2020-04 JW Broadcasting

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Benvenuti al programma di questo mese. Il tema che svilupperemo è: “Tu sei prezioso per Geova”. Vediamo un’anteprima. Quali sono i sentimenti che prova Geova quando vede che stiamo affrontando un periodo difficile? Da quello che è successo alla sorella Malu, capiremo che Geova si prende cura di noi e ci aiuta a superare anche i momenti più tragici della nostra vita. Come ci mostrerà il nuovo video musicale, la preghiera è un regalo straordinario con cui possiamo chiedere e ricevere aiuto da Geova. Presto in tutto il mondo i Testimoni di Geova inizieranno a invitare le persone al congresso di quest’anno. Vedremo come assistere a un congresso può cambiare la vita di una persona. Diamo inizio all’edizione di aprile 2020 di JW Broadcasting!

Conosciamo ora il fratello Juan Pablo Zermeño. Notate in che modo ha dato un vero scopo alla sua vita.

Quando sei un bambino, l’unica cosa che desideri è essere felice. Ma mio padre purtroppo aveva un problema con l’alcol. Nessun bambino dovrebbe vivere un’esperienza del genere. Un giorno alcuni nostri parenti che vivevano negli Stati Uniti vennero a trovarci. Sembravano così felici. Da quello che raccontavano avevano una vita serena, senza problemi economici. Sembrava che si divertissero sempre. E io, mentre li ascoltavo, mi chiedevo: “Ma perché noi dobbiamo essere così poveri mentre la loro vita è così bella?” Anche la nostra famiglia merita di essere felice. Così a 9 anni lasciai mia madre e il resto della mia famiglia. Attraversai il confine ed entrai negli Stati Uniti. Andai a vivere in un quartiere abbastanza difficile. Così per imparare a difendermi decisi di frequentare una palestra della zona. L’allenatore, Leo, era come un padre per me. Cercava sempre di darci dei buoni consigli. Raymond era un ragazzo che si allenava lì come pugile. Era un buon amico. Mi voleva bene, mi rispettava e mi proteggeva. Dopo diversi anni passati con Raymond e gli altri ragazzi della palestra, li consideravo la mia famiglia. In un certo senso ammiravo Raymond perché aveva sempre soldi in tasca. Questo perché Raymond spacciava droga. Sapevo che era sbagliato, ma era un modo per fare soldi. E col tempo cominciai a spacciare anch’io. Una notte, durante uno scambio, qualcosa andò storto e Raymond fu ucciso. Potevo esserci io al posto suo. Rimasi lontano da mia madre e i miei fratelli per 6 anni. Mia madre stava studiando la Bibbia con i Testimoni di Geova. Questo la aiutava ad affrontare tanta sofferenza e ad avere pace. Era così felice. Cominciai a capire che era esattamente quello di cui avevo bisogno. Pensai anche ai miei amici della palestra. Volevo che capissero perché la vita era così difficile per tutti noi, così ritornai negli Stati Uniti. Ma loro non volevano ascoltare. Leo, il mio allenatore, mi disse che non dovevo più spacciare. Potevo diventare un pugile professionista, e così aiutare la mia famiglia. Mi diede anche un soprannome: il ragazzo della Bibbia. Forse poteva funzionare per un po’, ma quello che stavo imparando mi avrebbe aiutato per sempre. Sapevo che la cosa migliore era servire Geova, ed ero deciso a farlo. Tornai in Messico e iniziai a studiare la Bibbia seriamente. Cominciai a considerare Geova come un padre, perché mi aiutava a trovare vero sollievo dal dolore, a provare pace, tranquillità; un padre che mi faceva sentire accettato e amato. Ho avuto una vita straordinaria servendo Geova. Molti anni dopo mio padre si battezzò come testimone di Geova. Geova è stato molto buono con me, la mia famiglia e i miei fratelli. So che non potrò mai ripagarlo per la vita che mi ha dato. Ho avuto davvero tante benedizioni nella mia vita: una moglie meravigliosa e grandi amici, come quelli con cui servo alla Betel. Non sono più solo. Geova è riuscito a dare un senso alla mia vita. Mi ha dato uno scopo e tanta felicità.

