Che cos'è la scoliosi?

Che cos'è la scoliosi?

RO.GA. Centro Ortopedico
Scoliosi


Dal greco scolios curva, la scoliosi si definisce come una deformazione tridimensionale della colonna caratterizzata da un’inclinazione laterale sul piano frontale, associata ad una rotazione vertebrale sul piano orizzontale. Cerchiamo di comprendere meglio questa definizione. Se osserviamo la nostra schiena vista sul piano frontale, di fronte, in condizioni di normalità si presenta perfettamente dritta. Se invece questa tende ad inclinarsi lateralmente, ad incurvarsi, ci troviamo di fronte ad una situazione non normale, appunto patologica, che prende il nome di Scoliosi.

Colonna normale
Colonna con Scoliosi

Inoltre, per definire una scoliosi deve essere presente un altro elemento la rotazione. Questa rotazione è importante perché se è presente solo l’inclinazione senza rotazione si tratta di scoliosi “falsa” che non è una vera malattia ma è un Atteggiamento, ossia un modo di adattarsi della colonna quando per esempio abbiamo un arto più corto dell’altro. Questa spesso è una situazione benigna e facilmente risolvibile.

Quali sono le cause della scoliosi?

Purtroppo, ancora ad oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, non si conoscono le cause della scoliosi. Questa tipologia di scoliosi viene definita con un nome un po’ strano “idiopatica”. Questo è un termine diffuso in medicina, lo usiamo sempre tutte le volte che non troviamo una reale e dimostrata causa di una malattia. Quindi, per ora, ci dobbiamo accontentare solo di ipotesi.

Per completezza, esiste invece una piccola percentuale di casi, dove la causa della scoliosi è nota e sono patologie dove spesso la scoliosi è una conseguenza della malattia di base. Tra queste troviamo le patologie neurologiche, malformazioni vertebrali presenti alla nascita, ecc.


Chi colpisce?

Essendo una patologia delle età evolutiva può colpire tutte le fasce di età in accrescimento, anche se l’età più colpita è quella adolescenziale, probabilmente per i motivi che dicevamo all’inizio, perché la pubertà rappresenta il periodo dove la schiena cresce di più e più velocemente e quindi sicuramente un periodo di enorme fragilità!

Altro importante fattore è quello familiare, in senso allargato, includendo oltre i genitori anche nonne, zii, cugini, legato ad alterazioni del nostro patrimonio genetico (DNA) che predispongono alla scoliosi. Questo è un importante elemento di screening, che impone una stretta sorveglianza dei ragazzini in accrescimento di queste famiglie.

Spesso il sesso più colpito, anche questo non si sa ancora il motivo, è quello femminile: su 10 scoliosi 8 sono ragazze e solo 2 ragazzi.

Ma peggioriamo?

Questa senza dubbio è la domanda più delicata. Purtroppo SI! Anche se ci sono scoliosi che peggiorano poco e lentamente, esistono purtroppo quelle che possono avere una evoluzione rapida ed importante per cui è fondamentale iniziare sempre in anticipo la cura! L’elemento fondamentale rimane sempre la crescita, probabilmente legato ai motivi di cui abbiamo accennato sopra, in quanto rappresenta una fase di enorme “fragilità” della colonna.

Come si cura?

È importante ovviamente prendere in considerazione alcuni elementi come la gravità della scoliosi, l’età del ragazzo/a, la familiarità. Questo per dire che conta molto l’esperienza del medico che sappia trovare subito la giusta strategia terapeutica. La cosa importante è quindi affidarsi a medici che si occupano principalmente della cura della patologia della scoliosi, piuttosto che affidarsi ad uno specialista generico.

La cosa più importante è fare una valutazione clinica dallo specialista perché dalla visita si possono evidenziare elementi che possono far sospettare una scoliosi. In particolare, esiste un test detto test di Adams, molto importante e semplice, che può essere facilmente eseguito da tutti, che consiste nel far chinare in avanti la colonna e, dopo averla osservata, se ci sono delle asimmetrie, cioè una parte della schiena è più alta dell’altra, vuol dire che la vertebra è ruotata e quindi può esserci una scoliosi. Questa gobbetta tipica della scoliosi viene chiamata Gibbosità.

L’altro elemento importante, specie nel sospetto di una scoliosi, è fare una semplice radiografia di tutta la colonna. Questa ci permette non solo di confermare o meno se c’è una scoliosi, ma anche di avere altre informazioni, come per esempio quella poterla “pesare”, ossia quantificarla con un numero mediante degli angoli geometrici la curva della scoliosi e quindi definirne l’entità! Questo angolo si chiama angolo di Cobb, come vedremo molto utile per la strategia terapeutica.

In generale possiamo dire:

Per le scoliosi lievi, minori < 20° gradi è importante eseguire controlli periodici dallo specialista, in modo tale che se comincia a peggiorare si può subito giocare di anticipo.

Nelle scoliosi importanti > 20° il trattamento è diverso. A differenza della scoliosi lievi “caotiche”, quando viene superato questo limite (>20°) l’evoluzione della scoliosi è prevedibile e certa verso il peggioramento, tutto in maniera lineare e costante in relazione alla crescita. Per bloccare e arrestare il peggioramento dobbiamo mettere una sorta di protezione, che ricorda un po’ l’armatura dei cavalieri. Questa ha lo scopo di sostenere la colonna per evitare che diventi più storta.

Infine, nelle scoliosi gravi > 40°-45° alcune volte risulta necessario addirittura intervenire chirurgicamente e purtroppo gli interventi chirurgici per correggere e stabilizzare la colonna, cioè evitare che peggiori ulteriormente, sono molto lunghi, durano parecchie ore, e quindi presentano molti rischi.


Speriamo che questa breve nota sia stata utile per capire e comprendere la Scoliosi, una patologia molto complessa, e soprattutto imprevedibile. Di fondamentale importanza la possibilità di scoprirla quanto più precocemente possibile al fine di attuare la giusta strategia di trattamento. Per fare tutto ciò pensiamo che l’informazione e la conoscenza rimangano sempre gli unici veri strumenti di prevenzione. Questo, se ben recepito può far prendere coscienza del problema e quindi evitare di sottovalutare patologie che se non trattate possono diventare serie e invalidanti





Report Page