Un quarto di secolo di Maastricht: La lenta morte della libertà!

Un quarto di secolo di Maastricht: La lenta morte della libertà!

Salvatore Clemente

di Giuseppe PALMA, 11 febbraio 2017


Dal 1992 in avanti tutti gli Stati firmatari del Trattato di Maastricht sanno perfettamente che devono porre in essere una serie di misure e riforme strutturali pesantissime che da un lato tradiscono la sovranità popolare, la democrazia costituzionale e i “principi supremi” sui quali trovano fondamento i propri Ordinamenti costituzionali, ma che dall’altro sono indispensabili – nell’ottica del criminale progetto eurocratico – per mantenere in vita questa Unione Europea e questa moneta unica, entrambe costruite né per i popoli né per i loro diritti, ma per l’esclusiva tutela del capitale internazionale.


In altre parole l’Ancien Régime, spazzato via dalla Rivoluzione francese, è tornato prepotentemente a dettare le sue regole e ad imporsi sia contro la sovranità del popolo che contro i diritti fondamentali costati milioni di morti e sanciti nelle Costituzioni nazionali.


Victor Hugo, l’autore de I Miserabili, scriveva: “Si è formata una nube e si è addensata per millecinquecento anni. Dopo quindici secoli si è squarciata. E voi fate il processo allo scoppio del fulmine!”.


Oggi, con la creazione dell’Unione Europea e dell’euro, quella stessa nube – adeguando ai tempi le sue forme e i suoi strumenti – si è nuovamente addensata sui cieli di tutta Europa. Occorrerà un altro “scoppio del fulmine”…


Ho riletto di recente la lettera che la BCE inviò all’allora Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi il 5 agosto 2011. L’ho riletta attentamente. E’ davvero sorprendente rendersi conto di come, dal novembre 2011 in avanti, i quattro Governi privi di legittimazione democratica che si sono succeduti in Italia (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) – e che hanno goduto di fiducie parlamentari espresse nel corso di Legislature costituitesi per effetto di legge elettorale dichiarata incostituzionale – stanno fedelmente e minuziosamente attuando le volontà criminali contenute in quella missiva, volontà che non derivano dalla democratica espressione della sovranità popolare bensì dagli indicibili interessi del capitale internazionale.


L’Unione Europea, con i suoi Trattati, ha volutamente invertito la preminenza della Lex sul mercato. E’ quindi giunta l’ora, prima che sia troppo tardi, di tornare alla supremazia del diritto e della politica sull’economia e sulla finanza!


Ciò premesso, si rende necessario – nel rispetto della Costituzione – fermare ogni proposta che miri a giustificare qualsiasi ulteriore cessione di sovranità nazionale in favore di quell’apparato anti-democratico che è l’Unione Europea, quindi – in ossequio a quanto previsto dalla Carta fondamentale dello Stato e dai verbali dei lavori dell’Assemblea Costituente – è compito di tutti i cittadini cercare di fermare quel progetto assurdo ed anti-democratico degli “Stati Uniti d’Europa”.


Ciò detto, l’unica via d’uscita possibile è quella del ripristino della sovranità, della democrazia costituzionale e dei “principi supremi” cui trova fondamento la Repubblica. In altre parole, occorre soltanto attuare la Costituzione primigenia!


In pratica, occorre un altro “scoppio del fulmine…”!


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