Vi immaginate cosa significa andar via di casa a 9 anni? Juan Pablo voleva una vita migliore ma è andato incontro solo a pericoli e delusioni. Lui ha detto che è stato Geova a dare un senso e uno scopo alla sua vita e a dargli tanta felicità. Juan Pablo è prezioso per Geova. Come abbiamo detto prima, il tema che svilupperemo questo mese è: “Tu sei prezioso per Geova”. È davvero importante che non ce lo dimentichiamo mai. Perché? Ci sono almeno 3 ragioni. La prima è che Satana vuole farci credere che Geova non ci ama e che non apprezza quello che facciamo. Provò a fare la stessa cosa anche con Giobbe, ma così com’era una bugia ai giorni di Giobbe, continua a essere una bugia anche oggi. La seconda ragione per cui non dobbiamo mai dimenticare che siamo preziosi per Geova è che nella vita a volte dobbiamo affrontare situazioni spiacevoli. Una grave malattia, l’età che avanza, ingiustizie, maltrattamenti, problemi familiari o altre situazioni del genere potrebbero convincere alcuni fratelli e sorelle che non meritano di essere amati. Altri potrebbero chiedersi perché Geova permette che queste cose accadano. Infine, dobbiamo ricordare come Geova ci considera perché a causa della nostra imperfezione potremmo avere pensieri negativi. Alcuni continuano a sentirsi in colpa per errori commessi in passato. Pensano che Geova non li abbia perdonati e che non potrà mai amarli. Altri invece lottano contro sentimenti di indegnità. Una sorella ha scritto: “Satana ha compiuto un ottimo lavoro facendo credere anche a coloro che amano Geova, che non valgono nulla e che nessuno vuol loro bene. [...] Non mi sono mai sentita degna dell’amore di Geova, così cercavo di fare sempre di più nel suo servizio per guadagnarmi il suo amore. [...] Perciò, per quante ore dedicassi al ministero e per quante persone aiutassi, pensavo che non fosse mai abbastanza. Vedevo solo le mie carenze”. E un fratello ha detto: “Vengo da una famiglia in cui c’era poco amore. Mi consideravano un incapace, mi esasperavano e mi deridevano. Così fin da piccolo mi convinsi che non valevo nulla. Mi porto ancora dentro sentimenti ormai radicati che mi opprimono quando ho dei seri problemi. Quando smisi di prestare servizio come anziano di congregazione mi sentii come al solito un fallito: agli occhi di Dio, della mia famiglia e dei fratelli della congregazione”. Se qualche volta vi siete sentiti così, non siete i soli. Ma potete essere certi che per Geova siete preziosi. Allora vediamo 3 esempi che dimostrano chiaramente quanto Geova tiene a noi. Per primo ci soffermeremo sui sentimenti di Geova per la nazione d’Israele. Poi rifletteremo su un avvenimento riportato nei Vangeli e, infine, considereremo l’esempio di una sorella che è stata davvero preziosa per Dio. Alla fine del XVI secolo a.E.V. milioni di israeliti erano schiavi in Egitto, dove erano oppressi duramente. Nella loro angoscia, gli israeliti invocarono l’aiuto di Geova. E lui come si sentì? Aprite con me il libro di Isaia al capitolo 63. Leggiamo il versetto 9:

(Isaia 63:9) Durante tutte le loro sofferenze, soffrì anche lui. Li salvò il suo stesso messaggero personale.

Avete notato? Geova non solo vedeva il loro dolore, ma soffriva insieme a loro, e per questo volle fare qualcosa per aiutarli. Infatti Isaia 63:9 aggiunge:

Nel suo amore e nella sua compassione Egli li riscattò, e li sollevò e li portò per tutti i giorni antichi.

Geova non riusciva a restare impassibile nel vederli soffrire. Provava dispiacere per loro e fece qualcosa per aiutarli. I suoi sentimenti ricordano quelli che prova una madre per il proprio bimbo appena nato. Se il bimbo piange, la mamma si preoccupa e cerca di fare qualcosa per lui.

Notate come questo viene ben espresso in Isaia 49:15. Qui dice:

(Isaia 49:15) Può una donna dimenticare il suo piccolo o non avere compassione per il figlio del suo grembo? Anche se le madri dovessero dimenticarsi dei propri figli, io non mi dimenticherò mai di te.

È impensabile che una mamma si dimentichi di dar da mangiare e di prendersi cura del proprio figlio. Anche perché un bambino ha bisogno della mamma giorno e notte. Eppure alcune mamme arrivano a trascurare i propri figli fino a questo punto. Geova invece cosa disse per rassicurare gli israeliti? “Io non mi dimenticherò mai di te”. La tenera cura e la compassione che Geova provava per i suoi servitori era immensamente più grande dei sentimenti che una mamma prova normalmente per il suo bambino, uno dei sentimenti più teneri e profondi che esistano al mondo. Quello che Geova provava per gli israeliti è descritto bene in un altro versetto del libro di Isaia. Leggete insieme a me Isaia 43:4. Qui Geova dice:

(Isaia 43:4) Tu sei prezioso ai miei occhi; sei stato onorato, e io ti amo. Perciò darò uomini al posto tuo e nazioni in cambio della tua vita.

Geova non lasciò dubbi riguardo a quello che provava per i suoi servitori. Anche voi siete suoi servitori e potete essere sicuri che Geova vi ama profondamente. Qualsiasi problema stiate affrontando o abbiate affrontato in passato Geova è con voi e non è indifferente. Se soffrite, soffre anche lui. Siete troppo preziosi per Geova perché possa dimenticarsi di voi. Lui ricorda quello che avete fatto in passato per lui e vede quello che continuate a fare oggi per piacergli. E notate con quali parole Geova promette di confortare e sostenere il suo popolo. Leggiamo Isaia 66:12, 13:

(Isaia 66:12, 13) Questo è infatti ciò che Geova dice: “Ecco, le faccio giungere la pace come un fiume e la gloria delle nazioni come un torrente in piena. Sarete allattati e portati in braccio, e vi faranno saltellare sulle ginocchia. 13 Come una madre consola il figlio, così io continuerò a consolare voi; a motivo di Gerusalemme sarete consolati.

Che paragone commovente! Immaginiamo una mamma che tiene in braccio il suo bambino e lo fa saltellare sulle ginocchia.

Con questa scena toccante Geova vuole farci capire la profondità del suo amore e la tenerezza con cui si prende cura di noi. Geova amava il popolo di Israele e allo stesso modo ci ama molto e ci considera preziosi. Non dubitiamo mai di questo. Il secondo esempio che dimostra cosa prova Geova per i suoi servitori è riportato nei Vangeli. Leggiamo ciò che accadde mentre Gesù si trovava al tempio di Gerusalemme. Prendiamo Luca 21:1-4.

