2020-03 JW Broadcasting

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Benvenuti! Questo mese ci concentreremo sul battesimo. In che modo una persona che studia la Bibbia può arrivare a battezzarsi? Diversi fratelli e sorelle ci racconteranno come hanno raggiunto questa meta. Alcuni, mentre imparavano di più sulla Bibbia, si sono resi conto che c’era qualcosa nella loro vita che doveva cambiare. Ed è stato così per questo fratello. Vedremo quali sfide ha dovuto affrontare. E il nostro bellissimo video musicale ci mostrerà la gioia che prova chi dedica la propria vita a Geova. Questa è l’edizione di marzo 2020 di JW Broadcasting.

Immaginate per un momento di organizzare un viaggio in macchina. È già tutto pronto: avete il navigatore GPS e l’auto ha il serbatoio pieno. Prima di mettere in moto, però, dovete sapere qual è la vostra destinazione.

Se non sapete dove volete andare, non saprete neanche quale strada prendere. Vale la stessa cosa per il nostro ministero, che in un certo senso è come un viaggio. Come dice Atti 13:48, noi siamo sempre alla ricerca di chi ha “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. E abbiamo tutto quello che ci serve, come tutti gli strumenti del Kit dell’insegnante. Ma secondo voi qual è la destinazione del nostro viaggio? Qual è l’obiettivo principale che vogliamo raggiungere nel ministero?

Ognuno di questi obiettivi è importante. Ma qual è quello più importante? Qual è la destinazione che vogliamo raggiungere? Ce lo indica Gesù in Matteo 28:19, 20. Qui dice:

(Matteo 28:19, 20) Perciò andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, 20 insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla conclusione del sistema di cose”.

Quindi l’obiettivo è aiutare le persone a diventare discepoli battezzati. Ogni volta che parliamo con qualcuno, che lasciamo una pubblicazione o che facciamo vedere il nostro sito, ogni volta che torniamo a visitare una persona o che conduciamo uno studio biblico, dovremmo ricordare che il nostro obiettivo è aiutare le persone ad arrivare al battesimo. Perché il battesimo è fondamentale? In poche parole, perché il battesimo è necessario per essere salvati. Lo dice la Bibbia in 1 Pietro 3:21:

(1 Pietro 3:21) A questo corrisponde il battesimo, che ora salva anche voi (non togliendo la sporcizia della carne, ma presentando a Dio la richiesta di una buona coscienza) per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo.

Quindi, dal momento in cui incontriamo una persona che mostra interesse vogliamo ricordare che l’obiettivo è aiutarla a diventare un discepolo battezzato. Infatti il Ministero del Regno del novembre 1977 diceva questo a proposito delle persone con cui studiamo:

Le nostre conversazioni dovrebbero riflettere un genuino interesse personale per lo studente come potenziale discepolo e quindi potenziale fratello o sorella in fede.

Se non abbiamo chiaro in mente l’obiettivo di far arrivare la persona al battesimo, potremmo perderci in strade che non portano da nessuna parte. Per esempio, guardate questo video. Un fratello è in servizio. Provate a capire qual è il problema.

Ehi John, per caso vai in servizio oggi pomeriggio? Sì, mi sono già organizzato. Voglio passare da un signore che visito. - Ok, a dopo. - Ciao. Il mio vicino ha perso il lavoro dopo 20 anni e, di conseguenza, deve vendere la sua casa e trasferirsi in una più piccola. Così ho deciso di aiutarlo a impacchettare le sue cose, per rendergli un po’ più facile il trasloco. Non sarebbe bello se arrivasse il momento in cui non dovremo più preoccuparci dei problemi economici? Sì, sarebbe bello. È per questo che sono molto contento che i miei nipoti abbiano deciso di fare l’università. Hanno trovato un buon lavoro. Hai presente il ponte per venire qui? Avrai visto che hanno iniziato a fare dei lavori. Ci sarà parecchio da fare. Devono sostituirlo completamente. Sul giornale ho letto che i lavori dureranno da 6 a 8 mesi. Eh sì, ci vorrà un po’ di tempo. Ehm... Senti, Chris, oggi sono venuto qui da te per mostrarti questa rivista. Mi piacciono molto, sono scritte così bene. Nota cosa dice Isaia 48:17. È interessante. “Io, Geova, sono il tuo Dio, colui che ti insegna per il tuo bene”. Sì, la conosco. Mi sa che tuo padre me l’ha letta un paio di volte. A proposito, come stanno i tuoi? Stanno bene. Mi hanno detto che studiano la Bibbia con tantissime persone, e sono molto felici. Ah bene, bene. Mi ricordo ancora quando tu e tuo padre venivate qui. Tu eri alto più o meno così, e stavi sempre appiccicato a lui. Era così fiero di te. Sai, Chris, so che mio padre ti ha proposto di studiare la Bibbia in passato. John, a dire il vero, sono troppo vecchio per cambiare; ho le mie abitudini ormai. Penso che Dio mi dovrà accettare così come sono. Altra cioccolata? Sì, ancora un po’, grazie.

