2020-11 Jw Broadcasting

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Benvenuti al nostro programma! Il tema di questo mese è: “Stai facendo attenzione?” Problemi coniugali, una malattia, la carriera, i divertimenti. Vedremo come evitare che queste cose ci impediscano di rimanere concentrati su Geova. Impareremo che per essere efficaci nel ministero, dobbiamo sforzarci di toccare il cuore delle persone. E la nostra nuova canzone è stata scritta specialmente per voi giovani, per aiutarvi a rimanere concentrati sul premio della corsa per la vita. Questo è il programma di novembre 2020 di JW Broadcasting. “Fai attenzione, ascoltami”. Forse vi siete sentiti dire queste parole da un genitore, un insegnante o qualcun altro che ha autorità. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Sto facendo attenzione?” Vi vengono in mente momenti legati alla nostra adorazione in cui è importante essere particolarmente attenti? Per esempio, quando leggete la Bibbia, siete alle adunanze, voi anziani nelle visite pastorali o voi figli quando i vostri genitori vi dicono cosa fare. Anche se vogliamo stare attenti, intorno a noi ci sono molte cose che potrebbero distrarci, come i dispositivi elettronici o le persone vicino a noi che parlano o fanno altre cose. È così, stare attenti può essere difficile. Espressioni come prestare attenzione o stare attenti ricorrono decine di volte nella Traduzione del Nuovo Mondo, e in molti di questi casi è Geova che sta chiedendo al suo popolo di fare attenzione. In che senso dovremmo fare attenzione? E perché è importante che tutti noi prestiamo attenzione a quello che ci dice Geova? Il racconto di 1 Samuele capitolo 15 ci aiuta a rispondere a queste domande. Al versetto 3 Geova dà alcune istruzioni al re Saul. Gli ordina di abbattere gli amalechiti e distruggere tutto quello che avevano, nessun bottino. Più avanti ai versetti 8 e 9 leggiamo che il re Saul scelse di disubbidire, risparmiò il re di Amalec e gli animali migliori. Come reagì il re Saul quando Samuele gli chiese spiegazioni? Mentre leggiamo i versetti da 13 a 15, notate come Saul cercò di giustificare la sua disubbidienza:

(1 Samuele 15:13-15) Quando alla fine Samuele lo raggiunse, Sàul gli disse: “Geova ti benedica. Ho eseguito gli ordini di Geova”. 14 Ma Samuele chiese: “Come mai, allora, sento greggi belare e mandrie muggire?” 15 Sàul rispose: “Sono gli animali presi agli amalechiti. Infatti i soldati hanno risparmiato i capi migliori del gregge e della mandria per sacrificarli a Geova tuo Dio; tutto il resto però l’abbiamo destinato alla distruzione”.

Avete notato? Saul aveva disubbidito e cercò di giustificarsi dicendo che gli animali erano stati risparmiati per sacrificarli a Geova. Geova fu felice di questo? Mentre leggiamo il versetto 22, provate a cogliere il legame che c’è tra prestare attenzione e ubbidire. 1 Samuele 15:22:

(1 Samuele 15:22) E Samuele disse: “Geova apprezza olocausti e sacrifici quanto apprezza l’ubbidienza alla sua voce? Ecco, ubbidire a Geova è meglio del sacrificio, e ascoltare è meglio del grasso dei montoni.

Quale fu uno dei motivi per cui Saul disubbidì? Non ascoltò le istruzioni che gli aveva dato Geova. Il fatto che non prestò attenzione lo portò a disubbidire e ad essere disapprovato da Geova. Questo ci insegna qualcosa di molto importante. Come nel caso di Saul, Geova potrebbe disapprovare la nostra adorazione se non gli prestiamo attenzione. Quindi abbiamo capito perché prestare attenzione è importante. Ora considereremo 3 cose di cui parla la Bibbia a cui dovremmo sempre fare attenzione. Il primo versetto che esamineremo è 2 Cronache 19:6:

(2 Cronache 19:6) E disse ai giudici: “State attenti a quello che fate, perché non giudicate per l’uomo ma per Geova; ed egli è con voi quando emettete un giudizio.