(Luca 21:1-4) Ora, alzato lo sguardo, Gesù vide i ricchi che mettevano le loro offerte nelle casse del tesoro. 2 Vide anche una vedova bisognosa che offriva due monetine di piccolissimo valore, 3 e disse: “Vi dico con piena certezza che questa vedova, povera com’è, ha offerto più di tutti. 4 Tutti loro infatti hanno offerto attingendo da quello che avevano d’avanzo, ma lei nella sua povertà ha offerto tutto ciò che aveva per vivere”.

L’approfondimento che troviamo al versetto 2 dell’edizione per lo studio della Traduzione del Nuovo Mondo spiega che il termine greco reso “bisognosa” può denotare “una persona che non dispone del necessario per vivere o la cui vita è piena di difficoltà”.

Questo termine nelle Scritture Greche Cristiane compare solo in questo punto. Pensiamo alla situazione di quella vedova: doveva convivere con il dolore di aver perso il marito, che provvedeva per lei, e doveva anche sopportare un ambiente dominato da leader religiosi che, come dice Luca 20:47 “[divoravano] le case delle vedove” anziché prendersi cura di quelle donne indifese. Quella vedova era così povera che tutto quello che poteva dare per il tempio era ciò che un operaio guadagnava in pochi minuti. La sua vita non era per niente facile. Non per niente Gesù disse che la vedova aveva offerto “tutto ciò che aveva per vivere”. Dalle nostre pubblicazioni capiamo che le 2 monetine che offrì la vedova erano probabilmente 2 lepton.

Con 8 lepton si potevano acquistare 2 passeri, che erano fra gli uccelli più economici fra quelli venduti come cibo. Quindi quella vedova aveva soltanto la metà della somma necessaria per comprare un solo passero, che non bastava nemmeno per un pasto. Eppure Geova apprezzò la vedova e fu felice della sua contribuzione. Gesù disse che lei aveva dato più di tutto quello che avevano offerto i ricchi. Le 2 monetine che versò nelle casse del tesoro si sarebbero mischiate con tutte quelle che avevano messo gli altri e da un punto di vista umano potevano sembrare insignificanti. Eppure Gesù considerò prezioso quello che fece la vedova e lodò il suo gesto. Difficilmente gli addetti al tesoro del tempio avrebbero saputo quanto fossero preziose per Geova quelle monetine e chi le aveva donate. Era quello che pensava Geova che importava davvero, non quello che pensavano gli altri e neppure l’opinione che la vedova aveva di sé stessa. Cosa impariamo? Può darsi che le nostre circostanze limitino quello che siamo in grado di offrire a Geova. L’età o forse una malattia o altre situazioni difficili potrebbero impedirci di dedicare il tempo che vorremmo al ministero. Forse pensiamo che quello che possiamo fare valga come quelle 2 monetine, cioè che sia di piccolissimo valore. Ma da quello che disse Gesù riguardo alla vedova impariamo che Geova nota e apprezza tutto quello che facciamo per lui, specialmente se ci troviamo in circostanze difficili. Ripensiamo un attimo a quanto abbiamo fatto per adorare Geova nell’ultimo anno. Forse abbiamo l’impressione di non essere riusciti a fare molto e il nostro cuore erroneamente potrebbe farci pensare che Geova non sia contento di quello che abbiamo fatto. Forse una delle ore che gli abbiamo dedicato ci è costata un sacrificio particolare. Se Geova ha notato il gesto della vedova e ha dato valore alle 2 monetine che era riuscita a offrire, non pensate che abbia notato e apprezzato quello che abbiamo fatto in quell’ora? Geova apprezza quello che fate anche se a voi sembra poco, perché siete motivati dall’amore che provate per lui. Lui ricorda e ricompenserà anche il più piccolo sforzo che riuscite a compiere per sostenere il suo Regno. Geova vi apprezza molto e vi considera preziosi. E infine consideriamo l’esempio di una sorella che deve aver reso Geova davvero orgoglioso di lei. Si tratta della sorella Areti Pina. La sorella Areti viveva a Valona, una città costiera a sud dell’Albania. Si battezzò nel 1928, a 18 anni.

