2020-05 JW Broadcasting

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È un piacere dare il benvenuto a tutti voi al programma di questo mese. Guardiamo una breve anteprima di quello che ci aspetta in questa edizione. Conosceremo alcuni fratelli e sorelle che hanno imparato a non avere pregiudizi e a trattare gli altri con imparzialità. Cosa li ha aiutati? Come possiamo tutti noi essere uniti in un mondo diviso? Lo scopriremo. Vi siete mai trovati ad avere bisogno di coraggio per fare ciò che giusto? Siete stati delusi da qualcuno? Vedremo cosa possiamo imparare dall’esempio di Samuele. Gesù ci ha insegnato a vedere le buone qualità negli altri a mostrare amore e a essere gentili, proprio come fanno i bambini. Questo è l’argomento del nostro nuovo video musicale. Davvero, non vediamo l’ora di gustarci l’edizione di maggio 2020 di JW Broadcasting.

“Rallegratevi sempre” è il bellissimo tema del congresso che avremo quest’anno. Il Corpo Direttivo desidera mostrarvi un anteprima del programma. Vediamola insieme.

Tutti vogliamo essere felici. Ma spesso attraversiamo momenti difficili o affrontiamo problemi che ci fanno soffrire. Forse ci chiediamo se è davvero possibile essere felici. Al congresso dei Testimoni di Geova del 2020 scoprirai come puoi essere felice nonostante le difficoltà della vita e quello che Dio ha fatto perché potessimo essere felici ora e per sempre. Molti pensano che la felicità sia impossibile da raggiungere, ma non è così! Vieni a vederlo con i tuoi occhi!

Questo video ci ha ricordato il meraviglioso congresso a cui abbiamo assistito l’anno scorso. Ricorderete anche il film ambientato all’epoca del fedele Giosia. Come è stato realizzato questo film? Volete scoprirlo? Allora guardate il prossimo video. Potremo dare un’occhiata a quello che è successo dietro le quinte.

Come si inizia a lavorare a un importante progetto come “Giosia. Amiamo Geova e odiamo il male”? Si inizia facendo tante preghiere. È una grande responsabilità e richiede lealtà sia a Geova che alla sua Parola. Per questo ci vogliono ore di accurate ricerche per realizzare il primo step: la stesura di un copione. Dopodiché le sequenze del copione vengono illustrate attraverso uno storyboard. Ma ci vuole accuratezza non solo per preparare un copione e uno storyboard. Anche i costumi richiedono attente ricerche; lo stile, i colori e il tipo di tessuto sono tutti elementi che devono risultare il più accurati possibile da un punto di vista storico. Inoltre bisogna rappresentare con precisione il periodo storico a cui ci si riferisce, pur usando al meglio i fondi donati. Come si può fare? Per il film di Giosia una soluzione è stata effettuare le riprese alla Betel, in particolare usando gli studi di Mount Ebo. Il set ha iniziato a prendere forma agli inizi del 2018. Il team incaricato ha ideato e costruito 3 set adattabili che, avendo a disposizione arredi facilmente modificabili, potevano rappresentare ambienti diversi. Persino gli esterni della città di Gerusalemme sono stati girati all’interno. Molti fratelli e sorelle delle congregazioni locali hanno fatto da comparsa per le scene di folla. Prestando attenzione all’accuratezza biblica e storica, il team di truccatori ha trasformato gli attori in veri e propri personaggi del tempo di Giosia. E c’erano così tanti particolari da curare. Per buona parte del film le riprese sono state effettuate davanti a un grande telo verde. Questo ha permesso di creare digitalmente gli ambienti giusti per diverse scene. Molte immagini che ritraevano i personaggi impegnati in azioni diverse sono state fuse insieme in ambiente digitale per realizzare scene complesse. Per esempio, per la scena finale che richiedeva la presenza di 14.000 israeliti e tante pecore sono stati realizzati e duplicati modelli in 3D che hanno permesso di simulare la folla. Nel luglio 2018 la troupe ha fatto i bagagli e si è spostata in una location esterna presso i poderi Watch Tower di Wallkill. And action! In agosto la troupe è tornata a Mount Ebo per girare l’ultima scena. Dopo 45 giorni di riprese e con oltre 4 terabyte di girato, il team aveva finalmente terminato il lavoro. Ora il progetto poteva passare agli editor a Patterson. Ma cos’altro si poteva fare perché il film toccasse il cuore degli spettatori? Un colorista è intervenuto sui colori per migliorare la qualità e trasmettere la giusta emozione. Tu devi guarire, ti prego. Ho paura di restare solo. Poi sono stati aggiunti effetti sonori come il rumore dei passi e il fruscio dell’erba secca per rendere la scena più naturale e avvincente. E alla fine è arrivato il momento della colonna sonora. È stata composta, registrata e aggiunta per far arrivare il messaggio dritto al nostro cuore. Il film “Giosia. Amiamo Geova e odiamo il male” è stato prodotto per rafforzare i servitori di Geova in tutto il mondo. Tu non sei solo. C’è Geova con te. Questa storia appassionante permette ai genitori di insegnare ai figli quanto è potente la Parola di Dio e quanto sono efficaci le sue promesse.

