2021-02 Jw Broadcasting

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Diamo il benvenuto a ognuno di voi su JW Broadcasting! Questo è il programma mensile di febbraio 2021. Nella prima e nella seconda parte dell’adunanza annuale ci sono stati annunci, video, discorsi e interviste molto incoraggianti. Ora potremo vedere la parte conclusiva dell’adunanza annuale. Per iniziare, prestiamo attenzione al primo discorso che sarà pronunciato dal fratello Kenneth Cook, che si intitola “Saremo dalla parte dei giusti?”

Viviamo in un periodo di giudizio. Non da parte di esseri umani imperfetti. Stiamo parlando del giudizio perfetto che viene emesso da Gesù quale Re del Regno celeste. Gesù parlò di questo giudizio nelle profezie riguardo agli “ultimi giorni” riportate in Matteo capitoli 24 e 25. Dopo aver descritto cosa possiamo aspettarci, pronunciò 3 parabole che si riferiscono al giudizio finale. In Matteo capitolo 25, le prime 2 parabole si riferiscono al sigillo finale posto su coloro che sono stati unti da Geova. Queste parabole si adempiranno poco prima dell’inizio della grande tribolazione. Poi, nella terza parabola, Gesù fa riferimento a quello che accadrà al resto dell’umanità. Leggiamo i primi 4 versetti di questa parabola, a cominciare dal versetto 31: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, allora si siederà sul suo glorioso trono. Tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra. Allora il Re dirà a quelli alla sua destra: ‘Venite, voi che siete stati benedetti dal Padre mio, ereditate il Regno preparato per voi dalla fondazione del mondo’”. “Ereditate il Regno”, in altre parole il Paradiso, la parte terrena del Regno. Quando avverrà questo? Dopo che Gesù sarà venuto nella sua gloria, come abbiamo letto, e avrà giudicato gli esseri umani. Gesù disse che in questo giudizio avrebbe simbolicamente separato le persone mettendole alla sua destra e alla sua sinistra, facendo una separazione tra pecore e capri. Gesù definisce quelli alla sua destra “giusti”, mentre definisce quelli alla sua sinistra “maledetti”, e li manda via condannandoli alla morte eterna. Dato che le prime 2 parabole riguardano un giudizio che avverrà prima della grande tribolazione, si può dire lo stesso della terza parabola? Quand’è che Gesù inizia a stabilire chi fa parte dei giusti e chi fa parte dei maledetti? Nel 1995 un articolo della Torre di Guardia ci ha aiutato a capire che il giudizio finale delle pecore e dei capri avrà luogo quando Gesù verrà nella sua gloria durante la grande tribolazione. Questo significa che il giudizio non comincerà prima di quel momento? La risposta è no. Perché possiamo dirlo? Possiamo fare un esempio. Pensiamo a come vengono emessi i giudizi in un tribunale. È solo quando arriva il giorno in cui deve emettere la sentenza che la corte inizia a esaminare tutte le prove che ha a disposizione? No. In quel momento la corte ha già esaminato gli atti, ha già ascoltato le argomentazioni che sono state esposte e ha preso in esame le sentenze emesse in casi simili. Per fare tutto questo ci vuole molto tempo. È solo alla fine che la corte pronuncia il proprio giudizio definitivo e lo rende pubblico. Cosa vogliamo dire? Che se i giudici umani si prendono il tempo di ascoltare tutti i fatti e di valutare tutte le circostanze, non dovrebbe sorprenderci che Gesù stia usando questo tempo per poter giudicare le persone con giustizia. Quando inizierà la grande tribolazione, Gesù saprà chi è simile a capri e chi è simile a pecore. Come lo sappiamo? Pensiamo a questo. Fino a un certo punto, anche noi capiamo da che parte scelgono di stare le persone. Questo è anche stato predetto dalla Bibbia in Malachia capitolo 3. Qui troviamo una profezia che si sarebbe adempiuta nel primo secolo e anche ai nostri giorni. Al versetto 18 dice che avremmo visto “la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve”. Se noi riusciamo a vedere questa differenza, possiamo stare certi che Gesù la vede molto di più di noi. E cosa vede Gesù? Beh, siamo sicuri che osserva attentamente l’atteggiamento, le azioni e il modo di parlare di ogni persona. Ad esempio, vede come le persone reagiscono alla buona notizia, e inoltre vede se ognuno di noi sta sostenendo i suoi fratelli unti che regneranno insieme a lui in cielo. In Matteo 25:35-40 Gesù disse che i suoi fratelli avrebbero affrontato molte prove, e spiegò anche che chi avrebbe sostenuto i suoi fratelli sarebbe stato considerato simile a una pecora. Aggiunse poi che considera ciò che viene fatto a loro come se venisse fatto a lui. Senza dubbio i fratelli di Cristo affronteranno delle prove durante la grande tribolazione. Ma come possiamo aiutarli adesso? Un modo in cui possiamo sostenerli ora è collaborare con loro mentre si impegnano per portare a termine l’opera di predicazione della buona notizia. Gesù tiene conto di questo. Ma cos’altro nota osservandoci? In Matteo 12:36, 37 Gesù spiegò che anche quello che una persona dice costituisce una base su cui verrà giudicata. Andiamo a leggere le parole di Gesù in Matteo 12:36, 37. Qui si legge: “Io vi dico che nel Giorno del Giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola vana che avranno detto; in base alle tue parole infatti sarai dichiarato giusto, e in base alle tue parole sarai condannato”. Quindi Gesù ascolta quello che diciamo? Sì, certo che lo fa, e ascolta anche quello che diciamo predicando la buona notizia. Gesù disse: “Gli uomini renderanno conto”, quindi Gesù si riferiva a quello che una persona ha detto prima del giudizio. Il fatto che Gesù si riferisse a quello che una persona ha detto e fatto prima è confermato dall’uso dei verbi al passato in Matteo 25:34-40 per le pecore e 41-45 a proposito dei capri. Ad esempio, al versetto 40 Gesù disse a quelli simili a pecore: “Ogni volta che l’avete fatto [verbo al passato] a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. Questo cosa ci fa capire? Ci