2020-12 Jw Broadcasting

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Benvenuti! In genere il programma di dicembre è dedicato al conferimento dei diplomi della Scuola di Galaad che si tiene ogni anno a settembre. Purtroppo, però, la 149ª classe della Scuola di Galaad doveva arrivare negli Stati Uniti proprio quando è scoppiata la pandemia di COVID-19. Quindi le lezioni per quella classe sono state rimandate. E così questo mese ci concentreremo su come possiamo diventare i migliori insegnanti possibile. Ecco cosa ci aspetta. 

• Cecilio and Schera hanno fatto molti sacrifici per aiutare chi studiava con loro a dedicarsi e battezzarsi. 

• Vedremo l’effetto che questo ha avuto su Mercedes e Abel. 

• La nascita di un figlio porta con sé una gioia immensa, ma anche nuove sfide da affrontare. In che modo Geova aiuta chi diventa genitore ad adattarsi alle sue nuove responsabilità? Lo scopriremo in questo video. 

• E poi Louise Blanton ci racconterà come i suoi genitori l’hanno preparata per usare al meglio la sua vita servendo Geova. 

Questo è il programma di dicembre 2020 di JW Broadcasting. 

L’argomento di cui vorrei parlarvi questo mese si basa su 1 Corinti 3:10: “Ciascuno stia attento a come costruisce”. Costruire, parleremo forse del nuovo progetto di costruzione degli edifici della sede mondiale a Ramapo, nello stato di New York? Parleremo della costruzione di nuove Sale del Regno nel vostro paese? Beh, anche se progetti come questi sono importanti, in questo programma parleremo di un’opera di costruzione che lo è ancora di più. Analizziamo il contesto di 1 Corinti 3:10, vediamo il versetto 5. Lì si parla di Apollo e di Paolo, e viene detto qual era l’incarico che gli era stato assegnato. Il versetto 5 dice: “Ministri tramite i quali siete diventati credenti”. Apollo e Paolo avevano insegnato la verità a molti abitanti di Corinto. E nei versetti da 6 a 9 Paolo paragona l’insegnamento a quello che si fa quando si coltiva un campo. Noi piantiamo il seme della verità nel cuore di una persona. E quando torniamo a visitarla o studiamo la Bibbia con lei, innaffiamo quel seme. Ma se la persona ha un interesse sincero, grazie allo spirito di Geova e alla sua benedizione, la verità potrà sbocciare e far crescere la persona al punto di dedicarsi e battezzarsi. Avete notato che al versetto 9 chi insegna le verità della Bibbia viene definito collaboratore di Dio? È un privilegio straordinario collaborare con Dio nel far affluire a lui “le cose preziose di tutte le nazioni”

Ora sappiamo a cosa si riferiscono questi versetti di 1 Corinti capitolo 3. Parlano di insegnanti delle verità bibliche che aiutano altri a diventare credenti. Ma avete fatto caso che al versetto 9 Paolo usa una metafora diversa? Dice: “Voi siete il campo di Dio”. Usa una metafora che riguarda l’agricoltura. Ma poi ne usa un’altra, cioè “l’edificio di Dio”. Questa riguarda l’architettura, la costruzione. Ma perché Paolo usa una metafora diversa? Il paragone con la costruzione sottolinea un punto particolare. Vedete, il primo esempio non si concentra su quanto influisce sulla crescita della pianta quello che fa il contadino. Spiega piuttosto che il contadino innaffia il seme, ma che è Dio a far crescere la pianta. Invece l’esempio dell’edificio o della costruzione si concentra sul ruolo del costruttore, cioè su chi sta insegnando le verità della Bibbia. Se un edificio è di buona qualità dipende in gran parte da quello che ha fatto chi l’ha costruito. Quali materiali ha scelto per la costruzione? Si è impegnato, si è dato da fare? O ha cercato scorciatoie per finire il lavoro prima o per fare meno fatica? 

Riprendiamo la Bibbia in 1 Corinti capitolo 3, e leggiamo il versetto 10: “Secondo l’immeritata bontà di Dio che mi è stata mostrata, ho posto il fondamento come un abile costruttore, e un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce”. A Corinto, come un “abile costruttore”, Paolo aveva fatto conoscere la verità a molte persone. In effetti, pose il fondamento su cui altri costruirono. E cos’era questo fondamento? Il versetto 11 dice: “Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello già posto, che è Gesù Cristo”. Paolo aveva aiutato a formare la congregazione di Corinto sulla base degli insegnamenti di Gesù, che è il fondamento della verità. Costruendo su quel fondamento, altri sarebbero diventati insegnanti e avrebbero aiutato altri ancora a progredire fino al battesimo. Ecco perché Paolo al versetto 10 raccomandò di stare attenti a come costruiamo. 

Stiamo costruendo sul fondamento? Noi che insegniamo le verità bibliche o magari siamo genitori dovremmo chiedercelo, perché il nostro insegnamento influisce sulla vita delle persone. Perché è importante costruire sul fondamento? Leggiamo i versetti 12 e 13: “Ora se si costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno o paglia, l’opera di ciascuno diventerà evidente per quella che è, perché la mostrerà il giorno; sarà rivelata mediante il fuoco, e il fuoco stesso proverà che tipo di opera ciascuno ha realizzato”. Ci è chiaro quanto è importante che analizziamo le nostre tecniche di insegnamento? Usiamo le tecniche migliori che ci siano per arrivare al cuore di chi studia con noi o dei nostri figli? O cerchiamo di cavarcela facendo il minimo indispensabile, senza troppi sforzi, usando materiali scadenti come fieno o paglia? 

