2020-01 JW Broadcasting

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Diamo il benvenuto a tutti voi. Questa è l’edizione di gennaio 2020 di JW Broadcasting. C’era grande entusiasmo tra i fratelli e le sorelle di tutto il mondo che stavano arrivando alla Sala delle Assemblee di Newburgh, nello stato di New York per l’adunanza annuale che si è tenuta il 5 ottobre 2019. Gli incoraggianti rapporti e gli annunci entusiasmanti che sono stati fatti hanno dimostrato chiaramente che Geova sta benedicendo l’opera di predicazione. Ora potrete ascoltarli anche voi. Godetevi la prima parte dell’adunanza annuale del 2019.

Ho scelto questo tema: “Uno solo è il vostro Capo, il Cristo”, e si basa su Matteo 23:10. A cominciare da Nimrod, a Babilonia, nel mondo ci sono stati molti capi... capi religiosi, capi politici. Quando Hitler era al comando della Germania nazista, i nazisti inneggiavano: “Un popolo, un impero, un capo”. Ma che fine fece quel capo? Dopo aver causato la morte di milioni di persone durante la Seconda guerra mondiale, a quanto pare si suicidò. I capi umani hanno fallito. Ma perché? Una ragione è che non amano abbastanza Dio e le persone. Hanno usato la loro posizione per ottenere ricchezza, fama e potere. E anche chi aveva obiettivi nobili ha fallito. Perché? Perché gli esseri umani imperfetti non hanno la capacità di governare, o essere capi, in modo perfetto. Nell’antichità era Geova a capo del popolo di Israele. Infatti lui stesso in Levitico 11:45 disse: “Io sono Geova, colui che vi ha condotto fuori dal paese d’Egitto per dimostrare di essere il vostro Dio”. Comunque Geova nominò Mosè, anche se era un uomo imperfetto, perché lo rappresentasse come capo visibile. In seguito nominò Giosuè, poi dei giudici e poi dei re. Eppure il popolo a volte non accettò la loro guida. Oggi esiste un capo che ha la capacità di governare in modo perfetto: Gesù Cristo. Ed è stato nominato da Geova. Abbiamo un capo che, a differenza degli uomini, è senza peccato. La sua sapienza e la sua giustizia sono perfette. È più potente di tutti i capi umani messi insieme. E anche il suo amore è perfetto. È un capo che ha dato la sua vita per il popolo. Cosa ne pensate del nostro capo? Di sicuro lo apprezziamo molto. Gesù guidò i discepoli dando l’esempio e mostrando umiltà nei rapporti con gli altri. Nel corso dei secoli ha continuato a mostrare amore ai suoi discepoli rafforzandoli quando erano perseguitati. Non li ha mai abbandonati, come lui stesso aveva promesso in Matteo 28:19, 20. Voi siete disposti a seguire la sua guida? Sono sicuro di sì. Nel I secolo, alla Pentecoste del 33 E.V. fu formata la congregazione cristiana. A capo della congregazione c’era un corpo direttivo formato da cristiani maturi, cioè gli apostoli. E quando alcuni di loro furono uccisi o morirono di malattia o di vecchiaia, altri unti furono nominati per far parte del corpo direttivo. Come allora, nemmeno oggi c’è un numero prestabilito di membri del Corpo Direttivo. Nel primo secolo il corpo direttivo non era solo guidato dallo spirito ma in questioni dottrinali era anche ispirato. Oggi non è ispirato ma è ancora guidato dallo spirito. Oggi dimostriamo di accettare la guida di Cristo se siamo sottomessi ai suoi fratelli spirituali e collaboriamo con loro e con gli altri sorveglianti nominati. Dopo il fratello Russell, il fratello Rutherford fu nominato presidente della Società, e così diventò il nostro capo umano di quel tempo. Anche se all’inizio del suo incarico faceva pesare molto la sua posizione, in seguito cambiò atteggiamento. Si rese conto che lui non era il numero uno, non era il capo. Il libro I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio alle pagine 220-221 dice: “Nel 1941, all’assemblea di St. Louis (Missouri), poco prima di morire, affrontò questo argomento, dicendo: ‘Voglio che tutti gli estranei qui presenti sappiano cosa ne pensate del fatto che un uomo sia il vostro capo, così non se lo dimenticheranno. [...] Se in questo uditorio c’è qualcuno che pensa che io che vi sto davanti sia il capo dei testimoni di Geova, dite Sì’. La risposta fu un silenzio assoluto, rotto solo da un energico ‘No’ da parte di diversi presenti. L’oratore continuò: ‘Se voi che siete qui credete che io sia solo un servitore del Signore, e che noi lavoriamo spalla a spalla in unità, servendo Dio e servendo Cristo, dica Sì’. All’unisono l’assemblea urlò un deciso ‘Sì!’” È interessante. Dal gennaio 1942 al giugno 1977 il fratello Nathan Knorr servì come presidente della Società. Poco a poco, grazie all’aiuto di Geova, divenne più chiaro quale fosse il ruolo del Corpo Direttivo e si comprese che le decisioni dovevano essere prese dal Corpo Direttivo come gruppo piuttosto che dal presidente. Oggi il Capo è ancora Gesù; è lui che guida le congregazioni. E dal cielo dirige anche l’opera di predicazione in tutto il mondo. Però ha delegato l’autorità allo “schiavo fedele e saggio”, al Corpo Direttivo, tramite il quale provvede cibo spirituale al tempo giusto, come dice Matteo 24:45-47. Nessun membro del Corpo Direttivo è il capo, dato che Gesù disse che nessuno dei suoi discepoli doveva essere chiamato capo, in Matteo 23:10-12. Il termine “corpo direttivo” venne usato per la prima volta in inglese nella Torre di Guardia del 1° novembre 1944 pagina 328 nell’articolo “L’organizzazione Teocratica in azione”. Ma di fatto nel 1944 non c’era ancora un corpo direttivo che prendeva decisioni come gruppo. Il 6 settembre 1971 ci fu un cambiamento storico. Fu deciso che l’incarico di presidente del Corpo Direttivo sarebbe stato ricoperto a rotazione da ognuno dei suoi membri su base annuale in ordine alfabetico. Quindi il 1° ottobre 1971 il fratello Frederick Franz fu nominato presidente del Corpo Direttivo per un anno, come dice il libro Proclamatori alle pagine 106-107. A partire dal 1971 i membri del Corpo Direttivo aumentarono fino a raggiungere il numero di 18 componenti. Quando fu formato il Corpo Direttivo si mise per iscritto che ogni membro si considera uguale agli altri, e che nessuno è più uguale rispetto agli altri. Chi era il numero uno tra i 12 apostoli? Beh, nessuno. In Rivelazione 21:14 viene descritta in modo figurato la Nuova Gerusalemme, cioè il Regno messianico, e si dice che ci saranno “12 apostoli dell’Agnello”. Qui non si dice che ci sia un apostolo più importante di un altro. Il Corpo Direttivo nomina anche degli assistenti; questo a partire dal 1992. Per ogni comitato del Corpo Direttivo ci sono degli assistenti, e ad oggi gli assistenti sono più di 30. Questi partecipano alle adunanze del comitato del Corpo Direttivo con cui collaborano. E anche se non prendono parte alla fase decisionale possono fare osservazioni e dare suggerimenti. E poi si assicurano che le decisioni prese dal rispettivo comitato del Corpo Direttivo siano messe in atto. Il Corpo Direttivo nomina anche i membri dei Comitati di Filiale e dei Comitati del Paese che si trovano in varie parti del mondo e che curano l’opera in una o più nazioni. Ma c’è forse un numero uno nel Comitato di Filiale? No, non c’è. È Cristo il numero uno. Anche nei Comitati di Filiale l’incarico di presidente viene svolto a rotazione su base annuale in ordine alfabetico. È così dal 1976. Il presidente del Comitato di Filiale degli Stati Uniti da gennaio sarà il fratello Lon Schilling. E invece tra gli anziani di congregazione chi è il capo? Anche se gli anziani dirigono la congregazione nessun anziano dovrebbe essere considerato il numero uno. Non ci sono incarichi a rotazione. In un certo senso potremmo dire che Gesù è il numero uno, perché è lui il Capo della congregazione. L’incarico di coordinatore del corpo degli anziani non viene svolto a rotazione; e chi lo svolge sa che tutti gli anziani sono uguali. Nessuno è più uguale rispetto agli altri. E Gesù è davvero il Capo per voi? Beh, noi non seguiamo un uomo. Quindi con lo studio dovremmo cercare di conoscere sempre meglio il nostro Capo e imitarlo nella nostra vita. Se seguiamo la guida del Capo che lui stesso ha scelto, Geova ci amerà. E se lo facciamo sin da ora noi avremo il privilegio di seguire Cristo per sempre, per tutta l’eternità.

