluminio come adiuvante;

 

-di effetti in altre parti del corpo, come gli organi linfatici, il cervello, le ossa, i reni…, con effetti a lungo termine che non si possono più nascondere alla popolazione.

 

 

Rischio di morte improvvisa del neonato dopo la vaccinazione!

La somma dei vaccini, utilizzati troppo presto sui neonati, può scatenare una risposta infiammatoria forte, liberando proteine speciali fabbricate da un sistema immunitario aggredito, le citochine [10], potendo provocare la morte improvvisa del neonato.

 

Una correlazione temporale è riconosciuta in casi precisi.

 

Negli USA, nel 2017, una pubblicazione [11] è stata fatta includendo 20.131 casi di complicazioni segnalate dopo la vaccinazione contro l’epatite B, -51% riguardava bambini di meno di 2 anni-, 197 Sudden Infant Death Syndrom (SIDS), il che vuol dire Morti di Culla o Morte Improvvisa del neonato. In altri di più di un mese e meno di 2 anni, si sono osservati soprattutto i danni al sistema nervoso.

 

Molto tempo prima, una pubblicazione del Consumer Health (vol. 22 Issue 4 April, 1999), del Dr Viera Schreiber riporta 41 casi di bambini morti nei 21 giorni successivi alla prima iniezione vaccinale. Più di tre quarti delle morti improvvise sono state correlate alla vaccinazione.

 

La Dr Schreiber si era presa la cura di registrare ed analizzare i problemi respiratori nei lattanti prima e dopo la vaccinazione. Ha dato come riferimento il suo libro “Vaccination: The Medical Assault on the Inmune System”.

 

In Giappone, nel 1975, 37 casi di morti improvvise sono state segnalate e relazionate ai vaccini. Le vaccinazioni prima dei due anni furono rimosse dal governo giapponese tra 1975 e 1988. Le segnalazioni di morti improvvise cessarono, finche la libertà di vaccinare dai 3 mesi ai 48 mesi riprese, e che il tasso di morti improvvise riparti in aumento.

 

Nel 1982, in Neurology, William C. Torch, pediatra neurologo, pubblicò “Diphteria-Pertusis-Tetanus (DPT) Immunization: a potential cause of the Sudden Infant Death Syndrom (SIDS)” [12]. Su 200 casi randomizzati, rapporta 70 casi di morte improvvisa di neonati, 2/3 di loro erano stati vaccinati nel corso delle 3 settimane precedenti. Osservò anche un aumento del numero di casi, se si prende in considerazione un periodo più lungo.

 

Evidentemente tutte queste pubblicazioni sono state fortemente e aggressivamente attaccate. Ma non possiamo negare la relazione temporale tra vaccinazione precoce e morte improvvisa.

 

Quindi questo rischio non può essere ignorato. Dovete essere informati di modo che conosciate esattamente i rischi possibili di questi 11 vaccini iniettati ai neonati prima dei 2 anni d’età.

 

Riteniamo indispensabile che questa informazione sia messa a vostra conoscenza.

 

Dei medici Indiani nel 2017, riferiscono dopo la vaccinazione esavalente, - le prime 6 che fanno parte delle 11 vaccinazioni oggi obbligatorie-, tra le morti improvvise, 93,3% dei decessi dei lattanti di meno di un anno di età nei 10 primi giorni dopo la vaccinazione, con una maggiore concentrazione nei primi 3 giorni, e 7% nei 10 giorni dopo.

In India da più' di un anno, l'83 per cento dei decessi sono stati inventariati nei primi dieci giorni ed il 17 per cento dopo il decimo giorno.

La pubblicazione fa riferimento al rapporto confidenziale (n.19) fornito alle autorità' europee (EMA – EUROPEAN MEDICAL AGENCY) per mezzo della firma di Glaxo Smith Kline (GSK) sul soggetto.

I colleghi indiani domandano alle autorità sanitarie del loro paese di revisionare la loro CONFIANCE nelle affermazioni dell''EMA.

Ecco perché'. Dovrebbe essere al solo medico, e sotto la sua responsabilità, di prescrivere, in accordo con le famiglie, quella oppure quell'altra vaccinazione nei nascituri, nei bambini, o negli adulti, in funzione del loro stato di salute e dei lori bisogni di protezioni, seguendo il loro ambiente ed il loro modo di vita.

 

Per una vera conoscenza delle complicazioni legate alle vaccinazioni

 

la grande reticenza alle 11 vaccinazioni obbligatorie si spiega anche per mezzo della non presa in conto delle complicazioni legate ai vaccini, molto più' gravi e numerose di quello che affermano le autorità sanitarie.

 

I casi di autismo, di fibromialgia, di fatica cronica, narcolessia, ed altre patologie autoimmuni attribuite da parte dei pazienti alle vaccinazioni restano troppo numerosi, per essere scartati definitivamente.