Alcuni anni fa, durante un boom economico in un paese in via di sviluppo il governo decise di costruire molte scuole, ne servivano sempre di più. Purtroppo, però, gli standard costruttivi e i materiali usati erano inadeguati. Secondo voi cosa successe quando si verificò un terremoto di magnitudo 7.9 in quella zona? Molte delle scuole crollarono, mentre gli edifici circostanti rimasero in piedi. I dati ufficiali indicano che persero la vita oltre 5.000 studenti. Fa riflettere. Prima del terremoto le scuole erano aperte, e tutto sembrava andare bene. Gli studenti e gli insegnanti andavano e venivano tutti i giorni. Ma quel terremoto inaspettato dimostrò che i metodi di costruzione usati non erano della qualità necessaria per evitare che quegli edifici crollassero e morissero tutte quelle persone. 

Lo stesso vale per noi quando costruiamo spiritualmente, quando insegniamo a chi studia la Bibbia con noi o ai nostri figli. Come abbiamo letto in 1 Corinti 3:13, è di fondamentale importanza. 

Ora, notate come sottolineano questo punto i versetti 14 e 15 del capitolo 3: “Se ciò che uno ha costruito sul fondamento resisterà, questi riceverà una ricompensa; se l’opera di qualcuno andrà bruciata, questi subirò una perdita, ma lui stesso sarà salvato; tuttavia lo sarà come attraverso il fuoco”. Il punto che emerge dal versetto 14 è che dovremmo mettercela tutta per arrivare al cuore di chi studia la Bibbia con noi. In questo modo potrà avere la forza necessaria per resistere a prove inaspettate. Così quello che abbiamo costruito resisterà. 

Dal versetto 15, invece, capiamo che, se abbiamo usato tecniche di insegnamento scadenti o se siamo stati un po’ superficiali, chi studia la Bibbia con noi potrebbe non avere la forza necessaria per resistere a prove simili al fuoco. Magari noi saremo salvati, ma potremmo subire una perdita, la perdita di una persona che studiava con noi o del nostro stesso figlio. Ecco perché Paolo dice che dobbiamo essere i migliori insegnanti possibile quando insegniamo le verità della Bibbia. 

Comunque, bisogna anche dire un’altra cosa. Se una persona fa progressi fino alla dedicazione e al battesimo e poi lascia la verità, non è necessariamente colpa di chi ha studiato la Bibbia con lei. L’insegnante potrebbe aver fatto tutto il possibile e aver usato i migliori materiali di costruzione, ma lo studente o il figlio potrebbe non aver stretto una forte amicizia con Geova o potrebbe aver lasciato che l’imperfezione o qualche tentazione lo allontanasse dalla verità. 

Quello che impariamo dal capitolo 3 di 1 Corinti è che dovremmo fare del nostro meglio per insegnare costruendo con materiali che resistano al fuoco. Vogliamo che lo studente o un nostro figlio sia in grado di resistere alle prove che di sicuro affronterà. 

Cosa può significare costruire con materiali di bassa qualità quando studiamo la Bibbia con qualcuno? Magari all’inizio abbiamo suscitato l’interesse di una persona parlandole della speranza della vita eterna nel paradiso. E questo è basato sulla Bibbia. Ma solo questo equivale a costruire in un modo che permetterà alla persona di affrontare una dura prova di fede e superarla? Pensate a come sarebbe il nostro insegnamento se dicessimo solo: “Se vuoi vivere per sempre nel paradiso, devi studiare, andare alle adunanze e partecipare all’opera di predicazione”. Se lo facessimo, non staremmo costruendo con materiali solidi che permettono a uno studente o a un nostro figlio di resistere a una difficoltà e di rimanere fedele nel tempo. Staremmo usando legno, fieno o paglia. Ricordate che Paolo scrisse che dovremmo costruire “sul fondamento”? Disse che il fondamento è Gesù Cristo. Questo è un materiale solido. 

Efesini 3:16, 17 ci aiuta a capire cosa significa costruire con materiali di qualità come oro, argento e pietre preziose. Il versetto 16 spiega chiaramente che c’è un modo per essere rafforzati nella persona che siamo interiormente. Leggiamo il versetto 17: “E che mediante la vostra fede il Cristo dimori nei vostri cuori insieme all’amore. Siate ben radicati e solidamente poggiati sul fondamento”. 

Come facciamo ad aiutare nostro figlio o chi studia con noi a diventare forte in senso spirituale? È interessante quello che dice il versetto 17: “Il Cristo dimori nei vostri cuori”. Non basta conoscere Gesù a livello mentale. Chi studia con noi dovrebbe amare profondamente i suoi insegnamenti e la sua personalità. Dovrebbe conoscere Gesù così bene che è come se Gesù facesse parte di lui, come se dimorasse dentro di lui. Questo lo motiverà ad imitarlo. E così, come conclude il versetto 17, lo studente sarà “ben radicato e solidamente poggiato sul fondamento”. Solidamente poggiato sul fondamento, Gesù Cristo. Ebrei 1:3 dice che “[Gesù] è il riflesso della gloria di Dio e l’immagine esatta del suo stesso essere”. Gesù stesso disse: “Nessuno arriva al Padre se non tramite me”

Quindi, costruire con materiali che resistono al fuoco significa aiutare chi studia ad amare Gesù. Ma non solo, deve anche amare Geova, deve avere uno stretto rapporto di amicizia con lui. 

Ma perché è importante concentrarsi sullo stare attenti a come costruiamo proprio ora? Perché ora è più urgente che mai. Tutto indica, da quello che capiamo dalle Scritture e che vediamo accadere intorno a noi, che il malvagio sistema di Satana in cui viviamo sta per scomparire definitivamente. Gli eventi predetti in Matteo capitolo 24 e i comportamenti assurdi descritti in 2 Timoteo 3:1-5 sono una realtà sempre più evidente, mentre osserviamo la scena di questo mondo. Possiamo aspettarci che l’opposizione e la persecuzione da parte di chi vorrebbe che rinnegassimo Geova saranno sempre più intense. I nostri fratelli in Russia e in altri paesi lo stanno vivendo già adesso. Alcuni di loro sono stati picchiati o maltrattati in altri modi. E come sappiamo, altri sono stati condannati a scontare molti anni di prigione. Negli ultimi anni l’organizzazione ci ha ricordato cosa possiamo aspettarci con lo scoppio della grande tribolazione. Ricordate la serie di video intitolata Ricerchiamo ciò che rafforza la lealtà, che abbiamo visto al congresso di zona del 2016? Rivediamo qualche scena. 