Ora avremo il piacere di ascoltare il fratello Stephen Lett, membro del Corpo Direttivo. Tratterà l’argomento: “Le operazioni di soccorso: un aiuto da Geova”. Geova è un Dio meraviglioso che dà conforto e aiuto. In netto contrasto, Satana il Diavolo è un dio terribile che procura dolore e sofferenza. Infatti, se ci pensiamo, anche quelli che chiamiamo disastri naturali, che causano così tanto dolore, in fondo sono da attribuire a Satana. Come facciamo a dirlo? Geova ha il potere di controllare il clima, ma Satana, allontanando le persone dal Creatore, le ha private di questa amorevole protezione. Inoltre gli esseri umani sotto il controllo di Satana hanno gestito molto male il pianeta e le risorse naturali, e questo ha causato scombussolamenti climatici che senza dubbio contribuiscono ai disastri naturali. Ma siamo davvero grati che, come dicevamo, Geova è un Dio che dà conforto e aiuto! E uno dei modi in cui lo fa è dandoci la forza e la motivazione per partecipare alle operazioni di soccorso a favore dei fratelli che sono stati colpiti da qualche catastrofe. Quando permettiamo a Geova di impiegarci in questo modo, imitiamo i fratelli e le sorelle del I secolo. Prendiamo Atti 11:29. Siamo circa nell’anno 46, e i fratelli che si trovano in Giudea sono in difficoltà per una terribile carestia. Non riescono a procurarsi da mangiare perché i prezzi sono saliti alle stelle, e perciò rischiano di morire di fame. Quindi cosa fecero i fratelli ebrei e gentili che si trovavano ad Antiochia per aiutare quelli che erano in Giudea? Lo scopriamo leggendo dal versetto 29: “Allora i discepoli decisero di mandare soccorsi, ciascuno secondo le proprie possibilità, ai fratelli che vivevano in Giudea. E così fecero, mandandoli agli anziani per mano di Barnaba e Saulo”. Possiamo solo immaginare quanto saranno stati grati i fratelli che soffrivano la fame in Giudea quando ricevettero l’aiuto dei fratelli di Antiochia. E pensiamo a quanto sarà stato felice Geova di vedere quello che i cristiani di Antiochia fecero per aiutare i loro fratelli. Questo episodio biblico è solo uno dei tanti esempi in cui i fratelli di una certa zona hanno organizzato operazioni di soccorso a favore di fratelli che vivevano da un’altra parte e che erano nel bisogno. Potremmo chiederci in quali modi specifici Geova provvede conforto e aiuto attraverso le operazioni di soccorso. Lo fa in 3 modi. Primo, dà aiuto in senso materiale. Ai fratelli vengono dati cibo, vestiti, riparo, medicinali e materiali di primo soccorso fin da subito. Secondo, dà aiuto in senso emotivo. I fratelli vengono rassicurati del fatto che non sono soli. Possono contare su Geova e sul suo popolo in quei momenti difficili. E soprattutto, dà aiuto in senso spirituale. Ci si assicura che i fratelli vengano aiutati a riprendere immediatamente le loro attività spirituali perché possano continuare a servire Geova. Ma perché possano riprendere le loro attività spirituali non solo in modo provvisorio, la loro vita ha bisogno di riacquistare stabilità. Questo spesso significa riparare o ricostruire le loro Sale del Regno, e riparare o in molti casi ricostruire anche le loro case, così che possano riprendere le loro abitudini spirituali. A questo proposito, guardiamo un video. Vedremo in che modo i fratelli in Indonesia sono stati aiutati a riprendere velocemente le loro abitudini spirituali dopo il terremoto e lo tsunami che li hanno colpiti nel 2018.

Quattro giorni dopo il terremoto abbiamo cominciato a far evacuare 132 persone. Il giovedì mattina, il giorno dopo l’evacuazione, quattro di noi dalla filiale sono arrivati a Poso. Le congregazioni di Poso e Palu hanno tenuto insieme un’adunanza e un membro del Comitato di Filiale ha pronunciato un discorso. Era importante prendersi cura dei bisogni spirituali dei fratelli ed è incredibile ma non è saltata neppure un’adunanza. Molti dalla filiale sono andati lì e hanno pronunciato discorsi per incoraggiare i fratelli. Si sono tenute anche adunanze per il servizio di campo e, solo un paio di giorni dopo il loro arrivo, i proclamatori stavano già predicando. Abbiamo avuto la possibilità di predicare a Poso. Molte persone erano interessate a parlare di quello che era successo a Palu. Ascoltavano il messaggio della Bibbia e ci chiedevano di andare di nuovo a trovarle. Dopo l’adunanza per il servizio di campo nella Sala del Regno di Poso, abbiamo fatto vedere alcuni video in lingua dei segni dal sito jw.org a molte persone sorde. Anche se siamo stati colpiti da un disastro naturale, siamo riusciti lo stesso ad andare alle adunanze e nel ministero. Sono molto grata a Geova, ai fratelli della filiale, e a tutti quelli che con le preghiere, l’esempio e la loro presenza ci hanno aiutato a non arrenderci e a continuare a confidare in Geova qualsiasi cosa accada.

