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Progetto Brutto Scusate


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CAPITOLO 1

Un esplosione, in lontananza. Poi passi, veloci, rapidi, sulla pietra lavorata che compone il suolo. Ansimi, certe volte colpi di tosse, poi richiami a voce alta, perentori, inquisitori

C: CAZZO BITH, AVEVI DETTO CHE ERA UNA SOFFIATA SICURA! Esclama una delle due figure che si muovono rapide nel vicolo, quest'ultima in particolare slittando su ostacoli, utilizzando le pareti del vicolo per darsi una maggiore velocitΓ  e incedendo acrobaticamente, praticamente trascinandosi dietro l'altra forma, con non poca fatica.

Un paio di proiettili sfiorano le due figure, rimbalzando con un suono sordo sui muri, che si disperde subito dopo.

B: Eh che vuoi che sia...vatti a fidare dell'informatore dell'informatore di mio cugino... Commenta l'altra figura, con tono a metΓ  tra il rassegnato e a volte, quasi il distratto. Approfittando del fatto di essere trascinato, e sballottato occasionalmente sulle pareti e sugli ostacoli, trattenendo il dolore probabilmente per paura di quanto potrebbe riceverne ad un suo lamento, indirizza il liuto dietro di se, e lancia insulti assai variopinti e coloro dietro di lui PEZZO DI MERDA; HO VISTO CAZZI PIU' LUNGHI IN UN VILLAGGIO DI HALFLING

Un paio di figure, appartenenti agli inseguitori lui, inciampano e cadono, come colte da un improvviso lieve malore, ma sufficiente a fargli perdere la concentrazione.

C: TUO CUGINO?! NON ERA UN INFORMATORE DI PRIMA CLASSE?! Lo rimbecca la ragazza, dalla bassa statura ma ampia agilitΓ , vestita con stoffe rosse e beige, un corpetto in cuoio rigido, imbottito di particolari foderi rettangolari, pantaloni larghi al termine, all'orientale, fermati dentro stivali di cuoio chiusi con diverse cinghie. Schiva per miracolo un proiettile, che perΓ² squarcia un lembo di stoffa, giΓ  consunta, lasciando vedere uno stralcio del viso dalla pelle olivastra, e i capelli castani, nonchΓ© un tenue riflesso negli occhi verdi. Il colpo distorce il simbolo di un occhio rosso, tribale ma elegante, allungato, sul cappuccio che le copre la testa

B: HAH! Visto che roba? Chiede alla ragazza dopo il suo operato, vagamente orgoglioso E comunque...fa differenza ora, Carmy? Gli risponde lui, con tono tranquillo, quasi serafico in confronto alla situazione Continua a correre, i bastardi ci stanno raggiungen- Il parlare viene interrotto da un proiettile che sfiora il viso dell'altro incappucciato, e che passa oltre, schiantandosi sul muro e senza danneggiare la coda da scorpione tatuata, che si muove aiutando, quasi per inerzia, la ragazza nella fuga. La figura sobbalza, facendo smuovere gli abiti comodi che lo avvolgono, il cappotto munito di cappuccio, la camicia dai decori discutibili sotto, brache morbide tenute all'occidentale e un cinturone con vari borselli. La ragazza lo trattiene, abilmente Oh cazzo, quello mi ha sfiorato... constata con sagacia, guardando dietro di se, vagamente sconcertato. Si riprende poi, e continua con il tono serafico ...in ogni caso, continua a correre, gli altri ci aspettano alla fine del vicolo...

C: Ho visto, ho visto, idiota... Commenta inizialmente, lievemente acida, data la situazione. Si abbassa e scarta un altro paio di volte, mentre altri proiettili la mancano ...CERTO CHE FA DIFFERENZA, STIAMO NELLA MERDA PER COLPA DI QUEL CAZZO DI SONNIFERO DIFETTOSO! Sospira esasperata, mentre si lancia verso la fine del vicolo, in una rocambolesca fuga ...facciamo i conti dopo... conclude perentoria, lanciandogli un'ultima occhiataccia

Le figure intanto, schiamazzano e urlano dietro di loro, intimandogli di fermarsi, o minacciandoli di morte. Nonostante alcuni cadano a terra, storditi, la decina di persone rimaste, vestite di armature con sopra cappotti e lunghi cappelli a punta, maschere insanguinate a forma di triangolo, spadoni e armi varie, nonchΓ© pistole al seguito, non si fermano e continuano a incedere inesorabili.