- E ora la vostra fede vi ha portato qui, siete servitori di Geova leali, e confidate che Salmo 97:10 si applica a voi personalmente: “[Geova] custodisce le anime dei suoi leali”. 

- Dove si nascondono? Guarda nel seminterrato! Apri quella porta! 

Spesso si sente parlare di questa serie di video come del video del bunker. Descrivono una possibile situazione che potrebbe essere considerata come quel fuoco di cui parla 1 Corinti 3:13. L’importante domanda che tutti noi dovremmo farci è: “Chi studia la Bibbia con me o mio figlio sarebbe stato in quel bunker insieme a quei fratelli e sorelle fedeli? Ho qualche dubbio? Se sì, è perché forse non ha ancora sviluppato abbastanza fede? O forse perché penso di non aver preso abbastanza sul serio la mia responsabilità di insegnante delle verità bibliche?” Abbiamo costruito con materiali in grado di resistere al fuoco o con fieno e paglia? Lo stesso versetto diceva: “[La nostra opera] la mostrerà il giorno; […] e il fuoco stesso proverà che tipo di opera ciascuno ha realizzato”. Sono parole che fanno riflettere, siete d’accordo? 

Se vi ricordate, nel programma di maggio 2020 di JW Broadcasting, il fratello Lett ha parlato delle perplessità di alcuni genitori riguardo a qualche nostro video ambientato ai tempi biblici o anche ai nostri giorni, che ritraevano scene in cui la fede di servitori di Geova veniva messa alla prova come attraverso il fuoco. Questi genitori erano preoccupati dell’effetto che alcune scene avrebbero avuto sui loro figli, visto che erano stati protetti da tutte le immagini negative in TV, tra cui notizie di cronaca di eventi tragici o catastrofici trasmessi ai telegiornali. La scena del seminterrato che abbiamo appena visto è una di quelle che ha fatto preoccupare alcuni genitori. Un’altra è quella del video ambientato ai giorni del re Ezechia in cui si vede come Geova ha salvato il suo popolo. Abbiamo visto questo video al congresso di zona del 2016, si intitolava “O Geova, confido in te”. Rivediamo questa rappresentazione degli atti di salvezza di Geova. 

- Mio signore! Mio signore! 

Se un genitore ha cercato di proteggere suo figlio evitando di fargli vedere, al TG o altrove, ogni scena in cui si vedono fatti tragici, è comprensibile che possa essersi preoccupato. Tuttavia, come ha detto il fratello Lett i genitori dovrebbero far capire chiaramente ai propri figli quello che ognuno di noi dovrà affrontare in futuro. Molti genitori usano le immagini e le scene delle nostre pubblicazioni per aiutare i loro figli a riflettere su episodi biblici e a imparare ad avere fiducia in Geova e a essere sicuri che sarà con loro nei momenti difficili. 

Il punto è, fratelli, che la Bibbia avverte tutti, piccoli e grandi, che stiamo andando incontro a un periodo di prove dure come il fuoco. Dobbiamo riconoscerlo e affrontare questi eventi con fede e coraggio. Nei nostri video siamo realisti e mostriamo scene che descrivono quello che potrà succedere. Comunque, non lo facciamo mai usando immagini cruente o sanguinose. Siate certi che l’obiettivo del Corpo Direttivo non è quello di spaventarvi. Piuttosto, l’obiettivo è quello di aiutarvi a essere pronti. Sentiamo la responsabilità di rafforzare la fede dei fratelli usando materiali che resistono al fuoco, come indica 1 Corinti capitolo 3. 

Tutti noi insegniamo le verità della Bibbia. Quindi continuiamo a pregare e a riflettere sui metodi e le tecniche che usiamo e su quanto ci impegniamo quando studiamo la Bibbia con qualcuno. È lo spirito di Geova che ci motiva a impegnarci. Questo ci ricorda 2 Pietro 3:9. Dice che Geova “desidera che non sia distrutto nessuno [piuttosto desidera] che tutti giungano al pentimento”. È quello che desideriamo anche noi. Quindi facciamo nostre le parole di 1 Corinti 3:10: “Ciascuno stia attento a come costruisce”

Avere un figlio è una delle più grandi gioie che si possono avere nella vita, ma è anche una delle più grandi responsabilità che Geova ha affidato a marito e moglie. Nel video che vedremo ora, notate come l’arrivo di un bambino cambia la vita di una coppia e come Geova aiuta chi diventa genitore. 

Geova è stato veramente buono con noi. 

- Abbiamo una vita così piena, e Geova ci ha dato tante cose belle. 

- Inclusa una che proprio non ci aspettavamo. 

- Amiamo così tanto la nostra piccola Emma! Ma non ci aspettavamo che crescere un figlio fosse così difficile. 

- Spesso andava tutto bene. Ma c’erano anche giornate no. 

- Ma quando riuscirò a dormire un po’? 

- Quando tornerà tutto come prima? Ogni volta che piange mi sveglio. 

- E anche se lei fa troppo silenzio mi sveglio. 

- Ma lo starò facendo bene? 

- Fammi andare a vedere. 

- Quando trovavamo un po’ di tempo per noi non riuscivamo a fare niente. La stanchezza stava indebolendo la nostra amicizia con Geova. 

- E anche il nostro matrimonio. 


- Anche David è papà e ci ha fatto davvero piacere quando ci ha chiesto se poteva venire a trovarci insieme a un altro anziano. Abbiamo letto Isaia 40:29. Dice che Geova “dà potenza allo stanco e pieno vigore a chi è esausto”. 

