Bhagavad Gita 1.39-46

Bhagavad Gita 1.39-46


La Bhagavad Gita Così Com'è

Sua Divina Grazie

A.C Bhaktivedanta Swami Prabhupada

⚜CAPITOLO 1⚜

Sul campo di battaglia di Kuruksetra


VERSO 39

kula-ksaye pranasyanti
kula-dharmah sanatanah
dharme naste kulam krtsnam
adharmo’bhibhavaty uta


Con la distruzione della dinastia crolla l'eterna tradizione familiare; in questo modo i discendenti della famiglia rimangono coinvolti in pratiche contrarie alla religione.


SPIEGAZIONE: L’istituzione del varnasrama-dharma comprende molti princìpi religiosi che hanno la funzione di aiutare i componenti di una famiglia ad acquisire forza e saggezza e ad assimilare i valori spirituali. Nella famiglia sono gli anziani che hanno la responsabilità di controllare l’applicazione di questi metodi purificatori. La morte degli anziani rischia d’interrompere queste tradizioni familiari di purificazione e ciò condurrebbe i più giovani a sviluppare abitudini irreligiose e a perdere così ogni possibilità di salvezza spirituale. Perciò gli anziani della famiglia non devono mai essere uccisi, per nessuna ragione.


VERSO 40

adharmabhibhavat krishna
pradusyanti kula-striyah
strisu dustasu varsneya
jayate varna-sankarah


O Krsna, quando nella famiglia predomina l'irreligione, le donne si corrompono e dalla loro degradazione, o discendente di Vrsni, nasce una prole indesiderata.


SPIEGAZIONE: Una popolazione sana è fondamentale per la pace, per la prosperità e il progresso spirituale della società umana. I princìpi religiosi del varnasrama furono stabiliti allo scopo di far prevalere una buona popolazione nella società ai fini del progresso spirituale dello stato e della comunità. La purezza di un popolo dipende dalla castità e dalla fedeltà delle donne. Come un bambino si lascia facilmente sviare, così una donna ha la tendenza a lasciarsi corrompere, perciò entrambi hanno bisogno della protezione degli anziani della famiglia. Se le donne sono impegnate nelle varie pratiche religiose non saranno spinte all’adulterio. Secondo Canakya Pandita, le donne non sono generalmente molto intelligenti, perciò non si può dare loro piena fiducia. Ma se la loro castità e devozione sono protette con attività pie e col rispetto delle tradizioni familiari, esse non si lasceranno trascinare nell’adulterio e procreeranno una discendenza virtuosa, idonea a far parte del varnasrama-dharma. Se questo sistema sociale non viene rispettato, le relazioni assidue tra uomini e donne conducono all’adulterio, col rischio di generare una popolazione indesiderata. Uomini irresponsabili provocano l’adulterio è una prole indesiderata invade la società, col rischio di guerre e epidemie.


VERSO 41

sankaro narakayaiva
kula-ghnanam kulasya ca
patanti pitaro hy esam
lupta-pindodaka-kriyah


L'aumento di una prole indesiderata è certamente causa di una vita infernale per la famiglia e per coloro che ne distruggono la tradizione. Gli antenati di queste famiglie corrotte si degradano perché le offerte di cibo e d’acqua a loro vantaggio vengono completamente interrotte.


SPIEGAZIONE: Secondo le norme che regolano le attività interessate, è necessario offrire periodicamente acqua e cibo agli antenati della famiglia. Questa offerta è compiuta offrendo il cibo a Visnu, poiché mangiando gli alimenti offerti a Visnu l’uomo può liberarsi dalle conseguenze di tutti i suoi atti colpevoli. Forse i nostri antenati soffrono ancora delle conseguenze dei loro peccati, forse non possono neppur ottenere un corpo materiale grossolano e sono costretti a rimanere nel loro corpo sottile come fantasmi. Perciò quando i discendenti offrono i resti del prasadam (cibo offerto a Visnu) agli antenati, permettono loro di sfuggire a queste condizioni miserevoli. Questo servizio agli antenati è una tradizione familiare, e tutti coloro che non s’impegnano nel servizio di devozione a Dio sono tenuti a eseguirlo. Invece, chi s’impegna nel servizio di devozione a Dio non ha il dovere di compiere questo rito perché con i suoi atti devozionali può liberare da ogni sofferenza migliaia di antenati. Lo Srimad-Bhagavatam afferma:

devarsi-bhutapta-nrinam pitrinam
na kinkaro nayam rini ca rajan
sarvatmana yah saranam saranyam
gato mukundam parihritya kartam

“Chiunque, lasciando ogni legame, prenda rifugio ai piedi di loto di Mukunda — Colui che dà la liberazione — e s’impegni seriamente sulla via della devozione, non ha più doveri nè obblighi verso gli esseri celesti, i saggi, la famiglia, gli antenati, l’umanità e gli esseri in generale.” (S.B. 11.5.41) È sufficiente impegnarsi nel servizio devozionale a Dio, la Persona Suprema, per adempiere automaticamente tutti questi doveri.