Notate l’avvertimento. In questo versetto il re Giosafat disse a tutti i giudici che erano stati nominati nel regno di Giuda di stare attenti. Che avvertimento prezioso! C’era un motivo importante per cui quei giudici dovevano stare attenti a quello che facevano. Qual era? Dovevano renderne conto a Geova. Erano i suoi rappresentanti e le loro decisioni si ripercuotevano sulla vita del suo popolo. Quindi dovevano conoscere bene il modo di pensare di Geova e avere il suo punto di vista imparziale nel trattare una questione. Questo è un punto interessante per chi serve come anziano. Un bravo anziano è anche un bravo studente della Bibbia e delle pubblicazioni basate sulla Bibbia. Se gli anziani conoscono bene Geova e il suo modo di pensare, riusciranno a stare attenti a quello che fanno. Dato che con il loro incarico rappresentano Geova e che devono rispecchiare il suo modo di pensare, sia nell’opera pastorale, quando hanno parti alle adunanze, quando ricevono un compito impegnativo o devono gestire una situazione in cui è stato commesso un peccato, è importante che prestino attenzione a quello che fanno. Ecco perché devono sapere bene come la pensa ed essere certi di agire come vorrebbe lui. In questo modo dimostrano che stanno facendo attenzione a quello che fanno. Il desiderio di Geova di sostenere gli anziani è evidente dal fatto che provvede loro formazione continua. Quando un sorvegliante di circoscrizione visita una congregazione, tratta ogni volta informazioni preparate specificamente per gli anziani. Inoltre, alla Scuola di Ministero del Regno e alla Scuola per gli anziani di congregazione ricevono un’istruzione ancora più completa. È fondamentale che gli anziani facciano attenzione a quelle istruzioni e le mettano in pratica. Questo sarà una protezione non solo per loro, ma anche per i fratelli della congregazione. È facendo attenzione che gli anziani riescono a trasmettere alla congregazione istruzioni accurate. Questo è particolarmente importante nel caso di divieti o restrizioni alla nostra opera o nel caso di calamità naturali o altre situazioni critiche. Vediamo adesso qual è la seconda cosa a cui ognuno di noi dovrebbe fare attenzione. Leggiamo Luca 8:18:

(Luca 8:18) Perciò prestate attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato dell’altro, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che immagina di avere”.

Cosa intendeva Gesù quando disse: “Prestate attenzione a come ascoltate”? Le persone a cui parlava Gesù avevano il grande privilegio di essere istruite da lui, sentendo direttamente la sua voce. Ovviamente noi non possiamo sentire la voce di Gesù, ma possiamo leggere quello che disse e quello che fece nei racconti riportati nei Vangeli. In effetti, sono molte le occasioni in cui possiamo ascoltare. Ascoltare Geova, Gesù, lo schiavo fedele e saggio, gli anziani della congregazione, il nostro coniuge e i nostri figli. Ecco perché nel libro biblico di Giacomo è scritto che ognuno dev’essere pronto ad ascoltare. Pensateci. Se Saul fosse stato pronto ad ascoltare con attenzione le istruzioni di Geova riguardo agli amalechiti, probabilmente avrebbe capito quanto erano importanti quelle istruzioni e si sarebbe sentito spinto ad ubbidire. Invece la sua mancanza d’attenzione lo portò a disubbidire e ad essere disapprovato da Geova. Se non facciamo attenzione a come ascoltiamo, potremmo finire per diventare critici, ingrati e perfino disubbidienti. Perciò, quando Geova ci dà istruzioni e ci guida, dovremmo riflettere bene su quello che ci viene detto, soffermarci sul suo significato, meditare per farlo nostro e cosa ancora più importante, metterlo in pratica nella nostra vita. E voi giovani come potete dimostrare che state facendo attenzione a come ascoltate? Riflettete su quello che viene detto in Efesini 6:1-3:

(Efesini 6:1-3) Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori secondo la volontà del Signore, perché questo è giusto. 2 “Onora tuo padre e tua madre” è il primo comandamento accompagnato da una promessa: 3 “Perché ti vada bene e tu possa vivere a lungo sulla terra”.

Ragazzi, da chi pensate che provenga questo comando? Come sappiamo, sono le parole di Geova. Avete visto che in questi versetti si dice che i figli dovrebbero essere ubbidienti ai genitori? Ma non solo, si dice anche che dovrebbero onorarli. Come potete dimostrare che state ascoltando con attenzione quello che Geova vi chiede di fare? Mi ricordo che da bambino ogni tanto i miei genitori mi chiedevano di fare qualcosa, ad esempio buttare la spazzatura. Ero un bambino ubbidiente, ma a volte facevo capire chiaramente che non mi andava di fare quello che mi avevano chiesto. Sono sicuro che sapete di cosa sto parlando. Comunque se facciamo davvero attenzione a come ascoltiamo le parole di Geova, ci impegneremo per onorare i nostri genitori, perché questo è strettamente legato all’ubbidienza. E così contribuiremo alla pace della famiglia e renderemo Geova fiero di noi. Inoltre, come promette il versetto 3 a voi figli, se vi sforzate di fare attenzione a come ascoltate, questo vi proteggerà e man mano che diventerete grandi, vi aiuterà a fare scelte sagge. Ovviamente tutti noi dovremmo ricordare che la possibilità di vivere per sempre dipenderà dalla nostra prontezza ad ascoltare e a ubbidire. Quindi è fondamentale che ognuno di noi faccia attenzione a come ascolta. La terza cosa a cui dovremmo fare attenzione la troviamo in Luca 21:34, 35:

(Luca 21:34, 35) “State attenti che il vostro cuore non sia appesantito dagli eccessi nel mangiare e nel bere o dalle preoccupazioni della vita, e quel giorno non vi colga alla sprovvista 35 come un laccio. Infatti esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia dell’intera terra.