- Geova è un genitore affettuoso e vuole che siamo genitori felici e affettuosi come lui. Perciò ci dà quello che ci serve per ritrovare le energie. Forse le cose non torneranno più come prima, ma grazie a quei consigli, abbiamo fatto un programma pratico per essere regolari nelle attività spirituali. 

- David ha detto che è normale per i neogenitori essere ansiosi, ed essere ansiosi stanca. Perciò preghiamo per avere un cuore calmo. 

- E per avere una dose extra di gentilezza quando siamo stanchi. Così possiamo continuare a lavorare come una squadra. 

- Sono davvero grata a Mark per il suo aiuto. E io faccio a meno di cose che non sono necessarie per mettere al primo posto quelle spirituali. 

- Ci saranno sempre un sacco di cose da fare. Ma quando Emma dorme, ne approfitto per rafforzare la mia fede e per riposare. 

- Grazie a questo nuovo programma ci sentiamo più forti. 

- Papà, papà! Guarda! 

- Wow! Geova ci ha aiutato a capire che, se mettiamo le cose spirituali al primo posto, riusciremo ad affrontare qualsiasi sfida. 

Quel neopapà voleva che le cose tornassero alla normalità. Ma ogni genitore sa che quando nasce un figlio si crea una nuova normalità. Se siete diventati genitori, ricordate che uno dei cambiamenti più importanti che dovete fare è stabilire un nuovo programma di attività spirituali sia per voi che per il piccolo tesoro che vi è appena nato. 

È anche vero che quando i figli crescono e diventano adolescenti all’improvviso tutto sembra essere diverso. Vediamo come 2 genitori, Rudy e Nenita Garcia, si sono impegnati per insegnare alle loro figlie ad amare Geova e quali risultati hanno ottenuto. 

- Avevamo già una figlia, Renita, quando mi dissero che avremmo avuto 2 gemelle. Eravamo testimoni di Geova da poco e senza molta esperienza. Mi domandavo: “Come posso prendermi cura delle mie bambine non solo dal punto di vista materiale, ma soprattutto da quello spirituale? Come posso insegnare alle mie bambine ad adorare Geova, ad amare Geova?” 1 Corinti 3:10 ci dice che per costruire bene è importante usare materiali di qualità. E questo principio vale anche per la famiglia. 

- Un programma regolare di attività spirituali è molto importante per i bambini. 

- Io e mia moglie dovevamo porre un buon fondamento spirituale. Volevamo essere un buon esempio per le nostre figlie. 

- Quando ero piccola vedevo sempre i miei genitori impegnati a studiare. Studiavano sempre la Bibbia. 

- Ricordo che papà una volta venne da noi in salotto e disse: “Sapete, stavo leggendo Salmo 1:2 dove c’è scritto che dovremmo ‘dilettarci nella legge di Geova e leggerla sottovoce giorno e notte’. Perché non lo facciamo anche noi come famiglia? Potremmo leggere la Bibbia tutti i giorni ad alta voce, tutti insieme”. 

- I miei genitori erano persone molto semplici, non erano alla ricerca di grandi cose, si sapevano accontentare. 

- Mamma e papà hanno sempre lavorato part time. Papà era pioniere, quindi le nostre entrate erano limitate e le macchine che abbiamo avuto non erano molto affidabili. A volte ci lasciavano a piedi proprio prima dell’adunanza. 

- Una volta la macchina non partiva. All’inizio ho pensato: “Ops, mi sa che oggi non andiamo all’adunanza”. Invece papà e mamma dissero: “Beh, la macchina non va, però stasera c’è l’adunanza. Andiamoci a piedi!” 

- Quindi tutti e 5 ci siamo incamminati: mio papà in giacca e cravatta e noi 4 tutte vestite bene con le nostre borse. Questo mi ha insegnato a non lasciare mai che ostacoli o preoccupazioni mi impedissero di andare alle adunanze. 

- Per i nostri genitori era molto importante passare del tempo insieme a parlare; soprattutto dopo le adunanze. 

- Ci mettevamo in pigiama, mangiavamo qualcosa insieme in salotto e cominciavamo a parlare di quello che avevamo fatto durante la giornata e di come era andata l’adunanza. 

- Erano momenti bellissimi. Ci hanno fatto diventare una famiglia molto unita. 

- Papà, se avevo bisogno di lui, non importa quanto fosse impegnato, lasciava quello che stava facendo, mi guardava e mi ascoltava. 

- Sapevo che per lui ero più importante di qualsiasi altro impegno. 

- Una volta mi sono presa una cotta per un ragazzo. I miei genitori hanno ragionato con me e da quel momento in poi mi sono sentita sempre libera di parlare con loro anche di altre cose, perché sapevo che non si sarebbero arrabbiati. Sapevo che mi avrebbero davvero ascoltata e che avrebbero cercato di capire come mi sentivo. 

- Una delle cose più belle che mamma e papà mi hanno insegnato è stata ragionare e meditare sulle Scritture. 

- I nostri genitori ci hanno sempre incoraggiato ad avere l’obiettivo del servizio a tempo pieno. 

- Io e le mie sorelle lavoravamo tutte e 3 part time. Mi ricordo che una sorella, una nostra cara amica, un giorno mi disse: “Vedi, i tuoi genitori stanno invecchiando. Tu sei la loro figlia, hai delle responsabilità. Forse dovresti cercarti un lavoro a tempo pieno, così loro possono vivere un po’ più tranquilli”. Dopo quella conversazione con lei, ci è mancato poco che smettessi di fare la pioniera, ma dentro di me sapevo che i miei genitori non ne sarebbero stati contenti. Volevano che i nostri anni migliori li dedicassimo a Geova. 

- Io e mio marito siamo stati invitati alla 145ª classe della Scuola di Galaad ed è stato un sogno che diventava realtà. Devo ringraziare i miei genitori per questo, perché negli anni mi hanno sempre sostenuta, non ce l’avrei mai fatta senza di loro, e gliene sarò riconoscente per sempre. 