fa capire che tutti quelli che vogliono essere considerati giusti devono dimostrare di sostenere i fratelli di Cristo adesso. Una persona deve essere giusta quando inizia la grande tribolazione e deve continuare a rimanere giusta fino alla fine. “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria”, sarà troppo tardi per dimostrare di sostenere i suoi fratelli. Gesù è come il re di cui si parla in Proverbi 20:8. Qui si legge: “Quando il re siede sul trono per giudicare, disperde tutto il male con il suo sguardo”. Quindi possiamo essere certi che Gesù, il nostro Re celeste, con il suo sguardo sta già valutando chi è simile a un capro per atteggiamenti, azioni e modo di parlare. Per chi continua a rifiutarsi di servire Geova e di sostenere il suo Regno, il giudizio sarà già in atto quando comincerà la grande tribolazione. Possiamo dirlo perché le Scritture non indicano che le persone si convertiranno e inizieranno a servire Geova durante la grande tribolazione. Al contrario, in Rivelazione 6:16, 17 leggiamo che chi fino a quel punto non avrà dato ascolto alla buona notizia si rivolgerà a istituzioni umane per essere salvato. Correranno verso quelle che considerano montagne sicure come le organizzazioni politiche e commerciali. In Rivelazione 6:16, leggiamo che imploreranno queste istituzioni dicendo: “Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello”. Ma queste istituzioni umane non potranno fare niente per salvarli. Quindi cosa accadrà a queste persone? Molte di quelle simili a capri moriranno all’inizio della grande tribolazione, quando i governi di questo mondo decideranno di distruggere la falsa religione. E molte moriranno per mano di altre persone simili a capri. Ezechiele 38:21 predice che “la spada di ognuno sarà contro il proprio fratello”. E infine, il resto delle persone simili a capri perderà la vita per mano delle forze angeliche ad Armaghedon. E le persone simili a pecore? Il Pastore eccellente, Gesù, saprà già chi sono prima dell’inizio della grande tribolazione e osserverà la loro lealtà a Geova durante la grande tribolazione. Poi, poco prima dell’inizio di Armaghedon, Gesù siederà come Giudice e farà una separazione finale tra le pecore e i capri, giudicando tutte le persone allora in vita. È interessante che in questa terza parabola Gesù dice che le persone giudicate come capri lo chiameranno Signore. Ma Gesù farà capire chiaramente che loro non hanno aiutato i suoi fratelli. A quel punto, le persone che si erano comportate come pecore, ma che non hanno continuato a sostenere coraggiosamente i fratelli di Cristo fino alla fine, saranno giudicate simili a capri. Chiamare Gesù Signore non li salverà. Sarà troppo tardi per sostenere i fratelli di Cristo, che probabilmente a quel punto saranno insieme a Gesù nel Regno celeste. Naturalmente tra i capri ci saranno anche i nemici di Dio in tutto il mondo che saranno ancora in vita. Il giudizio finale raggiungerà un importante obiettivo. Quale? Tutte le persone sulla terra capiranno chiaramente chi è stato giudicato come pecora, chi sono i giusti che entreranno nel nuovo mondo. Quindi fate tutto il possibile per essere tra i giusti che saranno messi alla destra di Gesù. Dio promette nella sua Parola che finché quelli simili a pecore rimarranno leali a lui e al Re che ha nominato, Gesù, riceveranno la guida per ottenere la vita eterna. Devono mostrare coraggio sostenendo l’opera dei fratelli di Cristo sia adesso che durante la grande tribolazione. Di che tipo di coraggio avranno bisogno? Di un coraggio simile a quello dimostrato da Onesiforo. L’apostolo Paolo parla di questo cristiano fedele in 2 Timoteo 1:16-18. Leggete con me quello che dice di lui a partire dal versetto 16: “Il Signore conceda misericordia alla casa di Onesiforo, perché lui spesso mi ha confortato e non si è vergognato delle mie catene. Anzi, quando venne a Roma, mi cercò con premura e mi trovò. Il Signore gli conceda di trovare misericordia presso Geova in quel giorno”. È vero che Onesiforo era un cristiano unto, ma è un esempio da imitare per ogni servitore di Geova. Per andare a trovare Paolo rischiava di essere arrestato e perfino ucciso. Ma questo non lo trattenne dal cercarlo per dargli conforto. Tutte le persone simili a pecore dovranno mostrare qualità come il coraggio di Onesiforo durante la grande tribolazione. Per riassumere, Gesù sta osservando le azioni, l’atteggiamento e il modo di parlare di tutte le persone. Come Giudice attento, all’inizio della grande tribolazione saprà già chi è simile a pecore e chi è simile a capri. Poi, secondo la parabola di Gesù, subito prima dello scoppio di Armaghedon, Gesù pronuncerà il giudizio finale su tutte le persone che saranno in vita sulla terra, mettendo alla sua destra le persone giudicate giuste. Sarete anche voi fra i giusti alla sua destra? Per ricevere questa ricompensa, non lasciatevi ingannare da quello che vedete accadere nel mondo. Non lasciatevi coinvolgere dai movimenti di protesta. Rimanete neutrali, non fatene parte. Non lasciatevi ingannare dalle promesse dei politici. Rimanete neutrali, non fatene parte. Non lasciatevi ingannare quando i governi diranno: “Pace e sicurezza!” Rimanete neutrali, non fatene parte. Siate decisi a ubbidire alle leggi di Dio. Schieratevi fermamente dalla parte del Regno. Solo quelli che continueranno a non fare parte del mondo saranno considerati da Gesù come pecore quando la grande tribolazione inizierà e quando culminerà con la guerra di Armaghedon. Solo chi continuerà a sostenere i fratelli di Gesù potrà essere messo alla sua destra quando durante il giudizio finale separerà i giusti dai maledetti, le pecore dai capri. Con tutto quello che dite e fate, dimostrate adesso da che parte volete stare e, nel tempo che rimane, usate al meglio la nuova pubblicazione Puoi vivere felice per sempre! per aiutare sempre più persone a schierarsi dalla parte giusta prima che venga la fine.