C’era una bella congregazione a Valona negli anni ’30 e la sorella Areti era una proclamatrice zelante che predicava in lungo e in largo su per le montagne con la sua Bibbia in mano. In seguito, non ci fu più nessuna congregazione a Valona e la sorella Areti perse i contatti con i fratelli. Nonostante questo continuò a predicare fedelmente da sola. Pensate che Geova non abbia notato tutti i suoi sforzi? Diversi anni dopo i fratelli vennero a sapere che a Valona la gente parlava di una vecchietta un po’ pazza che andava in giro a predicare. La gente pensava fosse pazza perché continuava a credere in Dio nonostante gli anni di governo totalitario. Ma la sorella Areti, che ormai aveva più di 80 anni, era tutt’altro che pazza. Quando i fratelli arrivarono a casa sua, la sorella Areti li fece entrare, anche se all’inizio era un po’ sulle sue. Quando le dissero che erano suoi fratelli, lei rimase impassibile. Dopo alcuni minuti la sorella Areti iniziò a bombardarli di domande: “Credete nella Trinità? Qual è il nome di Dio? Credete nell’inferno? Cosa accade quando si muore? Cosa succederà alla terra? Quanti andranno in cielo?” I fratelli risposero a tutte le domande. “Predicate?” chiese poi Areti. “Sì che predichiamo!” risposero loro. E allora Areti aggiunse: “Ma come predicate?” E i fratelli risposero: “Di casa in casa”. “Ora sono sicura che siete miei fratelli!” disse con entusiasmo. “Solo i servitori di Geova predicano di casa in casa!” Con le lacrime agli occhi la sorella Areti disse: “Geova è meraviglioso. Non si è mai dimenticato di me!” Qualche tempo dopo i fratelli vennero a sapere che Areti era malata e che voleva incontrare uno dei fratelli responsabili. Quando arrivò il fratello, Areti volle parlargli in privato e respirando a fatica gli chiese: “Il libro di Rivelazione si è adempiuto?” Il fratello rispose: “Sì, Areti, in gran parte sì”. Allora lei disse: “Ora posso morire serenamente: avevo bisogno di sapere quanto manca alla fine”. Poco dopo quella conversazione, Areti giunse fedele al termine della sua vita terrena. Ma, secondo voi, durante tutti quegli anni in cui la sorella Areti rimase isolata dall’organizzazione di Geova sulla terra, i suoi sforzi passarono inosservati agli occhi di Geova? Assolutamente no! Provate a immaginare la gioia che deve aver provato Geova nel vedere che questa donna continuava a servirlo fedelmente. Pensate che la sorella Areti non fosse preziosa per Geova? Certo che lo era! Quello che fate per servire Geova non passa inosservato ai suoi occhi. Come la sorella Areti anche voi siete preziosi per lui. Quindi cosa abbiamo imparato da queste riflessioni? Anche se abbiamo a che fare con le bugie di Satana, con vari problemi o imprevisti della vita e con la nostra imperfezione, non dovremmo mai dimenticare che Geova tiene molto ai suoi servitori. Lo dimostra ciò che disse agli israeliti tramite il profeta Isaia. Non dubitate mai del fatto che Geova vi ama profondamente. Qualsiasi problema stiate affrontando ora o abbiate affrontato in passato, Geova è con voi e non è indifferente. Se soffrite, soffre anche lui. Siete troppo preziosi per Geova perché possa dimenticarsi di voi. Il racconto di Luca capitolo 21 riguardo alla vedova ci assicura che anche se a motivo delle circostanze possiamo fare poco per Geova, lui nota e apprezza tutto quello che facciamo per servirlo. Specialmente se stiamo affrontando una situazione difficile. Geova ricorda e ricompenserà anche il più piccolo sforzo che compiamo per sostenere il suo Regno. E nell’organizzazione abbiamo bellissimi esempi di fratelli e sorelle che nella loro vita si sono dimostrati leali a Geova e che sono preziosi per lui, come nel caso della sorella Areti. Cari fratelli e sorelle, per favore, non dimenticate mai che siete preziosi per Geova! Riflettiamo su un altro esempio, quello della sorella Malu Mørch. Come vedremo, quando era bambina dovette affrontare situazioni davvero difficili. Notate i diversi modi in cui è stata confortata da Geova.

Mi chiamo Malu Mørch. Nessuno può immaginare quanto Geova mi abbia aiutato. Sono cresciuta a Sisimiut in Groenlandia. Ho avuto un’infanzia meravigliosa. Eravamo molto spesso a contatto con la natura. D’estate andavamo in barca a vela e d’inverno correvamo con i cani da slitta. Andavamo anche a caccia e a pesca. Da piccola ero molto legata ai miei genitori. Soprattutto a mio papa! Lui mi chiamava “gioia mia”, così “Gioia” divenne il mio soprannome. È stato bellissimo crescere nella verità. Aiutarmi a conoscere Geova è stato il regalo più bello che i miei genitori potessero farmi. Quando avevo 9 anni i miei genitori divorziarono. Ed è stato terribile. Vedevo quanto soffrivano mio fratello e mia sorella. Mi è difficile spiegare... il profondo dolore che provavamo nel cuore. Quando i miei genitori divorziarono mio padre venne disassociato. È stata molto dura vivere separati. Ho sentito tantissimo la mancanza di mio papà. E quando poi mia mamma cominciò a bere, mi sentii completamente abbandonata. Vedevo quello che stava facendo, e non fui sorpresa quando, dopo un po’ di tempo, venne disassociata. Ma ovviamente mi sono sentita molto ferita e provavo una profonda tristezza. Supplicai Geova di aiutarmi a non allontanarmi da lui. La pioniera con cui studiavo la Bibbia mi aiutò molto: oltre a studiare con me, a volte mi portava in servizio e mi invitava a cena. Quando avevo circa 12 anni mio padre fu riassociato. Ero davvero felice che finalmente fosse successo. Il nostro rapporto tornò a essere quello di prima. Andavamo spesso in barca a vela, in motoslitta, o sulla slitta trainata dai cani, e la sera guardavamo dei film insieme. Mi ricordo che quando mio padre seppe che mi sarei battezzata si commosse. Si vedeva che era orgoglioso di me. A 15 anni mi sentii crollare il mondo addosso. Mio padre si tolse la vita. Improvvisamente non c’era più: è una cosa difficile da descrivere. Mi mancava da morire. Non riuscivo a capire perché avesse fatto una cosa così egoista. Mi sentivo trafitta al cuore. Ero anche molto arrabbiata con lui. In quel periodo scrivevo moltissimo. Scrissi molte lettere a mio padre, per esprimere quello che avrei voluto raccontargli di persona. E imploravo Geova con lunghe preghiere. Mi piace moltissimo Salmo 34:18. Dice che Geova è vicino a “quelli dallo spirito abbattuto”. Io mi sentivo proprio così. Il pensiero che Geova mi è vicino mi conforta molto. Ho sempre fatto il possibile per andare a tutte le adunanze, anche quando non avevo voglia di vedere nessuno, anche se avevo appena pianto. Ma facevo forza e ci andavo lo stesso. Un mese dopo la morte di mio padre mi sono battezzata. Ho deciso di battezzarmi perché amavo Geova. Avevo 9 anni quando promisi a Geova che lo avrei servito per sempre, per il resto della mia vita. Ora il rapporto con mia mamma è migliorato molto. Mi piace tanto servire Geova insieme a lei. Ci siamo messe d’accordo per uscire in servizio insieme tutte le domeniche, e ogni settimana non vedo l’ora che arrivi quel momento. A 18 anni ho cominciato a collaborare con l’ufficio di traduzione decentrato. E poi ho iniziato a fare la pioniera. Ho sempre imparato molto dal re Davide. Qualsiasi situazione gli si presentasse, bella o brutta, lui la usava per avvicinarsi a Geova. Geova mi ha aiutato a superare le difficoltà attraverso la congregazione, mi ha dato “la potenza oltre il normale” e si è preso cura di me come un padre.