Grazie alle operazioni di soccorso dimostriamo di imitare il Dio che dà sempre conforto e aiuto, e dimostriamo anche di ubbidire al comando di Efesini 5:1, 2, che dice: “Imitate l’esempio di Dio, quali figli amati, e continuate a camminare nell’amore”. In effetti noi siamo stati creati per imitare Geova. Siamo creati a sua immagine. Gli animali invece non possono imitare Geova, il Dio che ama in modo altruistico, che dà conforto e aiuto. Per esempio, riuscite a immaginare un cane che pensa: “Mi sento proprio in colpa per aver preso l’osso a quel cane. La prossima volta cercherò di essere meno egoista”? O riuscite a immaginare un cavallo che guardando un bel tramonto pensa: “Wow, questo tramonto mi fa amare il mio Creatore ancora di più. Mi impegnerò per fare quello che piace a lui”? O un’aquila che prega: “Signore, ti ringrazio del pesce che sto per mangiare”? Gli animali non sono stati creati a immagine di Dio, noi sì; noi siamo in grado di imitare il nostro meraviglioso Dio che dà conforto, aiuto e amore. Ma chiediamoci: in quali modi le operazioni di soccorso danno gloria a Geova? Considereremo 3 modi. Il primo è questo: dimostrano che siamo veri cristiani, e questo dà onore al nostro Dio. Secondo, ci uniscono come fratelli e sorelle e ci uniscono nell’amore e nella preghiera. Appena veniamo a sapere che i fratelli sono stati colpiti da un disastro, cominciamo a pregare per loro. E poi, mentre li soccorriamo, loro cominciano a pregare per noi e a lavorare insieme a noi, e questo è il secondo modo in cui siamo uniti. Ci mettiamo subito in moto per aiutare i fratelli, e loro fanno il possibile per collaborare con noi. A questo proposito, guardate il prossimo video. Volontari dagli Stati Uniti, dall’Indonesia e dall’Africa si mettono subito al lavoro per aiutare i loro fratelli.

Siamo davvero felici di poter dare una mano a ricostruire le case danneggiate. Così i fratelli possono avere un posto sicuro in cui vivere. Per noi questo è un modo di dimostrare l’amore che proviamo gli uni per gli altri. Questa esperienza ha rafforzato la fede delle famiglie colpite direttamente dagli incendi e anche la fede di quelli che sono venuti ad aiutare. È stato emozionante vedere quanto Geova ha fatto per i suoi servitori: fisicamente, emotivamente, spiritualmente e mentalmente. Ci rassicura molto sapere che Geova non ci abbandona mai. Quando il ciclone ha colpito Beira abbiamo avuto l’opportunità di venire subito qui per dare una mano. È stato davvero bello essere qui per aiutare i fratelli ad affrontare una situazione così difficile. Ho imparato molto in questo periodo. Dobbiamo seguire la guida di Geova, sempre e comunque. È per il nostro bene. Stiamo rifacendo il tetto della Sala del Regno, che è stato distrutto dalla tempesta. L’obiettivo è sistemarlo per la Commemorazione. Così la prossima settimana i fratelli potranno celebrarla nella loro Sala. Siamo felici di fare qualcosa per aiutarli.

Inoltre, siamo uniti quando facciamo contribuzioni. Doniamo generosamente e con gioia. E che dire di coloro che vengono aiutati? A loro volta, con le loro contribuzioni, aiutano altri che soffrono. Ecco alcuni dati che riguardano la grande portata delle operazioni di soccorso effettuate negli ultimi 2 anni di servizio. Solo negli scorsi 2 anni di servizio, sono stati più di 900.000 i fratelli colpiti da disastri, quasi un milione. Sessantaduemila di loro sono stati evacuati, 190 sono stati feriti; purtroppo, 64 sono rimasti uccisi; più di 700 Sale del Regno sono state danneggiate o distrutte, e sono state danneggiate o distrutte più di 15.000 case. L’organizzazione ha speso 49 milioni e mezzo di dollari per le operazioni di soccorso in 2 anni di servizio: quasi 50 milioni di dollari in 2 soli anni di servizio. È evidente che le operazioni di soccorso hanno raggiunto proporzioni gigantesche. Per darvi un’idea di come sono state usate le vostre contribuzioni, guardate questo video che mostra le case dei nostri fratelli prima e dopo la ricostruzione a seguito del devastante ciclone Idai che ha colpito l’Africa.

Volevo solo aggiungere, riguardo alle case che avete visto, alcune ricostruite e altre riparate, che per ogni casa il costo delle riparazioni andava dai 50 ai 900 dollari e il costo della ricostruzione andava dai 900 ai 3.500 dollari. Come avete visto, le case ricostruite non sono lussuose, ma i fratelli spesso hanno ricevuto qualcosa di molto migliore rispetto a quello che avevano prima, perché sono stati usati materiali migliori. E se in futuro saranno colpiti da un’altra tempesta, senza dubbio l’affronteranno meglio. A questo punto vorremmo prenderci un momento per ringraziarvi, cari fratelli, e per lodarvi delle vostre generose, generosissime contribuzioni che rendono possibili le operazioni di soccorso. Potete essere certi che Geova è felice di tutto questo. Infatti in Ebrei 13:16 leggiamo: “Inoltre non dimenticate di fare il bene e di condividere con gli altri quello che avete, perché Dio si compiace di tali sacrifici”. È un bel pensiero. Geova si compiace, è molto felice della vostra generosità. Perciò, grazie davvero; il Corpo Direttivo vi ringrazia dal profondo del cuore. E anche i fratelli e le sorelle che hanno ricevuto aiuto vi ringraziano dal profondo del cuore. Infatti guardate questo video: vedrete alcuni fratelli degli Stati Uniti e dell’Africa che esprimono la loro gratitudine.

Durante questo disastro Geova ci ha aiutato molto, ci ha rafforzato e incoraggiato in tanti modi attraverso i fratelli. Non avevamo mai provato nulla di simile. Questo ci ha fatto sentire più vicini a lui. Attraverso la sua organizzazione Geova mi ha regalato 2 persone fantastiche che si sono prese cura di me dandomi tutto quello di cui avevo bisogno, come avere qualcuno con cui parlare, qualcuno su cui contare, che si preoccupa per me. Sono nella verità da circa 50 anni e ho sempre sentito l’amore dei fratelli, ma non mi sono mai sentita così tanto amata da Geova. Il Reparto Servizio ha avvisato che il giovedì sarebbe arrivata una violenta tempesta. Abbiamo sentito l’amore della filiale e abbiamo seguito quell’esempio. Abbiamo rischiato la vita pur di contattare i fratelli e dirgli di venire alla Sala del Regno. I fratelli della filiale si sono tenuti costantemente in contatto con noi; questo mi ha incoraggiato molto. Fino a tarda sera ci hanno mandato messaggi in cui ci scrivevano che erano svegli e stavano pregando per noi. È stato di grande conforto. L’organizzazione ci ha dato tanto sostegno emotivo. Dei rappresentanti della filiale sono venuti per fare visite pastorali. Abbiamo ricevuto tanto ottimo cibo, cibo nutriente. È stato davvero straordinario. Siamo molto grati a Geova per come si è preso cura di noi. Quello che sta facendo l’organizzazione di Geova supera di gran lunga qualunque cosa facciano i governi umani. Vogliamo dire: “Grazie!” Sentiamo davvero che Geova ci ama.