VERSO 42

dosair etaih kula-ghnanam
varna-sankara-karakaih
utsadyante jati-dharmah
kula-dharmas ca sasvatah

A causa delle azioni malvagie di coloro che distruggono la tradizione familiare e danno nascita a una prole indesiderata, tutti i progetti di vita in comune e le attività tese al benessere della famiglia vanno in rovina.


SPIEGAZIONE: Le quattro classi della società umana e le attività tese al benessere della famiglia sono stabilite nel varnasrama-dharma (detto anche sanatana-dharma) con lo scopo di permettere agli uomini di raggiungere la salvezza suprema. Quando capi di stato irresponsabili rompono la tradizione del sanatana-dharma la società cade nel caos, e la gente dimentica che il fine ultimo della vita è Visnu. Questi dirigenti sono ciechi, e coloro che li seguono finiranno certamente nel caos.


VERSO 43

utsanna-kula-dharmanam
manusyanam janardana
narake niyatam vaso
bhavatity anususruma


O Krishna, sostegno del popolo, so da fonte autorizzata che coloro che distruggono le tradizioni familiari vivono per sempre all'inferno.


SPIEGAZIONE: Gli argomenti presentati da Arjuna non sorgono da un’esperienza personale, ma da ciò che ha sentito da fonti autorizzate. Questo è il modo per ottenere la vera conoscenza. Non è possibile raggiungere la vera conoscenza senza l’aiuto della persona che la possiede già perfettamente. Secondo il varnasrama-dharma, prima di morire l’uomo deve sottoporsi a un procedimento di espiazione destinato a purificarlo dalle sue attività colpevoli. Chi commette sempre attività peccaminose deve avvantaggiarsi del metodo di espiazione detto prayascitta, altrimenti sarà costretto a rinascere su un pianeta infernale, dove condurrà una vita assai miserevole come risultato delle sue azioni colpevoli.


VERSO 44

aho bata mahat papam
kartum vyavasita vayam
yad rajya-sukha-lobhena
hantum sva-janam udyatah


Ahimè, non è strano che ci apprestiamo a commettere crimini così gravi? Spinti dal desiderio di godere del piacere della sovranità, siamo sul punto di uccidere i nostri stessi parenti.


SPIEGAZIONE: Motivi egoistici possono spingere l’uomo a commettere gravi peccati, come l’uccisione del proprio fratello, del padre o della madre. La storia ce ne offre numerosi esempi. Ma Arjuna, un santo devoto del Signore, è sempre consapevole dei princìpi morali e si preoccupa di evitare azioni di questa natura.


VERSO 45

yadi mam apratikaram
asastram sastra-panayah
dhartarastra rane hanyus
tan me ksemataram bhavet


Preferirei piuttosto essere ucciso sul campo di battaglia per mano dei figli di Dhritarastra, disarmato e senza opporre resistenza.


SPIEGAZIONE: I princìpi militari dello ksatriya ingiungono di non attaccare un nemico disarmato o che rifiuta la lotta. Ma in questa difficile situazione Arjuna rifiuta la lotta anche se è attaccato. Egli non tiene conto dell’immenso desiderio di combattere che anima il nemico. Il suo atteggiamento nasce da una grande bontà, che è il sintomo della sua grande devozione per il Signore.


VERSO 46

sanjaya uvaca
evam ukvarjunah sankhye
rathopastha upavisat
visriya sa-saram capam
soka-samvigna-manasah


Sañjaya disse: Dopo aver così parlato sul campo di battaglia, Arjuna lascia cadere l'arco e le frecce e si siede nuovamente sul carro con la mente oppressa dal dolore.


SPIEGAZIONE: Mentre osservava l’esercito nemico, Arjuna stava in piedi sul carro, ma ora è afflitto da un dolore così grande che si siede di nuovo mettendo da parte l’arco e le frecce. Soltanto chi è un devoto del Signore e possiede la grandezza e la sensibilità d’animo di Arjuna è degno di ricevere la conoscenza spirituale.


Così terminano gli insegnamenti di Bhaktivedanta sul primo capitolo della Srimad Bhagavad- gita intitolato: “Sul campo di battaglia di Kuruksetra”.



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