Russia vs Telegram: Tutta la vicenda
Daz for Updates 📰Recentemente è giunta notizia di una denuncia da parte delle autorità russe nei confronti della nota app di messaggistica. Vediamo però nel dettaglio cosa sta succedendo. Per arrivare alle novità dobbiamo ripercorrere la vicenda dall'inizio
La multa
Telegram viene multata di 800 mila rubli (corrispondenti a più di 11300€). Le motivazioni sono chiare: a seguito di alcune indagini anti-terroristiche condotte dall'ente governativo FSB (Federal Security Service of the Russian Federation), questo è costretto a chiedere a Telegram le chiavi per decrittografare i messaggi. Telegram si rifiuta e viola così la seconda parte dell'articolo 13.31 del Codice delle violazioni amministrative (non fornendo alle agenzie governative informazioni utili per le attività di ricerca operativa ai fini di garantire la sicurezza del paese).
L'appello di Telegram
Durov si appella alle Nazioni Unite per il supporto nella loro disputa con il Servizio di sicurezza federale della Russia (FSB) e viene rappresentato dagli avvocati di Agora (un gruppo russo per i diritti umani) In una lettera a David Kaye (relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione) Agora ha descritto le richieste del FSB come una "seria minaccia alla libertà di espressione".
Il ricorso alla Corte Suprema
Telegram fà quindi ricorso alla Corte Suprema russa appellandosi ai diritti di privacy, in quanto in quel caso il governo russo avrebbe potuto decriptare tutti i messaggi presenti sulla piattaforma che ha come principale obbiettivo quella di essere sicura. I fratelli Durov (creatori della piattaforma) perdono la causa in quanto viene ritenuta "non lesiva del diritto riconosciuto alla riservatezza"
Il blocco
Roskomnadzor (Servizio federale per la Supervisione delle communicazioni, Information Technology e Mass Media) dà un ultimatum di 15 giorni per ottenere i codici di decriptazione dove minaccia di bloccare il servizio su tutto il territorio russo qualora Telegram non concedesse i codici spontaneamente. Telegram controbatte dicendo che questo è tecnologicamente impossibile, dato che gli stessi amministratori del servizio non hanno accesso alle chiavi di crittografia in quanto sono generate sui dispositivi degli utenti stessi. I federali chiedono quindi che, in rispetto della legge anti-terrorismo promulgata nel 2016, l'applicazione aggiunga dei nuovi codici per permettere al governo di accedere ai messaggi degli utenti, Telegram si rifiuta categoricamente di consegnare delle chiavi di crittografia per tutti gli scambi di utenti, e viene di conseguenza bloccata in Russia
Le dichiarazioni di Durov
Ecco riportata la dichiarazione di Pavel Durov (creatore di Telegram) postate su Twitter. (Seguite dalla traduzione in italiano)
Traduzione: Minacciare di bloccare Telegram a meno che non dia le informazioni private dei propri utenti non darà alcun frutto. Telegram continuerà a difendere la libertà e la privacy
Articolo a cura di @DazFather & @ThePaxxerello