(Deuteronomio 6:6, 7) Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore, 7 e le devi inculcare ai tuoi figli e parlarne quando siedi in casa tua, quando cammini per strada, quando vai a dormire e quando ti alzi.

“Così tu e i tuoi figli dopo di te prospererete per sempre, perché avrete fatto quello che è buono e giusto agli occhi di Geova tuo Dio”. La storia di Giosia ha dimostrato ancora una volta come Geova continua a provvedere cibo spirituale in abbondanza e a sostenere il suo popolo in tutto il mondo.

Questo film sulla vita del re Giosia ci ha fatto immedesimare nel racconto. Se volete rivedere questo film lo potete trovare sul nostro sito web. Vorremmo parlare un attimo dei commenti che abbiamo ricevuto da alcuni genitori che si sono mostrati preoccupati per alcune scene rappresentate nei nostri video. Temono l’effetto che queste scene potrebbero avere sui loro figli, dato che sono sempre stati protetti da immagini anche solo vagamente violente. Capiamo questa loro preoccupazione. Allo stesso tempo, però, quando insceniamo un racconto della Bibbia, non possiamo ignorare il messaggio che Geova ha deciso di trasmetterci attraverso la sua Parola. Non ci sembra giusto annacquare le parole che Geova ha ispirato a scrivere per il bene di tutti i suoi servitori. Comunque, come avrete notato, prestiamo attenzione perché il messaggio venga rappresentato nel modo più delicato possibile. Non mostriamo mai scene cruente o sanguinose. Questo trova una base scritturale in 2 Cronache 20:13. In questo versetto Giosafat sta descrivendo l’attacco che gli eserciti delle nazioni nemiche stavano per sferrare contro il popolo di Dio. Descrisse quello che sarebbe potuto succedere in modo piuttosto vivido. Disse che sarebbero potuti morire per i colpi di una spada per un’epidemia o per una carestia. A chi stava dando queste informazioni così spaventose? Ce lo dice 2 Cronache 20:13:

(2 Cronache 20:13) Nel frattempo tutti quelli di Giuda stavano in piedi davanti a Geova, insieme alle loro mogli e ai loro figli, inclusi i piccoli.

Geova voleva che tutti i presenti, inclusi i più piccoli, sapessero quello che stava per succedere. Allo stesso modo i genitori dovrebbero far capire chiaramente ai propri figli quello che ognuno di noi dovrà affrontare in futuro. Molti genitori scelgono di usare proprio i nostri video per aiutare i loro figli a riflettere su episodi biblici e a imparare ad avere fiducia in Geova e a essere sicuri che sarà con loro nei momenti difficili. È un po’ quello che farebbero leggendo insieme ai loro figli un racconto biblico molto descrittivo, come per esempio alcuni brani del libro di Rivelazione. Siate certi che continueremo a tenere in considerazione la preoccupazione di un genitore quando lavoriamo alla produzione di un video basato su racconti biblici che includono la descrizione di guerre o di altri episodi che coinvolgono atti violenti. Ci faremo sempre attenzione, anche se allo stesso tempo non ignoreremo i dettagli incisivi descritti nella Bibbia, l’ispirata Parola di Dio.

Il tema del programma di questo mese è: “Siate bambini, ma non siate infantili!” Il versetto che fa da base a questo argomento è 1 Corinti 14:20. Qui leggiamo:

(1 Corinti 14:20) Fratelli, non siate bambini nel modo di ragionare. Siate bambini quanto a malizia, ma siate maturi nel vostro modo di ragionare.

In un unico versetto ci viene detto di non essere come bambini da un lato e allo stesso tempo dall’altro lato di essere come bambini. Non dovremmo essere bambini nel nostro modo di ragionare, ma dovremmo essere bambini per quanto riguarda la malizia. In questo discorso analizzeremo 3 caratteristiche dei bambini che faremmo bene a imitare. E poi ne vedremo altre 3 che non dovremmo imitare. Prendete insieme a me Ebrei 5:13, 14 e proviamo a scoprire insieme la prima caratteristica negativa che noi non vogliamo imitare.

(Ebrei 5:13, 14) Infatti chi continua a nutrirsi di latte non conosce la parola della giustizia, perché è bambino. 14 Ma il cibo solido è per le persone mature, per coloro che con l’uso hanno allenato la propria facoltà di giudizio a distinguere il bene dal male.