Quand’era piccola il soprannome di Malu era “Gioia” anche se per un po’ la sua vita fu tutt’altro che gioiosa. Disse che si sentì crollare il mondo addosso. Vi siete mai sentiti così? Riflettiamo su quello che aiutò Malu a restare vicino a Geova. L’incoraggiamento ricevuto da una pioniera, lo studio personale, che le ricordò come Geova ha aiutato i suoi servitori in passato, porsi mete spirituali come fare la pioniera ausiliaria, e andare a tutte le adunanze anche quando forse avrebbe voluto stare sola. Tutte queste cose hanno continuato a ricordare a Malu che è preziosa per Geova. Si è sentita rassicurata e ha detto: “[Geova] si è preso cura di me come un padre”. Quando qualcosa ci fa soffrire alcuni pensano che l’unica cosa da fare sia tenersi occupati. Ma è davvero l’unica soluzione? Scopriamolo guardando il prossimo video.

Io, Steven, prendo te, Emily, come mia legittima sposa. Io, Emily, prendo te, Steven, come mio legittimo sposo. Ero sicuro che avremmo mantenuto questa promessa per sempre. Non mi sarei mai aspettato tanto dolore. Non avrei mai pensato che mi avrebbe tradito e che si sarebbe rifiutata di sistemare le cose. Mi sentivo umiliato. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Mi sentivo a disagio, e non volevo parlare con nessuno. Avevo letto da qualche parte che il tempo aiuta a guarire le ferite e che dovevo solo tenermi impegnato. Sembrava funzionare. Ma ogni cosa mi ricordava ciò che avevo perso: le nostre mete spirituali, i nostri sogni, le nostre speranze... era andato tutto in fumo. Non volevo continuare a soffrire, ma non riuscivo a ignorare il mio dolore. Stavo davvero cercando di superare la situazione? O stavo rischiando di fare qualcosa che mi avrebbe causato solo altro dolore? Fratelli e sorelle, oggi parleremo del matrimonio. Prendete con me Efesini capitolo 5. Ero arrabbiato, ma non solo con Emily. Ero arrabbiato col mondo intero. Steven, aspetta! Ti passo a trovare domani, ok? Ho detto a Tom quello che provavo. Lui avrebbe potuto dirmi che sbagliavo a sentirmi così, ma non l’ha fatto. Hai ragione, Steven. Lo so. Io non posso capire come ti senti. Ma tu sai chi può farlo. Ti ricordi il Salmo 34? Il versetto 18 ce lo dice in modo chiaro. Ti va di leggerlo? “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore affranto; salva quelli dallo spirito abbattuto”. È un versetto bellissimo, vero? Geova ti è vicino: approfitta del suo aiuto. Includilo in tutto ciò che fai. Geova è un padre amorevole. Quando soffriamo, lui si prende cura di noi. Io lo sapevo, ma in un certo senso l’avevo dimenticato. Ho capito che stavo cercando di superare la situazione da solo senza includere Geova. Tenermi impegnato era importante, ma dovevo avvicinarmi di più a Dio, non allontanarmi da lui. E quando ho iniziato a farlo, le mie ferite hanno incominciato a guarire davvero. Anche se il dolore non è sparito, Geova vede le mie lacrime; Geova capisce quello che provo. Pian piano la situazione sta migliorando, perché “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore affranto”. ♪ Mi guardo intorno e poi canto a te. ♪ ♪ Mi guardo intorno e poi canto a te. ♪ ♪ Io canto a te. ♪

Nel popolo di Geova marito e moglie si sforzano di seguire i princìpi della Bibbia e questo li unisce e rende forte il loro matrimonio. Alcuni però non tengono fede al loro voto matrimoniale. Sentite di avere il cuore a pezzi? Se sì, non dimenticate mai che siete preziosi per Geova. Ricordate cosa può aiutarvi a stare meglio. Nel video, Steven si è tenuto impegnato facendo sport o svolgendo altre attività, ma si è sentito confortato e ha iniziato a stare meglio solo quando si è avvicinato a Geova. Ricordate sempre le parole del Salmo 34:18: “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore affranto” e “salva quelli dallo spirito abbattuto”. Un mezzo davvero straordinario con cui Geova ci aiuta è la preghiera. Questo è l’argomento del nuovo video musicale.

