2001 Ya Monogatari

2001 Ya Monogatari

Loriyong


“I sogni degli uomini mirano al cielo infinito”.

Con questa frase si potrebbero condensare bene i contenuti di 2001 Nights (Nisenichiya Monogatari), il capolavoro nato nel 1984 dalle matite del geniale Yukinobu Hoshino. Il titolo dell’opera deriva da una poetica coesione tra 2001: Odissea nello spazio, il celeberrimo film di Stanley Kubrick del 1968, e Le mille e una notte, l’altrettanto famosa raccolta di fiabe orientali. Da un lato, quindi, indica la natura fantascientifica e cosmica del manga, dall’altro, il fatto che sia composto da racconti apparentemente autonomi.

Il fumetto è costituito da 20 storie autoconclusive (comprendenti prologo ed epilogo) anche chiamate "notti", talvolta legate tra di loro da riferimenti o da temi simili, le quali vanno nel complesso a formare un ampio affresco che copre all’incirca quattro secoli di storia futura dell’umanità, ovvero quella che nel fumetto viene chiamata “l’era spaziale”.

L’opera è più o meno divisibile in tre grandi blocchi narrativi: il primo narra i timidi tentativi iniziali che l’umanità compie nel cercare di superare il problema delle incommensurabili distanze spaziali, ovvero i primi approcci dell’uomo verso il mondo ingannevole e sublime del cosmo. Questo primo blocco si conclude con la scoperta dell’iperspazio che rende possibile coprire distanze di anni luce in pochi secondi. Comincia così la fase dell’esplorazione, in cui l’umanità affronta l’universo alla ricerca di quei pianeti che possano diventare una casa alternativa e che possano essere sfruttati. Questa seconda fase si mischia impercettibilmente con la fase finale: quella della colonizzazione, nella quale l’entusiasmo iniziale viene meno e si scopre che l’universo è infinitamente grande e buio perché possa essere contaminato dalla troppo flebile luce dell’uomo.

Quattro secoli di viaggi spaziali narrati attraverso le piccole gesta, gli amori, gli affetti e i contrasti di uomini comuni: astronauti, pionieri, esploratori, coloni. L’uomo qualsiasi che nella sua piccolezza si confronta con l’infinito e l’ignoto, lotta per sopravvivere e si interroga sul proprio posto nel cosmo; questo concetto viene amplificato dall'assenza totale di una figura eroica nel corso di tutta l'opera, o meglio, se ci sono degli eroi, quelli sono gli uomini e le donne comuni, che spesso lottano unicamente per la propria sopravvivenza, con le unghie e con i denti.

Non c’è nessun grande impero galattico, nessuna federazione mondiale che imponga le proprie leggi al popolo umano, nessuna guerra spaziale tra fazioni di pensiero opposto. Hoshino è riuscito a distaccarsi dai soliti racconti di fantascienza cercando di introdurre il concetto di "cosmo" all'interno di un contesto libero e rinnovato, in un mondo dove l'unica cosa che conta è il desiderio della razza umana di spingersi verso "l'infinito e oltre".

Hoshino affronta, però, anche una serie di temi sicuramente impegnativi e che fanno parte della tradizione delle grandi epopee di fantascienza: l’evoluzione, il concetto di spazio, quello di tempo, l’istinto di sopravvivenza della specie (umana e animale), il confronto con l’infinito e con Dio. L'autore sviluppa il suo racconto in modo da indurre il pubblico a porsi molti quesiti, senza dare risposte concrete e solletica l'intelligenza del lettore dandogli piena libertà di giudizio, dimostrando un'abilità nella narrazione fuori dal comune e un acuto senso di "ironia cosmica". Il tratto è molto realistico e curato, inoltre si discosta molto dallo stereotipo giapponese, prediligendo un'inclinazione più occidentale. Purtroppo soffre di una non ottimale caratterizzazione grafica dei personaggi, i quali finiscono spesso per assomigliarsi. Sono eccellenti, invece, i disegni delle suggestive vedute spaziali, delle ambientazioni esterne e del mecha design.

Quello di 2001 Nights è un universo brulicante di vita, in continua evoluzione ed espansione. Spesso Hoshino si diverte a immaginare mondi alieni completamenti diversi dalla Terra, a dare informazioni biologiche particolarmente suggestive: è il caso, ad esempio, degli uccelli migratori di "Aornas" o delle grandi piante che lottano per predominare sul mondo che orbita attorno alla supergigante rossa "Betelgeuse".

Nonostante ciò, non ci si trova mai di fronte a creature intelligenti; gli unici resti di civiltà extraterrestri mostrano i segni di cataclismi e distruzioni inimmaginabili, e anche quando qualche equipaggio incrocia sulla propria strada un essere senziente manca qualsiasi possibilità di dialogo, come se le creature spaziali esterne all'uomo fossero troppo aliene e distanti per poter comunicare con lui. Forse l'autore vuole suggerirci che il cosmo è così vasto che è pressoché impossibile l’incontro tra due civiltà dello stesso livello, o forse che ci sono altri popoli intelligenti là fuori, ma la loro conoscenza appartiene a un futuro ancora più remoto di quello che lui stesso vuole mostrarci.

Questo non è solo un manga di avventure fra le stelle, quanto una riflessione sulla natura umana alla costante ricerca del significato stesso della sua esistenza in questo universo, dei suoi sogni e del suo bramoso e insaziabile desiderio di conoscenza. Hoshino, con le sue storie complesse e dense di fascino, apre piccole e grandi finestre su alcuni dei misteri più intriganti del cosmo, sebbene i veri protagonisti della narrazione siano l'uomo e le sue domande senza risposta, in un continuo altalenare tra una realtà irraggiungibile e una fantasia forzatamente credibile.


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