- Ringrazio tantissimo mia madre e mio padre per il modo in cui mi hanno cresciuta. Ho una vita davvero felice. 

- Sono molto grata ai miei genitori, perché nella vita mi sono risparmiata un sacco di problemi, e questo perché mi hanno insegnato la verità e i princìpi di Geova. 

- I figli imitano per natura, e quindi sicuramente imiteranno il nostro esempio. 

- Devo ringraziare Geova per la famiglia che siamo oggi. 

- È bello vedere tutta la famiglia nel servizio a tempo pieno. Siamo tutti e 5 pionieri. Grazie, Geova. 

Crescere 3 figlie ha richiesto tanti anni di impegno e sacrifici. Ma Rudy e Nenita sono profondamente felici, sanno che le loro figlie servono Geova con gioia a tempo pieno. Se anche noi cresciamo i nostri figli costruendo con materiali che resistono al fuoco, allora avranno tutto quello che gli serve per prendere da soli decisioni sagge. È quello che hanno fatto i genitori di Louise Blanton. Vediamo come le tecniche costruttive che hanno usato con Louise l’hanno poi aiutata ad avere una vita soddisfacente. 

La mia famiglia cominciò a studiare con i Testimoni di Geova nel New Jersey. I miei genitori hanno sempre cercato di farci apprezzare non solo i princìpi della Bibbia ma anche i personaggi biblici che potevano essere per noi un esempio da imitare. Questo ci aiutò a capire che Geova ama non solo gli adulti che fanno parte del suo popolo ma anche tutti i bambini che lo servono. 

Quando andavamo in servizio era ormai diventata una cosa normale che la polizia venisse e ci portasse via. Se non riuscivano a trovare i genitori, mettevano i bambini in carcere, sapendo che prima o poi i genitori sarebbero venuti a cercare i loro figli. La polizia usava delle tattiche per spaventarci. Spesso ci dicevano: “Ci sono dei ratti nella cella. Siete proprio sicuri che volete finire lì?” Facevano di tutto per terrorizzarci, per fare in modo che dicessimo loro dove erano i nostri genitori. Ci rinchiudevano in una cella, e per mantenere forte la nostra fede ci mettevamo a cantare. A quel tempo non avevamo ancora i cantici e così ce li inventavamo noi, e questo ci aiutava a rimanere concentrati sul motivo per cui eravamo lì. 

A 18 anni ricevetti un incarico di servizio e i miei genitori erano d’accordo che lo accettassi. In quegli anni, a causa della questione razziale nel sud degli Stati Uniti, beh, in molte zone da quelle parti non c’erano Sale del Regno dove per legge i neri potessero riunirsi. Quindi, se eri disponibile e accettavi l’incarico, l’organizzazione di solito ti mandava a servire lì, nel sud. Entrambi i miei genitori erano del sud, così mi raccontarono com’era la vita là in modo da prepararmi a quello che avrei visto e vissuto una volta arrivata nel sud. Fui assegnata a servire come pioniera ad Andalusia, nello stato dell’Alabama. Da quelle parti le questioni razziali che riguardavano l’integrazione e la segregazione erano molto sentite. La situazione era difficile e io sarei andata a vivere proprio lì. Devo dire che ero molto preoccupata, perché mi chiedevo se avrei avuto la forza per predicare in quelle circostanze. 

C’era molto da fare nella predicazione. In quelle zone c’erano molte persone che non conoscevano i Testimoni di Geova e che erano interessate ad ascoltare il messaggio che portavamo. Quindi avevamo tanti bei risultati nel ministero. C’erano fratelli maturi e anche molto disponibili che Geova stava usando per... ...per aiutare il suo popolo a ricordare che, a prescindere dal colore, tutti potevano servirlo, amarlo e fare la sua volontà. Dovevamo concentrarci su quello che ci dicevano quei fratelli, sui consigli che ci davano, per affrontare al meglio la situazione. Per esempio ci dicevano: “Lo scopo del Ku Klux Klan è quello di creare terrore. Pensano che se riescono a spaventarti te ne andrai via”. 

Satana ha sempre cercato dei modi per far leva sulla paura. E se veniva qualcuno a intimorirci, noi non cedevamo. Se stavamo predicando per strada, noi rimanevamo lì. Ovviamente queste persone non se ne andavano senza prima averci insultato, ma noi rimanevamo lì. 

Se ripenso a quando ero ragazza, se ripenso a tutte le scelte che ho fatto per servire Geova, non ho proprio alcun rimpianto. Ho sempre visto le ricompense di Geova. Lui è felice di usarti se ti rendi disponibile. Geova è sempre lì, pronto ad aiutarti e a sostenerti. Non c’è dubbio che Geova guida la sua organizzazione, e quando la spinge a fare qualcosa il suo aiuto è più che evidente. Se riceviamo un incarico che pensiamo sia troppo difficile per noi o se pensiamo di non esserne all’altezza, dobbiamo confidare in Geova, perché con Geova possiamo farcela. 

I genitori di Louise le hanno insegnato ad apprezzare non solo i princìpi ma anche i personaggi della Bibbia. Questo le è rimasto nel cuore e l’ha aiutata a superare anche situazioni difficili. La sorella Louise svolge il servizio a tempo pieno da oltre 50 anni e ha passato più di 40 anni servendo alla Betel. 

Servono impegno e sacrificio anche per aiutare chi studia con noi a battezzarsi. È quello che capiremo guardando il prossimo video. 

(Mercedes Archbold – Studente) - Chi insegna la verità ad altri dovrebbe sempre aiutare chi sta studiando a provare amore per Geova, è la base migliore su cui si possa costruire. 

(Cecilio Livingston – Insegnante) - Per me è importante che considerino Geova una persona reale. 

(Schera Livingston - Insegnante) - Per aiutarli a porre delle basi solide devono capire che Geova ci ha dato la sua Parola, la Bibbia, per guidarci non solo ora ma per sempre. 