Quindi una prima caratteristica negativa dei bambini è che scelgono in modo immaturo cosa mangiare. Se ci pensiamo i bambini piccoli tendono a mangiare quello che gli piace senza preoccuparsi dei valori nutrizionali. Il sogno di ogni bambino sarebbe poter mangiare gelati, caramelle, biscotti e altri dolci a tutte le ore del giorno. E allora chiediamoci: “Il modo in cui io scelgo di nutrirmi in senso spirituale cosa rivela di me?” Ad esempio, come usiamo il nostro tempo libero? Buttiamo via un sacco di tempo davanti alla televisione o leggendo cose che danno poco o nessun nutrimento in senso spirituale? O usiamo al meglio il nostro tempo libero per assumere cibo solido, spiritualmente parlando? Quando esce un nuovo numero della Torre di Guardia, gli diamo solo un’occhiata veloce, leggendo un po’ qua e là e poi ci dedichiamo ad altro? O ci prendiamo il tempo per fare ricerche approfondite e capire meglio le verità della Bibbia?

Ci prendiamo il tempo per meditare davvero? Meditare non significa far vagare la mente. Significa piuttosto dirigere i pensieri con un obiettivo. Quando stiamo leggendo, fermiamoci un attimo e chiediamoci: “Cosa mi insegna questo su Geova? A chi potrebbe essere utile questo argomento? Queste parole di Geova come si applicano a me? In che modo mi aiutano ad avere un quadro più completo sull’argomento? Come posso metterle in pratica nella mia vita?” Giacomo 1:25 ci incoraggia a ‘esaminare attentamente’ la Parola di Dio. Secondo la Bibbia con riferimenti questa espressione letteralmente significa “chinarsi accanto”. Per fare un esempio, leggere la Bibbia in modo superficiale è un po’ come trovarsi nel museo più grande del mondo e attraversarlo dando giusto qualche occhiata veloce alle opere d’arte.

Magari qualcosa ce la ricorderemo, ma esaminare attentamente la Parola di Dio, meditare, è più come fermarsi lungo il percorso del museo, perfino chinandosi, per osservare da diverse angolazioni tutte le opere esposte. Leggendo la Bibbia in questo modo sicuramente la nostra conoscenza e il nostro apprezzamento potranno aumentare molto di più. Il modo in cui scegliamo di nutrirci spiritualmente rivela chiaramente se abbiamo eliminato una delle caratteristiche dei bambini, cioè scegliere in modo immaturo cosa mangiare. Ora leggiamo Efesini 4:14 e vediamo qual è un’altra caratteristica negativa, la seconda, che noi non vogliamo imitare. Qui leggiamo:

(Efesini 4:14) Così non saremo più bambini, sballottati dalle onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo di stratagemmi escogitati con astuzia.

Qual è la caratteristica negativa, avete notato? I bambini possono essere ingannati facilmente. Qui il versetto paragona l’essere ingannati su cosa è giusto e cosa è sbagliato all’essere sballottati dalle onde del mare e l’essere portati qua e là dal vento. Provate a pensare a un pezzo di legno che galleggia nel mare agitato o a un foglio di carta durante una tempesta. Non c’è stabilità, non c’è controllo. Possono essere molto facilmente portati in qualunque direzione e spinti a prendere qualsiasi posizione. E questo è vero anche nei bambini piccoli, che possono essere manipolati molto facilmente. Per esempio, se doveste chiedere a un bambino di scegliere tra una moneta luccicante e una triste banconota, anche se di grosso taglio, probabilmente il bambino sceglierebbe la monetina luccicante. Ecco il punto: le scelte che facciamo nella vita cosa dicono di noi?

La musica che scegliamo di ascoltare, come scegliamo, di divertirci, di vestirci e il nostro aspetto indicano forse che siamo stati ingannati, anche solo un pochino, da Satana e il suo mondo? Satana fa di tutto per riuscirci. Ma in 1 Corinti 14:20, il versetto che abbiamo letto prima, Geova ci ha dato un consiglio. Ci diceva che non dobbiamo essere bambini nel nostro modo di ragionare. Ma ora leggiamo Matteo 11:16, 17 e vediamo la terza caratteristica negativa dei bambini che non dovremmo mai imitare.

(Matteo 11:16, 17) “A chi paragonerò questa generazione? Assomiglia a bambini seduti nelle piazze che ai loro compagni di gioco gridano: 17 ‘Abbiamo suonato il flauto per voi, ma non avete ballato; abbiamo cantato lamenti funebri, ma non vi siete battuti il petto in segno di dolore!’

Gesù qui stava dicendo che delle persone adulte si stavano comportando da bambini. I bambini adorano giocare. Ecco quindi la terza caratteristica negativa. Che preferiscono giocare piuttosto che assolvere delle responsabilità. Non è così? Da quando si svegliano fino a quando vanno a letto, la cosa più importante per i bambini è giocare. Vorrebbero giocare, giocare e giocare. La loro vita ruota intorno a giochi e divertimenti.