 

In effetti, secondo il professore Daniel Floret, presidente del Comitato tecnico delle vaccinazioni,

“ e' generalmente ammesso che dal 1 al 10 per cento degli effetti secondari ai medicamenti, farmaci, fanno l'oggetto di una dichiarazione ai centri regionali di farmacovigilanza”, questo sta a significare che la maggioranza dei casi non viene analizzata.

 

In particolare, non è dimostrato che alcun legame non sarà mai stabilito con la vaccinazione, specialmente per dei casi di cancro osservati nei bambini e nei giovani, come i sarcomi, cancri molto gravi, che hanno legami con l'alluminio negli animali nelle differenti parti del corpo, ma che restano nei bambini e negli adolescenti senza causa/e riconosciuti/e, al di fuori di depressione immunitaria maggiore.

 

 

Di fronte a questi rischi reali, la fiducia non sarà restaurata che proponendone di migliori, iniettati separatamente secondo l'età del bambino, testati come i medicinali, e che siano privi di adiuvanti nocivi.

 

Non alle precipitazioni

 

Fino ad oggi, le autorità francesi fanno orecchi da mercante e non ascoltano i cittadini che si esprimono, subito catalogati come “complottisti” ed “anti”, né i professionisti di sanità che si preoccupano.

 

Questo no corrisponde assolutamente alla nostra posizione, la quale è di prudenza, sia scientificamente provata , e che si rifà a delle numerose conclusioni di esperti di laboratori indipendenti.

 

Oggi, la decisione affrettata del governo di imporre le 11 vaccinazioni obbligatorie mette tutti i professionisti delle scienze mediche in una posizione non confortevole.

 

Prima che si producano le prime conseguenze dell'applicazione della legge, noi vi invitiamo a firmare codesto APPELLO ALLA RAGIONE, al fine di porre dei quesiti e domandare un dibattito aperto su delle basi mediche e scientifiche.

 

 

FIRMO L'APPELLO ALLA RAGIONE

 

Noi siamo in democrazia e la forza dei numeri è indispensabile per far vivere il dibattito ed impedire che venga rinchiuso in un contesto politico vincolante, autoritario, e cieco, ove i danni collaterali sono conosciuti in anticipo.

 

 

Oggi, ci assicurano che andrà tutto bene. I recenti affari del mediatore ed altri farmaci, dove numerosi medici sono stati messi in causa, asserendo che le assicurazioni delle autorità sono meramente illusorie.

 

Esse non sono inoltre conforme al giuramento di Ippocrate ed al principio della responsabilità del medico.

E' per questo che vi vi invitiamo a firmare il nostre APPELLO ALLA RAGIONE, ed a trasferire codesto messaggio a tutti i vostri conoscenti.

 

Ancora una volta, non si tratta in alcun caso di opporsi al principio della vaccinazione, ma al contrario, di riaffermare, al contrario di quanto stia facendo una politica avventurosa che non può' far altro che condurre a seminare ancora più dubbi che nello spirito.

 

Secondo il VACCINE CONFIDENCE PROJECT (“progetto fiducia nei vaccini”) i cui risultati sono stati pubblicati sul EBIOMEDECINE nel settembre 2016, il 41 per cento dei francesi interrogati afferma che i vaccini non sono più sicuri, un record mondiale, malgrado una propaganda pro vaccinale molto intensa e recente.

 

Il fenomeno non può' più' essere ignorato. Sorpassa largamente il cerchio dei militanti anti vaccini che resta molto marginale ed al quale, si cerca, troppo sovente ad associarci senza il mero discernimento.

 

 

 

Per restaurare la confidenza, domandiamo al Governo di dialogare, la trasparenza, un vero dibattito scientifico basato su delle prove mediche, al fine di una decisione veramente conforme al bene comune.

 

IN CONCLUSIONE NOI DOMANDIAMO UN IMPEGNO FORMALE ED OFFICIALE DELLE AUTORITA' DI SANITA' SUI SEGUENTI 5 PUNTI:

 

- No a vaccinazioni obbligatorie prima dei due anni dei bimbo, tranne che per necessità giustificate e prescritte dal medico responsabile.

 

- la considerazione della protezione fornita dagli anticorpo del latte materno al fine che il maggior numero di bambini possa beneficiare (e secondo la libera scelta della madre), come da raccomandazione O.M.S., per rimandare la data delle vaccinazioni.

 

- La sottomissione imperativa dei vaccini a dei test adattati, inspirati da quelli dei medicinali per ottenere l'AMM.

 

- la sospensione della vaccinazione dei lattanti contro l'epatite B, inutile dalla sesta settimana di vita

 

-la messa a punta di adiuvanti non tossici nei vaccini, come il fosfato di calcio che è inoffensivo, le prove scientifiche hanno dimostrato la tossicità dell'alluminio.

 

Non è a questo prezzo che la fiducia vaccinale sarà' ristabilita nel nostro paese.

 

Non esitate a diffondere questo APPELLO ALLA RAGIONE a tutto il personale medico di vostra conoscenza.

 

Essi stessi devono essere protetti per restare al servizio dei loro pazienti.

 

RingrazindoVi,

 

Pr. Luc Montagnier

Pr Henri Joyeux

 


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