🗺️ Цветы камня и крови 🗺️

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Alice

Nome:

• Alisa («Алиса»)

«Eppure avrei tanto voluto chiamarmi “Margarita”. In paesi lontani, questo è il nome che danno ai fiori bianchi disegnati sui muri.»

{ “И все же мне бы хотелось, чтобы меня называли «Маргарита». В дальних странах так называли белые цветы, нарисованные на стенах.” }

Cognome:

• Tkachikha («Tкачиха»)

«L’unica cosa che conosco di mio padre. È il cognome di chi tesse le trame della propria storia.»

{ “Единственное, что я знаю о своем отце. Это фамилия тех, кто плетет сюжеты собственной истории.” }

Sesso:

Secondo te?

Età:

• 19 anni

Data di nascita: 2 gennaio 2030.

Un anno dopo la catastrofe.


Stato di salute:

• Ultimo esame: 27.02.2048/Anno 18

| parametri ematici stabili.
| elettrocardiogramma anomalo.
| allergia al pelo dei gatti.

Annotazione:
Cicatrice 18cm avambraccio destro artiglo Kodiak.

ECG rivela predisposizione ad aritmie ventricolari maligne, disturbo asintomatico.
Rischi: morte cardiaca improvvisa. 

Firma:
Dott. Plyazh

«Jurij ha detto che mi avrebbe portato ad Ember per il mio compleanno. Però pensavo che mi avrebbe fatto visitare la città, non che mi avrebbe trascinato da un medico a fare un elettrocardiogramma. Ciò che ho scoperto degli scienziati è che hanno una grafia illeggibile e non ascoltano mai, se non i loro strumenti. Continuavo a ripetergli che stavo bene, ma lui sembrava interessarsi di più ai “bip” della sua macchina. Non so di cosa hanno discusso poi, lui e Jurij. Ma mi sono messa una mano sul cuore, e batte ancora. Non è forse abbastanza?»

Biografia:

(Con frammenti di diario).

Alisa è nata un anno dopo l’arrivo della cometa, da un uomo e una donna che servivano l’Antro come esploratori. Quando sono morti durante un’escursiome nella Zona esterna Nord, la piccola è passata a carico della famiglia di Makvis, un ex-esploratore costretto a ritirarsi per una tubercolosi. 

6 giugno, Anno 12.

«Makvis ha detto che da oggi devo tenere un diario. Ha detto che è importante, che devo scrivere tutto quello che mi ricordo. Soprattutto sui miei genitori. E va bene allora, inizierò così: mi chiamo Alisa e non Margarita, perché i miei genitori hanno deciso così. Ciò che ricordo di loro è che erano un uomo e una donna, che li separava un gran numero di anni e che si sono persi fuori, un giorno, mentre cercavano qualcosa per curare la tosse di Makvis. Allora lui ha detto che posso stare insieme alla sua famiglia, finché non tornano. Spero che facciano presto, e che la prossima volta si portino una mappa».

Inizialmente l’uomo si è fatto carico senza esitazione della bambina, spinto dal senso di colpa per aver contribuito alla morte dei suoi genitori. In poco tempo, tuttavia, ha avvertito il peso di una bocca in più da sfamare. 

4 luglio, Anno 12.

«Makvis e la signora mi hanno stretto in un angolo, e mi hanno detto che i miei genitori non torneranno più. Ho reagito come se un petardo mi fosse scoppiato davanti agli occhi (ho strabuzzato gli occhi e non ho sentito più nulla). Non mi hanno spiegato cosa è successo, ma io lo so già. Tanti bambini qui hanno perso i genitori. Solo, non credevo che sarebbe successo anche a me.

Ah, pare che dovrò imparare a disegnare le mappe e a conoscere i nomi degli animali. Ogni tanto mi lasciano giocare con i cani.»

Non appena i figli di Makvis ebbero l’età, l’uomo li portò a Città delle Stelle per iscriverli al ruolo di Sentinelle. Per Alisa, tuttavia, aveva altri piani...

6 settembre, Anno 14.

«Oggi è un giorno speciale! Makvis porterà i suoi figli a Città delle Stelle, per arruolarli come sentinelle. Ha detto che mi porterà con loro, e che potrò fare anche io un tentativo! Tasha e Makvis non mi parlano da qualche giorno, ma forse hanno solo paura che sia più brava di loro. Almeno smetteranno di ridermi alle spalle, o di dirmi che sono uno spreco di ossigeno.