B: Veloce Carmy, ci raggiungono! Eslcama la figura avvolta nel cappotto, la cui gamba sinistra, ferita da un taglio all'altezza della coscia, Γ¨ sostituita dall'aculeo della coda per tenersi stancamente e io sono a corto di incantesimi cazzo

C: Fossi meno pesante... Commenta lei, riuscendo a risultare ironica anche in questa situazione, e riuscendo a ruotare gli occhi. Schiva l'ultima cassa che gli intralcia il cammino, trascinando con se il ragazzo, quando lancia una serie di fischi in alto, rivolti apparentemente ai tetti ...Maloo, Lucash...sarebbe il momento adatto... sussurra, stizzita dalla situazione.

Il tempismo stasera Γ¨ di casa, in quanto dai tetti due figure si lasciano cadere nel vuoto, una delle due ridacchiando serena, l'altra, lanciando un potente stridio aquilino, e spalancando le ampie ali per trovare la traiettoria corretta per scendere in picchiata. L'aquila vira per scendere in picchiata, mirando dietro alle due figure che in questo momento escono dal vicolo, mentre l'altra si direziona con alcuni balzi tra le mura del vicolo, puntando anch'egli dietro i due

L: At, proviamo il vecchio uno-due? Chiede la figura, dalla voce maschile, giovane, non piΓΉ dei diciotto anni, con un che di beffardo e divertito, mentre si lancia verso i cultisti con ben due stocchi alla mano, esibendosi in movenze acrobatiche tra le mura

A: L'aquila ovviamente non risponde, ma mentre prepara la picchiata lancia uno sguardo al genasi dalla pelle bluastra e i capelli bianchi un'occhiata apatica e scettica, mentre pensa "Coglione siamo solo in due..." per poi distogliere lo sguardo, e sfondare la linea nemica calando su di essi con equilibrata violenza.

I due calano sulla folla, il volatile sfondando le linee nemiche con la velocitΓ  e la potenza del suo becco, perforandone uno con il becco, e arrivando in centro a loro. L'altra, si destreggia falciando due avversari, che gambizza con opportuni sgualembri in scivolata, ma ricevendo un taglio su una spalla, arrivando spalla a spalla con l'aquila, che nel mentre prende nuovamente le sembianze di un elfo alto, dalla carnagione abbronzata, fin troppo alto e magro, con tatuaggi sulle tempie rasate e lunghi dread

L: Non mi dai mai soddisfazioni Atanvar... Lo rimbecca il genasi, mentre osserva la situazione con occhio critico, l'unico rimasto ormai, e nonostante il tono scherzoso, lo sguardo Γ¨ serio, freddo e critico

A: Ne parliamo dopo Lucash... Commenta con tono calmo e apatico, mentre osserva con occhio analitico, in contemporanea con l'altro, piΓΉ basso, quello che sembra il capo del manipolo di uomini farsi avanti

??: La figura che incede Γ¨ vestita come gli altri, ma un palco di corna di caribΓΉ gli adornano i lati del cappello. Parla con voce sicura di se, bassa sprezzante e roca, quasi posseduta. Sposta lo sguardo principalmente sul genasi Un Sangueceleste...che fortuna.... inizia con tono identico a quello usato prima, ma con maggiore disprezzo e superioritΓ  ...un ottimo schiavo e offerta...e poi un elfo alto...vali molto al mercato nero, sudicio verme... stavolta riferito allo spilungone, con lo stesso disprezzo ...non potete uscirne..siete circondati... l'ultima frase quasi un sussurro demoniaco, nella notte

L: Hai visto At? Siamo famosi... replica il genasi, ridacchiando e sputando a terra, con disprezzo, per poi sollevare un sopracciglio, all'ultima frase del capo dei cultisti, e spostare lo sguardo, beffardo, su l'elfo

AT: Circondati? Non prendermi per il culo bastardo... _la cicatrice a forma di Leviatano che egli porta sul petto sembra illuminarsi di una luce verdastra quando egli porta la mano al suo totem, sulla cinta. Un sorriso si dipinge sul suo volto, mentre ai lati del manipolo, con loro in centro, diversi sibilii vengono emessi da serpenti velenosi, evocati dal druido.