Vi siete mai trovati in una situazione simile? Vi è mai capitato di visitare una persona che è solo interessata alla vostra compagnia? Forse le state portando pubblicazioni da mesi, o addirittura da anni, eppure dimostra di non avere nessuna intenzione di fare progressi. Ma perché questo è un problema? Perché è chiaro che a quella persona non interessa diventare un discepolo di Cristo Gesù. Sarebbe molto meglio usare il nostro tempo per cercare persone che hanno “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Ovviamente questo non significa che non serva offrire pubblicazioni o lasciare biglietti da visita per far conoscere il sito jw.org. Se questi strumenti fanno parte del Kit dell’insegnante c’è un motivo: possono essere il mezzo per raggiungere il cuore di chi ha la “giusta disposizione”. Quindi continuiamo a usare questi strumenti provveduti dall’organizzazione di Geova. Allo stesso tempo però, non perdiamo mai di vista l’obiettivo di cominciare a studiare la Bibbia con chi mostra interesse e l’obiettivo finale di ‘fare discepoli [...], battezzandoli’. Cosa dobbiamo fare allora se una persona che studia con noi da anni non fa nessun cambiamento, continua ad andare in chiesa e in fondo non le interessa venire alle adunanze? Alcuni studiano volentieri con noi semplicemente perché a loro piace conoscere la Bibbia. Noi siamo felici di insegnare quello che dice la Bibbia. Ma dobbiamo ricordare che dare alle persone una formazione biblica non è il nostro obiettivo principale, anzi questo potrebbe allontanarci dal vero obiettivo. La realtà è che non sempre chi apprezza l’istruzione biblica è interessato a diventare un discepolo battezzato di Gesù. Il mondo è pieno di studiosi della Bibbia che hanno conseguito titoli accademici in ambito biblico ma che non diventano discepoli di Cristo Gesù. Prendiamo l’esempio di un noto biblista; ha studiato in un istituto biblico e ha frequentato una scuola religiosa e un seminario teologico. Inoltre ha conseguito un dottorato in studi religiosi. Ha una conoscenza approfondita del greco biblico e ha scritto 30 libri sulla Bibbia. Eppure quest’uomo si definisce un ateo agnostico. Questo spiega perché il nostro obiettivo principale non è dare formazione biblica. Vogliamo che le persone abbiano fede in Dio e che stringano amicizia con Geova e che questa amicizia le spinga a dedicarsi a lui e a battezzarsi. Ecco perché è importante valutare onestamente se chi studia la Bibbia con noi sta facendo progressi. Sta solo acquisendo informazioni? Si prepara per lo studio? Esprime quello che pensa e risponde a parole proprie? Sta facendo dei cambiamenti nella sua vita per mettere in pratica quello che impara? Viene regolarmente alle adunanze e ne trae il meglio? Se la risposta è no, forse dovremmo seguire il consiglio del Ministero del Regno dell’ottobre 1988, che diceva:

Se uno studente non fa un progresso significativo dopo che con pazienza l’avete aiutato per un ragionevole periodo di tempo, può essere preferibile fare un miglior uso del tempo cercando chi è meritevole. A seconda delle circostanze, potrebbe essere saggio interrompere lo studio. 

Ma perché è così importante decidere a chi dedicare il proprio tempo? Studiare con qualcuno anche se non fa progressi non è meglio di andare a predicare dove non ti apre nessuno o dove nessuno mostra interesse? Per rispondere leggiamo le parole di Gesù in Matteo 10:11-13. Mentre dava ai suoi discepoli istruzioni riguardo al ministero, Gesù disse:

(Matteo 10:11-13) “In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi è meritevole e rimanete lì da lui fino alla vostra partenza. 12 Quando entrate nella casa, salutate quelli della casa. 13 Se la casa lo merita, la pace che le augurate venga su di essa; ma se non lo merita, la vostra pace ritorni a voi.

Come indicano questi versetti vogliamo concentrarci su chi è meritevole, proprio come disse Gesù, cioè sulle persone che “hanno la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Ovviamente ci vuole equilibrio. Dobbiamo essere pazienti con le persone che visitiamo e con cui studiamo perché non tutti fanno progressi alla stessa velocità. Allo stesso tempo però non dobbiamo mai perdere di vista il nostro obiettivo, la nostra destinazione: ‘fare discepoli [...], battezzandoli’. Se abbiamo chiaro in mente questo obiettivo, riusciremo a capire se ci stiamo muovendo nella direzione giusta o se ci stiamo perdendo per strada. Potremmo spiegarlo con un esempio: pensate a un aereo fermo sulla pista. L’aereo è la persona che visitate e che pensate sia sinceramente interessata al messaggio della Bibbia. A questo punto il vostro obiettivo a breve termine è lasciare la pista e far decollare l’aereo, cioè iniziare a studiare la Bibbia con lei. Una volta che lo studio è avviato non dobbiamo perdere di vista la destinazione da raggiungere. Non si può stare in aria per sempre. L’obiettivo è che la persona diventi un discepolo battezzato. Se entro un arco di tempo ragionevole, lo studente non fa progressi, cosa potete fare? Continuare con lo studio sarebbe come volare in tondo. Proprio come un aereo, uno studio biblico che rimane sospeso in aria non arriva da nessuna parte.