…a quanto pare non ho il fisico nè l’attitudine per fare la sentinella. Tasha e Maksim mi hanno preso in giro, Makvis sembrava piuttosto deluso. Sono tornata a casa con lui. Stanotte l’ho sentito bisbigliare qualcosa alla sua compagna, la sua voce roca passa attraverso le pareti. Pare che un mercante sia disposto a fare qualcosa per la sua tosse, e c’entro io in qualche modo.»

Alisa venne portata al Distretto 01 e ceduta a un mercante. In cambio, l’uomo si era offerto di procurare a Makvis il necessario per curare la sua tubercolosi.

6 settembre, Anno 14.

«Ci sono delle novità importanti. Non rivedrò più Makvis nè la sua famiglia, e adesso starò con un mercante panciuto di nome Ivanoevich. Posso tenere il diario, a patto che lo uso per segnarmi le cose che gli servono. Dovrò affrettarmi a imparare il mestiere di esploratrice per lui, in cambio lui spedirà le medicine a Makvis non appena saranno disponibili.

Orari della giornata:

Primo quarto:
andare all’Antro e continuare gli allenamenti.

Secondo quarto:
sbrigare le commissioni di Ivanoevich.

Terzo quarto:
tornare al Distretto e finire i compiti.

Ultimo quarto:
pulire la bancarella.

Quando Ivanoevich mi ha chiesto cosa sapevo fare, gli ho detto che sapevo disegnare e contare finchè non mi stancavo. Ha sbuffato, e credo che non gli piacciano i miei disegni.»

Crescendo tra l’Antro e il
Distretto, la ragazza inizia a compiere le sue prime escursioni. Tutto ciò che trova arricchisce le tasche di Ivanoevich, ma ciò che rimane alla ragazza è l’esperienza che matura nell’Antro e fuori. Affina i propri sensi e la propria capacità di muoversi all’esterno. Nel frattempo, la’amicizia con un’altra esploratrice di nome Ela rende più vivaci e sopportabili le sue giornate.

2 gennaio, Anno 16.

«Provviste:

• gallette;
• carne secca.

Da reperire:

• attrezzi da meccanico
• medicine
• dvd (?)

Non ho idea di cosa siano questi di-vu-di, perciò mi farò accompagnare da Ela. Lei sa un sacco di cose, ma è lenta.»

3 gennaio, Anno 16.

«Ho scoperto che Makvis è morto di tosse, e presto toccherà anche alla sua compagna. Me l’ha detto Maksim, che tranle altre cose ha perso un braccio, L’ho incontrato mentre mendicava nel Distretto. Mi è sembrato molto magro, anche più di me. Tasha è morta per via del morso di un ragno.

DANNAZIONE! Ecco una brutta notizia. Oggi ho perso il mio coltellino pieghevole. È finito in un buco così buio e profondo che non ci ho neanche pensato a calarmi per riprenderlo.

Mi chiedevo: Ela ha anche amici maschi?»

Le cose per Alisa cambiano drasticamente quando Ivanoevich, diventato uno dei mercanti più ricchi del Distretto, viene preso e portato via dagli altri abitanti che lo accusano di strozzinaggio. Ad Alisa, non appena torna a casa, tocca la stessa sorte del suo padrone: una passeggiata fuori.

8 marzo, Anno 16.

«…sono tornata, e lui non c’era più. Sparite anche le sue cose. Quando un vecchio mi ha visto uscire, si è messo a urlare e una Sentinella si è avventata su di me. Ha detto che me ne devo andare, che sono esiliata insieme allo strozzino. Mi ha colpito e mi sono ritrovata in un punto che non conosco della Zona esterna Nord. Non so che cosa ho fatto, ma scrivo queste pagine sotto il cielo e sotto la pioggia. Ho con me solo una maschera per respirare e una pistola che non so usare. Non sono riuscita nemmeno a salutare Ela.

Prima mi sono imbattuto nel grosso e opulento cadavere di Ivanoevich, girato di pancia e con tutte le interiora sparse in giro. Ci sono dei segno di artigli su tutto il suo corpo, e c’erano selle strane impronte int-»

Un evento cruciale per la vita di Alisa: mentre si trova a scontare la sua immeritata punizione, viene stanata dal un orso Kodiak affamato e territoriale. Avrebbe vissuto lì gli ultimi istanti della sua vita, se solo l’esploratore Jurij Volkov e il suo cane Sasha non fossero intervenuto tempestivamente per salvarla.