Ma poi, man mano che crescono, da cosa tolgono il tempo per andare a scuola e fare i compiti? Devono toglierlo dal tempo che usavano per giocare. Ma, per applicare questo concetto a noi, potremmo chiederci: “Fino a che punto sono riuscito a togliere il tempo dai divertimenti per dedicarlo alle cose spirituali?” Efesini 5:16 ci incoraggia a ‘usare al meglio il nostro tempo’. E, secondo la nota in calce, letteralmente questo versetto ci sta dicendo di ‘riscattare il tempo stabilito’, ovvero riscattarlo dalle cose meno importanti. Quindi la domanda per noi è: abbiamo riscattato la maggior parte del nostro tempo dalle cose meno importanti per servire meglio Geova? Ecco queste erano 3 caratteristiche negative dei bambini che tutti noi vorremmo evitare. Se ne avessimo il tempo parleremmo anche di altre caratteristiche negative da evitare, come ad esempio la tendenza dei bambini ad avere un livello d’attenzione basso, a distrarsi facilmente, oppure la loro curiosità, che spesso li porta a mettersi nei guai, o anche il loro bisogno costante di attenzione e di tempo. Bisogna sempre stargli dietro. Ma ora vediamo brevemente 3 caratteristiche positive dei bambini che tutti noi dovremmo imitare. La caratteristica positiva numero 1 si trova in 1 Corinti 14:20, versetto che abbiamo letto all’inizio. Se vi ricordate lì si diceva di essere come dei bambini “quanto a malizia”. Quindi cosa significa? Qual è la caratteristica da imitare? I bambini sono innocenti, non hanno malizia, non conoscono nemmeno la cattiveria. O, in altre parole, non hanno fatto ancora niente di veramente sbagliato. E, proprio come i bambini, anche noi non dovremmo nemmeno conoscere la malizia o la cattiveria. Per esempio, parlando di pornografia, noi non dovremmo nemmeno conoscere questa cosa così disgustante del mondo di Satana. Per quanto riguarda quei programmi televisivi che sono pensati per un pubblico adulto ricordiamo di dire a noi stessi: “Non sono abbastanza grande; sono ancora un bambino”. La seconda caratteristica positiva la troviamo in Matteo 18:2-4.

(Matteo 18:2-4) Allora Gesù, chiamato a sé un bambino, lo fece stare in mezzo a loro 3 e disse: “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come bambini, non entrerete affatto nel Regno dei cieli. 4 Perciò, chi si umilia come questo bambino è il più grande nel Regno dei cieli,

Qual è la caratteristica positiva? I bambini sono umili e hanno voglia di imparare. Fanno molte domande perché vogliono capire meglio le cose, mentre gli adulti spesso si trattengono dal fare domande. Perché? Perché non vogliono fare brutta figura. Ma fingere di sapere qualcosa quando in realtà non è così è disonesto e, probabilmente, motivato dall’orgoglio. Il punto è: non abbiate paura di ammetterlo quando non sapete qualcosa. Rimanete umili e non perdete la voglia di imparare. E adesso scopriamo qual è la terza caratteristica positiva leggendo Matteo 21:15, 16:

(Matteo 21:15, 16) Vedendo le cose meravigliose che faceva e i bambini che nel tempio gridavano: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!”, i capi sacerdoti e gli scribi si indignarono 16 e gli dissero: “Non senti quello che stanno dicendo?” Gesù rispose: “Sì. Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurato lode’?”

Allora, qual è la caratteristica positiva che vogliamo imitare? I bambini sono pieni di vita e di entusiasmo. Beh, anche noi vorremmo essere pieni di vita riguardo alle cose spirituali e parlare di Geova, di Gesù e del Regno con grande entusiasmo. Il Salmo 145:7 ci incoraggia ad essere entusiasti e a gridare di gioia per tutte le cose meravigliose che ci ha dato Geova.

Non vorremmo mai perdere l’entusiasmo che caratterizza i bambini. Abbiamo visto 3 cose positive che caratterizzano i bambini. E tutti noi vorremmo fare del nostro meglio per imitarle. Chiaramente, se ne avessimo il tempo, potremmo analizzarne molte altre, come ad esempio il fatto che i bambini tendono a fidarsi, a non avere pregiudizi e a non essere ipocriti. Ma ora, riassumendo, ognuno di noi dovrebbe chiedere a Geova di aiutarlo a non essere come i bambini numero 1: non scegliendo in modo immaturo come nutrirsi; numero 2: non facendosi ingannare facilmente; e numero 3: non preferendo i divertimenti alle responsabilità. Dall’altro lato, ognuno di noi dovrebbe chiedere in preghiera di riuscire a essere come i bambini numero 1 essendo innocenti e non volendo nemmeno conoscere la malizia, 2 essendo umili e desiderando imparare e numero 3 essendo pieni di vita e di entusiasmo per le cose spirituali. La Bibbia contiene molti esempi di uomini e donne che mostrarono fede da cui abbiamo molto da imparare. Nel video che ora guarderemo insieme, notate quello che impara una famiglia dall’esempio di Samuele.