Qual è la terza cosa a cui dovremmo fare attenzione, in base ai versetti che abbiamo letto? Gesù ci dice che dovremmo fare attenzione al nostro cuore. Dice che il nostro cuore non dovrebbe essere appesantito. Ma per riuscirci ognuno di noi dovrebbe esaminare quello che ha nel proprio cuore. Dovremmo analizzare i nostri pensieri, guardarci dentro e capire chi siamo veramente. Ma questo non è per niente facile. Perché? Ce lo spiega la Bibbia in Geremia 17:9: “Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è pericoloso. Chi lo può conoscere?” Risponde il versetto 10: “Io, Geova, scruto il cuore, esamino i pensieri più profondi”. Geova conosce il nostro cuore e può aiutare anche noi a vedere cosa abbiamo dentro. Ci aiuterà a esaminare i nostri obiettivi e a capire i motivi che ci spingono a fare certe cose. Se ci esaminiamo con attenzione e onestamente nello specchio della Parola di Dio, potremo identificare aspetti del nostro modo di pensare, di parlare o di agire che devono essere migliorati. Per esempio, alcuni servitori di Geova, tra cui alcuni fratelli che avrebbero potuto godersi comodamente la pensione, hanno capito che dovevano fare alcuni cambiamenti nel loro stile di vita e vivere in modo più semplice, così da poter servire Geova più pienamente. Alcuni che l’hanno fatto hanno avuto il privilegio di frequentare la Scuola per evangelizzatori del Regno. Anche se ha significato ricominciare da capo in tante cose, magari perché si sono trasferiti in una nuova congregazione, hanno visto come Geova li ha benedetti in modi che non si sarebbero mai immaginati, e mettono a frutto la loro esperienza e l’istruzione teocratica ricevuta nei luoghi in cui servono ora. Siamo profondamente grati per il fatto che Geova, attraverso la sua Parola e la sua organizzazione, ci stia provvedendo continuamente istruzioni per il nostro bene. Ognuno di noi dovrebbe essere deciso a fare attenzione a quello che fa, a come ascolta e a quello che ha nel proprio cuore. Se lo faremo, eviteremo di cadere nella trappola in cui cadde il re Saul, quella della disubbidienza. Invece, se saremo ubbidienti e faremo attenzione, potremo essere amici di Geova per sempre.

Gli anziani hanno un ruolo importante nell’aiutarci a rimanere concentrati su Geova, specialmente quando affrontiamo situazioni difficili. Nel video che vedremo ora, notate in quali modi gli anziani si prendono cura dei fratelli.

Nel mio matrimonio stava andando tutto bene, almeno apparentemente. Ma poi mio marito è stato disassociato, è andato via di casa e in meno di un mese abbiamo divorziato. Dopo il divorzio toccava a me mantenere le mie figlie. Non sapevo proprio come fare, ma dovevo trovare un modo. Così ho iniziato a lavorare facendo pulizie. Dovevo prendermi cura di loro anche dal punto di vista spirituale. Ma spesso ero scoraggiata e molto stanca, quindi non riuscivo a essere presente tutte le volte che le mie figlie avevano bisogno di me. Come se non bastasse, dovevo lottare con sentimenti molto negativi. È stato un periodo davvero difficile per me. Non sono mai stato così male in tutta la mia vita.

Non riuscivo nemmeno ad alzarmi per andare in ospedale. La sola cosa che potevo fare era continuare a pregare. Non riuscivo a camminare e non riuscivo ad andare alle adunanze.

Gli anziani della mia congregazione si sono accorti della mia assenza. Gli anziani sono subito venuti ad aiutarmi. Ricordo che una delle cose che mi ha emozionato di più è stata... ...quando gli anziani mi hanno letto un versetto dalla Bibbia. Salmo 139:3:

(Salmo 139:3) Mi osservi quando viaggio e quando mi riposo; ti sono familiari tutte le mie vie.

Mi sono resa conto di essere preziosa per Geova. È stato come essere coccolata da lui. Ho capito che Geova si interessa di me e che si stava prendendo cura di me. Ci teneva che io lo sapessi. Un’altra cosa che ricordo con piacere è successa in sala dopo un’adunanza, quando uno degli anziani mi ha dato un bigliettino con dei versetti che avrei potuto leggere una volta tornata a casa e mi ha detto che se avessimo avuto bisogno di aiuto gli anziani erano lì per noi.

Due anziani sono venuti a trovarmi, perché Geova li usa come pastori amorevoli. La mia casa è molto lontana dalla Sala del Regno. I fratelli hanno dovuto prendere un mezzo pubblico, scendere sulla strada principale e da lì camminare per 40 minuti per arrivare a casa mia. Hanno fatto un gran sacrificio per me. Non so cosa avrei fatto senza di loro. Quando sono arrivati mi hanno ascoltato, hanno pianto insieme a me e abbiamo letto dei versetti dalla Bibbia. Geova mi ama davvero. Quando ho iniziato a stare meglio sono tornato in sala. È stato bello, ero felicissimo di stare di nuovo insieme ai miei fratelli.

Grazie a tutto l’aiuto che abbiamo ricevuto, adesso stiamo bene. Quando stiamo con i fratelli e le sorelle della nostra congregazione ci sentiamo a casa, e tutto quello che ho oggi lo devo a loro e soprattutto agli anziani. Secondo me le visite pastorali sono un modo in cui Geova ci dimostra chiaramente quanto è profondo il suo amore per noi. Mi rendo conto che a volte per gli anziani può essere difficile fare queste visite, ma i risultati sono davvero straordinari, e sono sicura che gli anziani sanno che vale la pena fare questi sforzi per aiutare gli altri.