Dobbiamo far atterrare l’aereo, o perché siamo arrivati a destinazione e la persona si è battezzata, o perché interrompiamo lo studio. E se invece c’è qualcosa che impedisce alla persona di arrivare a destinazione, cioè al battesimo? Magari continua a celebrare le festività, o ha abitudini impure, come il fumo. Il video che segue si sofferma proprio su questo problema.

Quando ho cominciato a studiare la Bibbia ho incontrato tanti ostacoli. Facevo il camionista ed ero sempre per strada. Frequentavo gente della peggior specie, e fumavo. In media fumavo 60 sigarette al giorno. Mi sono reso conto che se volevo fare i cambiamenti necessari dovevo cambiare lavoro. Così l’ho fatto. Ma se volevo battezzarmi, dovevo anche smettere di fumare. Sono riuscito a ridurre il numero delle sigarette a 2 o 3 al giorno. Finché una volta mi sono fermato a comprarne una sola. L’ho accesa, e ho pregato Geova. L’ho supplicato di aiutarmi, e lui lo ha fatto. Tanto che da allora non ho più fumato. E fino a oggi non ho più provato la voglia di fumare. Dieci anni dopo aver iniziato a studiare la Bibbia mi sono battezzato. E sono 20 anni che servo Geova, insieme a mia moglie e a tutti i miei figli.

Questo fratello ha dovuto pregare Geova per avere l’aiuto di cui aveva bisogno per riuscire a smettere di fumare. In altre parole ha dovuto coltivare la sua amicizia con Geova in modo da avere la fede necessaria per superare quel problema. Quindi, quando studiamo la Bibbia con le persone, dobbiamo aiutarle ad avere un’intima amicizia con Geova, a vederlo come loro amico, così che possano superare qualsiasi ostacolo impedisca loro di arrivare al battesimo. Forse però al momento non conducete nessuno studio biblico o non avete mai avuto il privilegio di studiare con qualcuno e aiutarlo ad arrivare al battesimo. Significa che il servizio che svolgete ha poco valore agli occhi di Geova? Assolutamente no. Ognuno di noi dà un contributo importante nel ministero. Ricordate le parole dell’apostolo Paolo riportate in 1 Corinti 3:6, 7:

(1 Corinti 3:6, 7) Io ho piantato, Apòllo ha innaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; 7 perciò chi pianta e chi innaffia non contano nulla, ma chi conta è Dio, che fa crescere.

Quindi non pensate mai che i vostri sforzi siano inutili. Come disse Paolo, i risultati che si ottengono nel ministero sono frutto di un lavoro di squadra. Se una persona si battezza, non è solo grazie agli sforzi di chi ha studiato con lei. Ma è anche grazie al contributo che hanno dato altri. Magari è stato qualcun altro a stimolare il suo interesse offrendole una pubblicazione o dandole testimonianza in qualche altro modo. Ricordate quello che disse Paolo: è Geova che fa crescere. È lui che attira a sé chi ha “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Abbiamo il grande onore di collaborare con Geova aiutando le persone a diventare discepoli di Cristo Gesù! In che modo ci sarà di aiuto tenere chiaro in mente questo obiettivo? Non ci riterremo soddisfatti solo perché abbiamo lasciato delle pubblicazioni o mostrato il sito jw.org. Non ci limiteremo semplicemente a fare visite ulteriori o a iniziare studi biblici. Ci impegneremo per raggiungere la destinazione: fare discepoli di Cristo, battezzandoli. Tutti noi del Corpo Direttivo preghiamo che Geova benedica ognuno di voi mentre vi impegnate per servire con noi spalla a spalla nell’aiutare chi ha “la giusta disposizione” a diventare un discepolo battezzato di Gesù. Nel prossimo video vedremo cosa hanno fatto alcuni fratelli e sorelle per arrivare al battesimo. Risponderemo a domande che molti si fanno a questo riguardo. Come ad esempio: Cosa devo fare per essere idoneo al battesimo? Su quali qualità mi devo concentrare? Cosa succede il giorno del battesimo? E quali gioie mi attendono dopo il battesimo?