♪ Cosa c’è che non va? Ti ho sentito un po’ giù. ♪ ♪ Se è così, sappi che c’è chi ha cura di te: ♪ ♪ confida in Dio, ♪ ♪ getta il peso su di lui. ♪ ♪ Parla con Geova, e vedrai: lui porterà i pesi tuoi. ♪ ♪ Prega, perché capirà qualunque tua difficoltà. ♪ ♪ Confida sempre in lui. ♪ ♪ Lui ci sarà, ti ascolterà, ti aiuterà. ♪ ♪ Presto Dio porterà gioia e serenità. ♪ ♪ Anche tu lo vedrai: più nessuno soffrirà. ♪ ♪ Ma intanto tu ♪ ♪ ce la farai soltanto se... ♪ ♪ ...se tu parli con Geova e su di lui rotolerai i pesi tuoi! ♪ ♪ Prega, perché capirà qualunque tua difficoltà. ♪ ♪ Non chiuderti in te. ♪ ♪ Lui ci sarà, ti ascolterà, ti aiuterà. ♪ ♪ Parla con Geova, e vedrai: lui porterà i pesi tuoi. ♪ ♪ Prega, perché capirà qualunque tua difficoltà. ♪ ♪ Confida sempre in lui. ♪ ♪ Lui ci sarà, ti ascolterà, ♪ ♪ ti aiuterà, ti aiuterà. ♪ ♪ Parla con lui! ♪

Questa bella canzone ci ricorda che possiamo pregare Geova in qualsiasi momento e parlargli dei nostri sentimenti più profondi. Come dice la canzone, “parla con Geova e vedrai: lui porterà i pesi tuoi”. A volte, quando affrontiamo una situazione che ci fa star male, potremmo fare fatica a vedere quello che Geova sta facendo per noi. Ascoltiamo ora il fratello John Ekrann che in una adorazione mattutina ha spiegato come possiamo vedere la mano di Geova.