Tutti sono in posa, in tensione, il capo di cultisti in formazione con i suoi, che circondano il druido e il guerriero al centro. A loro volta, essi sono circondati dai serpenti velenosi, quando improvvisamente, un ruggito spezza l'aria prima della tensione della battaglia, potente e deciso. Un orso bruno, enorme, ma munito di un palco di corna di cervo ai lati della testa si lancia da uno dei tetti, atterrando accanto ai due al centro, a formare un triangolo, sconcertando alcuni cultisti e inviperendo di piΓΉ altri. Il capo dei cultisti ringhia, rabbioso

L: Ce ne hai messo di tempo Arthur... commenta il genasi, ancora piΓΉ divertito, ma di una freddezza e serietΓ  in viso, unici

L'orso ruggisce una sorta di scusa, per poi lanciarsi in battaglia con gli altri due


CAPITOLO 2

Poco lontano dalla battaglia, fuori dal vicolo, in una delle strade secondarie la figura incappucciata femminile posa il corpo ferito dello scorpionide a terra, o perlomeno, lo aiuta a farlo in quanto quest'ultimo ancora riesce a reggersi in piedi. Due figure sopraggiungono, di fretta, una vestita di semplici abiti comuni, un paio di brache marroni, una blusa verdastra aperta di tre bottoni sul davanti, una cinta in pelle e stivali bassi, sempre in pelle, conciati probabilmente artigianalmente e da mano esperta; l'altra, indossa ampi e comodi abiti arancioni, dagli orli dorati e dalle frange rosse, un cappuccio in testa e una sciarpa ampia che copre metΓ  del volto. Gli occhi verde smeraldo risaltano al di sotto, per qual poco che sono visibili da sotto la stoffa, data la pelle rosata, un pelo pallida
AD: C-Cosa Γ¨ successo? Chiede con tono incerto a tratti, preoccupato e un poco spaventato l'alla ragazza, stringendo a se una piccola ghironda decorata. Sposta spasmodicamente lo sguardo fra i due, piΓΉ sulla ragazza che sullo scorpionide

C: Quel cazzo di sonnifero non ha funzionato come speravamo... commenta lei, esasperata non poco e visibilmente stizzita dalla situazione ...quando siamo usciti erano giΓ  svegli e pronti ad impalarci...

B: Allora, tecnicamente... esordisce lo scorpionide a terra, che una volta abbassato il cappuccio mostra un viso dai tratti straordinariamente belli e delicati, con orecchie lievemente appuntite, denti aguzzi un poco, resi visibili dal sorriso sagace e un poco contestatorio, capelli verdastri, tenuti in un ciuffo presleyiano ma con qualche ciocca fuori posto, strategica, occhi lievemente allungati, giallastri, e carnagione olivastra

C: Tecnicamente un cazzo, Bith... lo zittisce nuovamente la ragazza, con un'occhiataccia, per poi offrire al ragazzo in vesti arancioni un sorriso empatico, a tratti quasi materno ...tranquillo usignolo, adesso Γ¨ tutto a posto, mh? Lucash, Maloo e Arthur si occuperanno del resto... si volta poi verso l'altra figura, con capelli castani corti, brizzolati, occhi straordinariamente verdi e un'espressione esasperata, a tratti forse annoiata ...Zeep, puoi ricucire l'idiota per favore? gli chiede serafica

Z: Si, si, vai ad aiutare gli altri tu, noi rimaniamo di copertura... replica brevemente, con tono che ampiamente rispecchia l'espressione del volto e un piccolo sospiro che gli sfugge dalle labbra sottili e appena dischiuse

C: Grazie Zeeppy, sei un tesoro... lo ringrazia lei, prima di ripartire dietro di se, slacciando un paio di foderi sul corpetto, ed estraendo due kirpan da dentro le maniche della veste. Scompare dietro l'angolo, verso i rumori della battaglia

Zeep Si china sullo scorpionide, mormorando alcune parole arcane, e gli occhi gli si accendono di una luce smeraldina, quasi due fari nella notte, che illuminano la ferita dello scorpionide. La ferita man mano prende a rimarginarsi, lasciando solo lo strappo della veste e la macchia di sangue ...Hai rischiato parecchio Bibi... commenta con tono poco piΓΉ empatico, a tratti medico, facendo sparire la luce negli occhi

B: Lo so, lo so Zeeppy, ma lascia fare allo zietto, non serve che ti preoccupi così tanto per me... lo ringrazia lui sollevando un braccio, dal polso tatuato, per quel poco che si intravede quando la stoffa del cappotto slitta indietro, a scompigliarli i capelli brizzolati. Lo scorpionide sorride più dolcemente, nel guardarlo