Samuele aveva la mia età quando Geova gli parlò; lui rispettava molto Eli, ma dovette difendere quello che era giusto. Non pensavo che mi sarei mai trovato in una situazione simile. Volevo bene a mio fratello, e avevo sempre voluto essere come lui. Ma quello che faceva con i suoi compagni di scuola in quelle foto dimostrava che aveva una doppia vita. Non volevo metterlo nei guai. Ma sapevo di dover fare qualcosa. Gli dissi che doveva dirlo a mamma e papà. Ma lui disse di farmi gli affari miei e di non dire niente. Samuele però fu coraggioso e riferì tutto ‘senza nascondere niente’ e “Geova stesso era con lui”. Io non potevo nascondere questa cosa. Dirlo ai miei non fu facile, ma sapevo che era la cosa giusta da fare. Eravamo contenti che Danny ce ne avesse parlato... ...in quel momento, però, eravamo troppo sconvolti. Speravamo che Danny si fosse sbagliato. Dovevamo sapere come stavano realmente le cose. Volevamo solo aiutarlo. Ci sentivamo in colpa per quello che stava succedendo. Ma poi ripensammo all’esempio di Samuele. Samuele, adesso devi ascoltarci. Stai invecchiando, Samuele, e i tuoi figli non sono come te. Imbrogliano e sono corrotti. Fanno solo i loro interessi. Non seguono la Legge di Geova. Anche Samuele, che era un uomo di fede, ebbe dei figli che non seguirono le norme di Geova. Volevamo aiutare nostro figlio. Samuele rimase leale a Geova e Geova continuò a essere con lui. E noi sapevamo che, se fossimo rimasti leali a Geova, Geova avrebbe continuato a essere con noi.

Avete notato la lealtà che ha mostrato il figlio più piccolo? Si è fatto coraggio e ha parlato del problema con i suoi genitori. E avete fatto caso alla lealtà mostrata dai genitori? Si sono rivolti agli anziani e hanno chiesto il loro aiuto. E dopo che i genitori hanno parlato con gli anziani del proprio figlio, speriamo che lui abbia accettato l’aiuto che gli è stato offerto e che la disciplina lo abbia aiutato a ragionare e a cambiare. Vostro figlio si è allontanato da Geova? Vi sentite in colpa? Se è così, ricordate che Geova rimase vicino a Samuele, e rimarrà vicino anche a voi. Vi aiuterà ad affrontare la situazione. In questo sistema affrontiamo un’altra difficoltà, cioè rimanere uniti in un mondo profondamente diviso. Tra gli anni ’50 e gli anni ’60 negli Stati Uniti la tensione razziale raggiunse livelli altissimi. Quali conseguenze ebbe questo sui servitori di Geova? Inoltre come riuscirono a mantenere la loro unità? Risponderemo a queste e altre domande nelle interviste che vedremo ora.

In passato, a motivo di restrizioni governative, alcune congregazioni dei Testimoni di Geova negli Stati Uniti subirono la segregazione. Nonostante queste limitazioni, l'opera di predicazione continuò.

