Who will be the Next European Parliament: Terremoto post elezioni europee

Who will be the Next European Parliament: Terremoto post elezioni europee

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Cari lettori, prima di tutto vi ringrazio per la pazienza nell’attendere l’uscita di questo articolo, la sessione estiva degli esami si è fatta sentire. Questo è l’ultimo numero di questa rubrica, nata in vista dei risultati delle elezioni europee tenutesi l’8 e il 9 giugno in Italia. È giunto il momento di spendere qualche parola sulla composizione del Parlamento Europeo 2024-2029, su come è stata gestita questa campagna di sensibilizzazione per incentivare il voto per le elezioni europee, su quello che sta accadendo all’interno delle istituzioni europee e sulla nascita di un nuovo gruppo europeo di estrema destra all’interno delle istituzioni europei.


Il partito del gruppo europeo di centro destra EPP (European People’s Party) si è riconfermato anche per questo mandato europarlamentare come il primo gruppo parlamentare europeo con il maggior numero di seggi all’interno del Parlamento Europeo. Questo risultato ha parzialmente smentito la previsione di un assalto dei partiti classificati di destra radicale e/o populisti secondo il dataset, che appartengono ai gruppi europei di Identità e Democrazia e dei Conservatori e Riformisti. Questa previsione è stata parzialmemte smentita perché sebbene l’EPP rimanga il partito di maggioranza del Parlamemto europeo, il gruppo dei Riformisti e dei Conservatori è diventato il terzo partito con più seggi all’interno del Parlamento Europeo (83 seggi). Inoltre, i partiti politici di destra radicale e di estrema destra in Europa sono comunque avanzati in quanto il partito Fratelli d’Italia rimane il partito che costituisce la maggioranza del governo; in Francia il partito di estrema destra Rassemblement National ha ottenuto più seggi all’interno del Parlamento Europeo che il partito del presidente francese Macron, risultato che ha portato il presidente ad annunciare delle elezioni legislative anticipate; il partito di estrema destra ADF è divenuto il secondo partito tedesco più votato superando quello socialista del cancelliere Schulz. È utile ricordare che Italia, Francia, Germania e Spagna sono gli Stati Europei dell’Unione Europea che hanno il maggior numero di seggi spettanti di europarlamentari all’interno del Parlamento Europeo. Altri simili risultati come quelli appena descritti dell’avanzata di partiti politici di destra radicale o estrema destra sono stati registrati in Austria, Belgio e Grecia. In Irlanda, in alcuni Paesi Europei Balcani e della Scandinavia hanno vinto partiti o coalizioni partitiche di centro-destra. In Danimarca, In Svezia, Danimarca, Malta, Olanda e Slovacchia hanno vinto partiti progressisti, di sinistra o socialisti o le coalizioni tra i verdi e i socialisti. Non c’è stato questo stravolgimento da parte dei partiti di estrema e di destra radicale, come hanno supposto alcuni titoli di giornali anche illustri come “Il politico”. Tuttavia, la minaccia dell’avanzata dell’estrema destra e della destra radicale non è svanita. Il motivo per cui penso che non bisogna sottovalutare questa minaccia verrà spiegato nelle righe successive.


Cominciamo a discutere su uno dei primi tasti dolenti di questo articolo, a mia modesta opinione: il fallimento nel coinvolgimento dei cittadini italiani a prendere parte alle elezioni europee. Questa mia personale affermazione è sostenuta dal fatto che l’affluenza nazionale registrata per le elezioni europee è stata del 56,13%, la più bassa registrata fino ad adesso. Una delle possibili cause di questo risultato è il mancato riconoscimento del diritto del voto a distanza, di cui hanno beneficiato solo gli studenti universitari in occasione delle europee grazie a una sperimentazione. Secondo la newsletter di giugno dell’organizzazione non governativa The Good Lobby, non è stata registrata una grande richiesta di voto a distanza a causa della scarsa comunicazione delle università e delle istituzioni di diffondere le informazioni per richiedere la possibilità di votare a distanza, la poca tempestività dei Comuni del riconoscimento della richiesta e della sovrapposizione con le elezioni amministrative tenutesi in numerosi comuni. Un’altra delle possibili cause è il fatto che le varie campagne social (e in presenza) di sensibilizzazione per le elezioni europee, fortemente concentrate nei mesi di aprile e maggio, non siano riuscite ad diffondere maggiore sensibilità nei confronti delle istituzioni europee o a sviluppare un interesse nei confronti dell’Unione Europea. Le numerose campagne di sensibilizzazione diffuse e promosse da varie organizzazioni ed associazioni civiche e politiche, oltre alle istituzioni europee, avevano come comune obiettivo quello di incentivare le persone ad andare a votare. Queste campagne sono state diffuse e ricondivise attraverso le piattaforme social principalmente nei confronti di tutte le persone che avevano già un interesse nei confronti delle istituzioni europee, l’audience non è stata variegata a sufficienza.


