INPS: È crollo di assunzioni. Il Jobs Act ha fallito, ma la colpa è dell’euro 

INPS: È crollo di assunzioni. Il Jobs Act ha fallito, ma la colpa è dell’euro 

Salvatore Clemente

di Giuseppe PALMA, 23 febbraio 2017


Secondo i dati diffusi oggi dall’INPS, le assunzioni nel settore privato (periodo gennaio-dicembre 2016) registrano una consistente diminuzione (-7,4%), vale a dire 464.000 assunzioni in meno rispetto al 2015, conteggiando anche quelle stagionali.


Ma la notizia sconvolgente è data dalle assunzioni a tempo indeterminato, cioè il principale obiettivo del Jobs Act (seppur con tutela reale per il lavoratore praticamente inesistente). Qui i numeri sono da film horror: nel 2016 ben 763.000 contratti in meno, cioè -35,6% rispetto all’anno precedente!


Finiti gli incentivi, è finito anche il lavoro! E questo perché il lavoro non si crea unicamente con la droga della decontribuzione!


Tuttavia, non è una novità! Da parte mia, sin dalla fine del 2014, avevo previsto con i miei articoli, libri e analisi che il Jobs Act non avrebbe funzionato!


Ma il problema della disoccupazione, come ho più volte dimostrato con i miei scritti, scaturisce principalmente da un fattore: l’EURO! Essendo questo un accordo di cambi fissi, impedisce agli Stati dell’Eurozona di scaricare il peso della competitività sulla moneta, spostandolo sul LAVORO, e ciò vuol dire riduzione dei salari e contrazione delle garanzie contrattuali e di legge in favore del lavoratore. E, per fare questo, occorre tenere alto il tasso di disoccupazione, in modo tale da rendere come accettabili condizioni di lavoro praticamente schiavistiche! Una vera e propria guerra tra poveri!


Io ve lo avevo detto! Lì dove non si può intervenire sul CAMBIO, si interviene sul LAVORO, quindi sui diritti fondamentali. Ora continuate pure a difendere l’euro e a chiedere gli Stati Uniti d’Europa, così la schiavitù sarà definitivamente conclamata. Continuate pure… il popolo vi seppellirà!


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