Non dimenticherò mai l’aiuto che ho ricevuto dagli anziani. Ho imparato che Geova non permette che le sue pecore si smarriscano, nemmeno una. Geremia 23:4 dice:

(Geremia 23:4) Costituirò su di loro pastori che davvero le pasceranno. Non avranno più paura né proveranno terrore, e non ne mancherà nessuna”, dichiara Geova.

Questi anziani come hanno aiutato Mariana ed Elias? Come bravi pastori, sono stati attenti al gregge di Geova, e così si sono accorti che c’era bisogno di aiuto. Sono andati a casa di Mariana ed Elias, hanno letto loro dei versetti incoraggianti e li hanno ascoltati. Hanno dimostrato che Geova si prende cura di ognuna delle sue pecore. Questi fratelli, come gli anziani della vostra congregazione, hanno prestato attenzione alle istruzioni e alla formazione che hanno ricevuto da Geova.

Per fare di più nel ministero, molti Testimoni hanno imparato un’altra lingua. L’hai fatto anche tu? Se è così, Geova sa quanti sforzi hai fatto e quanto ti sei impegnato per predicare e insegnare in quella lingua. Ma per riuscire a toccare il cuore di una persona è sufficiente predicare nella sua lingua? Scopriamolo nel prossimo video.

Io e la mia famiglia stavamo studiando il cinese da più di un anno. Non era una cosa facile. Dio ha tanti titoli, ma sapeva che ha un solo nome? Ero pronto, o almeno così credevo. Matthew! Eccomi, arrivo subito. Stavamo facendo progressi con il cinese. Ce la stavamo mettendo tutta. Sembrava che non interessasse a nessuno. Quella mattina le cose non funzionavano proprio. Allora, com’è andata? Non era andata molto bene neanche a Lisa e alla mamma. Poi sono arrivati il fratello e la sorella Lin. Ci hanno sempre aiutato molto. Gli abbiamo raccontato come era andato il servizio. Finalmente riuscivamo a comunicare con le persone, ma non ottenevamo nessun risultato. Voi fate delle buone domande alle persone, ma non sempre sono le domande giuste. Sai, quando impari una lingua, devi anche imparare qualcosa sulle persone. Aveva ragione. Le domande che facevamo funzionavano nel territorio in cui predicavamo prima, ma non qui. Comunque Matthew, devo dirti che hai davvero una bella pronuncia. Grazie fratello Lin. Dovevamo cambiare approccio. Imparare una lingua non basta. È importante capire come toccare il cuore di chi la parla. Nella Torre di Guardia del luglio 2019 abbiamo letto un articolo che si intitolava: “Arriviamo al cuore di chi non è religioso”. Da quello che dice il paragrafo 7, cosa pensate potremmo fare per imitare di più l’apostolo Paolo? Beh, Paolo era ebreo, ma quando parlava con persone che non lo erano doveva adattare il suo modo di predicare. Mi piace quello che dice 1 Corinti 9:20-23: “Per i giudei sono diventato come un giudeo, per guadagnare i giudei; per quelli sottoposti alla legge... Lisa aveva ragione. Quando Paolo ad Atene parlava con gli ebrei, ragionava con loro usando le Scritture. Ma quando parlò ai greci all’Areopago cambiò approccio e ragionò con loro senza citare subito le Scritture. In seguito scrisse: Era proprio quello che dovevamo fare. E così abbiamo cercato di capire meglio le persone. Ci siamo sforzati di ascoltare di più e parlare di cose che interessavano a loro. Abbiamo scoperto modi nuovi per iniziare conversazioni e poi abbiamo continuato a imparare di più riguardo alla loro cultura. Ho trovato un proverbio cinese che in parte dice: “Chi si avvicina all’inchiostro si macchia di nero”, e mi è sembrato perfetto per introdurre il versetto di Proverbi 13:20 che dice: “Chi cammina con i saggi diventerà saggio”. In sostanza si trattava di mostrare amore. Abbiamo ‘prestato attenzione al nostro insegnamento’. Cambiando il nostro modo di insegnare, siamo riusciti ad aiutare le persone a conoscere il Dio che le ama. È davvero importante ricordare che nel ministero dobbiamo prestare attenzione alle persone, a cosa tengono di più e a cosa può aiutarle. E come abbiamo visto, potremmo dover adattare a loro i nostri metodi di insegnamento, proprio come fece Paolo. Mentre cerchiamo di raggiungere il cuore delle persone nel ministero, dovremmo anche salvaguardare il nostro cuore. Un recente articolo della Torre di Guardia dava ottimi suggerimenti al riguardo. Nel prossimo video notate come sono stati utili a fratelli e sorelle che li hanno messi in pratica.