A me piaceva associarmi con i Testimoni di Geova. In seguito iniziai anch’io a studiare la Bibbia. Sapevo che dovevo fare dei drastici cambiamenti nella mia vita, ma il lavoro mi bloccava. Iniziai a chiedermi: “Cosa voglio fare nella vita?” Ho ripreso a studiare la Bibbia con il fratello e la moglie e dopo un mese ho iniziato a frequentare le adunanze regolarmente. Visto che i nostri genitori avevano smesso di studiare, andavamo alle adunanze solo noi 3. Geova ti può trasformare, Geova può farti vedere le cose in modo completamente diverso. Sapevo che se mettevo in pratica quello che imparavo Geova mi avrebbe aiutato. Per rafforzare la mia relazione con Geova leggo la Bibbia ogni giorno e prego. La mia amicizia con Geova ora è più forte. Adesso quando prego è come se parlassi a un caro amico. Uscire di più in servizio mi ha davvero aiutato ad avvicinarmi maggiormente a Geova e a considerare il Regno una realtà. E così ho deciso di battezzarmi. Fu davvero emozionante quando 4 mesi dopo resi pubblica la mia dedicazione a Geova con il battesimo. Mi sentii così felice! Oggi è un giorno davvero speciale per me, perché mi battezzo. Al congresso di zona, il 9 agosto 2014 è stato un giorno bellissimo. Quando penso ai miei 3 figli che si sono battezzati oggi, provo una gioia immensa, e ringrazio davvero Geova! Ora ringrazio Geova ogni singolo giorno per avermi tirato fuori dalle tenebre. Ho imparato che quando siamo determinati ad essere leali a Geova e mostriamo coraggio rimanendo casti, beh, non avremo mai rimpianti. Capire di avere un Padre celeste che si interessa di me è la sensazione più bella che ci sia. Spesso penso: “Dio, ma è tutto vero? È reale? Merito davvero tutte queste cose meravigliose?” Tutte le benedizioni che sto ricevendo mi hanno fatto capire che questo tipo di vita ti dà grandi soddisfazioni e vera felicità. La qualità più importante che Geova mi ha insegnato è l’amore. Mi sento amata dalla mia famiglia, da Geova e dai miei amici. Ho imparato che non devo avere paura di amare gli altri, in realtà è proprio quello che dovremmo fare. Collaborare con Geova mi fa sentire parte della sua famiglia. Quando riponi tutta la tua fiducia in Geova gli stai dando la tua vita. Lui ha permesso che mi accadessero certe cose. Sapevo che sarebbe successo. Ma mi ha sempre protetto. Riflettere su quello che Geova ha fatto per noi 2 mi dà la certezza che non c’è motivo di avere paura. Geova è il mio “rifugio sicuro”. Le circostanze della vita possono cambiare, ma Geova non cambia mai. Scegliere di servire Geova è stata la migliore decisione che abbia mai preso nella vita.

Che parole toccanti! Avete visto cosa aiuta a essere idonei al battesimo? Studiare la Bibbia, andare alle adunanze, partecipare al ministero e pregare. È evidente che i fratelli e le sorelle del video sono molto felici di aver deciso di battezzarsi. Per alcuni percorrere la strada verso il battesimo è difficile. Ma quando arriva, quel giorno segna un nuovo inizio nella loro vita. Nel prossimo video vedremo proprio questo.

Sono nato a Dalby, in Australia. Sono l’ultimo di 5 figli. I miei genitori avevano un allevamento di maiali. Vivevamo in una piccola fattoria a 10 minuti dalla città. Quando avevo 8 anni i miei genitori si sono separati, e per me è stato uno shock tremendo. Ero devastato, e le conseguenze si sono trascinate per decenni. Passavo le vacanze scolastiche da mio padre, nella fattoria. Mio padre beveva, fumava e usava un linguaggio volgare, così da adolescente mi comportavo esattamente come lui. Verso i 20 anni fumavo marijuana tutti i giorni e la sera ero quasi sempre al pub, in discoteca o a qualche festa. Ero dipendente da alcol, sigarette, marijuana e pornografia, e non riuscivo a smettere. Ovviamente in poco tempo quel modo di vivere ha avuto effetti negativi sulla mia salute. Non riuscivo più a relazionarmi con gli altri e caddi nella depressione. Il punto di svolta ci fu un pomeriggio quando 2 testimoni di Geova bussarono alla mia porta. In quel periodo mi sentivo vuoto e infelice. Avevo cominciato a cercare delle risposte e mi stavo interessando di New Age. Il momento in cui arrivarono era troppo perfetto perché fosse una coincidenza. Sentivo che Dio voleva che prendessi quel libro. Da quel momento in poi lasciai perdere la New Age e cominciai a leggere il libro Il più grande uomo. Per riuscire a cambiare vita, una decisione fondamentale fu quella di troncare i rapporti con le cattive compagnie. Mi sono battezzato nel marzo del 1994. In quel momento ho sentito che cominciava la mia nuova vita. Ero molto grato a Geova per avermi trovato e attirato a sé. Mi innamorai delle parole del Salmo 8:1, 3, 4: “O Geova, [...] quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai preparato... cos’è l’uomo mortale che tu ti ricordi di lui, o il figlio dell’uomo che tu ne abbia cura?” Io mi sentivo così insignificante eppure Geova mi conosceva. Mi ha toccato il cuore sapere che potevo vivere per sempre ed essere perdonato da Geova. Mi faceva stare bene pensare che Geova poteva perdonare tutti i miei sbagli e che potevo ricominciare da zero. Quando ci è stato chiesto di servire nella circoscrizione avevo seri dubbi sulla mia idoneità. Ci mettevo moltissimo tempo a preparare discorsi. Ho sempre fatto una gran fatica, non faceva per me. Ma proprio la mattina in cui abbiamo ricevuto l’incarico con il mio programma di lettura biblica ero a Esodo capitoli 3 e 4, dove Mosè dice a Geova di sentirsi inadeguato, e di non essere bravo nel parlare. E Geova gli chiede: “Chi ti ha dato la bocca?” Era come se Geova mi stesse dicendo: “Non preoccuparti. Ti aiuto io”. Ringrazio sempre Geova per avermi aiutato a cambiare la mia vita. Prima di conoscere la verità, ero perso. Non sapevo chi ero. La mia vita era un disastro. Volevo essere una persona matura ma non sapevo da che parte cominciare. Geova ha ricostruito la mia vita da zero. Geova mi ha dato tutto.