(Mercedes) - Ho davvero avuto una brava insegnante perché mi aiutava con la Bibbia a vedere sempre le cose dal punto di vista di Geova. 

(Abel Figueroa – Studente) - Non smetterò mai di ringraziare Geova per quello che ha fatto per me. Mi ha attirato a sé e mi ha dato un insegnante che non mi ha solo spiegato la verità della Bibbia, ma che mi ha dimostrato con l’esempio cosa significa essere Testimone di Geova. 

(Mercedes) - Quando iniziai a studiare la Bibbia, mio padre e mia madre mi chiamarono e mi dissero che... ...che per loro non esistevo più. Quando studiavamo, la sorella mi ha aiutato tantissimo. Mi faceva vedere dalla Bibbia che c’erano tante cose belle che mio Padre, Geova, aveva in mente per me. 

(Abel) - L’atmosfera a casa era davvero molto, molto tesa. Il problema era che io e mia moglie litigavamo sempre, io ero irascibile. I consigli del fratello con cui studiavo ci aiutarono a mantenere la calma di fronte ai problemi. 

(Schera) - Quando una persona inizia a conoscere Geova e quando impara e mette in pratica le verità della Bibbia, quelli che prima considerava suoi amici la abbandonano. Siamo noi a dover colmare quel vuoto con la nostra amicizia. Abbiamo dovuto fare dei sacrifici per le persone con cui studiavamo. Ma quando pensiamo alle gioie che abbiamo provato, quei sacrifici non ce li ricordiamo neanche. 

(Cecilio) - Nel mio caso lavoravo a tempo pieno, ma dovevo adattarmi ai bisogni dello studente e non lo studente ai miei. A volte alle 6 del mattino stavo già conducendo uno studio biblico. 

(Schera) - Forse per un imprevisto non possiamo condurre lo studio, ma lo studio va fatto lo stesso. Qualcun altro potrebbe condurlo al posto nostro se non possiamo noi. All’inizio chi studia può sentire di aver preso un impegno troppo grande. La Bibbia contiene 66 libri, quindi si potrebbe suggerire allo studente di iniziare a leggere qualche versetto al giorno e poi aumentare un po’ ogni settimana. 

(Cecilio) - Così possiamo vedere i loro progressi. Possiamo vedere quando mettono in pratica quello che imparano, quando seguono i consigli della Bibbia. Noi non studiamo con le persone per vederle fare progressi, battezzarsi e poi tanti saluti. Non funziona così. Diventano parte della nostra vita. 

(Abel) - Siamo amici da quando mi sono battezzato, anzi da prima. Ormai sono circa 28 anni. 

(Cecilio) - Anni fa Abel, che studiava con me, affrontò una grande prova. Sua moglie si ammalò. All’epoca abitavamo distanti da loro, ma quando siamo venuti a saperlo siamo sempre rimasti in contatto. 

(Abel) - Cara famiglia Livingston, grazie per aver chiamato Jessica in questo periodo difficile. Ci avete dato forza… 

(Cecilio) - … Sappiamo che ci volete bene e anche noi vi vogliamo tanto bene. Per noi siete un punto di riferimento nella verità. Preghiamo che Geova continui a sostenervi e a benedirvi! 

(Mercedes) - Sono battezzata da 34 anni ed è da 33 anni che sono pioniera regolare. Ho studiato la Bibbia con Schera. Ma purtroppo, a un certo punto, le hanno diagnosticato un tumore. 

(Schera) - Quando mi sono ammalata Geova ha usato Mercedes per aiutarmi. Dopo tutto questo tempo da quando le ho insegnato la verità, adesso è lei a confortare me. 

(Abel) - È come un rapporto tra padre e figlio. 

(Cecilio) -A un certo punto magari sarà lo studente ad aiutare te. 

(Schera) - Alla fine “siamo schiavi buoni a nulla” e abbiamo fatto solo ciò che dovevamo fare. Continuano ad amare e servire Geova. Cosa c’è di più bello? 

Per fare di più nel ministero molti testimoni di Geova hanno imparato una nuova lingua. L’hai fatto anche tu? Insegnare la verità a qualcuno nella sua lingua può dare grande soddisfazione. Ma imparare a parlare e a pensare in una nuova lingua può anche essere impegnativo. In una recente adorazione mattutina, il fratello William Malenfant ha dato alcuni consigli davvero utili. 

Di solito la lingua che impariamo da bambini diventa la nostra lingua del cuore e la impariamo in famiglia. Infatti, nella maggioranza dei casi, la persona da cui apprendiamo principalmente la nostra lingua del cuore, che viene anche chiamata lingua materna, è nostra madre. E questo ovviamente succedeva anche in Israele ai giorni di Neemia. Ma in questo caso le madri erano donne pagane che insegnavano ai figli la loro lingua e probabilmente le loro credenze. Questo perché alcuni ebrei, anche influenti, avevano sposato donne pagane. Leggiamo insieme il passo di Neemia 13:23, 24. Neemia 13:23, 24. Dice: “In quei giorni vidi inoltre giudei che avevano sposato donne asdodite, ammonite e moabite. Metà dei loro figli parlava asdodita e metà le lingue degli altri popoli, ma nessuno di loro [notate] parlava la lingua dei giudei”. E come dicevamo prima, è molto probabile che queste madri parlassero ai figli della loro terra, della loro cultura, della loro religione e degli dèi pagani che adoravano. Ma Esdra e Neemia diedero al popolo consigli e indicazioni. E così quegli ebrei decisero di mandare via le loro mogli insieme ai loro figli. Interessante, vero? Per alcuni padri non sarà stato facile vedere i propri figli andare via. Ma quei bambini conoscevano solo la lingua delle loro madri pagane. Non sapevano nulla dell’ebraico né di come adorare Geova. E il motivo per cui furono mandati via era quello di proteggere gli ebrei dal pericolo di essere gradualmente influenzati dalla religione e dalla cultura delle loro mogli fino a perdere la loro identità. 

