Cells At Work!

Cells At Work!

Ignis

Ve lo concedo, è un post davvero insolito a causa del fatto che di solito non mi metto a recensire commedie, tuttavia è bene rappresentare in generale il contenuto di questo anime, anche se privo di critica sociale o insegnamenti morali, perché diciamoci la verità: è interessante vedere idealizzate antropomorficamente delle figure non umane. Ricordate quella serie per bambini chiamata "esplorando il corpo umano"? I globuli rossi che trasportano bolle di ossigeno sulla schiena e che spesso le facevano cadere distrattamente, i macrofagi che assomigliano a degli sbirri vestiti di bianco e che inghiottono i microbi con le loro bocche abnormi, gli anticorpi che sembrano dei Vex di Minecraft, il vecchio sapiente "scarafaggio" che appare ovunque (anche nella serie dei libri per bambini "dell'enciclopedia del corpo umano"), la cellula che ha come suo nucleo quello che si potrebbe definire un piccolo castello errante di Howl, il sangue che scorre come lava e la valvola tricuspide che si apre e si chiude facendo un rumore assordate, e poi i leucociti ecc. ecc. (quasi quasi me la rivedo!!); un documentario animato che rendeva il corpo umano alla portata di tutti con un sano mix di sapienza, commedia e che talvolta riusciva ad incutere persino un po' di timore.

Cells At Work è invece un'altra serie abbastanza simile a questa ma formato giapponese, che utilizza gli stereotipi (c'è di tutto, dalle moe alle "ara ara", dalle tsundere alle deredere, dalle yandere alle kuudere e altro ancora) tanto cari al suo luogo di provenienza per far diventare umanizzati la stragrande maggioranza dei componenti biologici del nostro corpo e degli agenti aggressori. Qui però non parliamo di un documentario ma di una normale seria animata formata da episodi conclusivi che ritraggono in modo originale, anche se limitata, i processi vitali che regolano il funzionamento del nostro organismo. Le cellule "normali" del corpo si presentano come entità umane senza una particolare propensione (tranne quella di attuare la mitosi) inserite ciascuna in casette monolocali attaccate tra loro, mentre le cellule del sangue (che servono per trasportare ossigeno alla cellula o per difenderla in caso di attacchi nemici esterni/interni) sono figure instancabili dedite al lavoro, programmati per svolgere ininterrottamente i loro compiti scorrendo tra le vene e le arterie. Tutte loro vivono in un ambiente molto simile a quello urbano (al contrario di "esplorando il corpo umano" che ritrae le pareti del corpo in modo più reale possibile), da appena nate vengono addestrare per poter essere capaci di svolgere adeguatamente il proprio compito primordiale (se fosse un regno umano sarebbe un regime dittatoriale) e si prendono delle leggere pause per poter avere un minimo di rapporto sociale con le altre cellule (alla fin fine non vige il taylorismo). Questa specie di sincronia generale che si viene a creare però viene debitamente interrotta da tutti gli eventi nocivi che attentano alla salute dell'organismo, i quali provocano una serie di cataclismi ed esplosioni che rendono il luogo sempre in uno stato di massima allerta (quello che sta succedendo in Ucraina in questo momento). Certo possiamo ben comprendere che, dopo ogni attentato (che può essere di qualunque natura eh, dal raffreddore a escoriazioni, a persino eventi che non studiamo alle scuole superiori come la formazione del bernoccolo), le cellule ricostruiscono interamente quello che si potrebbe intendere come apparato statale in una manciata di minuti, come se nulla fosse successo, ma perché se no ovviamente la serie diventerebbe un vero apocalittico e non un qualcosa che dovrebbe essere fonte di intrattenimento a scopo educativo.

L'opera episodio per episodio ci presenta sempre nuovi tipi di cellule e di batteri, tuttavia si avvale di due protagonisti cardine che sono perennemente presenti nell'opera: eritrocita (il globulo rosso donna) e neutrofilo (il globulo bianco uomo), i quali finiscono in un modo o nell'altro per incontrarsi sempre e a creare un legame basato sul lavoro e sull'amicizia. Gli avvenimenti si succedono poi sempre in un modo abbastanza eguale: azione quotidiana -->arrivo del batterio o di un evento interno che crea una interruzione --> arrivo di un plotone alleato che elimina il nemico--> possibile complicanza derivata da molteplici motivi. Un andamento quindi molto semplice dal punto di vista della sceneggiatura e adatta quindi più che altro a quelli che vogliono rilassarsi sul divano con la mente (quasi) spenta. Divertente o no (perchè ci sta che alcuni lo possano definire noioso a lungo andare visto che recita sempre la stessa identica formula in ogni episodio) Cells at Work è considerabile dai più come una serie ben fatta perché offre spiegazioni chiare, un'animazione e un design di tutto rispetto e delle rappresentazioni ideali molto esplicative e singolari. L'unica nota negativa è ciò che ho detto prima, ovvero la mancanza di una componente che fa progredire la serie in una migliore perché il suo intento è alla fine quello di dare una rappresentazione movimentata, attraverso delle immagini ideali di stampo tipicamente giapponese, dei processi che avvengono a livello cellulare; e che quindi può deludere chi ha iniziato a vedere la serie con l'unico scopo di farsi quattro risate.

Detto questo, non c'è molto altro da dire ma possiamo almeno ragionare sulla questione della fascia di età: è una serie visibile anche dai bambini oppure è meglio evitare? Beh diciamo che qui c'è una notevole differenza con "esplorando il corpo umano" e sembra più che altro essere simile a un Sounan desu ka o a un Dottor Stone (anche se qui almeno c'è un minimo di trama) i quali sempre focalizzano la loro attenzione su argomenti di interesse e di studio ma per un pubblico adolescente. Poi la serie è caratterizzata da scene semi-splatter, con abbondanza di sangue versato e cataste di corpi morti e martoriati quando le cose incominciano ad andar male, che caratterizzano più che altro uno shonen non propriamente adatto a bambini delle elementari. Questa violenza di contorno anche se ordinaria (perché nella serie i batteri spawnano così random manco stessimo giocando a Risk of Rain) è comunque ammorbidita della presenza del solo sangue: le cellule semplicemente si tingono di rosso dopo aver ucciso i loro nemici ma di certo non avvengono le "fatality" alla Motal Kombat. Possiamo quindi affermare che non c'è nulla di cui preoccuparsi e che la serie può essere vista a scopo educativo anche da un bambino in presenza di un adulto, purché non venga tanto impressionato dal fantomatico liquido rosso.

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