Bhagavad Gita 14.20-25

Bhagavad Gita 14.20-25


La Bhagavad Gita Così Com'è

Sua Divina Grazie

A.C Bhaktivedanta Swami Prabhupada

⚜CAPITOLO 14⚜

Le tre influenze della natura materiale

VERSO 20

gunan etan atitya trin
dehi deha-samudbhavan
janma-mrityu-jara-duhkhair
vimukto ’mritam asnute


Quando l’essere incarnato è in grado di superare queste tre influenze che accompagnano il corpo, si libera dalla nascita, dalla morte, dalla vecchiaia, e dalle sofferenze che ne derivano, e può gustare il nettare in questa vita stessa.


SPIEGAZIONE: Questo verso spiega come situarsi, in questo stesso corpo, sul piano trascendentale, nella pura coscienza di Krishna. La parola sanscrita dehi significa “rivestito di un corpo materiale”. Sebbene sia ancora in un corpo materiale, l’uomo può liberarsi dalle tre influenze della natura coltivando la conoscenza spirituale. Anche in questo corpo può godere della felicità della vita spirituale, perché è sicuro di raggiungere il mondo spirituale dopo aver lasciato questo corpo. In altre parole, come vedremo nel diciottesimo capitolo, l’uomo libero dai legami della materia si riconosce dal fatto che è stabilito nel servizio di devozione, nella coscienza di Krishna. Infatti, quando si è liberi dalle tre influenze della natura materiale si adotta il servizio di devozione, la coscienza di Krishna.


VERSO 21

arjuna uvaca
kair lingais trin gunan etan
atito bhavati prabho
kim-acarah katham caitams
trin gunan ativartate


Arjuna chiese: Mio caro Signore, da quali sintomi si riconosce colui che ha già superato le tre influenze materiali? Come si comporta e in che modo le trascende?


SPIEGAZIONE: Le domande che Arjuna fa in questo verso sono molto pertinenti. Egli desidera sapere come si può riconoscere la persona che ha già trasceso le tre influenze materiali, vuole sapere quali sono le sue caratteristiche. La seconda domanda di Arjuna si riferisce al comportamento di questa persona, come vive, quali sono le sue attività e se si sottopone a una disciplina. Infine Arjuna chiede a Krishna d’istruirlo sulla via che può condurlo al piano trascendentale, al di là delle influenze materiali. Quest’ultima domanda è essenziale; infatti non è possibile manifestare tutti questi sintomi se non si conosce il modo diretto di mantenersi costantemente al livello trascendentale. Tutte le domande di Arjuna hanno dunque una grande importanza, e il Signore Si accinge a rispondere.


VERSI 22-25

sri-bhagavan uvaca
prakasam ca pravrittim ca
moham eva ca pandava
na dvesti sampravrittani
na nivrittani kanksati

udasina-vad asino
gunair yo na vicalyate
guna vartanta ity evam
yo ’vatisthati nengate

sama-duhkha-sukhah sva-sthah
sama-lostasma-kancanah
tulya-priyapriyo dhiras
tulya-nindatma-samstutih

manapamanayos tulyas
tulyo mitrari-paksayoh
sarvarambha-parityagi
gunatitah sa ucyate


Dio, la Persona Suprema, disse: O figlio di Pandu, chi non prova avversione per l’illuminazione, l’attaccamento e l’illusione, né prova desiderio per queste cose in loro assenza; chi non vacilla né si lascia turbare da tutte queste reazioni causate dalle influenze materiali, ma resta neutrale e trascendentale sapendo che sono soltanto queste influenze ad agire; chi si situa nel sé e guarda con equanimità il piacere e la sofferenza; chi considera dello stesso valore la zolla di terra, la pietra e l’oro, chi è equanime verso ciò che è desiderabile e ciò che non lo è, chi è stabile, equilibrato di fronte all’elogio e al rimprovero, di fronte all’onore e al disonore, chi tratta con imparzialità l’amico e il nemico, e ha rinunciato a ogni attività materiale — di questa persona si può affermare che ha trasceso le influenze della natura materiale.


SPIEGAZIONE: Il Signore risponde a una a una alle tre domande di Arjuna. In questi versi spiega innanzitutto che colui che ha trasceso le influenze materiali non invidia nessuno e non desidera niente. Se l’essere vivente rimane nel mondo materiale, prigioniero del corpo, significa che è sotto il controllo di una delle tre influenze della natura materiale, ma quando si libera completamente del corpo materiale, significa che è fuori dalla presa di queste influenze. Perciò finché è ancora nel corpo, l’essere dovrebbe rimanere neutrale, senza prendere in considerazione le circostanze materiali in cui si trova. Dovrebbe impegnarsi nel servizio di devozione al Signore e liberarsi così dalla sua identificazione col corpo. Se una persona ha la coscienza assorta nel corpo materiale, le sue azioni saranno tutte dirette alla gratificazione dei sensi, ma appena porterà la sua coscienza su Krishna questa ricerca di piaceri materiali finirà automaticamente. L’essere non ha alcun bisogno di un corpo materiale, perciò non ha neppure bisogno di soddisfare le richieste del corpo. Le influenze materiali continueranno ad agire sul corpo, ma l’anima, che è spirituale, non deve esserne turbata. Come arrivare a questo livello? Eliminando ogni desiderio di godere del corpo, ed eliminando anche il desiderio di liberarsi dal corpo. Il devoto del Signore, situato a questo livello trascendentale, è libero dalle influenze materiali senza aver bisogno di fare particolari sforzi.

La seconda domanda di Arjuna si riferiva al comportamento di un uomo che ha superato le influenze materiali. Al contrario del materialista, tale spiritualista non è mai turbato dagli onori e dagli insulti ingannevoli rivolti al suo corpo. Compie i suoi doveri nella coscienza di Krishna senza preoccuparsi di essere onorato o disonorato. Accetta ciò che è utile al compimento del suo dovere nella coscienza di Krishna, ma non ha alcun desiderio materiale e prova la stessa indifferenza verso il sasso e verso l’oro. Considera come un caro amico chiunque lo aiuti nel suo servizio di devozione, ma non odia i suoi cosiddetti nemici. È imparziale con tutti e vede ogni cosa con occhio uguale, perché sa di essere completamente estraneo all’esistenza materiale. Le notizie sociali e politiche non lo toccano, perché conosce il carattere effimero di questi disordini e agitazioni. Può fare qualunque cosa per la soddisfazione di Krishna, ma non fa mai niente per il proprio piacere. Con questo comportamento si pone su un livello completamente trascendentale.


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