Grazie, fratello Cook, per aver spiegato che quello che fa una persona oggi a favore della pura adorazione influisce su come Cristo la giudicherà, quando separerà le pecore dai capri appena prima di Armaghedon. Quindi continuiamo a sostenere la pura adorazione adesso e durante la grande tribolazione ormai alle porte. Ora sarete felici di avere un’anteprima di una nuova serie di video. Sarà il fratello Stephen Lett a presentarcela. Troverete entusiasmante quello che avrà da dirvi. Gesù disse, come riportato in Matteo 11:27: “Nessuno conosce pienamente il Padre se non il Figlio e coloro ai quali il Figlio lo voglia rivelare”. Questo ci insegna 2 cose. Primo, che è possibile conoscere il Padre pienamente. E secondo, che Gesù è la chiave per conoscere Geova. Gesù spiegò chiaramente qual era il suo ruolo nel rivelare il Padre. L’ultima sera qui sulla terra disse ai suoi apostoli, come riportato in Giovanni 14:6: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno arriva al Padre se non tramite me”. Solo tramite Gesù possiamo conoscere il Padre e avere una stretta amicizia con lui. In precedenza, alla trasfigurazione, Geova confermò il ruolo fondamentale di suo Figlio quando disse a Pietro, Giacomo e Giovanni di ascoltare Gesù. Per più di un secolo “lo schiavo fedele e saggio” ha provveduto tantissimi strumenti di studio per aiutarci a conoscere meglio la vita, il ministero e gli insegnamenti di Gesù Cristo. Questi doni arricchiscono il nostro studio della Bibbia. Ci aiutano a immaginare il mondo in cui Gesù viveva, i luoghi in cui camminava, le città in cui predicava la buona notizia, i paesaggi che ammirava, il cibo che mangiava e persino le stagioni in cui vari eventi ebbero luogo. Queste pubblicazioni sono più che semplici parole stampate. Rivelano la personalità di Gesù e le sue qualità, che sono un riflesso di quelle del suo Padre celeste. Ci insegnano la compassione di Gesù, il suo spirito di sacrificio, la sua umiltà, la potenza, l’intrepidezza, il coraggio e il suo amore. E cosa più importante, riflettere sugli insegnamenti e l’esempio di Gesù ci avvicina di più a colui che l’ha mandato. Anche adunanze, assemblee e congressi accrescono il nostro amore e la nostra gratitudine per il Figlio di Dio. Negli ultimi anni l’organizzazione di Geova si è servita di video per toccare il cuore di chi assiste ai nostri congressi. Ma come possiamo continuare ad aiutare le persone sincere a capire il ruolo di Gesù come Re e Sommo Sacerdote e aiutarle ad avere “la mente di Cristo”? Beh, far vivere i momenti del ministero di Gesù su uno schermo o su una pagina stampata non è per niente un compito semplice.