Al tempo di Neemia parlare ebraico era essenziale. E meno male che non è più così oggi, non dobbiamo tutti imparare l’ebraico. Ma indipendentemente dalla lingua che parliamo, Geova nella sua sapienza ci invita a imparare la lingua pura, la verità su di lui e sul suo proposito. Se ci pensate, è un po’ l’opposto di quello che è successo con la torre di Babele. Sappiamo che Geova intervenne e confuse i costruttori della torre che cominciarono ad avere lingue e anche strutture mentali diverse. E così, non riuscendo più a lavorare insieme, ognuno se ne andò per la sua strada. Perciò oggi in tutto il mondo si parlano migliaia di lingue diverse. Ma Geova nella sua sapienza sta riunendo tutti coloro che mostrano amore per il suo nome e per la verità. 

Ed è proprio quello che dice Sofonia. Sofonia 3:9 parla della “lingua pura”: “E in quel tempo cambierò la lingua dei popoli in una lingua pura, perché tutti loro possano invocare il nome di Geova”. E questo si sta verificando proprio ai nostri giorni. Le persone che imparano la verità entrano a far parte dell’unito popolo di Geova, e il versetto dice che lo avrebbero servito “spalla a spalla”. 

È davvero straordinario il modo in cui Geova sta usando la lingua pura affinché persone di diverse lingue e culture lo adorino insieme in unità! 

Oggi molte persone che parlano lingue diverse si trasferiscono in altri paesi. Se ci pensate, è incredibile! Ci sono grandi città piene di persone di lingue diverse e persino in piccoli villaggi si trovano persone che parlano lingue diverse. Queste persone devono essere aiutate a conoscere la verità nella loro lingua del cuore. 

È davvero bello vedere che molti beteliti hanno imparato un’altra lingua per insegnare la verità ad altre persone. Nella Betel degli Stati Uniti, nella nostra filiale, pensate, ci sono più di 2.500 beteliti che servono in gruppi e congregazioni di lingue diverse, per essere precisi 24 lingue diverse. Quindi molti beteliti [e il numero che vi dicevo prima include anche i pendolari] stanno facendo davvero tanto per aiutare le persone del territorio a conoscere la verità. 

E non sarebbe bellissimo se chi di noi vuole imparare una nuova lingua riuscisse a impararla proprio come fa un bambino? Un bambino la assimila senza alcuno sforzo e comincia a parlarla. Un ricercatore, John Brierley, ha detto che “il cervello dei più giovani sembra essere programmato per imparare le lingue quasi come un computer”. E inoltre fa notare che “anche l’anatomia cerebrale fa pensare che il bambino nasca con una capacità biologica di parlare programmate in anticipo”. E infatti, l’articolo di Svegliatevi! che riporta le sue parole parla di cervello programmato per imparare le lingue. Mi dispiace dirvi che purtroppo, col passare degli anni, potrebbe iniziare a esserci qualche problemino di programmazione nel nostro cervello. 

Ma... ...se ci mettiamo in gioco e decidiamo di trasferirci nella congregazione dove si parla quella lingua, cioè la lingua che vogliamo imparare, dobbiamo ricordare che i bambini della congregazione possono essere di grande aiuto con la lingua. Di solito sono anche molto schietti. “Come parli strano! Perché non riesci a pronunciare bene questa parola? È così facile!” ‘Beh, per te certo che è facile, è la tua lingua!’ Ma i bambini sono così, non si rendono conto di quanto sia difficile per un adulto, che ha nel cervello profondi solchi creati dalla sua madrelingua, e adesso fa un’enorme fatica a pronunciare le vocali e le consonanti in un ordine in cui non era abituato a pronunciarle. Ci vuole senso dell’umorismo e bisogna ascoltare i bambini. 

E poi non preoccupatevi troppo di dover parlare una nuova lingua senza far sentire il vostro accento. Tutti hanno un accento quando parlano, chi più chi meno. Alcuni suonano meglio rispetto ad altri, ma ce l’hanno tutti l’accento. Anche chi dice di non averlo ha il suo accento, e si sente. Anche se parliamo la stessa lingua si può capire se una persona viene dal nord, dal sud, dal centro o da una qualsiasi altra zona. Quando pronuncia le parole si sente un accento o una cadenza. 

Ricordo com’era alcuni anni fa per i missionari che venivano assegnati nel campo. Dovevamo seguire un programma per imparare la nuova lingua. Era un programma specifico, articolato in questo modo: il primo mese dovevi studiare 11 ore al giorno per 30 giorni. Devo dire che sembrava di essere ai tempi della torre di Babele, perché era una cosa molto impegnativa. Poi il secondo mese dovevi studiare la nuova lingua 4 ore al giorno e predicare per 130 ore. E il terzo mese dovevi dedicare 150 ore al ministero e studiare la lingua tutte le volte che potevi. 

Chi sta cercando di imparare una nuova lingua troverà utili suggerimenti riportati nell’edizione di marzo 2007 di Svegliatevi! e anche nell’edizione di gennaio 2000. Ci sono 4 punti: 

• 1) motivazione, 

• 2) umiltà, 

• 3) pazienza e 

• 4) pratica. 

1. “Motivazione. Dovete avere un incentivo, un motivo per raggiungere l’obiettivo”. Ed è proprio così, più siete motivati più risultati otterrete. E noi abbiamo la più forte delle motivazioni, insegnare agli altri la verità, lodare il nostro Dio, Geova, edificare la congregazione di cui facciamo parte. 

2. Che dire dell’umiltà? Allora, “non pretendete troppo da voi stessi” se state imparando una nuova lingua. “Sbagliare è inevitabile”. E se state aspettando di parlare perfettamente la lingua prima di iniziare a fare commenti o di pronunciare un discorso, beh, mi sa che aspetterete per un bel po’. Probabilmente sarà solo dopo Armaghedon che raggiungerete questo obiettivo. Quindi non abbiate paura di fare errori e continuate a impegnarvi per imparare la lingua. 