A volte è facile vedere la mano di Geova quando le cose vanno bene, quando ad esempio otteniamo una vittoria legale, quando la salute migliora o magari quando qualcuno inizia a studiare la Bibbia con noi e viene alle adunanze. Ma è più difficile vedere la mano di Geova quando accadono cose negative a noi o ai nostri fratelli e sorelle. Perciò forse ci chiediamo: “Come possiamo vedere la mano di Geova quando accadono cose brutte?” Beh, adesso riuscite a vedere la mia mano, vero? E se la metto via? Non la vedete più. Ora, dato che non vedete più la mia mano, pensate che non ce l’abbia più? Direi di no. Vedendo il resto di me, immaginate che la mia mano debba essere ancora lì. Allo stesso modo, ci sono momenti in cui è facile vedere la mano di Geova, e ci sono altri momenti in cui dobbiamo riflettere su quello che conosciamo di Geova per riuscire a vedere la sua mano all’opera. Soffermiamoci su un punto. Quali delle cose che sappiamo di Geova ci dimostrano che la sua mano è all’opera? Ragioniamo sul fatto che è un “felice Dio”. Come fa Geova a rimanere felice vedendo tutte le cose brutte che succedono? Forse ve lo siete chiesti. Io me lo sono chiesto. Come fa Geova a rimanere felice quando vede tutte queste sofferenze? E lui le vede proprio tutte, perché vede tutto quello che succede. Sappiamo tutti come ci sentiamo quando leggiamo che cosa stanno passando i fratelli in Venezuela o in Russia, o quando i fratelli vengono colpiti da uragani o terremoti come è successo ultimamente. E non vediamo soffrire soltanto i nostri fratelli, ma anche altre persone. E ci domandiamo: “Ma come può Geova continuare a essere felice quando vede tutto quello che succede?” Vedremo 3 delle molte ragioni per cui Geova riesce a essere felice pur vedendo tutte le sofferenze. E poi parleremo di come possiamo riuscirci anche a noi. Prima di tutto, Geova è impegnato a preparare per noi il nuovo mondo. Penso che Geremia 29:11 spieghi bene quello che Geova prova riguardo al nostro futuro. In Geremia 29:11 lui dice: “‘Infatti’, dichiara Geova, ‘io conosco bene i pensieri che nutro per voi: voglio che abbiate pace, non calamità, e voglio darvi un futuro e una speranza’”. Perciò Geova non si limita a osservare quello che succede. È impegnato per risolvere la situazione. Geova, Gesù e gli angeli stanno lavorando sodo per il Regno. Naturalmente non possiamo vedere che cosa succede in cielo, ma vorrei che immaginaste tutte le attività degli angeli, dei fratelli unti che sono stati risuscitati, di Gesù, impegnati nei preparativi per Armaghedon e per il nuovo mondo. Pensate a tutto il lavoro che ci vuole per preparare l’adunanza annuale e la dedicazione della nuova sede mondiale. Riuscite a immaginare la mole di lavoro che c’è in cielo adesso? A che punto saranno i nuovi rotoli? E che dire dei progetti per soddisfare i bisogni primari di chi sopravvivrà ad Armaghedon, come acqua pulita, cibo, case? Perciò, anche se non vediamo quello che succede in cielo, sappiamo che la mano di Geova è all’opera. Geova è felice perché adesso sta lavorando per rendere le cose migliori. Cosa impariamo? Possiamo essere felici nonostante le sofferenze intorno a noi perché sappiamo che Geova e i nostri fratelli in cielo stanno preparando il nuovo mondo. Una seconda ragione per cui Geova è felice è che può darci conforto fin da ora. È felice di poterlo fare. Al versetto 12 di Geremia capitolo 29, Geova, dopo aver detto che sta lavorando per prepararci un futuro, dice: “Voi mi invocherete, verrete da me e mi pregherete, e io vi ascolterò”. Mi piace tanto questo punto, perché qui Geova in realtà ci sta dicendo: “Non preoccupatevi; vi sto costruendo un futuro migliore”. E noi gliene siamo grati. Se stiamo affrontando qualche prova o qualche difficoltà, e un nostro amico ci ricorda: “Le cose andranno meglio in futuro; Geova sta per cambiare le cose”, ci conforta. Ma è anche confortante, come fa Geova al versetto 12, quando quella persona ci chiede: “Nel frattempo cosa posso fare per te?” E Geova già da adesso ci dice: “Venite da me, pregatemi”. Geova è pronto a confortarci e ad aiutarci. Possiamo spiegare il modo in cui si sente Geova pensando a come dei genitori si comportano con il loro bambino. Avete presente quando un bambino piccolo, magari di 2, 3 anni, cade malamente, si sbuccia le ginocchia e comincia a piangere e a gridare? C’è questo strano liquido rosso che cola dalle ginocchia. E lui è disperato. Nella sua testa pensa: “È la fine. È la fine della mia vita. Non mi riprenderò mai. Sto per morire”. Il punto di vista dei genitori, però, è un altro. Eppure confortano il figlio e si prendono cura del suo ginocchio sbucciato. Lo consolano, e gli dicono: “Non stai morendo, vivrai. Andrà tutto bene. Adesso passa”. Ma perché i genitori dicono così? Perché sanno che in poche ore, o al massimo nel giro di una settimana, il bambino non si ricorderà neanche più di quel ginocchio sbucciato. Diventerà solo un ricordo lontano. Anche Geova sa che qualsiasi cosa affrontiamo adesso, qualsiasi sofferenza stiamo affrontando, presto, nel nuovo mondo, non la ricorderemo più. E Geova sa che può risolvere qualsiasi problema che abbiamo con la facilità con cui guariamo da un ginocchio sbucciato. Sa che davanti a noi c’è la vita eterna. Così, ci conforta e ascolta le nostre sentite preghiere, e, come un genitore buono, ci dice attraverso i fratelli, la Bibbia e lo spirito santo: “Vivrai”. Geova è felice perché fin da adesso può confortarci e può aiutarci. Cosa impariamo noi? Che possiamo confortare e aiutare altri. Siamo tutti su una scialuppa di salvataggio e cerchiamo di arrivare insieme alle “rive del nuovo mondo”: aiutiamoci a vicenda. Terza ragione, Geova sta aspettando con pazienza il momento giusto per agire. Quando sarà il momento, userà la sua mano per rivendicare appieno la sua sovranità. Un bell’articolo della Torre di Guardia del giugno 2017, “Rimaniamo concentrati sulla rivendicazione della sovranità di Geova”, dice: “Non dovremmo lasciarci assorbire così tanto dalla nostra vita da perdere di vista [...] la rivendicazione della sovranità di Geova. Inoltre, dobbiamo comprendere che il nostro ruolo in questa importante questione implica che rimaniamo fedeli anche in circostanze difficili”. È un bel pensiero, vero? Geova sa che, essendo paziente adesso, lui e tutti i suoi fedeli servitori non dovranno mai più affrontare questi problemi. La questione della sovranità verrà stabilita una volta per sempre. Non vi colpisce la pazienza di Geova? Nonostante veda tutto quello che sta succedendo, mostra autocontrollo e aspetta il tempo stabilito: davvero un esempio di pazienza. Quando pensiamo alle tante situazioni che i nostri fratelli e altri affrontano, come ad esempio quando una madre guarda il figlio disabile faticare per riuscire a camminare o a parlare, o quando un marito guarda la moglie che lotta per continuare a respirare, desideriamo con tutto il cuore premere subito quel grande pulsante rosso per avviare il nuovo mondo. Quando provate questi sentimenti, ricordatevi il versetto di oggi: “Geova farà conoscere la sua mano ai suoi servitori”. Cosa impariamo? Dobbiamo essere pazienti e rimanere concentrati sulla rivendicazione della sovranità di Geova. Ripassiamo i nostri 3 punti. Come possiamo vedere la mano di Geova ed essere felici nonostante le sofferenze? Possiamo essere felici pensando a quello che Geova, Gesù e gli unti che sono stati risuscitati stanno facendo per preparare il nuovo mondo. Possiamo essere felici perché abbiamo una parte nel confortare e aiutare gli altri. E possiamo essere felici manifestando pazienza perché siamo concentrati sulla rivendicazione della sovranità di Geova. Forse non riusciremo sempre a vedere la mano di Geova, ma sicuramente, come dice la scrittura di oggi, la mano di Geova è sempre lì e lui la farà conoscere.

Ogni anno milioni di persone assistono ai nostri congressi per essere incoraggiati e conoscere meglio Geova. Il prossimo mese in tutto il mondo inizieranno i congressi dal tema “Rallegratevi sempre”. I Testimoni di Geova saranno impegnati nell’invitare vicini di casa, colleghi, compagni di classe e persone interessate. Che effetto potrebbe avere questo invito sulla vita di una persona? Ce lo mostrerà il prossimo video.