Il Corpo Direttivo ha voluto che per anni ai nostri congressi ci fossero i drammi in costume, ma non è mai stato interpretato il ruolo di Gesù. E potete capire la difficoltà. Chi avrebbe interpretato Gesù?
Provate a immaginare di dover scegliere fratelli in, diciamo, 200, 300 o anche più località per interpretare il ruolo di Gesù Cristo.
Il videoracconto Per certo Dio l’ha fatto Signore e Cristo (Parte 1 e Parte 2) è stato poi approvato dal Corpo Direttivo. E in effetti è andato molto bene.
Quando nel video si vede Gesù con la donna che aveva una perdita di sangue, la tenerezza con cui Gesù la trattò e la paura della donna, ma anche la fiducia nel fatto che lui poteva guarirla e la sensibilità di Gesù, beh, non sarebbe stato facile percepire tutte queste cose soltanto con l’immaginazione.
Quando abbiamo visto la reazione dei fratelli, come erano stati toccati profondamente da quelle immagini, abbiamo capito che questo è un modo davvero efficace di trasmettere gli insegnamenti di Gesù.
Cosa potrebbe rafforzare di più la nostra fede del vedere i racconti delle Scritture prendere vita?

E ora è arrivato il momento di fare un entusiasmante annuncio. Il Corpo Direttivo è felice di annunciare che è attualmente in produzione una serie speciale di video sulla storia di Gesù. Proprio così, è in fase di lavorazione una nuova serie di videoracconti basata sulla storia di Gesù Cristo. Il titolo della serie è: La buona notizia secondo Gesù. Questa serie unirà la forza e l’efficacia dei nostri strumenti di studio e delle nostre ricerche all’incisività delle immagini. Permetterà a tutti noi di raggiungere una comprensione più profonda della vita e del ministero di Gesù. E questo a sua volta ci farà conoscere meglio Geova. Anche se altre organizzazioni religiose e case produttrici hanno realizzato vari film sulla vita di Gesù, questi sono spesso contaminati da idee non scritturali oppure hanno dato eccessivo risalto a scene crudeli e violente. Inoltre i video che sono stati prodotti finora si basano su un solo libro della Bibbia alla volta o soltanto su specifici episodi del ministero di Gesù sulla terra. La serie La buona notizia secondo Gesù, invece, racconterà tutti gli eventi di Matteo, Marco, Luca e Giovanni nell’ordine in cui sono accaduti e con i tanti dettagli che siamo in grado di fornire in base alle più recenti ricerche e all’attuale comprensione dei racconti della Bibbia. Di solito, una presentazione come quella che state per vedere viene mostrata dopo che un videoracconto è stato pubblicato. Questi video dietro le quinte ci aiutano a capire meglio le varie fasi del processo di produzione. Adesso però stiamo per darvi un’anteprima, un assaggio di questo progetto che è stato pensato per i futuri congressi e che richiederà diversi anni per essere completato. Vista la portata di questo grande progetto, vi incoraggiamo a includerlo nelle vostre preghiere a Geova e vi chiediamo di sostenerlo il più possibile, ovviamente secondo le vostre circostanze. Vi piacerebbe poter vedere una bozza del primo episodio? Per avere un’idea di come sarà un episodio, il Reparto Audio/Video prepara una sequenza di disegni chiamata storyboard. Siamo felici di mostrarvi l’estratto di uno storyboard animato.

Pensando che fosse nel gruppo che viaggiava con loro, percorsero un giorno di cammino e poi cominciarono a cercarlo fra i parenti e i conoscenti. Non trovandolo, però, tornarono a Gerusalemme e lo cercarono dappertutto. Infine dopo 3 giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, intento ad ascoltarli e a far loro domande. E tutti quelli che lo ascoltavano erano pieni di stupore per la sua comprensione delle cose e le sue risposte. Quando lo videro, i suoi genitori rimasero sbalorditi.

  • Figlio, perché ci hai trattato così? Ecco, tuo padre e io ti abbiamo cercato disperatamente.
  • Perché mi cercavate? Non sapevate che devo stare nella casa del Padre mio?

Comunque, non capirono quello che disse loro. Dopodiché scese con loro e tornò a Nazaret, e rimase loro sottomesso. E sua madre custodiva nel cuore tutte quelle parole. Intanto Gesù cresceva e progrediva in sapienza e nel favore di Dio e degli uomini.