Vorrei fare un breve focus sul caso delle anticipate elezioni legislative in Francia, annunciate dal presidente Macron in seguito al risultato ottenuto da Rassemblement National che ha ottenuto il maggior numero dei seggi spettanti per il Parlamento Europeo. Questo evento ci illustra in primo luogo che anche se in tempi ristretti i partiti politici, sia di destra che di sinistra, siano riusciti ad organizzare una campagna elettorale, investita soprattutto sulle piattaforme dei social media. Due coalizioni sono riuscite a sorpassare la coalizione dei partiti repubblicani e liberali Ensemble guidata dal presidente Macron, rispettivamente il RN nel primo turno, e il Noveau Front Populaire nel secondo. In secondo luogo, si è registrata un’alta affluenza registrata per queste elezioni legislative anticipate (ricordo che in Francia è legale e possibile votare al di fuori della zona di Residenza e al di fuori dello Stato francese), che è stata del 59,67%. Il dato dell’affluenza ci illustra come le dinamiche politiche, in particolare il cambio degli equilibri politici all’interno delle istituzioni, siano percepite dalla popolazione locale come impattante nelle loro vite quotidiane. Questo ci illustra quanto la percezione da parte della popolazione civile ritenga rilevante la partecipazione politica per migliorare e per salvaguardare il mantenimento dell’avanzamento dei diritti e delle libertà acquisite negli ultimi dieci anni in Francia. Tuttavia, nessuno dei partiti ha ottenuto la maggioranza necessaria per poter governare e le Rassemblement National ha ottenuto il numero di seggi più alto di sempre. La Francia è quindi in stallo alla ricerca della nuova formazione del governo dell’Eliseo. Inoltre, il partito Rassemblement National è un partito che è riuscito a radicarsi nello scenario politico francese.


In questi ultimi giorni all’interno delle istituzioni europee è nato un nuovo gruppo parlamentare europea di estrema destra sovranista e populista, denominato Patrioti per l’Europa. Questo nuovo gruppo parlamentare europeo è guidato dal presidente ungherese Orban, il quale ha assunto recentemente anche la presidenza della Commissione europea. Questo fatto ha suscitato una serie di polemiche visto che sotto il suo governo l’Ungheria è stata classificata secondo l’ultimo report di Freedom House sulla valutazione del rispetto dei valori delle democrazie e lo stato di diritto, come Stato in cui si sta instaurando un forma di governo autoritaria in modo ibrido. Inoltre, l’Unione Europea da febbraio di quest’anno ha attuato una procedura di infrazione del suo mandato politico per violazione sistemica e deliberata dei valori dell’Unione Europea, in quanto il suo governo continua una sorveglianza illecita ed immotivata nei confronti dei giornalisti indipendenti. Desta ulteriori perplessità la sua vicinanza al governo di Putin, anche durante l’attuale conflitto in Ucraina, la violazione del diritto d’asilo dell’Unione Europea e la mancata lotta alla corruzione. Negli scorsi giorni hanno confluito in questo nuovo gruppo Europarlamentare Patrioti per l’Europa, Lega, Vox (Spagna), Rassembleament National, (Francia) Il Partito della Libertà Austriaco (Austria), Voce della Ragione (Grecia), Vlaams Belang, (Belgio) Partito Popolare danese (Danimarca), Azione dei Cittadini Insoddisfatti (Repubblica Ceca), Chega (Portogallo), Prima la Lettonia (Lettonia) e Fidesz (Ungheria). Come riporta l’articolo di Wired Italia, l’agenda politica di questo gruppo europarlamentare ricalca per larghi tratti i temi cari al gruppo europarlamentare di Identità e Democrazia, tra cui figurano l’adozione di una rigida politica sul tema dell’immigrazione, critica alle politiche del Green Deal e protezione del diritto di Sovranità degli stati membri. Riprendendo testuali parole menzionate su Wired, il gruppo Europeo Patrioti per l’Europa è: “Il nostro obiettivo è preservare le radici giudaico-cristiane dell’Europa. Lavoreremo per la massima protezione delle frontiere esterne, opponendoci all’immigrazione irregolare e promuovendo un’Europa forte e competitiva”. Attualmente, il gruppo parlamentare europeo Patrioti d’Europa è il terzo gruppo con il maggior numero dei seggi davanti al gruppo dei Conservatori e dei Riformisti.
Dalla pagina Instagram dell’organizzazione the Good Lobby e in particolare nei post pubblicati a riguardo dei gruppi europarlamentari che ricopriranno le varie commissioni all’interno del Parlamento Europee, si evince che il gruppo europarlamentare Patrioti per l’Europa ha proposto dei candidati i quali ricoprirebbero due commissioni parlamentari: La commissione del Trasporto e del Turismo e Commissione della Cultura e dell’Educazione. Non sono delle nomine ufficiali, sono delle indiscrezioni, verranno ufficializzate il 23 di luglio. Facciamo un breve ripasso sulle istituzioni europee, in particolare delle commissioni del Parlamento Europeo. Le commissioni del Parlamento Europeo elaborano, modificano e votano proposte legislative e relazioni di iniziativa. Questo significa che una commissione può richiedere di avanzare una iniziativa legislativa da parte sia dei singoli europarlamentari, anche membri della stessa commissione, che da gruppi europarlamentari. Tutte queste iniziative legislative verranno applicate una volta raggiunta la maggioranza. La commissione della Cultura e dell’Educazione ha un enorme peso in quanto incide sulla promozione delle politiche giovanili, sullo sviluppo e sul finanziamento delle attività ricreative, sull’investimento e sulla conservazione di un sistema di informazione pluralistico e sulla promozione e sulla disseminazione della cultura dell’Unione Europea. Inoltre, è l’unica commissione responsabile del finanziamento, del coordinamento e della redazione delle attività dei seguenti programmi di formazione e di training: Erasmus +, Creative Europei e del corpo dei gruppi di solidarietà europea.


