Blade Runner 2049

Blade Runner 2049

Sergio Nasi

"Blade Runner 2049": nomen omen per un film che corre sul filo del rasoio di una esile trama, esposto alle raffiche di vento di svariati dejavu (Terminator, Il Pianeta delle Scimmie, il videogioco DeusEx, Matrix...) senza offrire nessun contenuto filosofico di rilievo che non fosse già stato introdotto dall'illustre prequel e con molta meno poesia nel finale rispetto al primo Blade Runner da cui il secondo non riesce a recidere il cordone ombelicale, a partire dall'ingombrante presenza di Harrison Ford/Rick Deckard, come se il cast fosse stato deciso prima della trama in una riunione in cui il produttore tronfio probabilmente annunciò "abbiamo Ford!" e a quel punto giù a scrivere la storia...


... e però... Il film è visivamente fantastico, pur con i molti richiami alla Los Angeles di Deckard, introduce una propria originale estetica che forse da sola vale il film, accompagnata da una musica che sembra scritta da Vangelis giustappunto nel 2049.


Voto: 4 e 8, media 6

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