2+2=5

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Giuseppe Verdi
"Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente"
Orwell 1984

Dalla rilettura critica in età adulta di 1984 ricaviamo una serie di idee e di sensazioni diverse, molto diverse da quelle che potevano scaturire da una prima lettura da ragazzino. Il romanzo distropico per eccellenza lascia al lettore un senso costante di terrore e di sbigottimento, soprattutto quando nasce un confronto con la societá moderna. Parliamoci chiaro, Orwell non era un profeta e non voleva azzardare previsioni, la sua distropia aveva a suo tempo il fine di denunciare il Comunismo Sovietico ed il Nazismo Tedesco, ma l'opera è sopravvissuta ad entrambe le ideologie rimanendo spaventosamente attuale ed i pericoli narrati spaventosamente concreti, ma non perchè vi è rischio di un Regime basato sul SOCING (sarebbe irreale dirlo, come sarebbe folle affermare il rischio di un regime di stampo opposto) ma perchè altri regimi con altri miti portano incredibilmente a risultati non dissimili. La guerra perpetua tra superpotenze che ha lo stesso effetto di una pace perpetua, senza mai un risultato definitivo e totale sulle zone di influenza ci lascia molto su cui riflettere sulla condizione e sugli equilibri attuali, ma queste poche righe vogliono invece riflettere sul piú spaventoso degli aspetti narrati da Orwell, sulla frase in apertura di articolo, sulla libertá di poter dire apertamente una ovvietà senza incorrere nella censura per aver commesso uno PSICOREATO. Follia direte voi, è un rischio ipotetico, distante, impossibile, incredibile, irreale. Vorrei peró soffermarmi su una situazione limite, una situazione banale, classica, senza rischio di poter essere smentito: mettiamo caso che, nel pieno possesso delle mie facoltá mentali io decida di affermare in pubblico, su un pulpito, rivolgendomi ad una platea piú o meno ampia che un bambino nasce da una donna dopo essere stato concepito da un uomo. Ragionamento biologicamente perfetto, basato sulle leggi naturali a noi note, non si incappa in nessun errore sul piano della logica, ma andiamo alle reazioni. Seppure una larga fascia della popolazione resterebbe inerme a tale ovvietá, una parte, la "minoranza rumorosa" (curiosamente corrispondente ai sostenitori di coloro che attualmente sono negli esecutivi di mezzo mondo) parlerebbe di parole vergognose, di parole inaccettabili, chiederebbero sanzioni, indagini, qualcuno evocherebbe ripercussioni di varia natura nonostante quanto detto corrisponda a veritá oggettiva. Per capire meglio questo concetto bisogna introdurre due concetti espressi magistralmente nella neolingua dell'opera orwelliana, quelli di PENSIEROREATO (Piscoreato nelle altre traduzioni, n.d.r.) e di BIPENSIERO. Sulla neolingua se ne potrá piú approfonditamente parlare in altra sede, per pensieroreato si intende l'espressione di una opinione divergente rispetto quella del Regime, opionione che non dovrebbe neppure essere elaborata in teoria dal cervello. Perseguire pensieri eretici era prassi in molti assolutismi, nella stessa chiesa cattolica durante l'inquisizione, ma nessun assolutismo poteva mai negare totalmente una certa realtá oggettiva, ed è qui che entra in gioco la pratica del BIPENSIERO, che consiste nel riteneve vero un assioma e contemporaneamente il suo opposto, richiamando il primo se necessario per poi rispedirlo nel dimenticatoio un secondo dopo. Questa pratica che permette di considerare un assioma falso seppur vero è innegabilmente una delle armi piú potenti in mano al SOCING nell'opera perché consente di ritenere vera qualunque cosa declamata dal partito, in quanto non esisteva veritá se non quella riconosciuta dalla popolazione, qualunque altra idea o pensiero rientrava nei ranghi dello Psicoreato. Innegabile che adesso si ricorderá che quelle di Orwell erano metafore, che queste sono solo una massa di inutili chiacchere sconclusionate, ma qua si richiede al lettore un certo sforzo critico ed un certo grado di onestá intellettuale, si propone una rilfessione personale su quei comportamenti, su quelle frasi, su tutte quelle situazioni ritenibili normali ma che verrebbero condannati brutalmente dal sempre piú incalzante ed onnipresente PC, che per scherzosa assonanza con il GF è una buona abbreviazione per dire "Politicamente Corretto".

Compiuto tale sforzo la tesi di base di queste poche righe forse non risulterá poi tanto sconclusionata al lettore accorto.

SGV


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