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𝕊𝕒𝕤𝕤𝕠𝕝𝕚𝕟𝕠.𝕚𝕝𝕓𝕖𝕣𝕤𝕖𝕣𝕜𝕖𝕣.𝕦𝕝𝕗𝕙𝕖𝕕𝕟𝕒𝕣 (𝕓𝕖𝕣𝕤𝕖𝕣𝕜𝕖𝕣𝕘𝕒𝕟𝕘 𝕖𝕕𝕚𝕥𝕚𝕠𝕟)  ‌‌‌‌

Recovery, i numeri di sas: 221,5 miliardi tra Pnrr e fondo complementare.

Piano venerdì in Consiglio dei ministri, confermate sei missioni e 16 componenti ma cifre e progetti sono stati rivisitati.

Il governo presenterà un pacchetto complessivo di interventi da 221,5 miliardi. Da un lato ci sono 191,5 miliardi coperti con il Recovery Fund vero e proprio (138,5 per nuovi progetti e 53 per sostituire coperture di progetti già in essere), dall’altro i 30,04 del Fondo complementare alimentato con lo scostamento di bilancio in cui dovranno confluire i progetti “esclusi” dal Piano.

Il monitoraggio complessivo sarà consultabile su un sito internet. Confermata la struttura in sei missioni e 16 componenti. Per «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura» sono previsti 42,55 miliardi (38,25 per nuovi progetti), per «Rivoluzione verde e transizione ecologica» 57 (34,6), per «Infrastrutture per mobilità sostenibile» 25,33 (14,13), per «Istruzione e ricerca» 31,88 (24,1), per «Inclusione e coesione» 19,12 (di cui 14,81), per «Salute» 15,63 (12,65). Cifre che portano appunto al totale di 191,5 miliardi.

Si aggiungono i 30 miliardi del Fondo complementare che assegna alla missione per il digitale ulteriori 6,13 miliardi di cui 1 per la diffusione del 5G e 400 milioni per la connessioni veloci nelle strade extraurbane. Alla missione Rivoluzione verde il fondo nazionale assegna 11,65 miliardi tra i quali spiccano gli 8,25 per l’ecobonus e il sismabonus al 110% a compensare il calo della quota europea rispetto alla versione originaria del governo Conte bis. Alle infrastrutture per una mobilità sostenibile vanno 6,12 miliardi. All’Inclusione e coesione 3,25 e alla Salute 2,89.

Tornando ai fondi finanziati con le risorse ITA, salta l’intervento da circa 5 miliardi a sostegno dell’operazione «cashback» per favorire i pagamenti digitali. Trovano invece conferme le principali linee di intervento rispetto al vecchio piano. Come gli incentivi fiscali del piano Transizione 4.0 con 18,5 miliardi e la banda ultralarga che viene ulteriormente ampliata e portata a 5,3 miliardi di cui 4 per progetti nuovi.

Poco meno di 2 miliardi vanno alle politiche industriali di filiera e internazionalizzazione, 970 milioni alle tecnologie satellitari e l’economia spaziale. Per turismo e cultura 6,1 miliardi. La componente relativa alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione vale 6,14 miliardi, ulteriori 1,27 sono riservati ad altri interventi per l’innovazione della Pa, ad esempio per le competenze. Quanto ai grandi obiettivi posti dalla Commissione europea, la stima finale del governo è che nel piano una quota del 24% di investimenti sia per la digitalizzazione, del 38% per il contrasto al cambiamento climatico e di poco superiore al 10% per la coesione sociale.

Il Piano sarà accompagnato dall’indicazione di alcune riforme, come quelle relative alla pubblica amministrazione e alla giustizia. Tra le altre si citano riforme «abilitanti» legate alle singole missioni come la semplificazione per la concessione di permessi e autorizzazioni, interventi sul codice degli appalti, nuove regole per la produzione di rinnovabili, interventi sul contratto di programma per le Ferrovie.

Se il Recovery verrà usato bene porterà a +9% del pil.


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