Inoltre, il post della pagina di The Good Lobby ci illustra che il gruppo europarlamentare dei Conservatori e dei Riformisti (gruppo europeo coordinato e presidiato da Giorgia Meloni e di cui il partito Fratelli d’Italia è affiliato) ha proposto dei candidati che coordinerebbero le commissioni delle libertà civili, giustizia e affari domestici e Budget.


L’unico meccanismo che è possibile attivare per non assegnare le commissioni menzionate a seguenti gruppi europarlamentari è quella del cordone sanitario, che è una procedura che viene avanzata da altri capi gruppi da parte di altri eurogruppi parlamentari per cui si fornisce una motivazione legittima per cui il candidato europarlamentare proposto per coprire la gestione di una commissione risulta non idoneo. Come riporta il Corriere della Sera, il motivo principale che motiverebbe l’attivazione del cordone sanitario nei confronti di Patrioti per l’Europa per le posizioni politiche anti democratiche avanzate da Victor Orban, capo gruppo di Patrioti d’Europa, che sono fortemente in contrasto con l’ideale rappresentanza delle istituzioni europee, come luogo di rispetto dei diritti umani e dei principi dello stato democratico.


Per concludere, i partiti politici di destra radicale e di estrema destra non hanno ottenuto la maggioranza all’interno del Parlamento Europeo, ma potrebbero prendere il controllo di commissioni che hanno delle funzioni vitali per il mantenimento dello Stato della democrazia in Europa. Non direi che la minaccia descritta negli scorsi mesi sia uno stravolgimento delle istituzioni europee. Il caso delle elezioni francesi ci ricorda che è possibile affrontare attraverso la conoscenza di canali e di strumenti che permettano una contestazione formale, l’interesse politico per la vicenda per esprimere il proprio malcontento per la decisione presa.
FONTI:
NewsLetter di The Good Lobby
https://it.wikipedia.org/wiki/Commissioni_del_Parlamento_europeo
https://www.europarl.europa.eu/committees/en/cult/about
https://www.thegoodlobby.eu/will-the-far-right-get-control-of-four-ep-committees/
https://freedomhouse.org/reports/nations-transit/nations-transit-methodology
https://freedomhouse.org/country/hungary/nations-transit/2024
https://www.wired.it/article/patrioti-per-leuropa-terza-forza-parlamento-europeo/
https://www.wired.it/article/elezioni-europee-2024-risultati-affluenza/
https://www.corriere.it/politica/24_luglio_09/parlamento-ue-ecco-l-ipotesi-di-divisione-delle-commissioni-c-e-l-incognita-del-cordone-sanitario-verso-i-patrioti-993c11d9-37fd-4274-85e5-ae06f0510xlk.shtml
https://www.rivistailmulino.it/a/francia-e-regno-unito-i-voti-reali-che-smontano-le-euforie
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/elezioni-in-francia-rischio-cul-de-sac-178713
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-elezioni-francia-la-destra-non-sfonda-179350

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