Chi

Chi

uno qualunque

CHI

La quarta dimensione "il tempo" è la pulsazione del pensiero cosciente.

Pulsazione intesa come possibile e contemporanea contrazione ed espansione delle sensazioni fisiche generate ed avvertite.

La quantizzazione del tempo in intervalli meccanici è la interpretazione di misura di una dimensione a fisica.

Il periodo del tempo è costante-variabile contemporaneamente e ciò non genera contraddizione.

Un medesimo intervallo di tempo può essere percepito dai nostri sensi come molto breve o molto lungo in funzione dell'attività che, in quell'intervallo, svolge il nostro pensiero cosciente, un'ora può essere di interminabile attesa o di istantaneo interesse.

Al rafforzamento di ciò valga la deduzione che durante l'attività del pensiero cosciente è difficile stimare gli intervalli di tempo ed ancor di più lo è durante l'attività del pensiero cosciente contratto (veglia e sonno); ciò attesta che il tempo non è una dimensione fisica a se stante ma una dimensione a fisica direttamente legata al pensiero cosciente che ne interpreta la sua quantizzazione in intervalli meccanici.

Si può quindi affermare che la dimensione tempo diventa reale se vi è il nostro pensiero cosciente che è in grado di percepirla ed interpretarla.

Supponendo che non esista nell'universo nessuna entità pensante, CHI potrebbe percepire il tempo dell'universo? Forse la materia fisica!

Non essendoci entità in grado di pensare non avrebbe senso il tempo, quindi l'universo fisico esistente, ed i suoi processi fisico-chimici, si potrebbe percepire come sempre esistito, che esiste, che sempre esisterà, di durata quindi interminabile; oppure concepirlo come un solo istante che contenga tutto ciò, quindi di durata istantanea; ciò significherebbe la stessa cosa.

Parlando di durata interminabile bisogna concepirla come infinita-illimitata nel tempo, in quanto se a questa durata fosse possibile aggiungere un epsilon, anche infinitesimamente piccolo, non sarebbe più verificata la condizione di infinità; analogamente, per la durata istantanea, bisogna concepirla talmente breve che coincida con lo zero, altrimenti, se tale istante, fosse anche infinitesimo, significherebbe che non essendo nullo è possibile trovare un istante che sia un infinitesimo di ordine superiore rispetto a questo e quindi il primo risulterebbe infinito rispetto al secondo e non verificherebbe la condizione di "istantaneità" contrapposta a "interminabilità".

Essendoci corrispondenza fra "interminabilità" - "infinito" e "istantaneità" - "nullo" ed essendo queste condizioni verificabili ed esistenti contemporaneamente, si ha la perfetta equivalenza dell'infinito con il nullo; ed in tale ipotesi non si avrebbe più il tempo.

Ma l'universo nullo o infinito che sia considerato, per esistere è subordinato ad una entità di pensiero che sia in grado di percepirlo la cui esistenza è primaria rispetto alla materia fisica tridimensionale.

L'esistenza espansa nelle quattro dimensioni di ciò che ci circonda non è che la testimonianza del pensiero, ciò è parallelizzabile anche nella interpretazione del nostro inconscio collettivo: dalla genesi 1,1+2 "Creazione della materia primordiale. In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era deserta e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso e sulle acque aleggiava lo spirito di Dio."

Anche qui Dio concepito come entità spirituale e quindi assimilabile al pensiero e non alla materia, crea "il cielo e la terra", la materia che ci circonda; quindi la materia è generata e testimonia il pensiero.

Se noi esistiamo è perché esiste il nostro pensiero, quando questo ci abbandona anche la nostra esistenza viene meno, rimane la nostra materia testimoniata semmai da altri pensieri, ma per noi è il nulla: La Morte !!

"Sulle acque aleggiava la spirito di Dio" come a significare la miscelazione dello spirito con l'acqua.

Forse il riferimento non è casuale se nell'acqua si sono sviluppate le prime forme di vita fino a raggiungere le attuali dei giorni nostri.

E' come se in noi ci fosse una piccola parte dello spirito che quando abbandona il nostro corpo e lo lascia morire, va a ricongiungersi con la restante parte dello spirito, e la vita è eterna !

La morte, il nulla.

La vita eterna, l'infinito.

Due concetti diversi; due concetti coincidenti;

se non ci fosse il pensiero a distinguerli;

CHI ?


29-02-1972

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