Certo, questo non è il video vero e proprio. Piuttosto è un esempio di come le parole stampate possono prendere vita. Questi semplici disegni che trasmettono l’idea generale di un video sono tra i primi strumenti visivi usati durante la fase di approvazione. Lo storyboard animato è una tappa fondamentale per realizzare narrazioni visive. Ma come è stato sviluppato questo progetto? Che indicazioni ha dato il Corpo Direttivo per portare gli eventi della vita di Gesù sullo schermo?

Prima di tutto il Corpo Direttivo ha approvato il progetto di realizzare una produzione video come questa. Ma rimaneva da decidere come realizzarla. Le opzioni tra cui scegliere erano 3. La prima opzione era quella di girare un video con un effetto scenico teatrale, simile a quanto abbiamo già fatto. La seconda opzione che ci era stata sottoposta era quella di avere la voce di un narratore che semplicemente leggeva i brani delle Scritture mentre sullo schermo venivano recitate le scene in cui però non c’erano dialoghi. Né Gesù né gli altri personaggi parlavano. E infine la terza opzione che era la più difficile e che avrebbe richiesto molto lavoro, una vera e propria serie su Gesù. A quel punto ci si chiedeva cosa avrebbe deciso il Corpo Direttivo. Ed è stato bellissimo quando i fratelli del Corpo Direttivo hanno detto: “Noi vogliamo il meglio per i nostri fratelli. Vogliamo che possano sentire la potenza e la profondità degli insegnamenti di Gesù. Sì, scegliamo la terza opzione.” E allora abbiamo capito che ci aspettava tanto lavoro.
È facile pensare: “Abbiamo le Scritture ispirate, cos’altro c’è da scrivere?” Ma non è così semplice. Non si possono soltanto prendere pezzetti dai 4 Vangeli, buttarli insieme sul copione e poi girare le scene. Quale racconto usiamo? Usiamo il racconto di Matteo, Marco, Luca? Non c’è voluto molto per capire che dovevamo prendere i 4 Vangeli e metterli a confronto per decidere quale racconto, in ciascun caso, per ogni singolo evento, fosse il più completo, il più dettagliato. Non possiamo dire contemporaneamente tutto quello che è riportato in ciascuno dei 4 Vangeli. Quindi la struttura principale della storia la prendiamo da quello più esaustivo, e tutti gli ulteriori dettagli li prendiamo dagli altri.
I fratelli che scrivono la sceneggiatura hanno un enorme lavoro da fare. E poi ci sono i fratelli che fanno ricerche, perché ogni dettaglio sia corretto. Devono scoprire che scarpe indossava un certo personaggio o perfino se le indossava.
Quando in un video rappresentiamo un certo avvenimento, ci stiamo prendendo un impegno. In realtà stiamo dicendo: “Questa è la spiegazione” o, in alcuni casi: “Questo è l’insegnamento per noi”. Non è uno dei modi in cui si possono interpretati i fatti, è la spiegazione. Ed è quello che verrà ricordato dalle persone. Quindi è una grande responsabilità. Bisogna farlo bene.
Il reparto che si occupa delle ricerche dispone già di molte informazioni, ma per realizzare un progetto di una così vasta portata è ancora più alto il livello di difficoltà, perché in effetti sorgono molte più domande.
Come rappresentiamo il Diavolo?
E Gesù che cammina sull’acqua?
Che calzature erano permesse oltrepassato il Soreg? E che cos’è il Soreg?
Le ricerche sono davvero fondamentali. Una volta che si è decisa la scena da rappresentare, servono molti più dettagli rispetto a quando si sta solo raccontando o leggendo quello che è successo. Adesso si deve far vedere quello che è successo. Ma come si può fare?
Prendiamo qualcosa di statico, come una delle nostre immagini, che ha richiesto molte ricerche su fonti attendibili. Per darle vita serviranno ancora più ricerche, perché si dovrà guardare la stessa cosa da angolazioni diverse.
Vi spiego una difficoltà che abbiamo con Giovanni capitolo 6. Guardiamo la cartina 3B dell’Appendice. Immaginate che questo qui sia il Mar di Galilea. Ora secondo quello che vediamo nella cartina, Magadan si trova su questo lato del Mar di Galilea, e quassù c’è Capernaum. In base a quello che leggiamo nel racconto, Gesù compì un miracolo sul lato opposto del Mar di Galilea. E poi gli apostoli arrivarono in barca più o meno in questa zona. Questa è l’occasione in cui Gesù li raggiunse camminando sull’acqua. In Giovanni capitolo 6 leggiamo che Gesù iniziò a insegnare alla folla mentre camminava lungo questa sponda del mare, ma verso la fine dello stesso capitolo vediamo che Gesù stava parlando mentre si trovava qui, a Capernaum. La domanda che ci siamo fatti è: “Quale parte del dialogo è avvenuta qui, nella sinagoga a Capernaum? E quale parte invece è avvenuta mentre camminava lungo la sponda del mare?” Quindi dovremo fare delle ricerche su Giovanni capitolo 6 per riuscire a trovare il punto di separazione tra le parole dette alla sinagoga e quelle dette durante il tragitto. Questa è la sfida.
Vogliamo che quando i fratelli guarderanno questa serie di video sentano di essere proprio lì, e vogliamo che quello che vedranno si avvicini il più possibile alla realtà. E sono le ricerche che ci permettono di farlo.
Una volta che la sceneggiatura è stata scritta e approvata, il team di produzione continua a lavorare alle caratteristiche visive e all’atmosfera delle scene.
Quando abbiamo saputo che riguardava tutto il ministero di Gesù, abbiamo capito che era un progetto enorme.
Una volta letta la sceneggiatura, passiamo alla fase in cui si lavora agli storyboard. Gli storyboard sono delle specie di bozze che mostrano come si svilupperà la storia e che poi vengono messi insieme in una sorta di video chiamato animatic. C’è il narratore, ci sono i dialoghi e c’è la musica, ma su una sequenza di disegni. Questo è molto utile perché arriviamo sul set già preparati visto che riusciamo a prevedere le possibili difficoltà.
La concept art aiuta tutti ad essere sulla stessa lunghezza d’onda. Queste illustrazioni ci aiutano a cogliere l’atmosfera, la luce, e a vedere le cose da una prospettiva che forse non avevamo mai immaginato.
La storia del ministero di Gesù non è solo una serie di fatti accaduti, sono storie di vita. Quando riesci a far vedere come le persone reagivano a quello che Gesù diceva e faceva, come quelle esperienze cambiavano la loro vita, hai trasmesso l’essenza del personaggio.
Iniziamo chiedendoci: “Dove incontriamo il personaggio per la prima volta? Come cambia? E dove arriverà alla fine della serie?” Quando vediamo le sue lotte, i suoi problemi, riusciamo a immedesimarci meglio in lui.
Durante questi anni di preparazione ci siamo resi conto di quanto fosse impegnativo questo progetto. E poi ci siamo chiesti: “Dove faremo le riprese?”
Il videoracconto di Giona è stato girato nel sud della California. E abbiamo pensato che quella fosse un’ottima soluzione, quindi l’abbiamo proposta al Corpo Direttivo. Ma i fratelli del Corpo Direttivo hanno detto: “Grazie, ma preferiremmo utilizzare proprietà delle Betel che sono disponibili e che al momento sono in parte inutilizzate”.
Il Reparto Mondiale Progetti e Costruzioni ci ha dato una lista di alcune filiali che avevano spazi disponibili. E così è emerso che nella filiale dell’Australasia la tipografia stava per essere chiusa.
Alla fine del 2015 il lavoro di stampa era stato trasferito in Giappone. I macchinari sono stati messi in vendita, e sono stati venduti circa 3 anni dopo. A quel punto avevamo tantissimo spazio vuoto, proprio quello che ci serviva.
Non immaginavamo che si decidesse di realizzare questo progetto nella nostra filiale, ma finora abbiamo visto tantissime prove della benedizione di Geova. È chiaro che è qualcosa che lui approva.
Gli alloggi temporanei qui alla filiale stavano per essere demoliti, nel senso che le ruspe erano praticamente pronte. Abbiamo appena fatto in tempo a fermarle. E adesso stiamo rinnovando quegli alloggi. Abbiamo visto chiaramente la mano di Geova. Se non avessimo fermato quella demolizione in tempo, non avremmo avuto abbastanza alloggi per questo progetto.
Era come se Geova ci stesse servendo la soluzione su un piatto d’argento. Era esattamente quello che ci serviva per questo progetto.
Una volta scelta l’area principale in cui effettuare le riprese, un team si occupa di progettare e realizzare la scenografia.
Il nostro obiettivo è far sì che lo spettatore si immerga nella storia. Quando questo accade, allora ascolta davvero quello che viene detto, e in questo modo si concentra su quello che può imparare. Una cosa è progettare, ma tutt’altra cosa è realizzare quel progetto. Per esempio, la sala del trono è molto complessa, dobbiamo semplificarla. Abbiamo veramente bisogno di 3 pareti? O possiamo utilizzarne soltanto 2 e ottenere gli stessi effetti e la stessa qualità scenografica? Di solito progettiamo il set, lo costruiamo, giriamo le scene e poi smontiamo tutto. Questo progetto invece è unico nel suo genere. Questi set, queste strutture in cui gireremo le scene, devono essere costruiti per durare anni. Quindi il problema è costruire con tecniche moderne per garantirne la durata ma allo stesso tempo fare in modo che sembrino edifici antichi di 2.000 anni fa.
Stavamo cercando un tipo di intonaco piuttosto particolare. Su Internet abbiamo trovato un’azienda nella città di Perth che poteva aiutarci. Dopo averla chiamata, abbiamo scoperto che i proprietari erano fratelli. E così sono venuti qui e con il loro aiuto abbiamo ottenuto il risultato sperato.
Il sostegno di tutti i fratelli del territorio della filiale dell’Australasia ha rafforzato moltissimo la nostra fede.
Al momento una delle nostre più grandi priorità è quella di fare le audizioni. Abbiamo un grandissimo bisogno di più volontari per fare gli attori. È una nuova forma di servizio, unica, che i fratelli non avrebbero mai immaginato di svolgere. E invece è proprio quello di cui abbiamo assoluto bisogno.
Più fratelli si rendono disponibili per le audizioni e più saremo in grado di trovare la persona giusta per ogni ruolo.
Una qualità fondamentale per essere un buon attore è l’empatia. Ed è una qualità che ogni cristiano si sforza di imparare. Non si tratta di essere eccessivamente teatrali, ma si tratta di capire bene chi è il personaggio, e poi tutto il resto viene naturale.
L’organizzazione di Geova ci istruisce continuamente e il suo spirito ci prepara per l’incarico che abbiamo davanti.
È un corso molto semplice ma è strutturato per aiutare i fratelli a sentirsi a proprio agio di fronte a una telecamera, a recitare davanti a tante persone, a rilassarsi e a essere sé stessi.
È bellissimo vedere i fratelli e le sorelle che si offrono volontari e che si mettono così tanto in gioco.
Quando si è iniziato a parlare di questo progetto, sembrava qualcosa di lontanissimo nel futuro e troppo grande, quasi impossibile. Ma adesso è diventato una realtà, e vediamo lo spirito di Geova sulla progettazione, sulla realizzazione e sui fratelli.
Sarà impegnativo? Eh sì, di sicuro. Ma se Geova vuole che una cosa venga fatta, verrà fatta.
Abbiamo quello che ci serve al momento giusto, ci sono tutti gli elementi. Possiamo realizzare questo progetto al meglio per i fratelli di tutto il mondo.
Stiamo lavorando sulle più belle parole che siano mai state pronunciate su questa terra, parole potenti e piene di significato. Il compito che abbiamo è davvero enorme, ma anche questa volta Geova ci sta guidando passo dopo passo. Questo progetto va realizzato. E con la benedizione di Geova è proprio quello che succederà. La storia della vita e del ministero di Gesù in video, questo è ciò che avremo.