3. Pazienza. Un fratello dice: “I primi 2 anni sono stati duri per me, e a volte avrei voluto rinunciare. Comunque” aggiunge “diventerà più facile” con il passare del tempo e diventa anche piacevole. 

4. E il numero 4, pratica. “Un programma regolare vi aiuterà a diventare scorrevoli nella lingua che state imparando. Cercate di esercitarvi ogni giorno, anche solo qualche minuto”. È interessante quello che dice un libro, “poco e spesso” è meglio di “molto ma di rado”. Quindi è importante che siate regolari nel fare pratica con la nuova lingua. 

Comunque, la maggior parte dei beteliti qui negli Stati Uniti serve nel campo di lingua inglese e questi fratelli sono davvero una benedizione per la loro congregazione. I fratelli sono contenti di avere beteliti che danno il buon esempio e si impegnano per incoraggiare i componenti della congregazione. Quindi la decisione di servire in una congregazione di lingua inglese o di un’altra lingua è strettamente personale. 

Qualunque sia la decisione, c’è una cosa importante che tutti dobbiamo ricordare se vogliamo rimanere forti spiritualmente e svolgere il nostro incarico alla Betel al meglio. Ed è questa: dobbiamo ricordare sempre che la lingua che più di tutte merita la nostra attenzione è la “lingua pura”, la lingua che Geova Dio ha dato al suo popolo. 

Come abbiamo detto prima, dobbiamo aspettarci che prima o poi affronteremo prove infuocate. Ma se usiamo materiali che resistono al fuoco per edificare la nostra fede, quella dei nostri figli e di chi studia con noi, riusciremo a resistere. È quello che vedremo nel nostro bellissimo nuovo video musicale. 

♪ Da quando ho conosciuto Te ♪ 

♪ ti ho sempre amato ed è ancora così. ♪ 

♪ Le prove però non mancano mai, ♪ 

♪ ma il mio grande amore non si spegnerà. ♪ 

♪ Io non cederò ♪ 

♪ e ciò che è giusto farò. ♪ 

♪ La mia fede in te io rafforzerò, sul tuo amore mediterò. ♪ 

♪ A te, Geova Dio, il cuore aprirò, e tu i passi miei guiderai. ♪ 

♪ Non mi arrenderò: ti servirò. ♪ 

♪ C’è chi vuole far credere che ♪ 

♪ il mondo sarà per sempre così, ♪ 

♪ ma poggia su sabbia e crollerà. ♪ 

♪ Quindi io su roccia edificherò. ♪ 

♪ Immagino già ♪ 

♪ quel che il Regno farà. ♪ 

♪ La mia fede in te io rafforzerò, sul tuo amore mediterò. ♪ 

♪ A te, Geova Dio, il cuore aprirò, e tu i passi miei guiderai. ♪ 

♪ Non mi arrenderò: ti servirò. ♪ 

♪ La mia fede in te io rafforzerò, sul tuo amore mediterò. ♪ 

♪ A te, Geova Dio, il cuore aprirò, e tu i passi miei guiderai. ♪ 

♪ Non mi arrenderò: ti servirò. ♪ 

♪ Non cederò. ♪ 

♪ Ti servirò. ♪ 

Una canzone veramente emozionante! E per aiutarci a restare leali e resistere nonostante le prove, verso la fine di questo mese verrà pubblicato un nuovo video intitolato “Fedeli nonostante la persecuzione”. Questo video di 10 minuti è composto da segmenti di 2 documentari pubblicati in passato, che hanno toccato il cuore di molti, I Testimoni di Geova, saldi di fronte all’attacco nazista e Fedeli nelle prove: I testimoni di Geova nell’Unione Sovietica. 

Quindi mi raccomando, non perdetevi questo video perché mette insieme alcuni punti utili che rafforzeranno la vostra fede e vi aiuteranno a rimanere fedeli a Geova. 

Il tema del programma di questo mese era “Ciascuno stia attento a come costruisce”. 

• Abbiamo visto come chi diventa genitore può imparare ad assolvere bene le sue nuove responsabilità. 

• Grazie al loro esempio, Rudy e Nenita hanno aiutato le loro 3 figlie a raggiungere mete spirituali che le rendono felici. 

• Louise ha avuto una vita soddisfacente servendo Geova anche grazie a quello che ha imparato dai suoi genitori. 

• E Cecilio e Schera hanno fatto dei sacrifici per essere bravi insegnanti delle verità della Bibbia, e il loro impegno ha fatto la differenza nella vita di chi ha studiato con loro. 

Prima di salutarci, andiamo a trovare i nostri fratelli e sorelle in Nigeria. 

Con circa 200 milioni di abitanti, la Nigeria è il paese più popolato di tutta l’Africa. Qui si parlano oltre 500 lingue. I testimoni di Geova che vivono e predicano in questo paese sono oltre 400.000, e molti di loro vengono da altri paesi per dare una mano nel ministero. E i risultati sono eccezionali. Pensate che ogni mese si conducono oltre 870.000 studi biblici, in media si battezzano oltre 40 persone ogni giorno e si formano 7 congregazioni ogni mese. 

Conosceremo la congregazione Obudu Ranch. L’esteso territorio montuoso in cui predicano i 23 proclamatori e i 2 pionieri speciali che servono qui è bellissimo, cammini letteralmente fra le nuvole. Per raggiungere zone in cui si può arrivare solo a piedi, i proclamatori a volte camminano per 8 ore. Il percorso è impegnativo, ma le lunghe camminate danno molte opportunità per incoraggiarsi l’un l’altro. Dopo aver predicato, i fratelli si fermano per la notte e poi ripercorrono le 8 ore di cammino. I fratelli e le sorelle della congregazione Obudu Ranch ci tengono a mandarci i loro saluti e a farci sapere che ci vogliono bene. 

Dalla sede mondiale dei testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting. 





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