Possiamo imparare molto dall’esempio di Andrew. E come lui, anche altri si trovano ad affrontare situazioni difficili. Ma coltivando una stretta amicizia con Dio, Andrew ha potuto vedere come Geova ricostruiva la sua vita da zero, per usare le sue parole. Abbiamo visto che a volte è necessario fare grandi cambiamenti per fare progressi spirituali. Andrew ha dovuto troncare i rapporti con le cattive compagnie. E poi la storia di Andrew ci dimostra che il battesimo non è il punto di arrivo. Lui ha continuato a crescere in senso spirituale. Ma forse voi siete cresciuti in una famiglia di Testimoni di Geova. Avete il desiderio di battezzarvi? Vi siete posti l’obiettivo di arrivare al battesimo? Battezzarsi quando si è giovani può aprire le porte a una vita piena di benedizioni. A proposito di questo, Sono molto felice di dare il benvenuto a un mio caro amico, il fratello Robert Johnson. Benvenuto nel nostro programma, Robert.

Grazie Mark, è un piacere essere qui. Ti abbiamo chiesto di venire a trovarci perché hai dedicato a Geova tutta la tua vita e questo ti ha dato tanti motivi per essere felice. Vero. Dunque, la tua famiglia serve Geova da generazioni. Già. Infatti so che il tuo bisnonno ha conosciuto la verità ai tempi del fratello Russell, ancora prima del 1914. Esatto. Questo significa che siete Testimoni da 4 generazioni. Perciò, come tanti che seguono il nostro programma, anche tu sei cresciuto in una congregazione di testimoni di Geova. Come sei arrivato alla decisione di voler dedicare la tua vita a Geova e poi di battezzarti? Beh, Mark, pensando al passato riesco a identificare diverse persone che hanno influito positivamente su di me. Innanzitutto i miei genitori. Servivano Geova, e questo mi ha aiutato a fare lo stesso. Ero un bambino come tanti. Ma i miei genitori hanno instillato in me il desiderio di piacere a Geova e di usare la mia vita per servirlo. Mi hanno messo davanti degli obiettivi. Mi hanno insegnato la verità. Quello che ho imparato da loro mi ha spinto a dedicarmi a Geova Dio e ad avere una stretta amicizia con lui. E tutto questo quando ero molto giovane. Mi ricordo ancora quella sera, dopo cena, nella mia camera, quando pregai Geova e gli chiesi di accettare la mia dedicazione. Era il 25 maggio 1949. Avevo 11 anni. Lo dissi ai miei genitori, e loro ne furono felici, ma volevano che aspettassi ancora un po’ a battezzarmi perché volevano vedere come me la sarei cavata durante l’adolescenza; e così aspettai. Quando è arrivato allora il momento in cui finalmente ti sei battezzato? Mi battezzai al congresso internazionale del 1953 tenuto allo Yankee Stadium a New York; era il 22 luglio 1953. Anche questo me lo ricordo come se fosse ieri. Quando sono uscito dall’acqua, ho ringraziato Geova perché finalmente ero un suo Testimone, e poi, beh, ero un ragazzino, ho aggiunto: “Adesso puoi far venire la fine quando vuoi!” Ci hai detto che i tuoi genitori hanno avuto una buona influenza su di te; ma, oltre a loro, c’è stato qualcun altro che ti ha aiutato? Sì. Al congresso del 1953 il fratello Knorr aveva detto che sarebbe cominciato un programma speciale di addestramento per aiutare i fratelli a diventare più maturi. Nella nostra congregazione c’era un fratello unto, Charles Richardson, e mio padre gli chiese di farmi partecipare a questo programma e di addestrarmi. Nei 5 anni successivi il fratello Richardson è stato un mentore per me. Nel tempo mi ha aiutato a vedere il ministero come un’opportunità di aiutare le persone a sviluppare un’amicizia con Geova; è vero che dobbiamo fare ogni sforzo per insegnare alle persone le verità della Bibbia, ma dobbiamo anche aiutarle a vedere che Geova è una persona reale. E mi ha anche aiutato a vedere il servizio come una cosa piacevole. Tutto questo mi ha permesso di continuare a essere felice nel servizio a Geova. Da quello che dici e da quello che mi hai raccontato prima si capisce che il fratello Richardson ha avuto un grande impatto nella tua vita. E penso sia proprio questo che ha fatto nascere in te il desiderio di addestrare altri. Infatti è così che ci siamo conosciuti noi 2, giusto? È vero. Avevi ricevuto l’incarico di addestrarmi quando arrivai al Reparto Servizio. Ho un bellissimo ricordo di quel periodo. E so di non essere stato l’unico. Hai davvero passato tutta la tua vita ad addestrare altri. Beh, è stato un privilegio. Io stesso sono stato addestrato e sono stato aiutato da altri. Non sono una persona speciale. È stato Geova con la sua immeritata bontà a permettermi di fare questo. Quindi non avevo scuse per non passare il testimone. E è bello vedere come anche gli altri lo passino a loro volta. Ora facciamo un salto indietro, a quando avevi 15 anni e ti sei battezzato allo Yankee Stadium. Ripensando a quella decisione, in che modo ti è stato utile battezzarti a quell’età? Per esempio, se sai cosa vuoi fare e rimani concentrato su quello, è più facile affrontare le difficoltà