8 marzo, Anno 16.

«Quell’orso mi avrebbe uccisa, se non fosse stato per il signor Volkov. Adesso mi trovo a casa sua, a Città delle Stelle. Ci ho fatto una breve chiacchierata e sembra che mi farà stare con lui, se continuerò a fare esperienza come esploratrice. Uscirò con lui, e domani mi porterà a vedere una cucciolata nata da poco all’Antro dei Randagi. Mi è sembrato una persona calma, ma molto determinata. Non si perde in chiacchiere.

Ho conosciuto anche Sasha, il suo pastore tedesco, ed è anche a lei che devo la vita. Le cercherò un biscotto la prossima volta che uscirò.

Ho dato la mia pistola ad un ragazzino, in cambio gli ho chiesto di andare a cercare una ragazza di nome Ela che si allena come esploratrice all’Antro dei Randagi. Spero che la trovi, e che si faccia viva. Ho perso la mia pistola, ma forse ritroverò la mia amica.»

Dopo essersi ricongiunta con Ela e aver stretto un legame con il suo cane, è iniziata la nuova vita di Alisa. Lavorando in squadra come esploratrice, ha affinato il suo istinto e le sue tecniche.

2 gennaio, Anno 19.

«Oggi Jurij mi ha regalato una pistola come la sua, e non so da quanto la tenesse nascosta prima di decidersi a darmela in mano. La mia mira può migliorare, ma ho tanto tempo per allenarmi. Era la prima volta che festeggiavo veramente il mio compleanno da un sacco di tempo. Akula stamattina mi ha leccato tutta la faccia. Ela mi ha promesso un regalo speciale, ma ancora non so che cosa sia. Questa è l’ultima pagina che scrivo. Se infilassi anche un solo altro foglio in questo diario, temo che scoppierebbe. Aveva ragione Makvis, è stato davvero importante tenerne uno. Se ricomincio a leggere, dalla prima all’ultima riga, riesco quasi a vedere tutta me stessa. Eppure sento che c’è qualcosa che mi manca, come un altare spoglio dentro di me. Qualcosa che non posso trovare tra le gallerie di questa metro, adesso ne sono sicura. Ecco perché andrò a cercarla fuori, giorno dopo giorno. Ed è esattamente così che le scriverò, le prossime pagine della mia storia.»

Carattere:

Diretta, istintiva, diffidente. 

Alisa, nata dopo il disastro, somiglia quasi più ad un animale che ad una ragazza. Il suo istinto le ha permesso di sopravvivere mentre veniva sballottata di continuo da una parte all’altra della metro. La sua diffidenza l’ha tenuta lontana da qualsiasi ingenua distrazione, e dagli artigli degli adulti. Poichè non ha mai conosciuto il mondo di prima, vede con occhi nettamente diversi tutto ciò che ha intorno, con tutti i pregi e i difetti che questo comporta.

Non è un mistero che si trovi molto più a suo agio a comunicare con i cani, piuttosto che con le persone. Ha sviluppato un legame stretto e solido con Akula, ma adora tutti i cuccioli dell’Antro. Se c’è una cosa che ha imparato, addestrando i cani, è come comprendere il linguaggio del corpo di animali e persone, a vantaggio della sua empatia.

Prova una curiosità piuttosto ingenua per i reperti del mondo antico, e si sorprende sempre quando viene catturata da immagini e parole lasciate da uomini di un’era passata. Il passato, per lei, è come uno specchio d’acqua troppo profondo per guardarci attraverso. Soltanto nelle sue uscite in superficie riesce a intravedere le sfumature iridescenti del mondo che fu, in mezzo ai resti e alle maceri. Forse è proprio lì che troverà il suo scopo.

Città di provenienza:

• Antro dei Randagi (infanzia)
• Distretto 01 (adolescenza)
• Città delle Stelle (attuale)

Ruolo nella metro:

• Esploratrice

Il ruolo di esploratrice si attaglia perfettamente al fisico e al carattere di Alisa. Rapida e sfuggente, grazie alla sua corporatura minuta si intrufola nelle rovine cittadine come una volpe, e striscia anche nei pertugi più stretti. Da quando ha imparato a nuotare, ha iniziato a percorrere silenziosamente i canali e gli acquitrini delle Zone esterne, facendo attenzione ad evitare le bestie corazzate che li abitano. Per ora non si è imbattita in nessun Coccodrillo Halli, ma se succedesse vorrebbe avere qualcuno che le guarda le spalle.