È evidente che il nostro Dio, Geova, sta benedicendo questa impresa davvero colossale. La buona notizia secondo Gesù, aiuterà tutti noi a insegnare ad altri la verità su di lui e farà crescere sempre di più la nostra gratitudine per il suo immenso sacrificio a favore di tutta l’umanità. Gesù disse, come riportato in Giovanni 14:13, 14: “Qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò, così che il Padre sia glorificato per mezzo del Figlio. Se chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò”. Quindi pregheremo di cuore perché questo progetto pluriennale possa diventare un grande successo e possa portare alla salvezza di molti altri discepoli. Tutto questo servirà a dare ancora più lode al grande nome di Geova. Grazie per il vostro sostegno e le vostre preghiere. Grazie per l’incoraggiamento che darete ad altri a sostenere il progetto con preghiere, capacità, tempo e risorse. E grazie anche ai nostri cari fratelli e sorelle della filiale dell’Australasia per il loro spirito così volenteroso. Siamo tutti entusiasti e non vediamo l’ora di scoprire come si svilupperà questo meraviglioso progetto. Il prologo del libro Vieni, sii mio seguace dice questo:

"Geova ha mandato il suo Figlio unigenito sulla terra perché desse la sua vita come riscatto. [...] Oltre a morire per noi, questo Figlio ci ha indicato come vivere. In ogni azione che ha compiuto ha mantenuto l’integrità e ha rallegrato il cuore del Padre suo. Gesù inoltre ci ha mostrato cosa fare per imitare il Padre. La volontà del Padre e le sue vie hanno trovato un perfetto riscontro nelle parole e nelle azioni del Figlio. "

Vogliamo tutti sentirci più vicini a Geova, vogliamo conoscerlo meglio. Per questo dobbiamo continuare a imparare di più riguardo a suo Figlio. Siamo certi che questa nuova serie di video ci aiuterà a provare più amore per il Figlio, Gesù, e più amore per il nostro Padre, Geova Dio.

Che annuncio straordinario! Amiamo i racconti dei Vangeli, amiamo gli insegnamenti di Gesù e la sua personalità, e amiamo colui che Gesù ha imitato così alla perfezione, Geova. Per completare la serie La buona notizia secondo Gesù, beh, ci vorranno anni. Ma non preoccupatevi, si stanno preparando anche molti altri video incentrati su personaggi biblici, per i prossimi congressi. Ad ogni modo, non dovremo aspettare che sia completata tutta la serie per cominciare ad apprezzare alcuni di questi video basati sui Vangeli, perché ai prossimi congressi, ogni anno, vedremo rappresentati vari momenti della vita di Gesù. Vi piaceranno molto! Grazie alla guida di Geova, abbiamo cibo spirituale in abbondanza. Ora il fratello Mark Sanderson pronuncerà un discorso molto interessante. Il tema che ha scelto è: “Dov’è Geova?”