che arriveranno. Quindi essermi dedicato e battezzato quando ero ancora giovane mi ha aiutato a rimanere concentrato sulla verità. Me la ricordo ancora la mia dedicazione. Significa molto per me, e cerco di farne capire l’importanza anche ad altri. Cerco di far capire ai giovani quanto può significare per loro. So che troveranno quello che ho trovato io: la benedizione di Geova. Ma a 15 anni, quali porte si sono aperte? Che opportunità hai avuto per il fatto di essere un fratello battezzato? All’età di 17 anni sono stato nominato servitore di ministero. A 18 anni, appena finita la scuola, ho iniziato il servizio di pioniere. E servendo dove c’era più bisogno ho avuto l’opportunità di dare una mano nel formare una nuova congregazione. E a 21 anni ero un servitore di congregazione, o anziano, come diciamo adesso. In quel periodo l’organizzazione cercava fratelli che potessero servire come ministri viaggianti. Così all’età di 25 anni ho avuto il privilegio di diventare un sorvegliante viaggiante. E come ti sei sentito a essere già un anziano a 21 anni e un sorvegliante di circoscrizione a 25? Eri così giovane. Non eri un po’ preoccupato? Avevo paura. Non avevo dubbi sulla verità, ma avevo qualche dubbio su di me. Sapevo però che Geova mi avrebbe aiutato. Ho imparato tantissimo quando ho iniziato a servire come sorvegliante e ringrazio Geova del fatto che i fratelli di quelle circoscrizioni mi hanno sopportato per quei 3 anni. Ok, queste erano le sfide, ma quali sono stati i benefìci di essere un sorvegliante così giovane? Le congregazioni avevano un sorvegliante che riusciva a stare in servizio per molte ore. E poi un sorvegliante giovane riesce a capire meglio i ragazzi e a mettersi nei panni dei giovani della congregazione. Ci sono stati altri vantaggi che ancora oggi alcuni fratelli che ho visitato a quel tempo mi vengono a raccontare. Ad esempio spesso dopo il servizio e dopo le adunanze passavo del tempo con i ragazzi e ci divertivamo insieme. A volte andavamo a correre oppure facevamo giochi da tavolo, giocavamo a softball o a pallacanestro, e passavamo dei momenti piacevoli parlando della verità. Parlavamo di come mettere il servizio al primo posto e del fatto che poi ci sarebbe stato tutto il tempo per sposarsi. Quindi per un po’ hai servito da single, ma poi a un certo punto qualcosa è cambiato, non è così? Beh, mi sono goduto i vantaggi di entrambe le vite. Come single ho avuto tante benedizioni da Geova. Poi, a 28 anni, ho sposato una bellissima pioniera. Servivo già da un po’ come sorvegliante. Era la mia seconda circoscrizione. Grazie a Geova, abbiamo continuato in questo servizio anche dopo sposati e oggi, dopo 52 anni di matrimonio, io e Gracie siamo ancora nel servizio a tempo pieno. Quindi Roby, hai iniziato come sorvegliante di circoscrizione, poi sei diventato sorvegliante di distretto. Giusto. Poi sei diventato un insegnante della Scuola di Ministero del Regno. - E poi sei stato invitato alla Betel. - Esatto. Sei rimasto alla Betel per 31 anni, vero? Sì, è vero. E adesso tu e Gracie siete pionieri speciali. Sì, a Orlando, in Florida. Perciò hai passato più di 60 anni nel servizio a tempo pieno. Sì, ma è grazie alla benedizione di Geova! Mi ha reso felice. La domanda che voglio farti è questa: quando ripensi a questi meravigliosi 60 anni, più di 60 anni, che cosa diresti ai giovani che stanno pensando di prendere la decisione che hai preso tu quando eri un ragazzino che cresceva nella verità? Che è la cosa migliore che potessi fare nella mia vita, e mi ha permesso di vivere bellissime esperienze. Geova ha benedetto i miei umili sforzi, così come ha benedetto te e altri. I giovani oggi hanno ancora più possibilità di servire Geova, perché la sua organizzazione sotto la guida di Gesù Cristo si sta espandendo e si muove veloce. Come mi ha insegnato il fratello Richardson, se ti rendi disponibile, l’organizzazione troverà un posto per te e ti userà, e questo è vero soprattutto oggi. Una delle gioie più grandi è vedere i giovani prendere il testimone e correre. Io non ho rimpianti. Non c’è stata una prova che sia stata troppo grande o che mi abbia fatto rimpiangere le scelte fatte. Ci sono state delle prove, certo, ma con l’aiuto di Geova oggi sono qui. E questo può valere anche per i nostri giovani. Cogliete questa opportunità mentre siete ancora giovani e provate su di voi la benedizione che Geova dà a quelli che lo servono da quando sono ragazzi. Roby, è stata proprio una gioia averti qui nel nostro programma e ascoltarti mentre ci raccontavi della tua vita così ricca, così piena di benedizioni, e tutto grazie alla decisione che hai preso di dedicare la tua vita a Geova e di battezzarti quando eri un ragazzino. Grazie mille. Grazie. È stato bello raccontarvelo. Il battesimo è un momento emozionante dei nostri congressi e delle nostre assemblee. Questo è evidente dal rapporto sul congresso speciale che si è tenuto in Mozambico nel 2018.