Dei nostri amici a cui eravamo molto legati volevano andarsene per la loro strada e lasciare Geova, e quindi diventarono delle cattive compagnie per noi. Avevamo passato tanti bei momenti insieme, abbiamo predicato insieme in territori isolati, siamo andati a trovare un fratello in ospedale per incoraggiarlo. Il fatto che non servono più Geova è davvero doloroso. Sì, è veramente brutto quando un amico smette di servire Geova. Stavo per iniziare il servizio a tempo pieno, ma avevo bisogno di essere rassicurata. Grazie a mia mamma ho conosciuto la verità da piccola. Avevo pochi contatti con mio padre, eppure cercava lo stesso di ostacolare il mio progresso spirituale. Ma ho lottato per la verità e mi sono battezzata a 11 anni. Pensavo che stessi facendo abbastanza per Geova. Dopo la scuola superiore sono andata all’università. Ho dovuto fare alcuni cambiamenti nella scelta dello svago. Devo ammettere che non si smette proprio mai di imparare. Mi piace rilassarmi davanti alla televisione, ma mi sono resa conto che oggi è sempre più difficile trovare qualcosa di decente da guardare. Beh, non sto dicendo che guardo programmi inappropriati, non lo farei mai. Ma ho cominciato a chiedermi se quello che guardavo mi faceva bene dal punto di vista spirituale. Il modo di pensare a cui ero esposta all’università mi stava condizionando spingendomi a ricercare la sicurezza nelle cose materiali, come ad esempio una casa tutta mia e la stabilità economica. Ma a che prezzo? Mi viene in mente quel paragrafo che dice che Satana promuove l’idea che guadagnare soldi sia l’unico modo per trovare la sicurezza, ma questo può portarti a sacrificare cose importanti, perfino la tua amicizia con Geova. Quell’articolo faceva proprio al caso nostro. Ricordo che parlava di una sentinella. Stava di guardia per proteggere la città e lanciava subito un allarme quando avvistava un pericolo. Quell’allarme dava il segnale che andavano chiuse le porte per proteggere la città. E io dovevo fare proprio questo. - Dovevamo farlo tutt’e due. - Sì, è vero. E non era una cosa facoltativa. La nostra lealtà a Geova viene prima, è più importante della lealtà nei confronti di un amico. La Torre di Guardia diceva che le storie raccontate dai film e nei programmi televisivi sono più che un semplice intrattenimento. A Bana, la città del Camerun dove sono nata, le madri trascorrono le serate insieme ai figli e gli raccontano delle storie. Anche mia mamma lo faceva con me quando ero piccola. E quelle storie continuano a influire su di me, anche se è passato tanto tempo. Quindi mi sono detta: “Aspetta un attimo, Happy, rifletti. Questo significa che le storie raccontate in TV prima o poi avranno un effetto su di te. E questo lo sa benissimo anche il Diavolo”. Quindi ho deciso di smettere di guardare molti programmi che invece prima guardavo. Adesso svolgo il servizio a tempo pieno, e mi piace tantissimo. Geova si sta davvero prendendo cura di me, ma non voglio dimenticare i princìpi utili che ho imparato da quell’articolo. Devo continuare a salvaguardare il mio cuore. Voglio dare il meglio a mio Padre, a Geova. Beh, devo dire che non passa giorno che non pensiamo a questi nostri amici. E speriamo davvero tanto che possano tornare da Geova e che riusciremo di nuovo a servirlo spalla a spalla. Abbiamo anche imparato che dobbiamo tenere in buono stato la nostra sentinella, la coscienza. Dev’essere sempre pronta a lanciare l’allarme e a chiudere le porte. Non si smette mai di imparare, ci vuole tanto impegno. Dobbiamo lavorare su noi stessi perché dipende da noi. Dobbiamo fare di tutto per salvaguardare il nostro cuore.


A tutti noi piace leggere La Torre di Guardia e fare commenti quando la studiamo alle adunanze. Ma possiamo dire di fare davvero attenzione a quello che impariamo solo quando lo mettiamo in pratica. Cosa ci vuole per essere allievi attenti? Il fratello Joel Dellinger ha parlato di questo argomento in una recente adorazione mattutina.