Mia madre diceva sempre: “Geova non voleva che ci assomigliassimo tutti”. In quei giorni andavamo a predicare in ogni casa della contea; andavamo da famiglie nere, bianche, di tutti i colori. A scuola ci facevano molta pressione perché partecipassimo ad attività contro il razzismo. Sentivamo parlare spesso di questi problemi. I media ne parlavano in continuazione. Tutti sapevano cosa succedeva negli stati del Sud. Alcuni potrebbero chiedersi: “Com’è possibile che il nostro popolo, i Testimoni di Geova, neri e bianchi, riuscissero a rimanere uniti mentre il mondo intorno a loro era così diviso?” Sono cresciuto nel cuore dello stato di New York, a Utica. Ricordo che nel Ministero del Regno del ’56 alcuni articoli incoraggiavano ad andare a servire dove c’era più bisogno. E nel Sud c’era bisogno di proclamatori neri. Io e mio marito Earl McGee ci siamo sposati il 2 giugno 1956. In quel periodo il fratello Sullivan fece un discorso al congresso di Hallandale e parlò di servire dove c’era più bisogno. Era un discorso rivolto non solo alle famiglie, ma anche alle coppie appena sposate. Ci mettemmo a disposizione, e mio marito scrisse alla filiale. Fummo mandati in Florida. E poi, nel ’62, iniziammo a servire in una circoscrizione in Alabama, dove c’era la segregazione. Io e mia moglie Edna siamo stati mandati a servire come pionieri in molte zone. L’ultimo incarico che abbiamo ricevuto era nel North Carolina, e da lì siamo partiti come ministri viaggianti. Dopo la prima circoscrizione, che comprendeva la Georgia, il North e il South Carolina, siamo stati invitati a Galaad. Mi sono sposato il 23 aprile 1949. Io e mia moglie siamo nel servizio a tempo pieno da 70 anni. Abbiamo servito in una circoscrizione dell’Alabama. Il mio primo incarico come sorvegliante di circoscrizione è stato in Mississippi. Era considerato lo stato dove c’erano più conflitti razziali. Ricordo che, quando arrivammo, vennero uccisi 3 attivisti di un movimento per i diritti civili a Philadelphia, in Mississippi, nel territorio della nostra circoscrizione. E questo era il clima di quel periodo. Ci davamo da fare nel ministero, e quindi non pensavamo troppo a queste cose. I neri predicavano ai neri, e i bianchi ai bianchi. Ma semplicemente per ubbidire alle leggi sulla segregazione. La situazione era instabile e le persone erano molto ostili. Se c’erano manifestazioni o tensioni lì in Alabama dove servivamo, non svolgevamo la testimonianza pubblica in centro il sabato pomeriggio, ma restavamo nel nostro quartiere, dove non c’erano disordini e le cose erano più tranquille. C’erano molti attivisti del movimento Freedom Riders, i viaggiatori per la libertà, gente che viaggiava in autobus verso il Sud, e gente che manifestava per il diritto di voto. Nacquero alcune organizzazioni per i diritti civili e divennero piuttosto forti. E visto che noi andavamo di casa in casa, loro pensavano che li avremmo aiutati parlando dei diritti civili nel ministero. Uno dei nostri compagni della 27ª classe di Galaad era un fratello nero ed eravamo diventati molto amici. Dopo la Scuola partimmo per gli incarichi che avevamo ricevuto e ci fermammo a un congresso in Alabama. Al congresso i neri dovevano stare seduti da una parte, e i bianchi dall’altra. Fu davvero molto triste e molto doloroso non poter stare insieme al nostro caro amico. Ci venne chiesto di partecipare a un talk-show televisivo. Fui invitato insieme al sorvegliante di circoscrizione, a un prete cattolico e a un ministro episcopale. Il ministro episcopale, che era un ragazzo bianco, ci chiese se sostenevamo le marce per i diritti civili. Forse pensava di sì perché eravamo neri. Gli dissi che non le sostenevamo. Questo mostrò quanto la vedessimo diversamente. Loro non fermavano le loro marce per aiutarci a predicare la buona notizia, e noi non smettevamo di predicare la buona notizia per sostenere le loro marce. I fratelli si interessavano sempre gli uni degli altri. Sia che la congregazione fosse di fratelli neri o bianchi, provavamo lo stesso sentimento di fratellanza per tutti. La legge non ci permetteva di riunirci insieme, e infatti non lo facevamo. Ma potevamo parlarci, e potevamo andare a casa l’uno dell’altro. Perciò, sia da parte dei fratelli neri che bianchi, c’era sostegno reciproco in quel periodo. Ad esempio, se per i fratelli neri era difficile trovare un posto per le adunanze, a volte intervenivano i fratelli bianchi ad aiutarli. In sostanza, ci aiutavamo a vicenda. Quando cambiarono alcune leggi, potemmo riunirci insieme. Tenemmo una grande adunanza con tutti gli anziani e prendemmo decisioni su come gestire i territori e tutto ciò che era necessario fare per favorire il processo di integrazione. Alcuni fratelli pensavano, e forse giustamente, visto il periodo, che la nostra integrazione avrebbe portato a manifestazioni di violenza. Probabilmente ci furono casi di Sale del Regno danneggiate e cose del genere. Ma il fatto è che il processo di integrazione stava andando avanti in altri contesti, come le scuole, le università, ecc. Se ce la facevano loro, a maggior ragione ce l’avremmo fatta noi. Il nostro processo di integrazione, beh, fu un successo, perché... perché avevamo la guida di Geova! Bianchi e neri, avevamo la stessa cosa in comune: amavamo Geova. Lui, nonostante la nostra imperfezione, ci ha uniti. E da allora abbiamo mantenuto quell’unità. La nostra unità era evidente a tutti. Un giorno un fratello stava predicando di casa in casa sia a bianchi che a neri, e una donna bianca gli aprì e gli disse che era felice di vedere che eravamo così uniti. Disse che era da tanto tempo che aspettava di vedere una cosa del genere. Grazie all’aiuto di Geova e allo spirito santo, facciamo parte di una famiglia mondiale. Certo, abbiamo i nostri difetti, ma siamo una famiglia, ed è qualcosa di meraviglioso. Cominciammo a renderci conto di quella che sapevamo essere una cosa vera: facciamo tutti parte di una stessa organizzazione. Iniziammo a provarlo di persona, a viverlo. Amavamo Geova e amavamo i fratelli, questa era la cosa importante. Come si può non essere uniti quando è Geova che ci ha attirati tutti? Satana vorrebbe che le persone fossero divise. Gesù invece è morto per tutti, per l’umanità intera, nessuno escluso.

Avete visto cosa aiutò i fratelli a mantenere l’unità in quel periodo difficile? Innanzitutto, nonostante quello che faceva la maggioranza, i nostri fratelli bianchi e neri si sostennero l’un l’altro, si aiutarono e collaborarono per portare avanti l’opera del Regno. Inoltre si dedicarono completamente al ministero e non si fecero coinvolgere in nessun modo in movimenti sociali. Quei fratelli si impegnarono per far sapere a tutti che il Regno di Dio è l’unica soluzione ai problemi dell’umanità, tra cui il pregiudizio e le discriminazioni razziali. E infine dimostrarono di amare Geova e i loro fratelli. E, proprio come ha detto il fratello Benford, se Geova ci ha attirato tutti, come possiamo non essere uniti tra di noi? Imparzialità, umiltà e bontà. Queste sono caratteristiche che vediamo in Geova e anche nei bambini. Il nostro nuovo video musicale sottolinea proprio.