Dal 1968 al 1985, i Testimoni di Geova in Mozambico hanno vissuto anni di intensa persecuzione. Il coraggio che hanno manifestato è una prova straordinaria di quanto sia profonda la loro devozione a Geova e di quanto sia intenso l'amore che hanno gli uni per gli altri. Questa è la storia dei fratelli e delle sorelle in Mozambico, dove si è tenuto il congresso speciale "Sii coraggioso!" nel 2018.

Il congresso speciale in Mozambico è stato straordinario per diverse ragioni. Una cosa che ha reso questo congresso unico è stata la presenza di tanti fratelli coraggiosi che sono stati in prigione per la loro fede, fratelli da Angola, Corea, Malawi, Zimbabwe e da alcuni paesi dell’Europa. Hanno dimostrato la loro integrità e sono da imitare. E il fatto che siano tutti qui insieme ai nostri coraggiosi fratelli del Mozambico ha reso questo congresso davvero speciale. È molto incoraggiante essere a questo congresso speciale. Abbiamo trascorso 10 anni nei “campi di rieducazione” insieme ai nostri fratelli del Malawi. Noi 2 eravamo nello stesso campo e ora siamo qui insieme. È veramente incoraggiante. Nel ’90 sono stato condannato a 15 mesi di prigione a Parigi. Eravamo un centinaio di fratelli in prigione. Hanno cercato di farci provare vergogna, ma grazie a Geova abbiamo avuto coraggio. E oggi questo splendido congresso ci infonde ancora più coraggio. Quando l’opera era vietata ero uno dei corrieri che trasportavano le pubblicazioni con la bicicletta, coprendo lunghe distanze. Era difficile perché la polizia ci cercava. Geova ci ha benedetti con il coraggio, dandoci un cuore impavido. Siamo stati in prigione per la nostra posizione neutrale. Anche se è stato un periodo difficile, Geova ci ha dato il coraggio di perseverare e ora siamo qui insieme. Siamo davvero grati a Geova per questo. Sono stato arrestato e condannato a 6 anni di prigione. Nonostante tutte queste difficoltà oggi sono davvero felice. Mi sento proprio incoraggiato. A questo congresso abbiamo presentato le Scritture Greche nelle lingue tshwa e sena. Grazie mille, Geova, per questo splendido regalo. Sicuramente la userò per parlare ad altri del nome di Geova in tshwa. Siamo così felici di avere la Bibbia in tshwa. È facile da leggere e migliorerà la nostra adorazione in famiglia. Sono le prime 2 lingue locali del Mozambico in cui è stata tradotta parte della Traduzione del Nuovo Mondo. È stato un giorno così emozionante! Questo congresso è stato trasmesso in 18 località del Mozambico. In tutto si sono battezzate 1.685 persone. Ho fede in Geova e voglio tanto essere suo amico. Molti hanno notato che tra i 981 che si sono battezzati a Maputo c’erano tanti ragazzi. Questo dimostra che le famiglie qui in Mozambico stanno facendo un gran lavoro con i loro ragazzi per aiutarli a conoscere e ad amare Geova, e a capire cosa significa essere coraggiosi. Preparare un congresso speciale in Africa richiede molto lavoro e molta organizzazione. E la benedizione di Geova è stata evidente, perché è andato tutto bene. I delegati sono così felici! Si sente davvero lo spirito di Geova. Prima che in Mozambico l’opera fosse vietata cantavamo a Geova. E anche all’interno dei campi cantavamo con gioia. Ora, al congresso speciale, cantiamo per i nostri delegati. Molti dei delegati hanno detto che quello che hanno preferito di questa occasione è stato uscire in servizio con i fratelli del posto. Anche se i fratelli hanno davvero poco dal punto di vista materiale, hanno mostrato un’ospitalità straordinaria. È stata un’esperienza indimenticabile: alcuni delegati hanno perfino detto che ha cambiato per sempre il loro concetto di ospitalità. Desideriamo che questi fratelli e sorelle sappiano che il Corpo Direttivo li ama. Ma la cosa più importante è che Geova Dio sa cos’hanno passato, li ama e continua a sostenerli.