“Geova è con te, potente guerriero”. Con queste parole l’angelo di Geova salutò il fedele giudice Gedeone, ma le parole con cui lui rispose potrebbero sorprenderci. Prendete la vostra Bibbia, leggiamo insieme Giudici 6:13. Giudici 6:13: “Gedeone a sua volta disse: ‘Perdonami, mio signore, ma se Geova è con noi, perché ci è successo tutto questo? Dove sono tutte le sue straordinarie gesta che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: “Geova non ci fece forse uscire dall’Egitto?” Ora Geova ci ha abbandonato e ci ha dato in mano a Madian’”. Ma voi rispondereste così a un angelo di Geova che è venuto per parlare con voi? Beh, probabilmente no, in circostanze normali, vero? Ma cosa avresti risposto nel 2020? Non ci saremmo mai immaginati di vivere un anno del genere. Abbiamo affrontato una pandemia, una pandemia che ha portato via le persone a cui volevamo bene, una pandemia che ci ha obbligato all’isolamento, che ci ha obbligato a stare lontani dagli amici e dalla famiglia. E così adesso una pandemia di ansia e preoccupazione si è diffusa in ogni parte del mondo. Magari durante quest’anno anche a voi è capitato di sentirvi come Gedeone. Forse avete usato parole simili alle sue. Ma questo vuol dire che se avete usato parole come le sue o vi siete sentiti come lui, allora la vostra fede non è abbastanza forte? O vuol dire che non amate più Geova come lo amavate un tempo? O che la vostra amicizia con lui si sta indebolendo? Assolutamente no. Gedeone non fu l’unico fedele servitore di Geova a esprimere pensieri e sentimenti simili. Vi ricordate cosa disse Abacuc? Aprite la Bibbia e leggiamo insieme Abacuc capitolo 1 versetti 2 e 3. Qui si legge: “Fino a quando, o Geova, dovrò implorare il tuo aiuto senza che tu oda? Fino a quando, di fronte alla violenza, dovrò invocarti senza che tu intervenga? Perché mi fai essere spettatore della malvagità? E perché tolleri i soprusi? Perché ho davanti a me distruzione e violenza? E perché abbondano liti e contrasti?” Perché? Perché? Perché? Beh, forse queste parole suonano familiari anche a voi. Ma, fratelli, quando ci sentiamo sopraffatti dalle circostanze in cui ci troviamo, dal dolore, dall’ansia che proviamo, c’è una domanda che tutti noi dovremmo farci. È una domanda riportata per la prima volta nella Bibbia in 2 Re e pronunciata dal fedele profeta Eliseo. La vogliamo leggere insieme? Si trova in 2 Re capitolo 2 versetto 14. 2 Re 2:14: “Prese [qui si parla di Eliseo e si dice prese] la veste ufficiale che era caduta a Elia, colpì le acque e disse [notate]: ‘Dov’è Geova, l’Iddio di Elia?’” E poi il versetto continua: “Quando colpì le acque, queste si divisero in due, così che Eliseo passò”. Qual è la domanda? “Dov’è Geova?” Ma cosa intendeva dire Eliseo quando fece questa domanda? Voleva forse dire: “Ma dov’è Geova? Perché non fa qualcosa?” Era questo il senso della domanda? Assolutamente no. In quel momento Eliseo stava cercando Geova, stava cercando la sua guida, voleva vedere come Geova sarebbe intervenuto. Beh, ricevette subito risposta alla sua preghiera. Le acque si aprirono davanti ai suoi occhi così che poté passare. Ma questo non è l’unico punto in cui la Bibbia riporta questa domanda. Vediamone un altro esempio. Si trova in Geremia capitolo 2. Geremia 2:5, 6: “Questo è ciò che Geova dice: ‘Quale colpa trovarono in me i vostri antenati per allontanarsi da me così tanto e seguire idoli senza valore, divenendo loro stessi senza valore? Non chiesero [notate, non chiesero]: “Dov’è Geova? Dov’è colui che ci fece uscire dal paese d’Egitto, che ci guidò nel deserto, una terra desolata e piena di crepacci, una terra di siccità e di profonda ombra, una terra dove non passa nessuno e dove nessuno risiede?”’” Qual è il punto, fratelli? Geova voleva che il suo popolo lo cercasse. Voleva che si chiedessero “dov’è Geova?”, che si rivolgessero a lui, che cercassero il suo aiuto e la sua guida. E noi, fratelli? Perché è così importante, durante questi tempi difficili, durante una pandemia, chiedersi: “Dov’è Geova?”. Perché abbiamo un disperato bisogno dell’aiuto, della guida, del sostegno e del conforto che provengono dal nostro straordinario, meraviglioso Dio, Geova. Ma ci si potrebbe chiedere: “Sì, ma Geova aiuterà veramente proprio te? Aiuterà veramente proprio me? Chi sono io? Non sono importante. Davvero Geova vuole aiutare me?” Beh, ascoltate queste bellissime parole che troviamo in Isaia capitolo 57. Isaia capitolo 57, questa è una promessa, è una promessa del nostro Dio, Geova. Qui al versetto 15 dice: “Questo è infatti ciò che dice l’Alto ed Eccelso, che vive per sempre e il cui nome è santo: ‘Io risiedo in un luogo alto e santo’”. E notate cosa dice adesso: “Ma sto anche con quelli che sono affranti e dallo spirito umile, per rianimare lo spirito degli umili e il cuore degli affranti”. Che pensiero straordinario! Il nostro Dio, Geova, l’Onnipotente che risiede nei cieli, ci dice che quando siamo affranti, quando siamo tristi, in senso figurato è come se fosse lì accanto a noi. Questa è una cosa bellissima! Ma questo cosa significa? Cosa ci insegna? Ci insegna che dovremmo chiederci “dov’è Geova?” ogni giorno. Dovremmo pregare Geova di darci la sua guida, dovremmo supplicarlo di darci il suo aiuto. Ma non basta. Dovremmo fare anche qualcos’altro. Dovremmo essere attenti e capire come Geova risponde alle preghiere. Quando Elia era completamente isolato e molto scoraggiato, ricordate cosa disse? “Io sono l’unico rimasto”. Espresse chiaramente i suoi sentimenti a Geova. E Geova cosa fece? Ve lo ricordate? Con un miracolo gli diede dimostrazione della sua potenza. Ricordate che Elia sentì le raffiche di vento, sentì il terremoto, sentì il calore del fuoco? Però la Bibbia dice che Geova non era nel vento, che Geova non era nel terremoto, che Geova non era nel fuoco. Infatti cosa accadde dopo? Ci fu una voce calma, sommessa. Ecco, era lì che era Geova. Ma questo episodio cosa ci insegna? Magari ci aspettiamo un intervento sensazionale, un intervento eclatante da parte di Geova. Ma in realtà, fratelli, è un’altra la cosa che dovremmo fare, dovremmo alzare il volume del nostro udito spirituale, così da riuscire a sentire la voce calma e sommessa di Geova. Vedete, Geova potrebbe rispondere alle nostre preghiere in un modo diverso da quello che ci aspettiamo. Magari lo fa attraverso un gesto gentile di un fratello o di una sorella. Magari attraverso un messaggio, un’e-mail, una chiamata o qualsiasi altra azione con cui un fratello o una sorella ci dimostra il suo amore. Magari è proprio questo il modo in cui Geova ci sta aiutando. Questo significa che quando preghiamo intensamente per ricevere l’aiuto di Geova, dovremmo chiederci: “Dov’è Geova?”, e stare attenti per capire come ci sta aiutando. Ma c’è un’altra cosa su cui riflettere. Quando veniamo aiutati, quando Geova ci provvede l’aiuto di cui abbiamo bisogno, siamo pronti ad accettarlo? Vi ricordate quando Maria andò da Gesù con il nardo puro, un olio profumato così prezioso che sarebbe costato addirittura un anno di stipendio di un comune lavoratore? In quel momento Gesù avrebbe potuto tranquillamente rifiutare il regalo e dire: “No, no Maria, ti ringrazio, ma non mi serve il tuo aiuto. Ci penserà Geova ad aiutarmi. Vai pure, non ti preoccupare. Io starò bene”. Gesù non reagì così. Gesù fu pronto ad accettare l’aiuto. Forse Gesù avrà pensato che era stato Geova a spingere Maria a compiere quel gesto, così che il suo corpo fosse preparato per la sepoltura. Non lo sappiamo. Ma il punto è Gesù fu disposto ad accettare l’aiuto che offrì Maria. Allora, fratelli e sorelle, qual è l’insegnamento? Cosa impariamo da tutto questo? Se siamo una di quelle persone che dicono sempre: “No, no, sto bene. Non mi serve niente. Ci pensa Geova ad aiutarmi”, o: “Grazie, ma non serve che tu mi dica questo, lo so già. Ci penserà Geova a farmi capire cosa fare”, beh, allora forse ci stiamo perdendo qualcosa, forse non stiamo sentendo o riconoscendo l’aiuto che Geova ci vuole dare. Guardiamo insieme un video. Notate in che modo alcuni fratelli e sorelle hanno ricevuto l’aiuto di Geova nei momenti difficili.