L’articolo della Torre di Guardia parlava di come possiamo permettere alla Parola di Dio di esercitare potenza quando insegniamo dal podio. Ma, sia che insegniamo in congregazione, durante uno studio biblico o in famiglia, è importante che ognuno di noi, fratelli e sorelle, presti costante attenzione a sé stesso e al proprio insegnamento. E sappiamo perché è così importante, perché ci sono in gioco delle vite. E tutti noi, anche se molto giovani, possiamo avere un impatto sulla vita degli altri. Quindi, quando insegniamo in modo efficace, diamo agli altri l’opportunità di ricevere la sapienza e il discernimento che la Parola di Dio può dare. Ecco perché, quando insegniamo, non vogliamo prendere le cose alla leggera, ma vogliamo pregare al riguardo. Più di 20 anni fa, dopo un mio discorso pubblico, un anziano mi diede con gentilezza degli utili consigli e poi con un sorriso, mi disse: “Ricordati che nessuno di noi sa insegnare come Gesù”. Non dimenticherò mai quelle parole. Le sue parole mi sono state di grande aiuto perché mi hanno ricordato che quando insegniamo il modello da seguire deve essere Gesù, il Maestro. C’è sempre da imparare da lui. E l’esempio di Gesù ci ricorda l’importanza di essere umili e di essere allievi desiderosi di imparare da Geova, il grande Insegnante. Anche se a volte ognuno di noi ricopre il ruolo di insegnante, molto più spesso il ruolo che ricopriamo tutti noi è quello di allievi, di studenti. Pensiamo per un attimo a tutto il tempo in cui siamo studenti, studenti, non insegnanti. Quando siamo seduti tra l’uditorio alle adunanze, alle assemblee o ai congressi. Anzi, aggiungiamoci anche il tempo che passiamo da studenti quando guardiamo il programma mensile del Broadcasting, studiamo per le adunanze, come famiglia e a livello personale. Per non parlare del privilegio che abbiamo qui alla Betel di assistere all’adorazione mattutina 5 giorni alla settimana. Generalmente un’adorazione mattutina dura tra i 20 e i 25 minuti. Se li moltiplichiamo per i 5 giorni della settimana e poi per 52 settimane, vediamo che ogni anno riceviamo da Geova come minimo 86 ore d’insegnamento extra. Ma se non stiamo attenti, una parte o buona parte di quell’istruzione, quell’incoraggiamento e quei consigli potrebbe semplicemente scivolarci addosso. Quindi questa mattina esamineremo insieme alcune cose che tutti noi possiamo fare per ascoltare con più attenzione alle adunanze e durante i vari programmi spirituali. Per considerare il primo punto apriamo la Bibbia in Esdra 7:10. Vediamo insieme l’esempio di Esdra. Esdra 7:10. Notate cosa dice: “Esdra aveva preparato il suo cuore per consultare la Legge di Geova e per metterla in pratica, e per insegnarne in Israele le norme e le decisioni giudiziarie”. Come vedete qui, nella Traduzione del Nuovo Mondo, la nota in calce mostra che l’espressione “aveva preparato il suo cuore” può anche essere resa “aveva deciso in cuor suo”. Ma in pratica cosa significa? Esdra aveva il giusto atteggiamento quando studiava la Parola di Dio, il giusto approccio allo studio e all’apprendimento. Riconosceva che era Geova stesso a insegnargli attraverso la sua Parola e come dice il versetto, prima di tutto riconosceva la necessità di mettere in pratica a livello personale quello che imparava. Solo allora sarebbe stato nella posizione di insegnare ad altri in modo efficace. Beh, questo versetto sottolinea quello che dicevamo prima. Anche se a volte siamo insegnanti, prima di tutto e soprattutto siamo studenti della Parola di Dio. Come possiamo imitare l’esempio di Esdra e preparare il nostro cuore prima di studiare, prima di assistere a un programma spirituale qui alla Betel o a un’adunanza in congregazione, prima di guardare un programma mensile? Possiamo preparare il nostro cuore pregando Geova in modo specifico, riconoscendo che è lui la Fonte di quello che stiamo per imparare. Per cosa dovremmo pregare precisamente? Primo, chiediamo a Geova di aiutarci a essere umili ogni volta che veniamo istruiti da lui. Dobbiamo ascoltare, indipendentemente da quanto tempo siamo allievi nella scuola di Geova, perché nessuno di noi sa tutto o saprà mai tutto. Proverbi 1:5 ci ricorda che “il saggio ascolta e acquisisce più istruzione”. Questo ci porta a un’altra domanda, che dire se in qualche modo siamo prevenuti nei confronti di un certo discorso, forse perché l’argomento non è di nostro interesse? O se siamo prevenuti nei confronti di un certo fratello e delle sue capacità di insegnare? Cosa dovremmo fare? Prepariamo il nostro cuore, chiediamo a Geova di aiutarci a riconoscere e ricordare che quegli insegnamenti vengono da lui e a mostrare gratitudine. Nel 2002 la Torre di Guardia faceva questo commento interessante in un articolo intitolato Prestiamo più che la solita attenzione: “Alcuni tendono a giudicare la qualità delle adunanze dalla capacità di insegnare di chi svolge le parti. Anche se la capacità di insegnare di chi svolge le parti è importante, non è l’unico fattore che contribuisce alla riuscita delle adunanze. Non siete d’accordo che la nostra preoccupazione principale dovrebbe essere non la bravura con cui l’oratore pronuncia il discorso, ma quanto noi siamo pronti a prestare ascolto?” L’articolo continua: “Quando assistiamo alle adunanze e prestiamo attenzione a ciò che viene detto, stiamo adorando Dio in armonia con la sua volontà. È questo che determina la riuscita delle adunanze. Se siamo desiderosi di acquistare conoscenza di Dio, trarremo beneficio dalle adunanze a prescindere dalla capacità degli oratori”. È un punto molto bello su cui riflettere. Quindi il primo aspetto, come Esdra, prepariamo il nostro cuore pregando. Vogliamo essere allievi sempre pronti ad accettare e mettere in pratica quello che Geova ci insegna. Consideriamo il secondo aspetto. Dobbiamo rimanere concentrati. Avete mai trovato difficile rimanere concentrati durante un programma spirituale? Potremmo essere distratti perché pensiamo ai nostri problemi o ad altre cose. Oppure potrebbe esserci un rumore o qualcuno che si muove. Se non stiamo seguendo l’adorazione mattutina dalla sala da pranzo della Betel, sappiamo che ci sono molte cose che potrebbero distogliere la nostra attenzione. Alcuni hanno malattie o dolori fisici che potrebbero rendergli difficile concentrarsi. Di recente una sorella della nostra congregazione ci ha raccontato della sua lunga lotta contro l’emicrania. Ho provato a mettermi nei suoi panni, avere l’emicrania mentre si assiste a un programma spirituale. Sarebbe difficile concentrarsi. Qualunque sia la nostra situazione, ammettiamo che ci sono molte possibili distrazioni. Quindi che fare? Dato che gli occhi influiscono notevolmente sulla nostra concentrazione, il libro Scuola di Ministero suggerisce: “Per concentrarvi, tenete gli occhi sull’oratore. Quando cita un passo biblico, anche se ben noto, cercatelo e seguitene la lettura”. E poi dice: “Resistete alla tentazione di girarvi ogni volta che sentite un rumore o del movimento. Se gli occhi inondano la mente di informazioni che distraggono, perderete gran parte di ciò che viene detto dal podio”. E pensiamo anche all’uso dei dispositivi elettronici. Avete mai ricevuto una notifica, un messaggio o una mail mentre stavate guardando la Bibbia sul vostro dispositivo? È meglio impostare i nostri dispositivi in una modalità che elimini queste distrazioni non necessarie. E se invece siamo preoccupati per qualcosa? Cosa potremmo fare al riguardo? Quello è il momento di ricordarci chi è il nostro grande Insegnante e quanto può confortarci attraverso le adunanze e altri programmi spirituali. Apriamo la Bibbia in Salmo 94:19 e vediamo quello che il salmista disse a Geova. Salmo 94:19 dice: “Quando ero sopraffatto da inquietanti pensieri, tu mi consolavi e mi coccolavi”. Che belle parole! Geova può coccolarci e consolarci quando assistiamo a programmi spirituali così che possiamo concentrarci su quello che ci insegna. I programmi spirituali sono un suo regalo, il nostro salvagente. Quindi ogni volta che serve, durante un discorso o un’adunanza, preghiamo Geova di aiutarci a rimanere concentrati. Facciamolo più volte, se necessario. Cosa abbiamo imparato? Siamo tutti insegnanti qualche volta, ma prima di tutto e soprattutto siamo allievi nella scuola di Gesù e di Geova. Come Esdra, l’umiltà e la gratitudine dovrebbero spingerci a preparare il nostro cuore prima di ogni programma spirituale. Non vogliamo perderci nulla di quello che Geova ha preparato per noi. Vogliamo consultare la Legge per metterla in pratica e per insegnarla. E per evitare potenziali distrazioni, concentriamo i nostri occhi, la nostra mente e il nostro cuore sulla bontà dei doni spirituali di Geova.