Z: Non ci provare, sei ferito... Replica allo scorpionide, imbronciato. Sposta poi lo sguardo su l'altra figura, ora con alcune ciocche dei capelli rossastri che escono da sotto il cappuccio e la sciarpa Ade, controlla in giro, arriva qualcuno? gli chiede solerte

AD: L'altro sobbalza appena, ancora concentrato nel tentare di riconoscere i rumori della battaglia da dietro il vicolo Oh! Ecco, no, non credo... Si guarda attorno, sporgendosi anche per controllare la maggiore superficie possibile sulla strada, tornando poi con lo sguardo su Zeep e Bithos ...no, non c'Γ¨ nessuno, per ora...ehm, credete che se la caveranno? chiede poi un poco incerto, andando a lisciarsi il pizzetto rosso con una mano mentre cenna al vicolo. L'espressione comunque mostra un velo di timore, e di preocupazione

B: Ma Γ¨ ovvio, compagno! Lo rassicura con tono impavido, probabilmente perchΓ© non si trova al momento dentro la battaglia, e consapevole Siamo ormai in questo settore da ben piΓΉ di due settimane e non siamo morti! conclude, come se ciΓ² fosse un'incredibile vittoria, e solleva un braccio, in segno di esultanza, tra i borbottii contrariati di Zeep.

Il ragazzo, perché in quella fascia di età rientra, fa per rispondere, quando i rumori della battaglia cessano. Tutti e tre si voltano verso il vicolo, dal quale emergono i quattro, uno di essi però ora non più orso, bensì un alto elfo assai spesso, dalla corporatura sviluppata e muscolosa. Porta addosso solo delle pelli sulle spalle, di orso probabilmente, e a separare, ad altezza delle tempie, i lunghi capelli neri vi sono due corna da cervo, che lo slanciano ancora di più. Indossa anche brache di pelle semplice, e mocassini alla nativo americano, anch'essi in pelle. Alcuni monili e ciondoli al collo, in legno, che ricadono sull'ampio petto, ma nulla di più. Il genasi sembra allegro e sereno, nonostante alcuni tagli sul fianco sinistro, mentre ridacchia imbarazzato verso la ragazza, che gli sta probabilmente facendo la predica, date le movenze e il tono acceso e stizzito che ha al momento. L'elfo alto invece, cammina ritto innanzi a se, volendo non prendere parte a tutto ciò, con espressione apatica ma a tratti esasperata, e l'elfo dalle grandi corna sta inutilmente cercando di placare la ragazza, con tono un poco incerto ma gentile. Il ragazzo dalla capigliatura rossiccia si lancia a capofitto verso di loro, puntando il petto dell'elfo cornuto, mentre il ragazzino aiuta lo scorpionide a sollevarsi, con un sorriso più tranquillo

B: Io ho sempre ragione... commenta quest'ultimo, ridacchiando beffardamente. Si volta verso gli altri, ormai vicini ...quindi, abbiamo quello per cui siamo venuti?

AT: Non grazie al tuo sonnifero Bith... commenta l'elfo alto, con tono poco piΓΉ scettico, per poi sollevare una sorta di fagotto di pelli scure, insanguinato in alcune parti ...ma si, abbiamo l'idolo...ora torniamo alla gilda, sperando che a Tinia vada bene il rapporto... sospira sommessamente, un pelo stancato dal numero di forme selvatiche e di incantesimi utilizzati, per poi avvicinarsi a Carmilla e prenderle la mano in silenzio, dato che quest'ultima ha nel mentre finito di fare la predica a Lucash, con tono estremamente simile a quello di una sorella maggiore, mentre l'altro ha ascoltato tutto con entrambe le braccia unite dalle mani dietro la nuca, ridacchiando sommessamente, con leggerezza.

Ade e Arthur, intanto, si ricongiungono con un abbraccio, durante il quale Ade si fa sollevare dall'elfo, poggiando il capo sul suo petto, gongolando allegro mentre l'altro ridacchia. Si incamminano sulla strada, per andare a percorrere poi una laterale che li conduca alla principale, e poi agli elevatori, ad ascendere al quarto livello della cittΓ  di Dorielis. Camminano lungo il ponte in pietra che conduce al colle della gilda, a passo tranquillo, a tratti trascinato. Raggiungono tramite il camminamento un grande edificio in legno, con ampie vele decorate con il simbolo di una fenice rossa, che si muovono appena nella brezza notturna. Il cielo Γ¨ sgombro e stellato, mentre con un ampio ed eloquente gesto, il bardo scorpionide, davanti a tutti, apre la porta della gilda.


CAPITOLO 3

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