Sono arrivato in Grecia quando avevo 16 anni. Siccome ero un immigrato non mi sentivo mai al sicuro con gli altri. In quel periodo il proprietario dell’appartamento in cui ero in affitto studiava la Bibbia con un testimone di Geova. Un giorno mi sono seduto insieme a loro per lo studio, e il fratello ha colto l’occasione per invitarmi al congresso. All’inizio ero piuttosto sospettoso, ma il fratello mi trasmetteva fiducia. Sentivo di potermi fidare di lui. Mi sono sempre fatto delle domande riguardo a Dio, e volevo conoscerlo meglio, così ho deciso di accettare il suo invito. Nel 2016 mio figlio mi ha invitato ad andare al congresso dei testimoni di Geova. Si sarebbe battezzato proprio a quel congresso e per lui era importante che ci fossi anch’io, quindi mi ha invitato. Anche se da 30 anni ero molto attiva nella chiesa che frequentavo, ci sono andata per farlo contento. Ho conosciuto la verità dopo aver supplicato Dio con tutta me stessa perché mi sentivo persa. Gli ho chiesto di rispondere alle domande che avevo. E lui lo ha fatto. Geova ha risposto alle mie preghiere quando ho trovato questo. Questo invito, “La liberazione è vicina!”, è stato la risposta alle mie preghiere. Quando sono arrivata lì, ho visto un sacco di persone. Tutto era organizzato, perfino il parcheggio. La gente entrava in modo ordinato. E anche dentro la Sala delle Assemblee erano tutti molto organizzati, vestiti bene e molto amichevoli. Una volta iniziato il programma mi sono resa conto dell’abbondanza di cibo spirituale: un’abbondanza mai vista prima. Dopo 30 anni in una religione, credevo di sapere tante cose ma non sapevo niente. Così dopo quel congresso ho deciso di studiare. Quando sono arrivato al congresso, mi sono messo a osservare le persone. Erano tutte sorridenti. Sembravano felici. C’erano uomini, donne e bambini di razze e nazionalità diverse. Quando cantavano riuscivo a percepire la loro gioia ed era evidente che erano davvero uniti. Per la prima volta nella mia vita, mi sentivo al sicuro. Non avevo niente da temere: nessuno mi avrebbe maltrattato. E poi, mi accorgevo che quello che stavo imparando al congresso mi avvicinava al vero Dio. Più osservavo le persone attorno a me, più pensavo: “Se tutte queste persone sono veramente felici e si sentono veramente al sicuro in questa organizzazione, che è l’organizzazione di Geova, allora ho proprio trovato quello che cercavo”. Grazie all’invito ricevuto, sono andata al congresso la domenica. Tutti i fratelli e le sorelle mi hanno accolto con un affetto mai visto prima. Ho ascoltato tutto il programma della mattina e già all’ora di pranzo la verità aveva toccato il mio cuore. Ero sicura di aver trovato la verità. Ho deciso di diventare testimone di Geova e sono diventata testimone di Geova. Mi sono battezzata nel 2017 e ora servo come pioniera. Ho iniziato a studiare il mercoledì successivo. Ero felice di conoscere Geova. Ora sono testimone di Geova e partecipo più che posso alle campagne speciali. Spero veramente che questo possa aiutare molti a essere salvati. Ho cominciato a frequentare le adunanze subito dopo il congresso. Ho iniziato a studiare la Bibbia e alla fine mi sono battezzato come testimone di Geova. Sono contento, perché ora anche mia madre, uno dei miei fratelli e le mie 2 sorelle servono Geova. Mi sono sposato con una brava sorella, una moglie fantastica, e serviamo Geova insieme. Le persone hanno bisogno di sentirsi al sicuro, e sono assolutamente certo che l’organizzazione di Geova è il posto più sicuro che ci sia.

Avete visto come hanno avuto l’invito questi fratelli? L’hanno ricevuto da un parente o da un conoscente, o l’hanno ricevuto a casa? Non possiamo sapere se proprio quell’invito che abbiamo in mano potrebbe essere quello che cambierà la vita di una persona. Svolgiamo questa campagna in modo diligente e avremo di sicuro ottimi risultati. Il programma di questo mese ci ha aiutato a ricordare che siamo preziosi per Geova. Abbiamo visto che anche se abbiamo avuto un’infanzia difficile non dobbiamo per forza essere vittime del nostro passato. Abbiamo capito che Geova è attento a quello che ci succede e si prende cura di noi in molti modi. E poi ci è stato ricordato che “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore affranto”, e che grazie alla preghiera possiamo gettare il peso su di lui ed essere confortati, con la certezza che presto cancellerà tutto il nostro dolore. Concludiamo questo programma andando a trovare i nostri fratelli e sorelle a Cuba. La Repubblica di Cuba comprende 1.600 isole e isolotti ed è situata tra l’Oceano Atlantico, il Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico. Cuba è l’isola più grande di tutto l’arcipelago e la città principale è L’Avana. Su quest’isola ci sono oltre 95.000 proclamatori e 1.400 congregazioni. I fratelli conducono più di 135.000 studi biblici e la verità sta toccando il cuore di moltissime persone. Un quarto dell’isola è coperto da montagne e colline rigogliose. Sul lato occidentale si trova Viñales, famosa per le sue colline a forma di torre chiamate mogotes. Molte di queste sono caratterizzate da grotte e fiumi che le attraversano. In questa zona si trova la congregazione Este de Viñales. I suoi 128 proclamatori conducono 275 studi biblici. Dato che il territorio è molto vasto la congregazione segue 3 gruppi. Uno di questi, composto da soli 7 proclamatori, ha avuto 75 presenti alla Commemorazione dell’anno scorso. Per raggiungere le persone i fratelli devono percorrere lunghe distanze a volte in bicicletta o in moto. Predicano dovunque ci siano persone: nelle fattorie o di casa in casa. Ai fratelli piace molto stare insieme, bere del buon caffè e lodare Geova cantando i cantici e le nostre canzoni. I fratelli e le sorelle della congregazione Este de Viñales salutano con affetto tutti voi. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova questo è JW Broadcasting.

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