Vedere questo video ci motiva ancora di più a voler aiutare i fratelli con le nostre donazioni e con il nostro lavoro. E a proposito di lavoro, siamo felici di informarvi che durante il programma il fratello Lösch vi parlerà di un nuovo modo di fare domanda per partecipare alle operazioni di soccorso o rendersi disponibili in altri modi per l’organizzazione. Perciò, rimanete collegati per ricevere queste informazioni. E adesso vediamo un ulteriore modo, il terzo modo in cui le operazioni di soccorso danno gloria a Geova: danno buona testimonianza a chi ci osserva; e questo dà gloria a Geova. Vicini di casa, parenti, funzionari governativi... vedono il nostro amore all’opera. E come risultato alcuni accettano la verità. Guardate questo video: il marito di una sorella accetta la verità grazie alle operazioni di soccorso.

Amo la mia famiglia e ho sempre voluto il meglio per loro. Così lavoravo perché avessero quello che serve. È una mia responsabilità. Mia moglie si è battezzata 2 anni prima di me. Avevo costruito la nostra casa proprio qui. E poi un giorno la nostra vita è cambiata per sempre. Ecco casa mia. Dovevo ricostruirla da zero. Due fratelli sono venuti a trovarmi e mi hanno detto: “Non preoccuparti di nulla, andrà tutto bene. Se ne occuperanno i fratelli”. E io mi sono detto: “Mmm, non credo si renda conto di quello che dice”. Quando i fratelli hanno cominciato ad arrivare, pensavo: “Perché dovrebbero aiutarmi? Neanche mi conoscono”. Tutte le mattine li guardavo. Finivano di pregare, e poi ognuno prendeva i suoi attrezzi e si metteva al lavoro. Ho detto a mia moglie: “È incredibile!” A un certo punto ho visto una sorella anziana che portava dei blocchi di cemento, ed erano così pesanti per lei. Sono corso dentro con le lacrime agli occhi. Non volevo che qualcuno mi vedesse piangere. Mi sono detto: “O c’è qualcosa che non va in loro, o c’è qualcosa che non va in me”. Ho cominciato a sentirmi grato per quello che facevano e per come si comportavano. Tanto amore, posso solo spiegarlo così: tanto amore. Mi portavano anche da mangiare. Era chiaro che quello che stavano facendo era una dimostrazione dell’amore di Geova. Tutto questo mi ha toccato profondamente. Mi hanno fatto capire che questa organizzazione è reale, che questa è la verità. E volevo farne parte anch’io. Ho deciso di dedicare la mia vita a Geova perché lui mi ha dimostrato quanto ama me e la mia famiglia. Ora mi prendo cura di loro meglio di quanto abbia mai fatto.

Quindi, in conclusione, le operazioni di soccorso sono un’espressione dell’amore che proviene dal Dio di conforto e aiuto che serviamo. Grazie alle operazioni di soccorso Geova ci usa per dare aiuto materiale, emotivo e spirituale ai nostri fratelli. E questo dà gloria a Geova perché (1) ci identifica come veri cristiani, (2) ci unisce come fratelli nell’amore, nelle preghiere, nelle opere e nel dare contribuzioni, e inoltre glorifica Geova perché (3) attira le persone ben disposte verso la verità. Siamo molto felici che presto Geova ci darà aiuto in modo definitivo. Non ci saranno più disastri. Ma fino a quel giorno, continueremo a lavorare duramente per le operazioni di soccorso a favore dei nostri fratelli. Fare questo ci aiuterà a restare concentrati sulle cose spirituali, ci unirà come fratelli e sorelle, darà una meravigliosa testimonianza a chi ci osserva e ci aiuterà a prepararci alla grande tribolazione e alla grande opera di ricostruzione che ci attende.

Grazie fratello Lett. È bello sapere che i fratelli si impegnano nelle operazioni di soccorso quando si verifica un disastro naturale. Adesso vedremo un video molto interessante. Si intitola: “La buona mano del nostro Dio è su di noi. Mettiamoci a costruire!”