Da una conversazione con Ela:

«Farai da esca, vero? Se mai ne incontrassimo uno. In esplorazione, spartirsi i ruoli è fondamentale.»

Cane:

• Pastore belga/tedesco, Akula. 

Il compagno attuale di Alisa ha tre quarti di pastore belga e un quarto di pastore tedesco. Cani intelligenti, che prima della cometa venivano impiegati come soldati e poliziotti. Il nonno si chiamava Soldat, è morto annegato all’esterno intorno all’anno 13. I genitori si chiamavano Kov e Vich. Tutta la sua cucciolata era composta di sole femmine, eccetto lui.

Akula, due mesi (disegno)

Dalla prima conversazione con Akula, dopo essere stata morsa per gioco:

«Sei piccolo, ma hai dei bei denti. Ti chiamero Akula, ecco. C’hai proprio la faccia.»

Akula, due anni (disegno)

Si chiama Akula durante l’addestramento. Aki, al sicuro nella Metro. “Due fischi brevi” nelle esplorazioni all’esterno. È leggero e scattante, disciplinato e diretto nell’esecuzione degli ordini. Si distingue dagli altri cani per la forza del suo morso, per l’agilità con cui si muove e la rapidità nel percorrere brevi distanze. Alisa lo sta addestrando in particolar modo nella ricerca, insegnandogli cosa è utile trovare nelle Zone esterne.

• I suoi punti di forza sono il morso, l’agilità e l’intelligenza

Akula, tre anni (disegno)

La sua media grandezza lo rende meno adatto al confronto fisico rispetto ad altri cani più grandi e massicci. Come altri cani lupoidi, non prova molta curiosità verso gli esseri umani e gli altri animali. È difficile che riesca a cooperare con soggetti diversi dal suo padrone. Preferisce eseguire le direttive impartite da Alisa, con cui si sente inserito in uno speciale rapporto gerarchico.

• I suoi punti deboli sono la forza fisica, la resistenza e la socialità.

SCHEMA DEI COMANDI:
[• = fischio breve]
[—— = fischio lungo]

••       = Richiama l’attenzione
••——     = Richiama
••       = Seduto
——       = A terra
•(alto)  = Attacca
•——•     = Stai guardingo
•(basso) = Riduci il rumore
——•      = Cerca e segnala

In aggiornamento.

Da una conversazione con Ela:

«C’è un’unico comando che non sono mai riuscita a insegnargli. Il comando “Scappa”.»

Abilità:

• …

Equipaggiamento:

• Maschera anti-contaminazione
• Pistola semiautomatica (UDAV)
• Machete affilato
• Silenziatore improvvisato
• Barometro da polso
• Collare da cane e biscotto
• Luci al neon temporanee [5]
• Mappa incompleta

• Pistola semiautomatica di fabbricazione americana (PERDUTA)
• Coltellino a serramanico affilato (PERDUTO)

La pistola semiautomatica è un’arma leggera e facile da nascondere, che permette grande libertà di movimento. Perfetta per intrufolarsi dovunque o sfruttare anche le linee di tiro più scomode. Il machete consente una reattività discreta nei confronti corpo a corpo, ma la sia più grande utilità risiede nella capacità di farsi strada fra gli ostacoli naturali delle zone esterne. Il filo tagliente apre sentieri tra la vegetazione, la lama spessa può forzare l’apertura di porte e botole, e forzare l’apertura di lucchetti.

Nel complesso, si tratta di un equipaggiamento per un’esplorazione rapida e silenziosa. Ad ogni modo, teme il confronto diretto con i pericoli.

Da una conversazione con Jurij:

«Non sprechiamo tempo. Manda avanti me, ti dico io se c’è qualcosa di utile. Tu guardami le spalle.»

STATISTISTICHE:

Logica: 2
Conoscenza: 1
Empatia: 5
Persuasione: 3
Coordinazione: 3
Sesto senso: 5
Resistenza: 1
Destrezza: 5

Prestavolto:

• Ellie Williams, The Last of Us.

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