Fu Gesù a dire: ‘Dovete diventare più simili a bambini’, quindi noi mostriamo vera umiltà. Come bambini, trattiamo tutti con imparzialità. Con l’umiltà e gli occhi di un bambino, tu vedrai il buono nel cuore degli altri. Con l’umiltà e la bontà di un bambino, mostrerai amore autentico e puro. In questo mondo freddo anche noi senza volerlo potremmo diventare critici, così da non vedere mai i doni buoni che hanno gli altri, le loro qualità. Con l’umiltà e gli occhi di un bambino, tu vedrai il buono nel cuore degli altri. Con l’umiltà e la bontà di un bambino, mostrerai amore autentico e puro. Questa è l’umiltà! In questo mondo pieno di orgoglio servendo Geova ci distinguiamo; e chi è sincero ci riconoscerà se in noi vedrà la vera umiltà. Con l’umiltà e gli occhi di un bambino, tu vedrai il buono nel cuore degli altri. Con l’umiltà e la bontà di un bambino, mostrerai amore autentico e puro. Questa è l’umiltà!

Una canzone davvero bellissima. Ora più che mai dobbiamo vedere gli altri con gli occhi di un bambino. In molte parti del mondo, è comune giudicare le persone in base alla loro razza, alla loro età o a quanti soldi possiedono. Nelle prossime interviste alcuni fratelli e sorelle ci racconteranno come sono riusciti a non farsi influenzare da questo modo di pensare.

Sono cresciuta in un paese in cui la gente ti giudica dal colore della pelle. C’erano neri, bianchi e persone di razza mista, ma vivevamo tutti separati. Ho dovuto imparare ad andare oltre il colore della pelle. Ho dovuto imparare a vedere le persone. Nella mia zona vivono persone di tante culture diverse ma c’è comunque del pregiudizio. Mi capita spesso di vedere che le persone di altri paesi vengono evitate, emarginate o trattate come se non fossero benvolute. Se non stiamo attenti, questa mentalità potrebbe insinuarsi nella congregazione e potrebbero formarsi dei gruppetti di persone della stessa cultura e provenienza. Nella zona in cui sono cresciuto, i giovani hanno molto rispetto per le persone anziane. Invece chi è avanti con gli anni generalmente non dà tanta importanza ai giovani. E a causa di questo modo di pensare, spesso succede che fratelli giovani non vengano nominati anziani di congregazione. Non è insolito che qualcuno pensi: “Secondo me questo ragazzo è troppo giovane per essere nominato anziano”. Da queste parti se sembri ricco le persone sono amichevoli con te. In alcune zone, la gente ti guarda perfino in modo strano se non indossi abiti costosi, se non hai una bella macchina o se non hai un lavoro che viene considerato importante. Se permettessimo a questa mentalità di infiltrarsi nella congregazione, allora inizieremmo, proprio come disse Salomone, a ricercare l’amicizia di quelli che consideriamo ricchi e a scartare quelli che sono poveri. Mi fa riflettere molto l’esempio di Pietro menzionato in Galati. Era cresciuto in una zona dove c’era molto pregiudizio. Quindi il suo atteggiamento non poteva certo cambiare da un giorno all’altro. Se non sto attenta, potrebbe essere facile per me tornare a giudicare gli altri in base alla loro razza, e questo influirebbe sul modo in cui considero i fratelli e le sorelle della congregazione. L’articolo dice che i consigli riportati nella Bibbia possono aiutarci a cambiare. È importante che ci esaminiamo costantemente per continuare a migliorare sempre di più. L’articolo ci incoraggia a non limitare il nostro affetto per gli altri e potremmo farlo uscendo con loro in servizio o invitandoli a casa. E dovremmo farlo non solo con le persone con cui ci sentiamo più a nostro agio, ma anche con chi viene da un ambiente diverso dal nostro. Timoteo era ancora giovane eppure l’apostolo Paolo gli affidò grandi responsabilità all’interno della congregazione. L’articolo della Torre di Guardia ci ricorda che la Bibbia non stabilisce un’età minima per essere nominati servitori di ministero o anziani. Così come corpo degli anziani abbiamo raccomandato un fratello giovane perché servisse come anziano. Questo si è rivelato una grande benedizione per tutta la congregazione. Nell’articolo c’era una frase che per me è diventata un principio guida: Geova non giudica la nostra amicizia con lui sulla base di quello che possediamo. Perciò quando conosco nuovi fratelli e sorelle e in un primo momento sono tentato di giudicarli o considerarli in base a quello che possiedono, mi torna subito alla mente questo principio. E allora cerco di concentrarmi su come li vede Geova e su che tipo di persone sono realmente ai suoi occhi e sulla loro fede. È questo che ci rende veri amici. Ho amici di diverse culture e nazionalità. E, quando li guardo, non vedo il loro colore, vedo i miei fratelli e le mie sorelle. Le amicizie più belle che ho sono con persone di culture diverse dalla mia. E questi amici saranno per sempre parte di me. Nella nostra congregazione si sentono tutti a casa. Non ci concentriamo sul fatto che uno sia ricco o povero. La nostra amicizia ha una base solida: il nostro amore per Geova.