Pensavo che il fuoco fosse rumoroso. Pensavo che si sentisse un incendio. Invece c’era un silenzio assoluto. Quando siamo usciti dal vialetto di casa, ci siamo girati e abbiamo visto che il retro della casa dei miei genitori era in fiamme.
Quando la pandemia è scoppiata, abbiamo praticamente perso il lavoro. Non potevamo andare a lavorare e non potevamo nemmeno uscire di casa. Per noi era una situazione davvero difficile.
Mio marito Ivan è stato accusato di avere organizzato attività estremiste ed è stato messo in custodia cautelare per 4 mesi. E poi mi è stato diagnosticato un tumore al torace. Mi avrebbero dovuto operare e l’intervento era molto delicato.
A causa del COVID ho perso mia mamma. Vivevamo a quasi 5.000 km e per un po’ non sarebbe stato possibile raggiungerla, quindi non ero lì quand’è successo.
All’inizio dell’anno nostro figlio Nathan ha perso la vita in un tragico incidente. Aveva solo 2 anni. A volte in quel periodo ho chiesto a Geova: “Perché questa cosa è successa proprio a me?”
I fratelli ci avevano chiesto: “E ora dove state andando?” Ancora prima che arrivassimo al punto di ritrovo per le emergenze, i fratelli erano già lì. Erano pronti a darci tutto quello di cui avevamo bisogno, ancora prima che sapessimo noi cosa ci servisse, soprattutto dal punto di vista spirituale. Anche quando non ci veniva in mente che avevamo bisogno di una preghiera, i fratelli pregavano per noi.
È stato in quei momenti che abbiamo visto come Geova ci ha aiutato. I fratelli venivano e ci portavano da mangiare. E c’era anche un fratello che mi ha chiamato quando la nostra situazione ha iniziato a peggiorare e mi ha detto: “Ascolta, credo che adesso iniziate ad aver bisogno anche di soldi”. Ed è venuto a casa nostra senza dire niente e ha lasciato una busta fuori del nostro appartamento. Quando l’abbiamo aperta abbiamo visto che c’erano dei soldi, ed erano esattamente quelli che ci servivano per pagare le bollette e per comprare alcune cose di cui avevamo bisogno.
Sapevo che tra i fratelli c’è amore, ma in quel periodo ho visto sulla mia pelle cosa significa. Ci chiamavano perfino fratelli che non conoscevamo e passavano del tempo insieme a noi, pregavano con noi. I fratelli ci stavano molto vicino per tirarci su il morale, per incoraggiarci. Posso proprio dire di aver visto come Geova ci ha sostenuto e... ...come ci ha aiutato in questo periodo così difficile.
Un giorno mi sentivo davvero giù e così ho deciso di pregare Geova, di gettare tutto il mio peso su di lui, e neanche 2 minuti dopo aver finito di pregare un anziano mi ha contattato e mi ha fatto la miglior visita pastorale che abbia mai avuto. Era ovvio che dietro c’era Geova che mi stava aiutando. Voleva farmi sapere che mi capiva e che era lì con me.
Dopo l’operazione sentivo il bisogno che qualcuno mi stesse vicino e ho capito che l’avrebbe fatto Geova. Una sorella mi visitava ogni giorno. Mi aiutava a vestirmi, mi pettinava i capelli e mi aiutava a fare 2 passi lungo il corridoio. Ho visto quanto Geova è premuroso e quanto si prende cura di noi. Lui sa come sostenerci. Sa come ci sentiamo e di cosa abbiamo bisogno.
In tutto questo periodo così difficile Geova ci ha aiutato davvero tanto. Abbiamo proprio visto come si è preso cura di noi. E siamo sicuri che, qualsiasi cosa succeda, Geova sarà lì ad aiutarci e a proteggerci.
In questo sistema le cose andranno sempre peggio. Ma sappiamo che Geova può aiutarci a superare qualunque difficoltà. Io ne ho avuto una prova evidente e ho visto che la stessa cosa è successa anche ad altri. Satana ci attacca in molti modi, ma Geova è più forte ed è il nostro alleato. Con lui possiamo affrontare tutto.

A questa adunanza annuale abbiamo visto in quanti modi il Corpo Direttivo, sotto la guida di Geova e di Gesù Cristo, si sta dando da fare per rafforzare il popolo di Dio in tutto il mondo. Ma, fratelli e sorelle, sapete cos’è che rafforza il Corpo Direttivo e lo incoraggia ad andare avanti in quest’opera? Siete voi. Siete ognuno di voi, cari fratelli e care sorelle. Sappiamo quello che state passando. Leggiamo i vostri biglietti e le vostre lettere. Ascoltiamo quello che ci dite. Sappiamo che quello che state vivendo è un momento difficile. Eppure, state andando avanti, state perseverando, state continuando a servire Geova fedelmente. Questo non solo ci riempie di gioia, ma rafforza anche la nostra fede e ci aiuta a continuare a servire Geova. I tempi in cui viviamo sono difficili. E quando inizierà la grande tribolazione affronteremo tempi ancora più difficili. A volte potremmo sentirci scoraggiati, proprio come accadde a Gedeone, proprio come accadde ad Abacuc, proprio come accadde ad Elia. Ma anche noi riusciremo a rimanere leali fino alla fine, proprio come ognuno di quegli uomini, se come loro continueremo a cercare Geova, continueremo a chiedere il suo aiuto e continueremo ad alzare il volume del nostro udito spirituale, così da essere pronti a riconoscere i modi che Geova usa per aiutarci, per rafforzarci e per guidarci. Quindi, cari fratelli e sorelle, non smettete mai di chiedervi: “Dov’è Geova?”

Che discorso incoraggiante! È stato un grande regalo poter vedere l’intero programma dell’adunanza annuale. Speriamo che questo vi aiuterà a parlare ad altri di Geova e del suo Regno con rinnovato entusiasmo. Anche se nel mondo in cui viviamo i problemi sembrano aumentare come mai prima, è più che evidente che Geova, con il suo spirito, ci sta guidando per aiutarci in questi tempi così difficili.

Questo mese concluderemo il programma andando a trovare i nostri fratelli che vivono nelle Isole Salomone. Qualche anno fa io e mia moglie abbiamo avuto il privilegio di andare lì per un congresso. Le Isole Salomone si trovano a nord-est dell’Australia, nell’oceano Pacifico. Comprendono 6 isole principali e un migliaio di isole più piccole, atolli e barriere coralline. Questo arcipelago è stato teatro di numerose battaglie durante la Seconda guerra mondiale. E lungo la costa si vedono ancora alcune testimonianze di quel conflitto. La lingua ufficiale del paese è l’inglese, ma la maggior parte degli abitanti parla il pidgin melanesiano e altre lingue locali. Le nostre pubblicazioni, tra cui i video, vengono tradotti in 10 di queste lingue. Nelle Isole Salomone troverete un territorio montuoso con una ricca vegetazione, spiagge incantevoli, vulcani, e sull’isola di Simbo, anche fumarole e sorgenti vulcaniche. Questi paesaggi mozzafiato, però, vengono spesso colpiti da disastri naturali, come cicloni e terremoti. La maggior parte degli abitanti delle Isole Salomone vive in zone rurali, mentre circa il 20% vive in centri urbani, come la capitale Honiara, dove si trova la nostra filiale. A Honiara i fratelli e le sorelle si impegnano nella predicazione come voi. Mentre veniva registrato questo video, però, questi fratelli e i più di 2.000 proclamatori delle Isole Salomone hanno dovuto cambiare i loro metodi di predicazione a causa della pandemia. Come molti di noi, hanno subito trovato altri modi per compiere il ministero. Ad esempio, anche se molti proclamatori della congregazione Honiara Kukum non hanno un cellulare, hanno trovato comunque dei modi per fare telefonate. A volte, ancora prima che i fratelli ricontattino una persona interessata, la persona li ha già richiamati per fare altre domande sulla Bibbia. I 105 proclamatori della congregazione Honiara Kukum sono stati felici di avere 490 presenti alla Commemorazione del 2020. E ci tengono a esprimervi il loro affetto e a mandarvi i loro saluti. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting.

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