L’organizzazione di Geova gestisce al momento quasi 80.000 edifici in tutto il mondo, per una superficie totale di più di 20 milioni di metri quadrati. Si tratta di un’area pari a 2.800 campi di calcio, o 6 volte il Central Park di Manhattan. Le decine di strutture delle filiali, le centinaia di Sale delle Assemblee e le decine di migliaia di Sale del Regno nel mondo sono una prova tangibile che il Regno di Dio sta governando. Perché possiamo dirlo? Salmo 127:1 ci ricorda che niente di tutto questo sarebbe possibile senza la benedizione di Geova. Come Neemia e gli ebrei che ricostruirono le mura di Gerusalemme, siamo certi che ‘la buona mano del nostro Dio è su di noi’. Questi edifici sono stati dedicati a Geova. Quindi è un privilegio per noi assicurarci che continuino a essere all’altezza dello scopo per cui sono stati costruiti. Nelle filiali la manutenzione delle strutture è particolarmente accurata. Alcuni di questi edifici sono relativamente nuovi, mentre tanti altri hanno anche 30 anni o più. Un edificio di per sé può durare 30, 60, o anche 100 anni, mentre gli impianti potrebbero durare solo 15 o 20 anni. Perciò molti dei nostri edifici hanno bisogno di importanti ristrutturazioni. Inoltre le attività alla Betel stanno cambiando, quindi a volte gli spazi interni hanno bisogno di essere modificati. Tutto questo presenta una sfida: come possiamo occuparci degli edifici delle Betel e allo stesso tempo non trascurare le Sale del Regno? In sostanza, quali sono i bisogni? Come possono essere soddisfatti? E voi come potete essere d’aiuto? Venite con noi in un incoraggiante viaggio attorno al mondo. Vogliamo farvi vedere cosa viene fatto e cosa si pianifica per le nostre filiali. Allacciate le cinture di sicurezza perché ci sposteremo molto velocemente. Di solito non ci accorgiamo dei cambiamenti graduali. Per questo motivo l’organizzazione alcuni anni fa ha istituito un programma per valutare ogni 2 o 3 anni i bisogni presenti e futuri delle nostre strutture. E sulla base di questa valutazione per ogni struttura si decide se è il caso di ristrutturare e fino a che punto. A volte conviene ristrutturare o riqualificare gli edifici che già abbiamo. Nelle filiali che ne hanno più bisogno abbiamo già iniziato ristrutturazioni importanti. Il Corpo Direttivo vuole che ogni betelita si occupi di più servizi che lo riguardano personalmente. Inoltre, in passato ogni ufficio era concepito per una sola persona. Ora si preferisce avere più postazioni di lavoro in un unico ambiente e usare divisori che possono essere facilmente spostati a seconda delle esigenze. Quella di Patterson è una struttura molto bella e funzionale. Quando è stata costruita, nessuno pensava che ogni giorno sarebbero venuti oltre 1000 fratelli e sorelle a visitarla. Avere un centro visitatori renderà ancora migliore la visita qui alla Betel e allo stesso tempo permetterà ai vari reparti di continuare il proprio lavoro. Nel 2013 il Corpo Direttivo ha deciso di accorpare la filiale della Finlandia con diverse altre filiali. Inoltre le parti più vecchie della struttura avevano quasi 60 anni. In Finlandia abbiamo stampato pubblicazioni per 83 anni. Ma, su indicazione del Corpo Direttivo, è stato deciso che in Finlandia non si sarebbe più stampato e al posto della vecchia tipografia si sarebbero realizzati nuovi uffici e altri ambienti. Eravamo un po’ preoccupati perché non eravamo sicuri di trovare abbastanza volontari. Ma, appena ne abbiamo parlato con le congregazioni locali, molti fratelli e sorelle hanno presentato la domanda. Ci siamo resi conto che qui in Finlandia ci sono tanti ragazzi e ragazze volenterosi. Vedere il loro spirito ci ha emozionato moltissimo. A volte ristrutturare una proprietà è troppo complicato, quindi acquistiamo o costruiamo nuovi edifici e vendiamo quelli vecchi. Recentemente è stato deciso così per esempio in Argentina, Camerun e India. La nostra famiglia Betel è passata da 350 a 150 beteliti. I vari edifici della Betel erano situati in luoghi diversi e con la riduzione del personale alcuni non erano più utilizzati. Si è quindi deciso di vendere tutti gli edifici della Betel e di cominciare a cercare una nuova sede. La tempistica era fondamentale perché dovevamo vendere tutte le proprietà e allo stesso tempo acquistare o costruire la nuova struttura. E qui abbiamo visto chiaramente la guida di Geova. Da un lato gestivamo la vendita delle proprietà e dall’altro l’acquisto della nuova sede. Le 2 operazioni sono state concluse nel giro di sole 24 ore. L’opera di predicazione è in rapida crescita nel territorio della nostra filiale. Abbiamo registrato per la prima volta in Camerun un aumento del 4%. Ora traduciamo in 29 lingue. Si era valutato di ristrutturare la nostra sede, ma come potevamo continuare a lavorare in una filiale già piccola mentre veniva anche ristrutturata? Avevamo un terreno proprio accanto a una delle nostre principali Sale delle Assemblee in una delle città più grandi del territorio della filiale. Purtroppo, però, la via d’accesso era in pessime condizioni, era fangosa e difficilissima da percorrere sia in macchina che a piedi. Ma all’improvviso è successa una cosa straordinaria. Le autorità locali hanno costruito una strada proprio davanti alla Sala delle Assemblee e così potevamo accedere alla proprietà. Era come se Geova ci stesse dicendo: “È qui che dovreste costruire la nuova filiale del Camerun”. La nostra filiale era troppo grande rispetto a quello che ci serviva. Il Corpo Direttivo aveva dato indicazioni per vendere la proprietà e trovare una struttura più economica. Ma ci siamo resi conto di non avere abbastanza fondi, ci mancavano alcuni milioni di dollari. Ci serviva un acquirente disposto a comprare la proprietà al giusto prezzo, ad anticiparci un importo sufficiente per acquistare la nuova sede e a permetterci di continuare a usare la proprietà fino a che non fosse stata pronta quella nuova. Non avevamo grandi speranze. Ma pochi giorni prima della firma per l’acquisto della nuova filiale un compratore,che si era già mostrato interessato all’acquisto ma non aveva ancora sottoscritto alcun impegno, ha firmato un accordo vincolante e ha accettato tutte le nostre condizioni. Inoltre ha versato una grossa caparra per aiutarci ad acquistare la nuova filiale. Niente è impossibile per Geova. Ha gestito i tempi in modo perfetto. Molti altri progetti come questo sono in fase di pianificazione. Vogliamo che tutte le nostre strutture continuino a soddisfare i bisogni dell’organizzazione e a dare onore a Geova. Ma, ristrutturazioni a parte, molte delle nostre filiali hanno di nuovo bisogno di essere ampliate. Il numero di proclamatori, pendolari, volontari collegati in remoto e beteliti è aumentato in tutto il mondo. Alcuni paesi hanno registrato un incremento annuo del 7% o più nel numero di proclamatori. E in tutto il mondo è aumentato anche il lavoro di traduzione, di produzione di video e pubblicazioni in formato digitale e di altri settori chiave. L’organizzazione fa tutto il possibile perché ogni attività alla Betel sia svolta con la massima efficienza. Ma per fare gran parte del lavoro avremo sempre bisogno di persone. Per questo abbiamo già cominciato a valutare quali filiali debbano essere ampliate. Molti dei reparti della sede mondiale sono coinvolti nella fase di pianificazione e propongono le loro idee. Anche il Comitato di Filiale partecipa a questa fase. Prima di approvare l’ampliamento di qualsiasi struttura valutiamo alcuni fattori. Per esempio: quest’ampliamento avrà un effetto positivo sulle attività di predicazione e insegnamento nel paese? Potrebbe essere preferibile fare alcuni cambiamenti così che parte delle attività siano sospese, svolte altrove o in qualche modo semplificate, invece di ampliare la filiale? Grazie alle recenti semplificazioni delle attività alla Betel, ora possiamo acquistare normali appartamenti o uffici da adibire a strutture per le filiali. Se abbiamo bisogno di altri uffici o appartamenti quindi, li compriamo sul mercato. E nel valutare le varie opzioni, cerchiamo la guida di Geova. Quali prove abbiamo che dietro una di queste scelte ci sia lo spirito di Dio? Il Corpo Direttivo ha chiesto a tutti noi di “dare la priorità alle attività che contribuiscono maggiormente al benessere spirituale del popolo di Dio e al progresso dell’opera di predicazione mondiale”. In tutto il mondo questo principio ci aiuta a valutare quali operazioni hanno la priorità. C’è veramente tanto da fare. Ma è davvero emozionante vedere la buona mano di Geova sul suo popolo nei nostri giorni. In ogni parte del mondo i fratelli e le sorelle stanno sostenendo di cuore quest’opera con il loro tempo, le loro risorse economiche e le loro preghiere. Siamo convinti che Geova Dio continuerà a benedire tutto il lavoro che viene fatto per provvedere all’organizzazione le strutture di cui ha bisogno. E le competenze che stiamo acquisendo ci sono utili non solo adesso ma lo saranno anche nel futuro, nel nuovo mondo. Grazie, fratelli, per averci aggiornato sulle novità relative alle strutture Betel in tutto il mondo. Quando Neemia si preparò a ricostruire le mura di Gerusalemme, pregò e poi passò all’azione. E Geova benedisse questo atteggiamento perché Neemia agì con fede e confidò pienamente in Dio. Quando il popolo vide che la buona mano di Geova era stata su Neemia, disse: “Avanti, mettiamoci a costruire”. Il Corpo Direttivo oggi fa lo stesso quando prende decisioni relative alle strutture Betel: prega e analizza con attenzione le necessità, si assicura di avere le risorse necessarie per portare a termine i progetti e poi presenta ai servitori di Dio cosa ha in mente di fare e chiede la loro collaborazione. Cosa ci rimane da dire? Vogliamo ringraziarvi in anticipo per il leale sostegno che darete a tutti questi importanti progetti. Siamo sicuri che Geova benedirà il vostro spirito generoso e volenteroso. Anche per noi è arrivato il momento di dire: “Avanti, mettiamoci a costruire”.