Il programma di questo mese ci ha fatto capire che dovremmo essere come bambini. L’esempio dei servitori di Geova del passato ci ha trasmesso insegnamenti importanti. Abbiamo visto come l’amore per Geova e per i nostri fratelli ci rende più uniti, anche quando intorno a noi il mondo è diviso e pieno di odio. Poi ci è stato ricordato che, proprio come un bambino, dovremmo essere imparziali e mostrare amore e bontà. E infine abbiamo visto come alcuni fratelli hanno imparato a trattare gli altri con imparzialità indipendentemente da razza, età, status economico o qualsiasi altra causa di divisione. Anche questo mese, abbiamo dei saluti per voi. Arrivano dalla Repubblica Ceca, o Cechia, com’è chiamata ora. La Cechia è una terra caratterizzata da fitte foreste, campagne, vigneti e castelli, paesini e città che risalgono al Medioevo. La capitale di questo paese è Praga, che fu fondata più di 1000 anni fa. La religione qui è sempre stata molto presente. E il nome di Dio può essere trovato su molte chiese e altre opere. In Cechia vivono più di 15.000 testimoni di Geova, e nella sola città di Praga ci sono 32 congregazioni. Questa è la congregazione Praga-Dejvice, composta da 84 proclamatori e 13 pionieri regolari. I fratelli predicano in un territorio vario e molto esteso, come ad esempio nel centro storico di Praga, nei vari quartieri, parchi e Campus universitari. A questa congregazione si associa un gruppo di lingua spagnola composto da 12 proclamatori. Otto di questi sono pionieri regolari. Il territorio di questo gruppo comprende tutta la città. I coniugi Bucifal, Zbyněk e Jarmila, hanno contribuito a produrre segretamente pubblicazioni bibliche durante il regime comunista, quando l’opera dei Testimoni di Geova era vietata. Il fratello Zbyněk fu costretto ai lavori forzati in una miniera di carbone per essere rimasto neutrale ed essersi rifiutato di prestare servizio militare. Quando terminò il regime comunista, servì come sorvegliante di circoscrizione. I fratelli e le sorelle della congregazione Praga-Dejvice vi mandano i loro saluti e desiderano dirvi che vi vogliono bene. All’inizio vi abbiamo mostrato un’anteprima del congresso di quest’anno dal tema, “Rallegratevi sempre”. Ma vi piacerebbe dare un’occhiata anche al film di quest’anno? Ci farà immergere nella storia del coraggioso Neemia. Gustiamoci il trailer!

Lontano da Israele vive un ebreo a cui il re di Persia ha affidato la sua stessa vita. È convinto che a Gerusalemme il suo popolo stia promuovendo la pura adorazione, finché un giorno... Le mura di Gerusalemme sono diroccate e le sue porte sono state date alle fiamme. La maggioranza del popolo ignora la Legge di Dio. Ricostruire le mura era solo l’inizio. Abbiamo molti nemici potenti. Potremmo far accusare Neemia di sedizione. Neemia è lontano, a Susa. E chi glielo va a dire? Questa è la mia provincia! Qui sono io a comandare. Ho il diritto di vivere dove voglio e anche tu. Avranno bisogno di aiuto per affrontare quello che li aspetta. Ogni uomo deve trovare la propria gioia e io troverò la mia. Perché ti devi lamentare quando a tutti gli altri va bene così? Se basta qualche minaccia a fermarci, avranno vinto loro. Hai intenzione di aspettare finché non cominciano a ucciderci? Non possiamo fermare tutto questo. Ricordati di me in modo favorevole, o mio Dio.

Siamo sicuri che il congresso di quest’anno vi piacerà molto. Ed ho il piacere di annunciarvi che domenica concluderemo il congresso con una nuova canzone. Sia la canzone che il testo sono ora disponibili su jw.org. Il Corpo Direttivo desidera che ogni componente della congregazione si eserciti a cantare questa canzone prima di assistere al congresso. Se qualche fratello o sorella ha bisogno di aiuto per scaricare la canzone, dategli una mano ed esercitatevi a cantarla insieme. In questo modo al congresso sarà davvero emozionante cantare con tutto il cuore dando lode a Geova. Siamo arrivati alla conclusione del programma di questo mese. Prima di lasciarci, cari fratelli e sorelle, voglio assicurarvi che il Corpo Direttivo ama profondamente ognuno di voi. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting.

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