Sono stati giorni davvero emozionanti, non li dimenticherò mai. E sono sicuro che non li dimenticheranno neanche i 1.685 fratelli e sorelle che si sono battezzati a questo congresso. Non c’è niente come il giorno del battesimo. La musica e le parole della nuova canzone ci faranno vivere ciò che si prova in quel giorno speciale.

Questa notte penso a te... Quante stelle su di me! Nell’immensità so che tu ci sei, e il cuore apro a te. La mia vita d’ora in poi appartiene solo a te. Per i passi miei luce tu sarai, e mai più mi perderò. La mia speranza sei e forza dai a tutti i giorni miei. Hai dato il Figlio tuo — morì per me — perciò prometto che per sempre ti amerò. Sorge il sole e sento che la mia vita ora è tua. Mi emoziono se penso a quanto tu ogni giorno fai per me! La mia speranza sei e forza dai a tutti i giorni miei. Hai dato il Figlio tuo — morì per me — perciò prometto che per sempre ti amerò. La mia speranza sei e forza dai a tutti i giorni miei. Hai dato il Figlio tuo — morì per me — la vita mia perciò la dedico a te.

Che bella canzone! Descrive bene ciò che abbiamo pensato e provato quando abbiamo dedicato la nostra vita a Geova. In questo programma ci siamo concentrati sul battesimo. Abbiamo capito che nel ministero il nostro obiettivo principale è aiutare le persone a stringere un’intima amicizia con Geova, così che sentano il desiderio di dedicare la propria vita a lui e battezzarsi. Abbiamo visto che con l’aiuto di Geova si possono superare gli ostacoli che impediscono di arrivare al battesimo. La storia di Andrew ha dimostrato che il battesimo può segnare un nuovo inizio nella vita di una persona. Abbiamo anche visto che decidere di dedicarsi a Geova quando si è giovani può aprire le porte a una vita felice e piena di benedizioni. E poi, abbiamo ascoltato le parole di molti che sono riusciti ad arrivare al battesimo nonostante le difficoltà e abbiamo visto la gioia che hanno provato in quel giorno speciale. Prima di concludere, andiamo a trovare i nostri fratelli e sorelle in Angola. La Repubblica d’Angola si trova sulla costa occidentale dell’Africa, ed è ricca di paesaggi meravigliosi molto diversi tra loro. Questo paese ospita anche le stupende cascate di Calandula. La predicazione qui è molto varia. Si passa dalla città di Luanda, dove il territorio è percorso a distanza di pochi giorni, a zone molto isolate che sono raggiungibili solo a piedi. La popolazione dell’Angola conta circa 30 milioni di persone appartenenti a diversi gruppi linguistici, e include molte tribù indigene. Circa il 45% degli angolani ha meno di 15 anni. Il paese si sta ancora riprendendo da una guerra civile che è durata 27 anni. Ma, nonostante le circostanze difficili che affrontano, molti stanno accettando la verità. In Angola vivono oltre 160.000 testimoni di Geova. Questi fratelli e sorelle conducono più di 720.000 studi biblici. In media si battezzano 25 persone ogni giorno. Questo significa che in media si formano 13 congregazioni ogni mese e 15 circoscrizioni ogni anno. Per questo motivo c’è un grandissimo bisogno di edifici per l’adorazione. E infatti, al momento, servono più di 300 nuove Sale del Regno e 13 nuove Sale delle Assemblee. Ecco la congregazione di Malueca, nella città di Luanda. Questa Sala del Regno è stata costruita di recente e viene già usata da 5 congregazioni. I nostri cari fratelli dell’Angola ci mandano con affetto i loro saluti. Vogliamo bene a ognuno di voi cari fratelli e sorelle. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting.

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