Oggi sono in corso diversi progetti di manutenzione, di ristrutturazione e di costruzione. Ma come fa il Corpo Direttivo a stabilire dove e quando costruire nuovi edifici? Abbiamo cercato nei nostri archivi e abbiamo trovato alcune videointerviste a fratelli che hanno partecipato all’acquisto di proprietà in passato. Queste interviste risalgono a prima che venisse presa la decisione di spostare la sede mondiale nella periferia di New York. Godetevi questo video incoraggiante dal titolo: “Uno sguardo alla storia dell’acquisto di proprietà”.

Nel 1926 Rutherford voleva comprare il terreno di Columbia Heights 30. Ma incontrò troppi problemi e ostacoli. Così i fratelli gli dissero di comprarne un altro. Nel ’27 quel terreno fu acquistato dalla Squibb. Per le fondamenta dovettero piantare nel suolo oltre 1.600 pali da 20 cm di diametro e riempirli di cemento, fino a 27 m di profondità. Una spesa enorme! Se avessimo comprato quel terreno, forse i soldi non sarebbero bastati sia per le fondamenta che per la costruzione. Forse fu per questo che Geova non permise di comprarlo. Alla fine comprammo la proprietà al 117 di Adams Street. Quando andai nel North Carolina, alla cartiera da cui acquistiamo la carta per le Bibbie, dissi a uno degli impiegati: “Vorremmo ingrandirci a Brooklyn, ma non riusciamo a trovare una proprietà”. Lui disse: “Ci sono gli edifici della Squibb!” Dissi: “Sì ma non credo siano in vendita”. E lui: “Se volete, posso mettervi in contatto”. Ci presentò ai proprietari e riuscimmo a comprare quegli edifici. Tre milioni in contanti per 10 edifici: non pensavamo così poco. Era chiaro che Geova stava guidando le cose. All’inizio comprammo il Podere Watchtower perché la famiglia qui a Brooklyn stava crescendo e il Podere Mountain, con i suoi 40 ettari, iniziava a essere troppo piccolo. Quindi il fratello Knorr diede l’approvazione per comprare un terreno. Dissi a George: “Io so quale prendere: il podere dei Goebel”. Lui rispose: “Ci ho pensato anch’io”. Quindi un venerdì andammo a vederlo. Il fratello del podere disse a George e Max: “Sapete che proprio qualche giorno fa ci siamo riuniti come famiglia e abbiamo deciso di vendere la proprietà?” La cosa interessante è che il fratello Knorr aveva detto: “Questa proprietà verrà usata solo come podere. Non fatevi venire in mente altro. È solo un podere”. In effetti, nel 1960, quando comprammo il terreno, non pensavamo lontanamente a una tipografia. Ma cosa aveva in mente Geova? Voleva che lì ci fosse una tipografia. Noi eravamo alla ricerca di un podere, ma non era di fagiolini e patate che avevamo bisogno: avevamo bisogno di libri e Bibbie. E oggi ne vediamo gli ottimi risultati. Chi l’avrebbe mai detto! Non avremmo mai pensato che i Poderi Watchtower sarebbero diventati la filiale dei Testimoni di Geova degli Stati Uniti! Questo per me è un esempio straordinario di come Geova guida l’organizzazione. Nel 1980 iniziammo a cercare una proprietà per espanderci fuori città. Andammo a vedere una proprietà nel New Jersey. Era una vecchia scuola, ma gli edifici erano messi così male che non saremmo mai riusciti a sistemarli. Dicemmo all’agente immobiliare: “Non lo vogliamo. Non serve che cerchi altro”. Questo gli diede un po’ fastidio, quindi chiese: “Ma allora cosa cercate?” Gli risposi: “Quello che cerchiamo è qualcosa vicino a Suffern o Brewster, un terreno di più o meno 200-250 ettari, dove ci siano strade, colline, un bel paesaggio, acqua e così via”. Pensavo che non l’avrebbe mai trovato, perché avevamo già cercato dappertutto. Invece il giorno dopo, verso le 11, mi chiamò e disse: “Ho trovato quello che cercate”. Ne parlai con il Corpo Direttivo e andammo a vedere la proprietà. A loro piacque molto. Dicemmo al comune che volevamo costruire qualcosa per 400 o 500 persone. Ma ancora prima di ottenere il permesso di costruire, facemmo domanda per 1.500 persone, e ce la approvarono. Ancora oggi facciamo modifiche per adeguarci alle nuove necessità. Il comune di Patterson è da sempre molto disponibile con noi e ci ha permesso di costruire tutto quello che ci è servito. Ci ha perfino detto: “Se avete ancora bisogno di espandervi, potete farlo”. Siamo davvero in ottimi rapporti. Nel corso degli anni tutti questi progetti di costruzione hanno sempre soddisfatto i bisogni dell’organizzazione e lo hanno fatto proprio al tempo giusto! Oggi ci sono milioni di persone nella verità. E la Bibbia dice che continueremo a crescere fino a riempire la terra. Non sappiamo quanti milioni di persone saranno nella verità ad Armaghedon. E non sappiamo quando verrà Armaghedon. Comunque non andiamo indietro, ma continuiamo a progredire facendo le cose in modo sempre più efficiente. Questo significa che dobbiamo continuare a espanderci, a costruire. Dobbiamo sempre guardare avanti. Finché non arriverà la fine, si continuerà a provvedere cibo spirituale al tempo giusto. Non sappiamo cosa userà Geova per prendersi cura di noi subito dopo la grande tribolazione. Come ha detto il fratello Couch, ed era anche il pensiero del fratello Larson: “Il Signore sta guidando l’organizzazione, e noi dobbiamo seguirlo. Qualunque cosa ci dica di fare, noi la facciamo”.

È entusiasmante vedere come Geova guida la ricerca delle proprietà più adatte. E questo ci porta all’argomento di cui si parlerà nel prossimo video. Il titolo è: “In arrivo un nuovo progetto di costruzione”. Guardiamolo insieme. Vi auguro una buona visione.