Se sei un ragazzo o una ragazza che si è appena diplomato o che sta per diplomarsi, dovrai prendere molte decisioni che riguardano il tuo futuro. Allora come puoi prendere decisioni che ti aiuteranno a correre in modo da vincere la corsa per la vita? Scoprilo con il nostro nuovo video musicale.

♪ Ora sei pronto a correre. ♪ ♪ Guarda davanti a te, non voltarti mai. ♪ ♪ Mostra fede e vedrai: più forte sarai. ♪ ♪ E lascia dietro di te tutti i pesi tuoi. ♪ ♪ Non fermarti mai. Pensaci: ♪ ♪ è la corsa per la vita, e se correrai il tuo premio avrai. ♪ ♪ Ci riuscirai! Vincerai! Tu non mollare mai e non fermarti mai. ♪ ♪ Se correrai ce la farai! ♪ ♪ Dio ci darà vita per l’eternità. ♪ ♪ Il traguardo è là: manca poco ormai. ♪ ♪ Non fermarti mai. Pensaci: ♪ ♪ è la corsa per la vita, e se correrai il tuo premio avrai. ♪ ♪ Ci riuscirai! Vincerai! Tu non mollare mai e non fermarti mai. ♪ ♪ Se correrai ce la farai! Non fermarti mai. ♪ ♪ C’è chi proverà a distrarti, ma ♪ ♪ tu non permetterlo mai, così non rallenterai. ♪ ♪ Se tu correrai, vincerai. ♪ ♪ Correrai e vincerai! ♪ ♪ Non fermarti mai. Pensaci: ♪ ♪ è la corsa per la vita, e se correrai il tuo premio avrai. ♪ ♪ Ci riuscirai! Vincerai! Tu non mollare mai e non fermarti mai. ♪ ♪ Se correrai ce la farai! Non fermarti mai! ♪ ♪ Se tu correrai il premio poi vincerai. ♪ ♪ Continua a correre! Correre! ♪ ♪ Ci riuscirai! Vincerai! Non fermarti mai! ♪

Partecipare ai progetti di costruzione è un obiettivo davvero entusiasmante. Recentemente, migliaia di fratelli e sorelle hanno dedicato il loro tempo e le loro energie alla costruzione di una bellissima nuova Betel in Gran Bretagna. Vi piacerebbe vedere il risultato di tutto il loro impegno e le benedizioni che hanno ricevuto? Ve lo mostriamo nel prossimo video.

