Susumelle calabresi: la vera storia del dolce dei poveri

Susumelle calabresi: la vera storia del dolce dei poveri

Spagnuolo Abbigliamento - fonte:http://www.reportageonline.it/susumelle-calabresi-la-vera-storia-del-dolce-dei-poveri/


Non c’è Natale in Calabria senza susumelle, i tipici biscotti ovali a base di miele con spezie, uvetta, frutta candita e ricoperti di cioccolato bianco o fondente.

La storia delle susumelle è molto antica e per certi versi misteriosa, anche il nome è oggetto di discussione: secondo alcuni potrebbe derivare dalle parole sesamun e mel, cioè sesamo e miele, e quindi discendere dai dolci che nell’Antica Grecia si preparavano in onore delle dee Demetra e Core. E’ l’ipotesi più semplice, ma le susumelle non contengono sesamo.

Secondo altri significa carezza, nome quanto mai indicato per la bontà del prodotto, ma finora questa ipotesi non trova nessun riscontro linguistico.

Secondo un’altra interessante teoria susumella deriva dal greco susumeda, che significa cibo andato a male. Ma perché usare un termine così orribile per un dolce così buono? 

Un motivo c’è e sta nel fatto che ai tempi del Regno di Napoli (forse anche prima) e quindi anche in Calabria, i ricchi facevano la carità ai poveri in particolari festività, regalando qualcosa da mangiare e anche dolciumi ma cattivi e di scarsa qualità. 

Infatti dolci simili alle susumelle sono le pitte di San Martino che, a novembre nella ricorrenza del Santo, in Calabria venivano un tempo regalati dai nobili ai bisognosi.

A riprova di questa teoria, una vasta documentazione attesta che già nel Seicento a Napoli fu proibito per legge alle suore dei conventi di usare farina bianca per fare le susumelle, uno spreco se queste fossero finite sulle tavole delle classi meno abbienti!

Inoltre esistevano tre tipi di susumelle (anche se fatte in forma e ingredienti diversi dai nostri): nobili, con farina bianca e destinate ai ricchi; dello zampognaro, con farina mista e ingredienti di scarto, e del buon cammino buone ma destinate a preti e frati.

Insomma, pare che una volta le susumelle, al contrario di oggi, non fossero tanto buone e neanche gradite alla maggior parte delle persone. Per fortuna quell’estrema povertà non esiste più e nel tempo i buoni calabresi, non più discriminati, le hanno arricchite di ingredienti che le rendono davvero deliziose. Ora le susumelle sono nobili per tutti!


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