Nel periodo storico in cui viviamo, la tecnologia ci ha permesso di trasmettere le verità bibliche in modi nuovi ed entusiasmanti. Abbiamo assistito a grandi progressi nell’ambito della stampa, della radio, della TV, dei computer e, ovviamente, di Internet. Ricorderete che fino a pochi anni fa producevamo solo pochi video l’anno. Ma oggi abbiamo centinaia di video, come quelli prodotti per il ministero, per l’adunanza infrasettimanale, per JW Broadcasting, per i congressi di zona, e poi per la serie Diventa amico di Geova, che tutti amiamo. Sono ormai molti anni che l’organizzazione di Geova impiega i video, ma dal 2014 in poi c’è stato un aumento importante della loro produzione e questo ha avuto un impatto significativo sul modo in cui insegniamo e raggiungiamo il cuore delle persone. Visto che è aumentata la richiesta di video, avevamo bisogno di più spazio per realizzarli. Perciò abbiamo acquistato la proprietà di Mount Ebo dove abbiamo realizzato molti dei video più impegnativi. La reazione da parte dei fratelli e delle sorelle in tutto il mondo è stata davvero eccezionale. Ed è stato molto incoraggiante per il Comitato dell’Insegnamento e per il Corpo Direttivo vedere l’apprezzamento mostrato dai fratelli e dalle sorelle per i video, la musica e le registrazioni. Sono strumenti che davvero aiutano a capire meglio la Parola di Dio, aiutano ad affrontare preoccupazioni e pressioni, e aiutano a scoprire quello che succede in tutto il mondo attraverso i vari rapporti, le ricostruzioni con attori e le interviste. Con questo aumento esplosivo e molte altre cose che ci attendono, il Corpo Direttivo ha capito che è volontà di Geova che ci impegniamo ancora di più per sostenere questa grande produzione di video. Quindi siamo felici di annunciare una novità che ci permetterà di raggiungere questo obiettivo: la realizzazione di una struttura dedicata principalmente alla produzione di materiale audio/video. Questo nuovo complesso sarà costruito a Ramapo, nello stato di New York. Proprio così: il Corpo Direttivo ha approvato la costruzione di un ulteriore complesso della sede mondiale su un terreno di circa 100 ettari acquistato nel 2009. La proprietà si trova a 2 miglia, cioè circa a 3 km, dalle strutture della sede mondiale di Warwick. L’obiettivo è quello di costruire un complesso dalle dimensioni simili a quelle di Warwick, che includerà 10 edifici residenziali, un edificio per gli uffici, 8 studi di registrazione per la produzione audio/video, un’area polifunzionale con cucina, sala da pranzo e sala riunioni, e anche un centro visitatori. Il nuovo complesso sarà in grado di ospitare più di 1.000 volontari, conterrà 920 uffici e sarà la sede del Reparto Audio/Video, dei Servizi per l’Elaborazione del Testo, della Corrispondenza Scrittori e del Reparto Grafica. Abbiamo già iniziato con la fase di pianificazione e progettazione. E abbiamo anche iniziato a discutere il progetto con le autorità locali. Se sarà volontà di Geova, inizieremo la costruzione nel 2022 e la completeremo entro il 31 dicembre 2026. Esattamente un anno fa, a ottobre, il Comitato dell’Insegnamento stava facendo il punto della situazione su tutto il lavoro svolto dal Reparto Audio/Video, e ci siamo resi conto che c’era qualche difficoltà legata al fatto che il reparto era suddiviso in 4 complessi diversi, in 10 edifici diversi e su 16 piani diversi. Essendo così sparpagliati non è sempre facile collaborare al meglio. Qualche anno fa pensavamo che una soluzione potesse essere l’espansione delle strutture della Betel a Patterson. Ma all’epoca erano già in corso 2 grossi progetti di costruzione a Wallkill e Warwick. Quindi non era fattibile iniziare un altro progetto del genere. Comunque il Reparto Audio/Video aveva urgente bisogno di più spazio e così il Corpo Direttivo ha approvato l’acquisto della struttura di Mount Ebo come soluzione temporanea. L’uso dei video nell’insegnamento è diventato sempre più frequente e perciò avevamo bisogno di molto più spazio per la produzione di materiale audio/video. Dopo aver valutato un’eventuale espansione di Patterson, abbiamo capito che la proprietà di Mount Ebo era l’opzione migliore. L’acquisto della proprietà è stato effettuato senza problemi e in poco tempo abbiamo fatto dei lavori alla struttura e iniziato a usarla a beneficio di tutto il popolo di Geova. L’idea era quella di usare Mount Ebo per una decina d’anni e poi, quando avremmo trovato una soluzione più stabile, la struttura sarebbe stata venduta per recuperare i soldi spesi. Ecco, Ramapo diventerà la soluzione che stavamo cercando per l’Audio/Video. Quando un reparto è dislocato in diverse strutture, questo può comportare un certo grado di inefficienza, spesso più persone devono fare lo stesso lavoro, e le procedure risultano più complicate. Quindi avere il Reparto Audio/Video riunito in un unico complesso favorirà indubbiamente la collaborazione tra i fratelli e le sorelle che ci lavorano. E tutto questo chiaramente avrà un effetto positivo sulla predicazione e sull’insegnamento che riceviamo alle adunanze, alle assemblee e ai congressi. Per raggiungere l’obiettivo di avere il Reparto Audio/Video in un unico luogo, abbiamo elaborato un progetto e calcolato i costi. I dati sono stati presentati al Corpo Direttivo che ci ha dato l’ok per proseguire e per incontrarci con le autorità di Ramapo. Ci eravamo già incontrati con loro 10 anni fa e le reazioni erano state positive. Ma oggi ci sono funzionari diversi, perciò ci chiedevamo cosa ne avrebbero pensato. Beh, sembrava ci aspettassero a braccia aperte. Chiaramente sappiamo che dovremo attenerci ad alcuni loro standard edilizi, ma ci pare che siano molto favorevoli ad accogliere il progetto. Avevamo provato molte volte a vendere la proprietà di Ramapo. Ma nonostante il nostro impegno e le diverse strategie commerciali che abbiamo provato a utilizzare, non siamo riusciti a trovare nessuno che volesse acquistare quella proprietà. Così quando abbiamo iniziato a ripensare a un’espansione era solo logico guardare a un’area che era già di nostra proprietà. Stiamo lavorando ai preparativi per questo progetto da quasi un anno. E questo ovviamente significa migliaia e migliaia di ore di pianificazione e progettazione per riuscire a rispettare le norme stabilite dall’amministrazione della città e dello stato e così ottenere i permessi per costruire. Una volta ottenuti i permessi necessari pensiamo che dal primo scavo sul terreno, dall’apertura del cantiere, dovremmo riuscire a finire il lavoro in 4 anni o meno. Negli ultimi progetti diretti dal Corpo Direttivo, come la filiale della Gran Bretagna, una caratteristica fondamentale è stata la versatilità degli ambienti, di modo che lo spazio degli uffici possa essere riconfigurato in base alle necessità dei reparti e ai cambiamenti della filiale. Nel progetto della filiale della Gran Bretagna, ad esempio, una delle novità è stata che non c’è più la lavanderia. In ogni camera ci saranno lavatrice e asciugatrice, così ognuno potrà occuparsi del suo bucato. Un’altra novità riguarda l’edificio polifunzionale, che può essere facilmente riadattato e impiegato per tanti scopi differenti. Costruire strutture modulari permette ai fratelli di modificare la funzione degli edifici, a seconda delle necessità, con costi di ristrutturazione contenuti. Le nuove strutture che stiamo costruendo sono facilmente adattabili e questo è molto utile perché i bisogni della nostra dinamica organizzazione cambiano rapidamente. In questo modo quando ci sono dei cambiamenti riusciamo a stare al passo modificando l’uso dei vari spazi senza spendere troppo. Gli studi di registrazione di Ramapo saranno i più grandi che avremo mai costruito. Ne abbiamo costruiti altri in giro per il mondo e quello che abbiamo imparato lo stiamo già mettendo in pratica nel progetto di Ramapo. Ma questo significa che abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno delle vostre preghiere, delle vostre contribuzioni e del vostro aiuto perché per questo progetto saranno necessari migliaia di volontari, fino a 1.500 al giorno in alcune fasi del lavoro. Ma abbiamo piena fiducia nelle parole di Salmo 110:3, che dice: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari”. Perciò, non esitate e siate disposti a fare quello che potete per sostenere questo progetto. Per il cantiere avremo bisogno di migliaia di volontari che si renderanno disponibili per una settimana, per un mese o fino a 6 mesi, in base alle loro circostanze. Negli ultimi grossi progetti di costruzione abbiamo trovato utile commissionare a ditte esterne alcuni lavori specializzati e che richiedono macchinari pesanti, ad esempio le sovrastrutture in acciaio o cemento, i rivestimenti oppure il tetto. In questo modo possiamo impiegare i volontari per tutti gli altri lavori meno visibili ma fondamentali, come ad esempio le condutture sotterranee dei cantieri, le forniture meccaniche o elettriche degli edifici, e le varie importanti finiture. Collaboreremo con l’LDC per trovare fratelli e sorelle che possano ricevere subito addestramento. Al momento potrebbero essere invitati a lavorare con l’LDC a progetti locali, oppure potrebbero essere impiegati per progetti di ristrutturazione come quello di Patterson. Così, l’addestramento che riceveranno ora gli tornerà utile nel cantiere di Ramapo. Siamo sicuri che per il progetto di Ramapo lo spirito di Geova motiverà i fratelli a sostenere i lavori come a Warwick e in Gran Bretagna. Già dalla prima bozza del progetto, e poi passando per la stima dei costi e della necessità di manodopera fino al primo incontro con le autorità cittadine, tutti i fratelli e le sorelle coinvolti nel progetto hanno chiesto la benedizione di Geova in preghiera. E in ogni decisione presa abbiamo capito che al timone c’era Geova e che lui sa già come riusciremo a completare i lavori. Più di 10 anni fa, fra il 2005 e il 2009, eravamo alla ricerca di una proprietà: abbiamo trovato quelle di Warwick e Ramapo, e ci sembravano entrambe adatte ai progetti che volevamo realizzare. All’epoca, però, l’organizzazione decise di utilizzare un terreno e non l’altro. E, ora che è sorta la necessità, possiamo usare il terreno che già possediamo a Ramapo per realizzare questo progetto, che è stato accolto bene dalle autorità locali. Devo dire che quest’esperienza ha rafforzato la mia fede perché 10 anni fa tutti noi coinvolti nel progetto e il Comitato di Filiale non sapevamo come sarebbe andata a finire, non sapevamo come avremmo usato questa proprietà. Ma ora abbiamo proprio quello che ci serve, e vedere questo per me è molto incoraggiante. È stato Geova a guidare le cose. Progetti come questo, oltre a soddisfare una necessità pratica, offrono a ognuno di noi la possibilità di mostrare la gratitudine e lo zelo che proviamo per Geova. E come abbiamo sperimentato con Warwick, 7 la sola partecipazione ai lavori da parte di fratelli e sorelle di tutto il paese ha portato benedizioni spirituali alle loro famiglie e alle loro congregazioni; ha incoraggiato migliaia di persone. E ci aspettiamo che questo progetto avrà lo stesso effetto positivo. Per progetti così grandi, le decisioni prese nelle fasi iniziali sono fondamentali. E in questo caso la guida di Geova è evidente dal modo in cui i progettisti lavorano insieme, dalla pianificazione per provvedere aiuto, cibo e alloggio ai volontari, dall’atteggiamento positivo dei fratelli coinvolti e dal forte sostegno del Corpo Direttivo. Vediamo Geova chiaramente in azione. Giacomo 4:8 dice: “Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi”. Oggi più che mai Geova sta offrendo a tutti la possibilità di avvicinarsi a lui. Si rivolge a tutti attraverso la sua Parola ispirata, e anche grazie a vivide illustrazioni, bella musica e video commoventi. Tutto il Corpo Direttivo è convinto che questo nuovo progetto di costruzione ci permetterà di produrre materiale audio/video ancora migliore che ci aiuterà ad avvicinarci a Dio sempre di più.