Ve lo immaginavate come vi sareste sentiti quando il nostro lavoro qui si sarebbe concluso? Di sicuro ci vengono in mente le parole di Filippesi 2:13. Geova ci ha davvero motivato e ha dato a ognuno di noi “sia il desiderio che la forza di agire”. In che modo collaborare a questo progetto ha influito sulla vostra vita? Tutto è iniziato più di 7 anni fa.

Riuscite a immaginare la gioia che proverete quando il comune di Chelmsford approverà il progetto della nuova filiale? Immaginate un po’: ieri pomeriggio abbiamo ricevuto l’approvazione!

Anche se gli edifici sono belli, in fin dei conti sono solo degli edifici. Quello che ha reso speciale questo progetto sono le persone. Anche chi non è testimone di Geova ha capito che questo cantiere era diverso dagli altri. Sono tutti estremamente amichevoli in questo cantiere. È incredibile, sono tutti così gentili. Non mi sembra vero! In una società a volte così negativa, venire qui ti fa stare bene. Il centro visitatori è stato un successo davvero inaspettato. Non pensavamo che così tanti fratelli sarebbero venuti a vedere quello che sta facendo l’organizzazione di Geova qui. E invece sono venuti da tutto il mondo e lo hanno visto con i loro occhi. Venire qui mi ha colpito profondamente, e questo è uno dei motivi per cui sto studiando la Bibbia per diventare testimone di Geova.

Sia io che Alicia siamo non vedenti. Sono stati tutti così premurosi e incoraggianti. Ci ha fatto sentire che Geova ci è molto vicino e ci sostiene.

Mi sono piaciute le sorelle che guidano i trattori.

Ognuno ha voluto dare il proprio contributo al progetto. Tutti i doni ricevuti li abbiamo nel cuore, mentre alcuni li abbiamo anche indossati. Una cosa bellissima di questo progetto è stata il programma “volontario per un giorno”. L’impegno di questi fratelli e i sacrifici che hanno fatto hanno ricordato a tutti noi che è un privilegio lavorare per Geova. Al progetto hanno partecipato anche molti commuter. Lo spirito che c’era nel cantiere non sarebbe stato lo stesso senza di loro. È davvero bello far parte di questa splendida famiglia! Ci veniva sempre ricordato che la nostra spiritualità è la cosa più importante. Le nostre adunanze mensili ci sembravano sempre una più bella dell’altra. Per mettersi in gioco e fare il salto, ci vuole fede. Non siate dispiaciuti perché è finita. Siate felici perché l’avete vissuta! Ognuno di noi avrebbe tanto da raccontare! Al centro di tutte le nostre storie c’è Geova. È lui che ci ha motivati. È lui che ci ha dato sia il desiderio che la forza di agire. Ed è lui che possiamo ringraziare per i veri amici che abbiamo trovato, per la formazione che abbiamo ricevuto e per le difficoltà che siamo riusciti a superare. Ricordate la vostra storia e sappiate che è appena cominciata.

Nel programma di questo mese abbiamo visto cosa significa prestare attenzione a Geova. Abbiamo capito come possiamo rimanere concentrati su Geova senza farci distrarre. Gli anziani sono bravi pastori perché seguono con attenzione le istruzioni di Geova. Possiamo avere migliori risultati nel ministero se ci impegniamo per toccare il cuore delle persone. E la nuova canzone ha ricordato ai nostri ragazzi l’importanza di rimanere concentrati sul premio della corsa per la vita. Prima di salutarci, spostiamoci nella parte sud-occidentale del Giappone e andiamo a trovare i nostri fratelli e sorelle della congregazione di Ishigaki. Il loro territorio comprende le isole Yaeyama, un arcipelago di 12 isole e una barriera corallina variegata con oltre 360 specie di corallo. Queste isole circondate da acque cristalline, sono ricoperte da una ricca vegetazione. Dato che non c’è inquinamento luminoso, qui di notte è possibile osservare il magnifico cielo stellato che ha creato Geova. Le grandi distanze che separano le isole rappresentano una sfida nel ministero. Per raggiungere le zone più lontane, i proclamatori devono usare traghetti e piccoli aerei, ma questi spostamenti hanno dei costi elevati e non c’è molta disponibilità economica. Tra i mezzi di trasporto usati ci sono biciclette e carri trainati da bufali acquatici. Un modo efficace per parlare della buona notizia ai molti turisti che vengono qui è la testimonianza pubblica. In uno degli ultimi anni ci sono stati più di un milione di turisti. Un altro ottimo strumento usato nel ministero sono i biglietti da visita. La congregazione di Ishigaki è composta da 112 proclamatori, tra cui 35 pionieri regolari. Questi fratelli conducono oltre 100 studi biblici al mese. La Sala del Regno si trova nella città di Ishigaki, sull’isola principale. I discorsi pronunciati nella Sala del Regno vengono trasmessi in streaming a questo piccolo posto dove si riuniscono 7 fratelli e sorelle che vivono sulla lontana isola Iriomote. I fratelli e le sorelle collaborano per mantenere in buono stato la Sala del Regno e si godono la reciproca compagnia in questo magnifico posto. I fratelli e le sorelle della congregazione di Ishigaki ci salutano con tanto affetto. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting.

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