È bello vedere il vostro entusiasmo.

Siamo molto felici di queste novità! Questa era la prima parte; nelle prossime settimane, nella seconda e nella terza parte dell’adunanza annuale, potrete ascoltare 6 discorsi di membri del Corpo Direttivo che chiariscono alcune verità bibliche e rafforzano la nostra fiducia in Geova. Non perdetevele. Saranno disponibili nella sezione Biblioteca digitale su jw.org nella categoria Video. Per concludere il programma di questo mese andiamo in Papua Nuova Guinea, che si trova nell’Oceano Pacifico sud-occidentale. La Papua Nuova Guinea comprende la regione orientale dell’isola della Nuova Guinea e altre isole e atolli. In questo paese ci sono 3 lingue ufficiali: l’inglese, l’hiri motu e il tok pisin, che è la lingua ufficiale più parlata. Oltre a queste 3 si stima che le lingue parlate su queste isole siano più di 800, e in molti casi le persone che parlano una di queste lingue sono meno di 1000. Questo costituisce una grande sfida nel ministero. Nelle zone più frequentate i nostri fratelli usano gli espositori mobili per attirare l’attenzione dei passanti. Inoltre usano i video disponibili nelle lingue del posto per insegnare le verità bibliche. Nella congregazione di Kwaivagolo i proclamatori devono camminare anche per 5 ore solo per raggiungere alcune zone del loro esteso territorio. Il loro impegno nell’opera di predicazione sta dando ottimi risultati. I 34 proclamatori di questa congregazione conducono in media un totale di 38 studi biblici. Anche se tengono le adunanze in hiri motu, predicano principalmente nella lingua locale, il tubulamo. Durante la costruzione della Sala del Regno, questi fratelli hanno effettuato gli scavi a mano, visto che non c’erano macchinari a disposizione. E poi hanno trasportato i materiali da costruzione su per la montagna a piedi, un viaggio che può durare anche 3 ore. I nostri fratelli ci mandano i loro cari saluti e noi ricambiamo con affetto. Siamo certi che Geova benedirà l’amore e lo zelo che mostrano per il suo nome.

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